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Il Cammino del Benevento

IL BENEVENTO ALLUNGA LA SERIE DELLE FIGURACCE

Ancora una sconfitta pesante del Benevento (1-5) ad opera stavolta della Lazio al “Vigorito”.
I biancocelesti si assicurano l’intera posta in palio già nei primi 23 minuti della gara dimostrando, ove mai fosse necessario, la loro netta superiorità.
De Zerbi preferisce Di Chiara a Letizia e Memushaj a Ciciretti insistendo con Iemmello al centro dell’attacco.  Non sono queste, ovviamente, le scelte determinanti ai fini del risultato finale ma indubbiamente aprono la strada alla dèbacle della formazione  giallorossa già sotto al 4′ con Bastos che approfitta di uno svarione, l’ennesimo dall’inizio del campionato, di Brignoli e compagni per segnare indisturbato e dimostrare subito agli oltre 1.500 tifosi laziali quali sono le intenzioni dei capitolini.
Il raddoppio di Immobile è frutto di una manovra raffinata che si concretizza con un diagonale imprendibile per l’estremo difensore del Benevento.
Al 23′ ancora protagonista la difesa sannita che lascia spazi enormi consentendo a Marusic,  lasciato incredibilmente solo, di appoggiare la palla in rete senza difficoltà.
L’approccio alla gara nella ripresa è per il Benevento di tutt’altra fatta rispetto al primo tempo grazie soprattutto all’inserimento di Ciciretti al posto di Memushaj che imprime al gioco un ritmo diverso che mette in difficoltà la squadra di mister Inzaghi.  E’ un Benevento finalmente aggressivo e determinato che trova la via del gol con Lazaar e sfiora altre volte il successo con Iemmello, due volte, e con Cataldi.  Le occasioni sono davvero ghiotte ma vengono sprecate miseramente.
La Lazio, a questo punto, dopo aver subìto vuole dimostrare che quando vuole spingere il piede sull’acceleratore lo può fare e ci riesce realizzando altre due reti intervallate da un’ottima occasione in contropiede fallita da Ciciretti.
Visto l’andamento del secondo tempo forse il passivo del Benevento è immeritato, ma questo è un dettaglio che poco importa all’andazzo di un torneo cominciato male e proseguito peggio.
Il Tabellino
Benevento – Lazio  1-5
FORMAZIONI: Benevento – Brignoli, Venuti, Di Chiara, Antei, Chibsah, Cataldi, Lazaar, Iemmello (dal 68′ Coda),Viola, Lombardi (dal 79′ Letizia), Memushaj (dal 46′ Ciciretti). All. De Zerbi.
Lazio – Strakosha, Bastos, De Vrij, Radu, Marusic, Parolo, Leiva (dall’81’ Caicedo), Milinkovic (dal 58′ Lukaku), Lulic (dal 71′ Nani), Luis Alberto, Immobile.  All. Simone Inzaghi.
Arbitro: Giacomelli di Trieste
Reti: Bastos (4′), Immobile (13′), Marusic (23′), Lazaar (55′), Parolo (77′), Nani (86′)
Note: Ammoniti Viola e Lukaku

Benevento-Lazio 1-5
Esultano i giocatori laziali
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Politica

MARX, A QUANDO LA TUA VENDETTA?

I ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri.
Il grande filosofo tedesco, Karl Marx, nella sua opera “Il Capitale” l’aveva predetto che il sistema capitalistico avrebbe impoverito le masse e concentrato la ricchezza nelle mani di pochi generando crisi economiche e conflitti tra le classi sociali.
Il fenomeno si sta verificando in tutto il mondo scatenando la rabbia dei lavoratori che, però, non riescono a realizzare “la dittatura del proletariato” forse perchè non intendono rovesciare il capitalismo ma soltanto riformarlo.
In Italia forze occulte sembrano aver somministrato una buona dose di camomilla al popolo visto e considerato che il corso delle cose va avanti nonostante le disuguaglianze e la disperazione in cui vivono milioni di cittadini.
In un articolo pubblicato lo scorso anno il ‘Time’ aveva affermato:”Se i politici non praticheranno nuovi metodi per garantire eque opportunità economiche a tutti, i lavoratori di tutto il mondo non potranno che unirsi. E Marx potrebbe avere la sua vendetta”.

Karl Marx, autore de “Il Capitale”
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CAGLIARI – BENEVENTO 2-1: HANNO SCRITTO DI NOI

“PAVOLETTI DECIDE AL 95′. VITTORIA IN EXTREMIS DEI ROSSOBLU, CHE MUOVONO LA CLASSIFICA DOPO 5 SCONFITTE DI FILA. I CAMPANI COL RIGORE ISPIRATO DALLA VAR E TRASFORMATO DA IEMMELLO AL 94′ AVEVANO SPERATO DI FESTEGGIARE LA PRIMA DI DE ZERBI COL PRIMO PUNTO STAGIONALE.
(…) Match da altalena, con finale ricco di colpi di scena.  (…) Ma il Benevento non molla. Lopez richiama Sau per Farias, De Zerbi inserisce Lombardi per Memushaj.  I campani prendono campo, tiro ribattuto di Chibsah, cross teso di Lombardi, intercettato da Padoin.  (…) Ancora Iemmello, sul filo dell’off-side ben messo calcia a lato.    I rossoblu non riescono a ripartire, Ciciretti e soci non mollano. E Viola, su calcio d’angolo, piazza un tracciante che attraversa l’area piccola: Antei sfiora con Rafael impotente.  Il Benevento chiude in attacco, con orgoglio e determinazione.  Il Cagliari stringe i denti.
Al 2′ di recupero (dei 4 assegnati da Irrati) la mazzata per i sardi: Faragò abbatte Coda.  L’arbitro di Pistoia indica il dischetto. Iemmello spiazza Rafael. L’1-1 è l’inferno per il Cagliari.  Ma non è finita:
un minuto dopo Pavoletti in tuffo mette all’incrocio di testa su cross di Faragò. Gol da cineteca.  Un finale da infarto.  Ma i 3 punti sono un sorriso nella notte”. (da “gazzetta.it”).

Cagliari-Benevento 2-1
La gioia dei sardi dopo il gol della vittoria di Pavoletti al 95′

“PAVOLETTI AL 95′ GELA I CAMPANI. FINALE INCANDESCENTE: AL 90′ PAREGGIO DEI CAMPANI CON IL RIGORE DI IEMMELLO, MA QUANDO SEMBRAVA ARRIVATO IL PRIMO PUNTO  PER I GIALLOROSSI, UNA STREPITOSA INCORNATA DELL’EX CENTRAVANTI GENOANO ROVINA L’ESORDIO DI DE ZERBI. NEL PRIMO TEMPO VANTAGGIO SARDO CON FARAGO’ E RIGORE SBAGLIATO DA SAU.
(…) Gli ospiti prendono coraggio e migliorano nel gioco con l’ingresso di Viola al posto di uno stanco Ciciretti. I sardi si fanno schiacciare e i campani iniziano ad essere pericolosi. Cataldi però manda alto una girata da buona posizione e Iemmello sciupa con un tiro dal limite che finisce fuori. Ma al 90′ l’arbitro Irrati concede il penalty alla squadra di De Zerbi per un fallo di Faragò su Iemmello: resta qualche dubbio, ma la decisione viene confermata dal Var. Dal dischetto l’ex attaccante del Sassuolo spiazza Rafael. L’incubo del Benevento sembra finito con finalmente il primo punticino, ma i campani devono fare i conti con Pavoletti (fino ad allora opaco ed anche ammonito) che incorna di testa un cross dalla destra di Faragò: palla in rete con la Sardegna Arena che esplode di gioia e può finalmente tornare a gioire. Sono tre punti d’oro per Diego Lopez, enorme rammarico invece per De Zerbi che però può consolarsi con un buonissimo secondo tempo della sua squadra. Ma la doccia resta gelata”. (da “repubblica.it”).

Cagliari-Benevento 2-1.
Pavoletti, autore del gol decisivo. (Foto Ansa)

 

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BENEVENTO, CHE BEFFA!

La dea bendata è tutta dalla parte del Cagliari che soffoca la gioia dei beneventani di veder finalmente ( e meritatamente) il primo punto storico in serie A:   non si erano ancora spenti gli echi di esultanza per il faticoso pareggio su rigore di Iemmello al 94′ che un minuto dopo Pavoletti con un gran colpo  di testa in acrobazia ha strozzato in gola l’entusiasmo dei sanniti regalando la vittoria ai sardi.
La “cura De Zerbi”, neo tecnico del Benevento subentrato all’esonerato Baroni, ha fatto effetto solo nella ripresa perchè nel primo tempo i sanniti hanno evidenziato i soliti limiti di gioco, di idee e di grinta.  Il Cagliari, per la verità, non ha brillato ma ha avuto il merito di crederci supportato anche dallo scarso rendimento degli avversari, incapaci di creare il minimo pericolo verso la rete di Rafael.
Lo schema allestito da De Zerbi è sembrato ripercorrere il vecchio copione già trito e ritrito nelle precedenti gare, con un attacco evanescente ed un centrocampo confusionario.
Gli isolani hanno aggredito quasi da subito i giallorossi e si sono portati in vantaggio più per demerito della retroguardia sannita che non per loro merito: diversi svarioni, infatti, non ultimo quello clamoroso di Brignoli che si è lasciato passare il pallone tra le gambe, hanno favorito la rete di Faragò al 9′.
Qualche minuto dopo il Cagliari avrebbe potuto chiudere la gara ma  Sau dal dischetto ha mandato il pallone alto sulla traversa.
Nel secondo tempo è uscito fuori l’orgoglio dei ragazzi di mister De Zerbi.  Soprattutto il neo entrato Viola, al posto di uno spento Ciciretti, ha impresso un nuovo ritmo e dato lucentezza al centrocampo.
Sulle fasce Lazaar e Letizia hanno calibrato buoni traversoni in area ma nessuno è riuscito, però, ad approfittarne.  Con il Cagliari alle corde, forse si è tardato troppo l’ingresso in campo di un altro attaccante per concretizzare le azioni da gol create con grande generosità.  Nei pochi minuti in cui è stato impiegato, Coda è apparso l’uomo giusto ed è stato lui a procurarsi il rigore concesso dall’arbitro per un fallo in suo danno.  Iemmello l’ha trasformato con freddezza e precisione riscattando una prestazione ancora al di sotto delle sue potenzialità.  Il pareggio è sembrato il giusto epilogo di una partita di carattere e di volontà e finalmente il sorriso è apparso sulla bocca di tutti. E’ durato poco, però, perchè subito dopo il calcio d’avvio di ripresa del gioco ci ha pensato Pavoletti, la punta di diamante del Cagliari, invano richiesta dal patron Vigorito, a rigettare nuovamente nel baratro la formazione beneventana: è la decima sconfitta sulle dieci finora disputate, sicuramente tra le più amare ed immeritate.
Il Tabellino
Cagliari-Benevento 2-1
FORMAZIONI: Cagliari – Rafael, Romagna, Ceppitelli, Pisacane (dal 39′ Capuano), Faragò, Barella, Cigarini (dal 63′ Ionita), Padoin, Miangue,  Sau (dal 79′ Farias), Pavoletti.  All. Lopez.
Benevento – Brignoli, Letizia (dall’80’ Coda), Di Chiara, Antei, Djimsiti, Cataldi, Chibsah, Lazaar, Ciciretti (dal 61′ Viola), Memushaj (dal 73′ Lombardi), Iemmello.  All. De Zerbi.
Arbitro: Irrati di Pistoia
Reti: Faragò (9′), Iemmello (rigore 93′), Pavoletti (95′)
Note: Ammoniti Di Chiara, Faragò, Cigarini, Padoin, Barella, Pavoletti.

Cagliari-Benevento 2-1
Pavoletti festeggiato dopo il gol
(Foto da”gazzetta.it”)
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BENEVENTO-FIORENTINA 0-3: HANNO SCRITTO DI NOI

TUTTO FACILE PER I VIOLA: RECORD AL CONTRARIO PER I GIALLOROSSI.  LA SQUADRA DI PIOLI VINCE GRAZIE AI GOL DI BENASSI NEL PRIMO TEMPO E DI BABACAR E THEREAU (RIGORE) NELLA RIPRESA.  PER I SANNITI E’ LA NONA SCONFITTA CONSECUTIVA AD INIZIO CAMPIONATO: MAI NESSUNO ERA PARTITO COSI’ MALE.
Ritmi altissimi, errori madornali, capovolgimenti di campo e un calcio a metà strada tra lo spettacolo e la mediocrità.  Detto questo, il Benevento conquista il podio più alto del ground zero del pallone.  Nove sconfitte filate dalla prima di campionato, solo Baroni e i suoi ci sono riusciti.  Il guinness dei primati ringrazia, i tifosi no.  E alla fine arrivano bordate di fischi.  Insomma, la Fiorentina non rianima il Vigorito e la sua fame di punti.  Che poi ne sarebbe bastato uno solo, giusto per slucchettare la classifica, perchè ormai è una pura questione di orgoglio.  E non si può dire che i giallorossi non ci abbiano provato almeno un pò: grande corsa, schemi cercati con impegno, voglia di sconvolgere un destino che sembra segnato.  Però, niente da fare: i piedi contano in serie A, e correre non basta.  Anche perchè non è che nel primo tempo la Fiorentina abbia fatto chissà che.
In realtà basta approfittare dei vuoti lasciati sul campo dagli uomini di Baroni, che dopo aver rischiato su un palo colpito da Biraghi su punizione, vanno sotto con Benassi, servito da un bel movimento di Simeone in area.  Brava la Fiorentina e poca cosa la difesa del Benevento, pronta ad aprirsi senza problemi davanti ai tentativi offensivi degli avversari.  Troppo facile.  Ma per il Benevento non è una novità.   C’è volontà, c’è sudore e sofferenza.   E c’è anche sfiga, quando un gran tiro da fuori di Cataldi va a sbattere sul palo.  Niente da fare.  La Fiorentina più o meno controlla e fa poco altro, anche se Simeone ci prova con una fuga solitaria chiusa da un sinistro respinto da Brignoli.
La sorpresa del secondo tempo si chiama Babacar, mandato dentro da Pioli al posto di Simeone.
Scelta benedetta per chiudere la faccenda a stretto giro.   Un gol del senegalese dopo due minuti: cross di Benassi, Veretout la rimette in mezzo e Babacar deve solo spingerla dentro.  Sempre lui conquista un rigore sacrosanto (Brignoli lo tira giù in area) e Thereau (quarto gol in viola, e altri due con la maglia dell’Udinese) fa tre a zero e chiude la faccenda in maniera definitiva.    Dopo di che non resta molto da dire e da fare.  L’ultimo flebile sussulto d’orgoglio del Benevento non porta a niente, se non a dare una mano alla Fiorentina a ritrovare una classifica leggermente meno anonima.   Per Baroni saranno ore non facili.  La classifica non è preoccupante, è un pianto”. (da “repubblica.it”).

Benevento-Fiorentina 0-3.
I viola festeggiano.
(foto lapresse)
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BENEVENTO, E’ IL CAMPIONATO DELLA VERGOGNA

Ove mai vi fossero ancora dei dubbi sulla consistenza della squadra, la partita odierna persa contro la Fiorentina li ha fugati tutti: questo, purtroppo, è il valore dei giocatori a disposizione! Non ci sono più alibi o scusanti.  D’accordo sugli errori di Baroni, gli infortuni, la sfortuna, ecc. ma la verità è questa: la rosa allestita dal ds o dal tecnico o da chicchessia non è da serie A o quantomeno non è tale da poter competere con formazioni di media ed alta classifica.
Avremmo voluto dare un altro titolo all’articolo ma alla fine ci è sembrato il più consono all’attuale situazione che vede il Benevento ultimo in classifica a zero punti dopo nove partite di campionato.
E’ vero, non eravamo abituati a queste figuracce dopo i trionfi degli ultimi anni; è anche vero, però, che essere etichettati come la peggior squadra di serie A dell’intero panorama europeo e detenere un triste record non fà piacere ai beneventani.  Oltretutto, non si muove una foglia, come se va bene così e tutti felici e contenti.
Non è il caso di spendere ulteriori parole perchè i risultati parlano da soli e, tra l’altro, non viene neanche la voglia di farlo.
Anche i tifosi hanno finalmente mostrato la loro rabbia dopo l’atavica e stoica sopportazione fischiando sonoramente i giocatori ed il tecnico a fine gara.
Che dire di più ? Auguriamoci di concludere nel migliore dei modi quest’avventura.
Il Tabellino
Benevento-Fiorentina 0-3
FORMAZIONI: Benevento – Brignoli, Gyamfi, Letizia, Venuti, Djimsiti, Viola, Cataldi (dall’82’ Kanoutè), Ciciretti (dal 70′ Lombardi), Chibsah, Iemmello (dal 55′ Armenteros), Memushaj.
All. Baroni.
Fiorentina – Sportiello, Laurini, Astori, Pezzella, Biraghi, Veretout (dall’82’ Cristoforo), Badelj, Chiesa (dal 71′ Lo Faso), Benassi, Thereau, Simeone (dal 46′ Babacar).  All. Pioli.
Arbitro: Gavillucci
Reti: Benassi (18′), Babacar (47′), Thereau (rigore 66′)
Note: Ammoniti Chibsah, Pezzella, Brignoli

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Esoterismo

L’ALTRO VOLTO DI SOCRATE

Venerdì 27 ottobre p.v. si terrà a Benevento un interessante “Incontro su Socrate” promosso dal C.I.S.P. (Centro di Indagini e di Studi sul Paranormale) presso il Ce.S.Vo.B (Centro sul Volontariato di Benevento) sito al viale Mellusi, 38 ex Caserma dei Vigili del Fuoco.
Cosa c’entra una riflessione su un filosofo da parte di un’associazione che si occupa di paranormale?
C’entra perchè il convegno verterà su un aspetto inedito del pensiero di Socrate, di quelli che abitualmente non rientrano nei programmi scolastici; si parlerà, infatti, dell’alone di mistero che ruota attorno alla figura del grande filosofo greco, visto come ricercatore iniziatico e la discussione contribuirà certamente ad arricchire la conoscenza su un pensatore che ancora oggi, a distanza di secoli, continua a far parlare di sè.
La conferenza, presentata da Egidio del Grosso, presidente del Cisp, avrà due relatori autorevoli dell’intellighenzia beneventana: il professore Nicola Sguera e lo scrittore Paolo Scalise e sarà moderata da Stefania Stefanucci, giovanissima esponente del Cisp esperta su Socrate.

Socrate

 

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PERDE ANCHE A VERONA, BENEVENTO NEL BARATRO

Neanche a Verona si arresta l’interminabile serie negativa di risultati per il Benevento.
Quanti hanno sperato che il “Bentegodi” sarebbe stata “la terra promessa” per la squadra di Baroni, chiamata finalmente a cancellare quell’umiliante zero in classifica, sono rimasti delusi ed amareggiati.
I segnali di progresso avvertiti nella gara contro l’Inter hanno fatto illudere i tifosi giallorossi che hanno guardato alla trasferta di Verona come ad un viatico per un nuovo corso. Non è stata così, purtroppo perchè il Benevento ha rimediato l’ennesima sconfitta, l’ottava in otto partite, passando in pochissimi mesi dal nomignolo di “matricola terribile” a quello infamante di “squadra materasso” .
E non basta recriminare sull’inferiorità numerica per l’espulsione, forse esagerata, di Antei nel finale del primo tempo o sul clamoroso errore di Iemmello nei minuti finali dell’incontro che avrebbe potuto riequilibrare il risultato per nascondere una verità che ormai è sotto gli occhi di tutti: così messa in campo e con il parco giocatori a disposizione questa formazione è destinata a regalarci solo dolori.
Occorre una svolta subito, senza ulteriori indugi: lo andiamo ripetendo da qualche tempo, il giocattolo si è rotto alla fine dello scorso campionato quando un disegno di scarse vedute si è rivelato disastroso e da allora gli sbagli si sono incrementati grazie ad una campagna acquisti-cessioni non all’altezza del nuovo compito e ad una gestione globale priva di autorevolezza.
Ha retto solo la passione della tifoseria che non si è mai arresa all’evidenza ed ha continuato a seguire la squadra ovunque bendandosi gli occhi di fronte all’indecoroso spettacolo sul rettangolo di gioco e mostrando la maschera dell’entusiasmo per il raggiungimento di uno storico traguardo sportivo per una città che per la sua bellezza e la sua storia avrebbe potuto rilanciare, attraverso quest’eccezionale evento, il suo volto migliore e invece ha regalato alla stampa sportiva, e non solo, un’immagine deleteria sbeffeggiata e vituperata.
Benevento non merita epiteti ingiuriosi e volgari: chi ha sbagliato è giusto che paghi!
Il Tabellino
Hellas Verona – Benevento 1-0
FORMAZIONI: Hellas Verona – Nicolas, Caceres, Caracciolo, Souprayen, Fares, Romulo, Fossati, Bessa (dall’85’ Buchel), Cerci (dal 69′ Verde), Pazzini, Valoti (dal 55′ Kean).  All. Pecchia.
Benevento – Brignoli, Venuti, Djimsiti, Antei, Letizia, Chibsah (dall’85’ Armenteros), Cataldi, Memushaj, Lombardi (dal 76′ Ciciretti), Iemmello, Parigini (dal 46′ Gyamfi). All. Baroni.
Arbitro: Di Bello di Brindisi
Rete: Romulo (74′)
Note: Espulso Antei al 37′ per gioco violento. Ammoniti Bessa, Venuti, Fossati, Chibsah, Brignoli, Kean, Romulo.

Hellas Verona- Benevento 1-0
Romulo ha scoccato il tiro che regalerà la vittoria agli scaligeri.
(Foto da “gazzetta.it”).

 

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C’E’ GRANDE ATTESA PER VERONA-BENEVENTO (MA ANCHE PER LUCIONI)

Lunedì 16 ottobre, alle ore 20,45 è previsto il posticipo dell’ottava giornata di serie A tra Hellas Verona e Benevento allo stadio “Bentegodi”.
La gara è di cruciale importanza soprattutto per il Benevento dopo il pessimo avvio di campionato ed un ruolino di marcia che offende le aspettative della tifoseria oltre che la dignità del sodalizio sportivo: sette sconfitte in sette partite disputate, 2 reti realizzate e 18 subìte sono dati disastrosi che scoraggerebbero qualsiasi formazione ma non quella sannita che saprà sicuramente rialzarsi.
L’ottima prova fornita contro l’Inter ha dimostrato i notevoli progressi raggiunti dopo le figuracce rimediate dalla partita col Napoli e sono in molti a sostenere che il vero campionato del Benevento inizierebbe proprio dalla gara col Verona anche se lo stesso giudizio, per la verità, era stato già espresso alla vigilia della sfida di Crotone, terminata, come sappiamo, con l’ennesima sconfitta dopo una prestazione deludente.
E’ inutile nascondere che la partita di Verona non si presenta sotto i migliori auspici e non solo per lo stato della classifica.  La crisi del Benevento è iniziata già dal precampionato e da allora sono stati commessi sicuramente parecchi errori, a partire dalla campagna acquisti-cessioni ed a finire con limiti dettati da inesperienza, moduli di gioco e scarsa preparazione fisico-atletica. Senza considerare, oltretutto, anche quel pizzico di fortuna che è mancato in certe occasioni..
Ad aggravare ancora di più la situazione ha contribuito la “brutta tegola” caduta sulla testa della società sportiva con il “caso Lucioni”, risultato positivo all’antidoping dopo la partita Benevento-Torino.
Il capitano giallorosso, molto stimato sia professionalmente che come uomo, giura sulla sua perfetta buona fede; fin dal primo momento ha dichiarato, infatti, che la pomata usata per cicatrizzare più rapidamente una ferita rimediata in allenamento gli era stata consigliata e spruzzata dal medico sociale.  Se fosse vera tale versione, e chi scrive ne è convinto, la responsabilità dell’evento ricadrebbe tutta sul medico anche perchè sullo scatolo della pomata incriminata è ben visibile e cerchiata in rossa la scritta “doping”.  Quest’ultima circostanza, che Lucioni ha dichiarato di non aver visto perchè la crema in questione sarebbe stata, a suo dire, utilizzata priva della confezione, inchioderebbe esclusivamente il medico, convocato dalla Procura Federale Antidoping a testimoniare per il prossimo 11 ottobre.
I tifosi, ovviamente, si augurano che dopo l’audizione del medico il Tribunale pronunzi l’archiviazione ma il rischio di un processo con probabile condanna di capitan Lucioni c’è tutto anche perchè c’è un precedente che riguarda proprio l’uso della stessa sostanza di che trattasi: dopo la partita Pescara-Cesena del 15 aprile 2016, infatti, un giocatore del Cesena, Nicola Dalmonte, risultò positivo all’esame antidoping per l’uso del “Cristobal”.  Il giocatore dichiarò che gli era stata somministrata dalla madre ed in un primo momento il Tribunale credette alla sua buona fede e lo assolse anche perchè constatò un vizio di forma nel procedimento.  E’ il caso di sottolineare che la partita in questione terminò 1 a 0 in favore del Pescara e Dalmonte rimase in panchina non utilizzato per tutta la durata della gara.  Quindi, in alcun modo potè influire sull’andamento della stessa che vide tra l’altro la sua squadra soccombente.  Eppure la Procura impugnò l’archiviazione dando inizio ad un processo che si concluse con un verdetto di condanna a 14 mesi per il giocatore.
Nella giornata di ieri la “vicenda Lucioni” ha avuto un ulteriore sviluppo con il blitz del NAS nelle sedi del Benevento a Verona e Paduli nonchè presso l’albergo romano dove il Benevento è attualmente in ritiro.
Non è dato sapere se tale “visita” sia un atto dovuto od una scelta discrezionale finalizzata a dare seguito a sospetti legati all’uso di sostanze dopanti da parte dei giocatori del Benevento.
Sui social-network c’è chi accenna a teorie complottistiche in danno della società giallorossa.
In ogni caso, il dato di fatto è che il Benevento si appresta ad affrontare il Verona fuori dalle mura di casa e con uno stato d’animo che non è tra i migliori.
Noi continuiamo a credere nella buona fede di Lucioni ma tale tesi comporta naturalmente quella della mala fede del medico che, a nostro modesto avviso, non poteva ignorare l’illegalità dell’utilizzo della pomata e riteniamo che alla luce della sua audizione davanti al Tribunale Federale chi di dovere dovrebbe prendere le decisioni conseguenti.

Fabio Lucioni
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ENNESIMA SCONFITTA MA ORGOGLIO RECUPERATO

Al Benevento è mancato solo un pizzico di fortuna per eliminare quel mortificante ed immeritato zero in classifica che tuttora pende come una spada di Damocle sul morale oltre che sul rendimento dei sanniti.
Contro la grande Inter la squadra di mister Baroni, che impiega per l’occasione (finalmente!) un diverso schema di gioco, tira fuori tutta la grinta che aveva smarrito nelle ultime tre partite e mette paura ai nerazzurri che si aggiudicano l’incontro grazie alla maggiore esperienza ed ai tre minuti micidiali del primo tempo, complice in entrambe le segnature di Brozovic la retroguardia beneventana.
Non basta, purtroppo, l’orgoglio e la ritrovata ‘verve’ di alcuni elementi giallorossi, su di tutti D’Alessandro, per conquistare uno storico risultato favorevole contro una formazione giunta al “Vigorito” forse con troppa spavalderia e presunzione credendo, a torto, di trovare un avversario remissivo ed arrendevole.
Il Benevento rimedia l’ennesima sconfitta ma stavolta la sconfitta ha un sapore diverso perchè maturata dopo una prestazione comunque gagliarda, specie nel secondo tempo, ed anche sfortunata perchè il palo colpito da D’Alessandro nella ripresa a portiere battuto avrebbe potuto cambiare il volto della gara.
Davanti ad uno stadio gremitissimo gli stregoni non sfigurano al cospetto delle “stelle” nerazzurre e lasciano intendere che i colpi li hanno, basta saperli indirizzare per il verso giusto ed avere fiducia nei propri mezzi.
E’ questo il messaggio che il Benevento sembra lanciare ai prossimi avversari e ciò lascia ben sperare in vista della “partita-salvezza” al ‘Bentegodi’ di Verona, da giocare a viso aperto e con la consapevolezza che l’obiettivo della permanenza in serie A non è una meteora.
Il Tabellino
Benevento – Inter  1-2
FORMAZIONI: Benevento – Belec, Venuti, Letizia, Dijmsiti, Costa, Cataldi, Viola (dall’84’ Lazaar), Memushaj (dal 66′ Chibsah), Lombardi (dal 72′ Parigini), Iemmello, D’Alessandro.  All. Baroni.
Inter – Handanovic, D’Ambrosio, Skriniar, Miranda, Nagatomo (dall’85’ Dalbert), Vecino, Borja Valero (dal 78′ Gagliardini), Candreva (dal 52′ Joao Mario), Brozovic, Perisic, Icardi.  All. Spalletti.
Arbitro: Doveri di Roma
Reti: Brozovic (19′-22′), D’Alessandro (42′)
Note:
Ammoniti Borja Valero, Miranda, Vecino, Costa, Lombardi.

Benevento-Inter 1-2.
La prima rete di Brozovic
(Foto Ansa)