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Letteratura Universale

PIERO CHIARA, NARRATORE SOBRIO TRA D’ANNUNZIO E CASANOVA – Nel 1986 la morte dello scrittore lombardo –

Il 31 dicembre 1986 moriva Piero Chiara (Luino (VA), 23 marzo 1913 – Varese, 31 dicembre 1986).
Esordì come poeta con la raccolta “Incantavi” (1945) ma si impose come scrittore esprimendosi con un linguaggio sobrio ed arguto, sensuale ma elegante e raffinato, senza mai scendere nella leggerezza o nella volgarità.
Una vita affascinante, la sua, con bocciature scolastiche, amori controversi e la passione per il biliardo.
I suoi racconti, brevi e spesso ambientati sul lago, con personaggi quotidiani tratti dalla piccola borghesia nei quali decantava la loro mediocrità, spiccavano per lo stile malinconicamente ironico.
Tra le sue opere, famose verso la fine degli anni settanta quelle sulla vita di Gabriele D’Annunzio e su Giacomo Casanova, come a dire estetica e sensualità attraverso due interpreti fondamentali nelle rispettive tematiche che il narratore dimostrò sempre di prediligere nei suoi scritti.

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Scienza

RITA LEVI MONTALCINI, VANTO DELLA NEUROLOGIA ITALIANA – Nel 2012 la scomparsa del Premio Nobel per la Medicina –

Il 30 dicembre 2012 moriva Rita Levi Montalcini (Torino, 22 aprile 1909 – Roma, 30 dicembre 2012).
Nata da famiglia di origini ebraiche, durante la seconda guerra mondiale fu costretta a spostarsi continuamente in giro per l’Italia e per l’Europa per sfuggire alle leggi razziali.
Dopo anni di ricerche, fece delle scoperte che la resero famosa in tutto il mondo contribuendo alla realizzazione di studi avanzati sul morbo di Parkinson e sull’Alzheimer.
Fu la prima donna ad essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze.
Nel 1986 ottenne il Premio Nobel per la Medicina per le sue ricerche sul fattore di accrescimento della fibra nervosa e sul suo meccanismo d’azione.
Nel 2011 fu nominata senatrice a vita “…per aver illustrato la Patria con altissimi meriti in campo scientifico e sociale…”.
Dotata di una grande intelligenza, il suo carattere forte e determinato l’aiutò a superare ogni difficoltà nella sua lunga esistenza.

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Letteratura Universale

LA RELIGIOSITA’ DI RAINER MARIA RILKE – Nel 1926 la morte del poeta boemo –

Il 29 dicembre 1926 moriva Rainer Maria Rilke (Praga, 4 dicembre 1875 – Les Planches (Svizzera), 29 dicembre 1926).
Appartenente ad una famiglia borghese cattolica di Praga, ebbe un’infanzia ed un’adolescenza difficili: i suoi genitori, infatti, si separarono quando lui aveva solo nove anni.
La filosofia di Nietzsche influenzò molto la produzione artistica di Rilke la cui religiosità, presente nelle sue opere, fu anche condizionata dall’ambiente cattolico della sua famiglia ma si modificò grazie ai viaggi in Russia dove conobbe l’anziano Tolstoj. Di questo periodo (1899-1903) furono le opere ” Storie del buon Dio” e “Libro delle ore” nelle quali tratteggiò la figura di un Dio panteistico, presente in tutte le cose.
Rainer Maria Rilke è considerato uno dei più importanti poeti di lingua tedesca del XX secolo.
Tra le opere più famose ricordiamo “Elegie duinesi” e “Sonetti a Orfeo”.

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Politica

IL SACRIFICIO DEI 7 FRATELLI CERVI – Nel 1943 l’assassinio dei partigiani di Reggio Emilia –

Reggio Emilia 28 / 12 / 1943
Nella foto: i sette fratelli CERVI fucilati dai fascisti nel poligono di tiro di Reggio Emilia, tutti Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria. Ettore (classe 1921), Ovidio (classe 1918), Agostino (classe 1916), Ferdinando (classe 1911), Aldo (classe 1909), Antenore (classe 1906) e Gelindo (classe 1901).
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Il 28 dicembre 1943 i sette fratelli Cervi furono fucilati dai fascisti nel poligono di tiro di Reggio Emilia.
Partigiani e convinti antifascisti, i sette fratelli Cervi appartenevano ad una famiglia di contadini molto attiva durante la Resistenza.
Il loro cascinale di famiglia diventò porto sicuro per tutti gli antifascisti e partigiani feriti nonchè per i prigionieri di guerra stranieri sfuggiti ai nazifascisti.
Catturati nella notte tra il 24 e il 25 novembre 1943 durante un rastrellamento, furono fucilati per rappresaglia a seguito dell’uccisione, da parte dei partigiani, del segretario comunale fascista di Bagnolo in Piano (RE), Davide Onfiani.

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Politica

NASCE LA COSTITUZIONE ITALIANA – Nel 1947 viene promulgata la Legge fondamentale dello Stato italiano –

Il 27 dicembre 1947 viene promulgata la Costituzione della Repubblica Italiana.
Approvata dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947, la Legge fondamentale dello Stato italiano viene promulgata dal Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola,  e pubblicata nello stesso giorno sulla Gazzetta Ufficiale.
Entrerà in vigore il 1° gennaio 1948 e nel corso degli anni subirà diverse modifiche, anche peggiorative, che però non snatureranno le sue caratteristiche di legge laica e democratica tra le più avanzate e progressiste.

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Cinema

SYLVA KOSCINA, DIVA ATTRAENTE E PROSPEROSA – Nel 1994 la morte dell’attrice di origini jugoslave –

Il 26 dicembre 1994 moriva Sylva Koscina (Zagabria, 22 agosto 1933 – Roma, 26 dicembre 1994).
Nata nell’attuale Croazia ma naturalizzata italiana, la sua avvenenza, prima ancora che la sua bravura, le spianò la strada del successo sui set cinematografici.
Dotata di un corpo e di un seno splendidi, fu notata nel 1955 da Eduardo De Filippo che la sottopose ad un provino dall’esito negativo.
Qualche mese dopo, però, Pietro Germi la volle nel film “Il ferroviere” (1956) per affidarle la parte della figlia del protagonista.
Da allora fu un susseguirsi di partecipazioni e di ruoli importanti con i migliori registi: Lattuada (“Guendalina” 1957), Risi (“La nonna Sabella” 1957),  Zampa (“Ladro lui, ladra lei” 1958),  Bolognini (“Giovani mariti” 1958), Comencini (“Mogli pericolose” 1959),  Fellini (“Giulietta degli Spiriti” 1965).
Recitò con i più grandi attori ed attrici approdando anche ad Hollywood: Alberto Sordi, Giulietta Masina, Sofia Loren, Jean Paul Belmondo, Dirk Bogarde, Paul Newman, ecc.
La sua vita sentimentale fu molto movimentata e travagliata.
Rappresentò uno dei simboli della trasgressione tipica della commedia all’italiana.
Molto popolare anche in televisione, morì per le conseguenze di un tumore al seno.

 

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Teatro

GIORGIO STREHLER, UOMO DI TEATRO – Nel 1997 la scomparsa del grande regista teatrale –

Il 25 dicembre 1997 moriva Giorgio Strehler (Trieste, 14 agosto 1921 – Lugano (Svizzera), 25 dicembre 1997).
Catturato dai nazifascisti nel 1944 ed incarcerato per sette giorni, nel 1947 fondò il “Piccolo Teatro di Milano” inaugurandolo con lo spettacolo “L’albergo dei poveri” di Gorkij.
Da allora dedicò un’intera vita al teatro divenendone una delle figure più importanti.
Nei suoi spettacoli riservò sempre la massima attenzione alla ricerca storica sforzandosi di restituire dignità al passato attraverso un’interpretazione rispettosa del testo e della volontà dell’autore.
Nel 1985 diresse il Teatro d’Europa messogli a disposizione dal governo francese.
Nel 1990, dopo aver fondato assieme a Jack Lang l’Unione dei Teatri d’Europa, un’associazione culturale finalizzata allo scambio delle esperienze teatrali comunitarie, ricevette il Premio Europa per il Teatro.
Dal punto di vista politico, fu dapprima parlamentare europeo del PSI al posto di Bettino Craxi nel 1983 e poi senatore di Sinistra Indipendente nel 1987.
Fu insignito della Legion d’Onore, massima onorificenza francese, dall’allora Presidente della Repubblica Francois Mitterrand.

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Letteratura Universale

LOUIS ARAGON, INTELLETTUALE IMPEGNATO – Nel 1982 la morte dello scrittore francese –

Il 24 dicembre 1982 moriva Louis Aragon (Parigi, 3 ottobre 1897 – Parigi, 24 dicembre 1982).
Poeta e scrittore, iniziò a scrivere a vent’anni per riviste d’avanguardia d’impronta socialista.
Con Brèton e Soupault aderì al Movimento Dada e fu uno dei fondatori del Movimento Surrealista.
Nel 1927 si iscrisse al Partito Comunista Francese cui rimase fedele fino alla morte e, nel corso degli anni a venire, assunse posizioni politiche antistaliniste condannando le pratiche autoritarie del comunismo sovietico.
La sua poetica fu ampiamente ispirata all’amore per la moglie, i suoi romanzi risentirono dell’influenza surrealista e realista.
Durante la seconda guerra mondiale si schierò risolutamente a favore della resistenza contro il nazismo tedesco.
Nel 1956 fu insignito del Premio Lenin per la Pace.

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Il Cammino del Benevento

IL BENEVENTO SALE, BATTUTO ANCHE L’UDINESE (0-2) – Gli “stregoni” decimi in classifica – Di Caprari e Letizia le marcature – –

Con una rete per tempo il Benevento espugna la “Dacia Arena” e conquista il decimo posto in classifica. Gli “stregoni” chiudono bene l’anno battendo in trasferta l’Udinese grazie ad una condotta di gara cinica, concreta ed intelligente.
I friulani hanno spesso il dominio del gioco ma non creano mai grossi pericoli alla difesa avversaria rivelatasi anche stasera accorta ed insuperabile.
La pausa natalizia, a questo punto, risulta essere negativa per il momento felice che la squadra sta attraversando: basti pensare che nelle ultime cinque partite i giallorossi hanno subìto solo due reti a fronte delle ventuno incassate nelle precedenti nove.
Poche le emozioni nel primo tempo.
Nell’Udinese il più attivo è Lasagna che già al 7′ prova a colpire ma

Udinese-Benevento 0-2. La rete di Caprari (Foto Taddeo)

non riesce ad approfittare di un cross che taglia tutta la difesa e manda alto sulla traversa.
Due minuti dopo il Benevento passa in vantaggio: Caprari con un movimento spacca la retroguardia udinese, raccoglie un passaggio filtrante e batte Musso con un tiro angolato.
L’Udinese reagisce all’11’: Pussetto fà velo per Lasagna il cui tiro è deviato in angolo da un difensore.
Dopo un tiro di Insigne,al 22′,  su cross di Improta, ribattuto da un difensore, è ancora Lasagna a rendersi pericoloso, complice un errore di Montipò: il suo pallonetto, però, non inquadra la porta.
L’ultima occasione del tempo è per Arslan al 34′ che, su assist del solito Lasagna, calcia dal limite ma Montipò non si lascia sorprendere e blocca a terra.
Nella ripresa l’Udinese si spinge generosamente in attacco ma tutti gli spunti vengono neutralizzati da Glik e compagni che con veloci ripartenze mettono in apprensione la difesa bianconera.
Al 14′ buona chance per Becao che sugli sviluppi di una punizione di De Paul manda fuori in rovesciata da  posizione ravvicinata.
Al 22′ il Benevento raddoppia: Caprari lancia Letizia che entra in area e fulmina Musso con un tiro all’incrocio.
Al 47′ Di Serio, servito da Schiattarella,  impegna a terra Musso con un tiro forte ma centrale.
L’ultimo brivido al 49′ con De Paul che su punizione colpisce la traversa.
Il Benevento conquista tre punti preziosi che fanno ben sperare per il prosieguo del campionato.
Il Tabellino
UDINESE – BENEVENTO  0-2  (0-1)
FORMAZIONI:
Udinese –
Musso, Becao, Bonifazi (dal 66′ Deulofeu(dal 73′ Nestorovski)), Samir, Stryger Larsen, De Paul, Arslan (dal 66′ Walace), Pereyra, Zeegelaar (dal 73′ Ter Avest), Lasagna, Pussetto.  All. Gotti.
Benevento – Montipò, Letizia, Glik, Tuia, Barba, Ionita (dal 60′ Dabo), Schiattarella, Improta (dal 70′ Foulon), Insigne (dal 61′ Tello), Caprari (dall’80’ Sau), Lapadula (dal 70′ Di Serio).  All. Inzaghi.
Arbitro: Manuel Volpi, di Città della Pieve
Reti: Caprari (9′), Letizia (77′)
Note:
Ammoniti Insigne, Becao, Tuia.

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Cronaca

L’ATTENTATO DI SAN BENEDETTO VAL DI SAMBRO – Nel 1984 l’esplosione di una bomba sul treno –

Il 23 dicembre 1984 a San Benedetto Val di Sambro, piccolo comune della città metropolitana di Bologna, una bomba esplode all’interno del treno rapido 904 Napoli-Milano.
Sul convoglio, carico di passeggeri per la maggior parte in viaggio per le vacanze natalizie, muoiono 15 persone ed un centinaio sono i feriti.
L’attentato segna l’ingresso della mafia nel panorama dello stragismo di Stato.