Categories
Spettacolo

ALIGHIERO NOSCHESE, IL “PADRE DEGLI IMITATORI ITALIANI” – Nel 1979 il suicidio del popolare attore –

Il 3 dicembre 1979 muore suicida Alighiero Noschese (Napoli, 25 novembre 1932 – Roma, 3 dicembre 1979).
La morte del popolare imitatore è tutt’oggi avvolta nel mistero per i diversi interrogativi che già all’epoca del tragico evento erano emersi.
Noschese è ricoverato nella clinica romana “Villa Stuart” per una grave forma di esaurimento nervoso.
La mattina del 3 dicembre 1979 si toglie la vita sparandosi un colpo di pistola alla tempia nella cappella del giardino della clinica.
Il gesto estremo pone forti dubbi oltre che scalpore: com’è possibile che un malato di depressione, per giunta ricoverato, possa detenere con sè un’arma da fuoco? Come mai nessuno abbia riferito dell’esistenza di un’arma in clinica ai reparti speciali dei carabinieri che la presidiavano a causa della presenza dell’on. Giulio Andreotti, anch’egli ricoverato per un intervento alla cistifellea?
Si ragiona su diverse ipotesi. La più accreditata è quella secondo la quale il popolare attore ed imitatore sia stato ucciso perchè coinvolto nella strategia della tensione durante “gli anni di piombo”, appartenente alla massoneria della Loggia P2 e collaboratore dei servizi segreti deviati.
Congetture che ancora oggi non risultano provate.
Attore, showman, imitatore, Alighiero Noschese aveva raggiunto una grande popolarità nel 1969 partecipando al varietà televisivo del sabato sera “Doppia Coppia” nel quale aveva dato brillante sfoggio delle sue grandi capacità di imitatore imitando personaggi politici, cosa fino ad allora proibita.
Da quel momento la sua carriera era stata inarrestabile.
Nel 1974 la moglie aveva deciso di divorziare da lui facendolo cadere in una grave depressione dalla quale non era riuscito a risollevarsi.