Categories
Esoterismo

VIVREMO IN ETERNO ? Riflessione personale all’indomani della cessazione dell’esistenza materiale –

Che cos’e’ la morte ? Il nulla eterno o il passaggio ad un’altra forma di esistenza ?
Molti studiosi nel corso dei secoli si sono posti quest’interrogativo senza trovare una soluzione: la nostra ragione e’ limitata e non puo’ afferrare cio’ che per noi e’ impenetrabile.
Chi scrive non ha, ovviamente, la pretesa di…incrociare le armi contro persone geniali che hanno dedicato gran parte del loro tempo e della loro intelligenza allo studio di tale tematica.
La mia riflessione, pertanto, non ha alcuna base scientifica ne’, tantomeno, empirica ma e’ solo un’ipotesi scaturita da esperienze personali e vaste letture sull’argomento.
Delle numerose esperienze personali non e’ il caso di farne menzione perche’ suscettibili di giudizi condizionati dalle particolari convinzioni, religiose, ideologiche, scientifiche, ecc. di ognuno.
Attraverso, pero’, le opinioni di tante celebrita’ che si sono cimentate e si cimentano ancora su questa complessa materia, mi sono formato una convinzione che, tra l’altro, mi aiuta ad affrontare il concetto della morte con maggiore coraggio e serenita’.
Io credo che il nostro corpo fisico altro non e’ che un involucro esterno che racchiude la vera identita’ dell’essere umano che e’ l’anima.
Quando una persona muore, l’anima abbandona il suo corpo e si trasferisce nel cosiddetto ” Aldila’ ”
ovvero un universo costituito da una dimensione diversa da quella terrena dove l’anima, insieme ad altre anime, trova la pace eterna e non riceve punizioni o ricompense bensi’ un “corpo” di luce commisurato al grado di perfezione od imperfezione raggiunto sul piano terrestre.
Tutti i riconoscimenti, ricchezze, ranghi sociali conseguiti sulla Terra non conteranno nell’aldila’ ne’ amicizie, raccomandazioni o posizioni di privilegio.
Coloro che si sono contraddistinti sulla Terra per il loro comportamento malvagio, intriso di valori morali negativi avranno un corpo di luce modesto ed immerso nell’ombra; chi, al contrario, ha fatto dell’amore e dell’altruismo il suo costume di vita sulla Terra, andra’ nell’aldila’ con un corpo di luce splendente che rendera’ felice il suo “soggiorno” eterno.
Ma di che cosa e’ fatta l’anima ?
Secondo me l’anima e’ fatta di pensiero, una sostanza impalpabile, invisibile, dove vengono conservate tutte le esperienze  accumulate durante la fase esistenziale.
Il pensiero si trasforma poi in memoria forse attraverso il riposo notturno od un meccanismo, tuttora ignoto, che permette la registrazione degli eventi piu’ importanti e la cancellazione di quelli irrilevanti.
L’anima, insomma, si identifica con la coscienza che, in base al suo livello, passa di gradino in gradino verso le alte sfere di spiritualita’ grazie alle preghiere che le vengono rivolte ed alle esperienze maturate nelle altre dimensioni celesti.
La differenza con il corpo fisico deriva dal fatto che quest’ultimo e’ un prodotto della terra, come un albero che rimane al suolo quando viene abbattuto. L’anima, invece, e’ un essere cosmico che non entra in comunicazione solo con i livelli di vibrazione della terra ma con livelli piu’ alti, propri della sua condizione spirituale.
Ma attenzione! L’anima, dopo la separazione dal corpo, continua a vivere nell’aldila’ mantenendo lo stesso livello di coscienza di quando era inserita nel corpo fisico.
Per tale motivo, sperare in richieste di divinazione da rivolgere a cari estinti, a mio avviso, e’ perfettamente inutile; chiedere, invece, aiuti sotto forma di suggerimenti o pareri, questo si, ritengo sia possibile in special modo se l’entita’ a cui ci si rivolge si e’ contraddistinta sulla terra per le sue doti di saggezza, equilibrio, intelligenza, ecc.
Se in vita l’essere non brillava in certi campi, nell’aldila’ manterra’ la stessa posizione deficitaria: insomma, sopravviveremo in un’altra dimensione mantenendo la nostra personale individualita’.
E questa nostra personale individualita’, al cospetto di altre anime con le quali entrera’ in relazione, se in possesso di un corpo di luce rilevante, forgiato mediante un’esistenza terrena meritevole, occupera’ nell’aldila’ una posizione tale da condurre una vita ultraterrena felice e libera.
E magari, in una ipotetica gerarchia futura, avra’ un incarico importante: una funzione di guida, di assistenza, di aiuto ad esseri ancora viventi o ad anime appena trasmigrate.
Ecco, allora, perche’ e’ importante prepararci …alla nuova esistenza nel migliore dei modi.
Certo, per la nostra natura di esseri umani, deboli, imperfetti, fragili dobbiamo rassegnarci a sopportare una vita dura e di stenti, in un ambiente ostile, nella consapevolezza che la societa’ in cui viviamo ci porta continuamente a deviare dalla retta via, a volte vittime inconsapevoli di convenzioni sociali, frivolezze e tentazioni.
Forse, e’ lo stesso… Ente Supremo che ci pone di fronte alle asprezze della vita per prepararci ad un’esistenza futura bisognosa di individui di un certo livello che siano capaci di assolvere a compiti superiori.
Ne’ e’ da escludere l’eventualita’ che la nostra collocazione sulla Terra o, perche’ no?, su altri pianeti possa rappresentare una forma di espiazione delle colpe commesse dall’individuo in altre esistenze precedenti per dargli la possibilita’ di rimediare ed evolversi spiritualmente fino all’acquisizione di un migliore corpo di luce.
In questo quadro, diventa oltremodo fondamentale compiere scelte personali basate su valori morali giusti, fondati sull’amore verso gli altri esseri umani, gli animali, le piante, la Natura in senso lato, allargare i propri orizzonti, fortificare la mente, avere un costume di vita che ci dia la possibilita’ di farci occupare nell’aldila’ uno spazio di luce vicino ad anime affini e come tali degne di assicurarci un’esistenza felice.
Credo anche nell’esistenza di un Ente Supremo, che potremmo chiamare Dio, Signore, ecc., Creatore e..direttore d’orchestra di tutto quanto ci circonda,  che non identifico con l’immagine classica di un vecchio con la barba lunga e bianca, ad immagine e somiglianza del genere umano bensi’ con una mente universale la cui forma e’ avvolta nel mistero ed inaccessibile al nostro sapere.
Ammetto che la mia visione delle cose e’ influenzata dalle convenzioni maturate nel corso della mia esistenza per il cattolicesimo imperante, impresse sulla mia formazione sociale fin da bambino.
Ma questo e’ il mio pensiero, che non cozza con le mie vedute materialistiche ed ideologiche perche’, a mio modesto avviso, non c’e’ incompatibilita’ tra fede e ragione. Anzi, ritengo che gli sforzi per un miglioramento delle condizioni dell’umanita’ siano indispensabili per un rafforzamento dello spirito,
preliminare al potenziamento del famoso corpo di luce che ci attendera’ in un futuro quanto piu’ lungo possibile. Me lo auguro perche’ la vita, nonostante tutto, val sempre la pena di viverla.

Categories
Esoterismo

L’ALDILA’ ESISTE – E’ quanto lascia intuire Salvatore De Toma nel suo ultimo libro: “Cronache del mistero” –

“Chi di noi non ha mai avuto esperienze di vita paranormale o, perlomeno, di episodi ai quali non ha saputo dare una spiegazione razionale?
Durante la nostra vita di relazione ci siamo trovati spesso a commentare fatti accaduti personalmente o ad altri che hanno destato il nostro stupore o la nostra curiosita’.
Ci siamo sicuramente scontrati con lo scetticismo di qualcuno e confrontati con le opinioni di quanti hanno fornito ragionamenti basati sulla religione, la medicina, la scienza, la filosofia, eccetera.
Di questa ampia problematica del paranormale, sicuramente un posto di primo piano lo occupa un aspetto che da sempre ha affascinato gli studiosi di ogni tempo e di ogni luogo: la visione dei fantasmi.
Al di la’ delle allucinazioni tipiche dei malati o di chi soffre di turbe psichiche, e’ innegabile che nel corso dei secoli si sono verificati innumerevoli casi di persone viventi che hanno dichiarato e documentato di aver avuto addirittura dialoghi con defunti.
Credenze popolari ? Superstizioni ? Esistenza di un’altra dimensione ?
Chi puo’ dirlo ?
Una cosa e’ certa: la nostra conoscenza sensibile e’ limitata e nessuno puo’ permettersi il lusso di asserire che non bisogna credere a nulla o, al contrario, credere a tutto senza un’adeguata riflessione.
Pur senza avventurarci in storie dai risvolti complicati e suggestivi, si possono citare fenomeni esemplari che sono all’ordine del giorno. Moribondi che sul letto di morte, in atteggiamento farneticante, improvvisano colloqui con cari estinti, defunti che all’atto del loro decesso appaiono ai loro amici assenti, persone che vedono spiriti in luoghi ove sono presenti ossa del cadavere od oggetti appartenuti a quest’ultimo.
Nella maggior parte dei casi, le visioni di spettri  sono appannaggio di singole persone i cui racconti sono soggetti a giudizi diversificati in ordine alla loro attendibilita’  e anche quando i defunti appaiono a due o piu’ persone si puo’ ragionevolmente ipotizzare un’allucinazione collettiva o contagiosa.
Oggi la cultura moderna e’ costretta a fare i conti con questi fenomeni per soddisfare ansie metafisiche che pervadono la societa’ e per trovare soluzioni a bisogni esistenziali sempre piu’ impellenti.
Chi crede in una vita ultraterrena non puo’ esimersi dal chiedersi se l’anima di un defunto, una volta separatasi dal corpo, dopo la morte, possa muoversi nello spazio, avvicinarsi ed agire dall’esterno su un altro corpo e sui suoi sensi e presentarsi come tale a persone viventi.
Cosi’ come i non credenti possono ravvisare la possibilita’  di una facolta’ cognitiva , presente all’interno del nostro organismo, ancora sconosciuta alla scienza, la cui azione raggiunga il nostro cervello, attraverso i sensi, permettendo la visione o comunicazione con i defunti.
Ipotesi suggestive ? Puo’ darsi.
I racconti che seguono non forniscono alcuna risposta ai quesiti sollevati. Si limitano a descrivere fatti realmente accaduti, arricchiti con sfumature prodotte dalla fantasia dell’Autore che non inficiano in alcun modo la veridicita’ degli stessi”.
(dall’Introduzione del libro “Cronache del mistero. Storie vere di fantasmi”, edito da “Pubme”, di Salvatore De Toma).
Il libro costa 8,00 euro e puo’ essere acquistato on line su Amazon.it

 

Categories
Esoterismo

“MIA FIGLIA E’ IN UNA DIMENSIONE PARALLELA MA C’E’ ” – Dichiarazione – shock di Wilma Goich alla Rai –

Due giorni fa, durante la trasmissione “Oggi è un altro giorno”, condotta su Rai 1 da Serena Bortone, la cantante Wilma Goich, in riferimento alla morte della figlia Susanna, scomparsa circa un anno fa a causa di un tumore, si è così espressa:
” Per me mia figlia Susanna è qua, io non la posso toccare ma è in una dimensione parallela”.
L’ex compagna di Edoardo Vianello ha raccontato che un giorno, mentre parlava della figlia con due sue amiche che erano venute a trovarla, è pervenuto un messaggio sul telefono con la scritta: “Io sono qua”.
Il messaggio, poi subito scomparso, non era stato mandato da nessuno.
Da allora, ha proseguito, ha cominciato a stare meglio pensando alla figlia perduta.

Categories
Esoterismo

Pollice su per…OUMUAMUA – Nel 2017 ci hanno fatto visita gli alieni ? Lo sostiene un professore di Harvard –

Quando nel 2017 gli astronomi di tutto il mondo seguirono il percorso di uno strano corpo celeste nel sistema solare, si precipitarono ad affermare che si trattava di un asteroide. Fu avvistato per la prima volta nelle isole Hawaii e fu chiamato “Oumuamua” che nella lingua locale significa “il messaggero che viene da lontano”.
Oggi però il professore Abraham Loeb sostiene che quell’oggetto non era nè un asteroide nè una cometa bensì una sorta di “pezzo di immondizia” lasciato nello spazio, quasi lo spreco di qualche astronave lasciato da alieni non appartenenti al nostro sistema solare.
Loeb non è un uomo qualsiasi, per molti anni è stato a capo del Dipartimento di Astronomia di Harvard, è un consulente della Casa Bianca, ha pubblicato centinaia di articoli scientifici.
Da tempo sostiene che non siamo soli nell’universo anche se la sua teoria potrebbe far ridere o storcere il naso a quanti non vogliono soffermarsi e riflettere sulla scoperta di qualcosa di nuovo.
Nel 2017 siamo entrati in contatto con una tecnologia aliena” – afferma Loeb – “lo testimonia la forma dell’oggetto, stretta e lunga poco meno di 100 metri nonchè il suo movimento, insolito ed insensibile alle leggi di gravità, non somiglia ad una cometa o ad un asteroide…”.Abraham Loeb

Categories
Esoterismo

Pollice su per…GUSTAVO ROL – Un documentario di Rai1 punta i riflettori sul grande maestro illuminato –

In un documentario mandato in onda ieri sera da Rai1 incentrato sulla passione di Federico Fellini per l’esoterismo, dal titolo “Giulietta degli Spiriti“, si sono puntati i riflettori su Gustavo Adolfo Rol, un “Maestro Spirituale ed Illuminato” ingiustamente definito da alcuni suoi denigratori, tra cui Piero Angela ed il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), un semplice prestidigiatore.
In realtà, Rol era dotato di poteri straordinari (telepatia, chiaroveggenza, bilocazione, materializzazione e smaterializzazione di oggetti, ecc.) ed era molto stimato dal famoso regista che si rivolgeva spesso a lui anche per motivi di salute: Rol gli aveva eliminato un tumore e, tra l’altro, era intervenuto negli ospedali, chiamato da medici e chirurghi, per curare gratuitamente gli ammalati con i suoi poteri terapeutici.
Sul famoso sensitivo (ma lui non si definiva tale) e sui suoi innumerevoli esperimenti alla presenza di personaggi famosi e non, si è scritto tantissimo ed invitiamo i lettori a consultare internet.
Ci limitiamo ad osservare ed a manifestare la nostra soddisfazione per il risalto dato ad un uomo la cui figura va rivalutata insieme ad una tematica, il “paranormale”, troppo spesso dimenticata e relegata ad un ruolo di scherno e di manipolazione di fenomeni importantissimi nella realtà quotidiana.

Categories
Esoterismo

L’INTERFERENZA DI VRILLON – Nel 1977 la presunta intrusione aliena in un’emittente televisiva del Regno Unito –

Il 26 novembre 1977 un atto di intrusione nel segnale di broadcast causò l’interruzione delle trasmissioni di un’emittente televisiva nel Regno Unito.
Il messaggio in lingua inglese,  che si qualificò come proveniente da un’avanzata civiltà extraterrestre e letto da un certo Vrillon, rappresentante del Comando Galattico di Ashtar, fu trasmesso in solo audio durante un notiziario e durò circa sei minuti.
I tecnici dell’emittente non riuscirono nè ad individuare la fonte nè ad interrompere il messaggio.
Nel 2003 le autorità militari britanniche affermeranno trattarsi di uno scherzo individuandone l’autore nella persona di tal Robert Delora senza, però, fornire alcuna prova di tale comunicazione.
Per la cronaca, il messaggio invitava alla pace tra i popoli.Interferenza di Vrillon – Wikipedia

Categories
Esoterismo

CHICO XAVIER, MEDIUM PSICOGRAFO – Nel 2002 la scomparsa del grande spiritista brasiliano –

Il 30 giugno 2002 moriva Chico Xavier, il più grande medium del movimento spiritista brasiliano.
Nato a Pedro Leopoldo, nello stato brasiliano di Minas Gerais, il 2 aprile 1910, trascorse un’infanzia difficile in una famiglia povera di nove figli.
Orfano di madre all’età di cinque anni, fu affidato alla madrina che lo picchiava sistematicamente tre volte al giorno e sempre alla stessa ora ma di questo comportamento Chico non venne mai sorpreso a lamentarsi sopportando, altresì, per tutta la durata della sua esistenza, una notevole sequela di prove con la pazienza e la rassegnazione tipiche delle anime più pure.
Giovanissimo, gli apparve in visione lo spirito della madre e da allora prese coscienza delle sue facoltà di medium.
Nel maggio del 1927 partecipò al suo primo convegno spiritista e, due mesi dopo, cominciò ad esercitare pubblicamente la sua “professione” di medium.
Nel 1931 gli apparve per la prima volta Emmanuel, lo Spirito-Guida che lo accompagnerà fino alla morte: Emmanuel gli rivelò che al tempo degli antichi romani era stato il senatore Publio Lentulo, poi si era reincarnato in Spagna con il nome di Padre Damiano e successivamente in Portogallo come Manuel da Nobrega, fondatore della città di San Paolo.
Emmanuel gli chiese se fosse disposto a sacrificarsi per l’umanità tra mille sforzi, studi ed opere di bene seguendo con disciplina gli insegnamenti di Gesù e di Allan Kardec.
Chico Xavier accettò il pesante fardello e già l’anno dopo pubblicò il suo primo libro, ” Parnaso dopo la Morte“; Chico aveva studiato solo fino alle elementari ma la sua era una scrittura psicografata ovvero dettata da uno spirito che intende lasciare un messaggio scritto all’umanità servendosi di un medium.
Il medium brasiliano scriverà allo stesso modo circa quattrocento libri, molti dei quali verranno tradotti in inglese, francese, greco e giapponese, con devoluzione in beneficenza dei proventi delle vendite.
Dopo la sua morte, avvenuta ad Uberaba il 30 giugno 2002, gli scritti di Xavier verranno considerati dai seguaci dello spiritismo brasiliano e mondiale quasi dei testi sacri fondamentali per la conoscenza, soprattutto dal punto di vista pratico, della dottrina spiritista, distante dall’ortodossia cristiana e vicina alla filosofia di Allan Kardec.
Il suo sogno – amava ripetere al suo amato popolo brasiliano – era quello di morire in un momento di felicità per eliminare la tristezza derivante dalla sua perdita: in questo verrà accontentato perchè scmparirà due ore dopo che il Brasile vincerà il suo quinto campionato mondiale di calcio.
Nel 2012 la Televisione Brasiliana “SBT” lo elesse “Il più grande Brasiliano di tutti i tempi”.

Categories
Esoterismo

POSSIAMO PREPARARCI A MORIRE? – La seconda parte dei passi del libro di Cesare Boni –

Pubblichiamo la seconda parte di alcuni passi del libro di Cesare Boni “Dove va l’anima dopo la morte” (la prima parte è stata pubblicata ieri su questo blog).
Possiamo prepararci a morire?
Come possiamo fare amicizia con la nostra mente, per evitare che ci crei dei problemi in punto di morte?

La Bhagavad Gita (8,5) rassicura tutti dicendo:”Comunque, se al momento della morte esci dal tuo corpo, ricordando me soltanto, allora ti fonderai con me”.

Per poter pensare soltanto a Dio al momento della morte, la paura della morte deve aver trovato soluzione da tempo.  Ciò non avviene con una conoscenza teorica della morte, ma soltanto con una pratica costante di meditazione che ci permetta non solo di conoscere la via che porta allo stato trascendentale dell’Essere, ma di avere con il nostro Sè assoluta familiarità.

“Ho visto il mio signore con gli occhi del mio cuore e gli ho chiesto:”Chi sei?”. Egli mi ha risposto:”Te” (Al-Hallaj).

“Espongo me stesso alla morte ogni giorno. (…). Bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità, e che questo mortale rivesta immortalità.  E quando questo corruttibile sarà vestito di incorruttibilità, e questo mortale di immortalità allora sarà adempiuta la parola che è scritta. “La morte è stata sommersa nella vittoria. Oh morte dove è più la tua vittoria? Oh morte dove è il tuo dardo?” (Paolo, 1 Corinzi, 15, 31 e 53-55).

Solo così le paure, le ansie, le angosce, il dolore del distacco saranno da lungo tempo superate e la via luminosa che porta all’incontro con il Divino trascendente si aprirà di fronte a noi.

L’ultimo pensiero ed emozione
Essi sono di enorme impatto sul nostro immediato futuro dopo la soglia della morte.  Questa è la ragione veramente essenziale dell’accompagnamento del morente.  Insieme a un’opera umana e a un desiderio meraviglioso di esprimere compassione, l’assistenza al morente dovrebbe servire per indirizzare la sua attenzione sulla vera natura della morte, cioè la realizzazione del Divino.  Dovremmo tutti morire con un pensiero soltanto: la certezza e la splendida aspettativa di unirci a Dio.

“L’ultimo pensiero al momento della morte ha un effetto causale di grande importanza sul nostro futuro” (Sogyal Rinpoche, Il libro tibetano del vivere e del morire). (…).

“Pensate a Dio al momento della morte e lo realizzerete” (Anandamayi  Ma).

“La nuova incarnazione è determinata dai pensieri che il defunto ha al momento della sua morte” (Narada-parivrajaka  Up).

“L’ultimo pensiero di un uomo determina il suo futuro destino.  L’uomo desidera sempre morire in pace con la sua mente fissa in Dio.  Per questa ragione si cantano al capezzale di un morente la Bhagavad Gita od i Vishnu Sahasranama (i mille nomi di Vishnu), per aiutare il morente a dimenticare i suoi attaccamenti e pensare a Dio.  E’ tuttavia difficile conservare la coscienza di Dio in quei momenti se non si è disciplinata la mente con le pratiche nel periodo della vita.  Non viene dalla pratica di un paio di giorni, o di una settimana o di un mese” (Swami Sivananda, Bliss Divine).

Non avere più attaccamenti.
S’intende l’attaccamento che proviamo per proprietà, amicizie, moglie, marito, figli, persone care, vita, eccetera.  Non avere attaccamenti non significa non amare, ma essere profondamente certi che amore non significa possesso.

Kahlil Gibran ci sollecita a farlo con due risposte; nella spiegazione del matrimonio dice:”Amatevi l’un l’altra ma non fatene una prigione d’amore (…) Riempitevi a vicenda le coppe, ma non bevete da una coppa sola.  Datevi cibo a vicenda ma non mangiate dello stesso pane.  Cantate e danzate insieme e siate giocondi, ma ognuno di voi sia solo, come sole sono le corde del liuto, sebbene vibrino di una musica uguale” e quando parla dei figli dice:”I vostri figli non sono i vostri figli (—) essi non vengono da voi ma attraverso di voi e non vi appartengono, benchè viviate insieme” (Kahlil Gibran, Il Profeta).

Questo raggiungimento è senz’altro molto difficile.  In sanscrito è chiamato vairagya e può essere perseguito solo praticando costantemente la meditazione.  La meditazione è la forma più alta di distacco, perchè ci allontana dalla consapevolezza di essere il nostro corpo, di essere la nostra mente.  Durante la meditazione la nostra vera identità è con il Sè, e da quella prospettiva possiamo vedere il nostro corpo funzionare, la nostra mente pensare, diventando così certi di non essere nè le nostre azioni, nè i nostri pensieri nè i nostri desideri.  Essi scorrono come un film sullo schermo della nostra mente mentre il Sè, che siamo noi, osserva, non coinvolto.  “Chi non si è staccato dal peccato, o non è tranquillo, equanime e focalizzato, non ha la mente serena e quindi non riesce a raggiungermi con piena conoscenza”. (Katha Up. 2,24).

Testamento molto chiaro ed equilibrato
Discutetelo con i vostri figli in vita.  Tutto sia accettato da tutti.  Una delle ragioni di litigio più ricorrenti tra i vari componenti di una famiglia è il testamento del padre o della madre.  Nella nostra tradizione il testamento non solo non viene discusso con gli eredi, ma viene tenuto segreto o depositato addirittura da un notaio.  Spesso, in maniera espressa o subdola, è motivo di ricatto morale.  L’apertura del testamento è sempre un momento di incertezza, di esaltazione o di delusione.  Ancora oggi vi sono famiglie che non hanno più nessun rapporto o addirittura sono ancora in completa rottura per il testamento di un bisnonno.  I pronipoti probabilmente non conoscono nemmeno più i motivi per i quali è loro negato di avere rapporti.

I Libri sapienziali e le esperienze di pre-morte (NDE) sono estremamente chiari in proposito.  Dicono che, al di là della soglia della morte, per un periodo di tempo più o meno lungo, il morto continua a vivere e a presenziare alle vicende della propria famiglia.  Sarà quindi presente certamente all’apertura del testamento, specie se questo, di proposito, favorisce uno o più membri a scapito di altri.  Qualsiasi inadempienza al testamento, o qualsiasi rifiuto di accettazione, causerà nel morto uno stato di agitazione e di reazione.  Questi stati lo terranno ancor più legato ad un piano di esistenza che egli invece dovrebbe lasciare in tutta serenità.

Categories
Esoterismo

DOVE VA L’ANIMA DOPO LA MORTE – Uno studio approfondito del tanatologo Cesare Boni –

L’8 aprile 2010, il giorno di Pasqua, Cesare Boni cessava la propria esistenza terrena.
Docente universitario, studioso per oltre 40 anni di buddismo tibetano, induismo, vedanta, yoga, relatore di numerosi convegni e seminari internazionali, Cesare Boni confrontò i suoi studi e le sue esperienze con Raymond A.Moody, Elisabeth Kùbler-Ross e tanti altri esperti della conoscenza della vita e della morte.
Ha scritto diversi libri sull’argomento tra cui “Dove va l’anima dopo la morte” – Edizioni Amrita.
Da quest’opera riportiamo alcuni passaggi significativi (PARTE PRIMA):
“Perchè la gente ha tanta paura della morte? Perchè la gente non ne vuole parlare, nè sentir parlare?
Persino i miei genitori, i miei professori, i sacerdoti che mi insegnavano le Scritture della mia tradizione non sapevano nulla del fenomeno chiamato morte e si sentivano a disagio quando ne parlavo.  Perchè?
Seppi poi che non era una reazione tipica occidentale.  Ho avuto infatti continue occasioni di vivere in Oriente ed essere in contatto con gli orientali e con le loro tradizioni. La morte è temuta da tutti. La Katha Upanishad, la scrittura del Vedanta completamente dedicata alla morte, inizia infatti con un’affermazione molto chiara (1,2,7):
“Molti non riescono neppure a udir parlare (del passaggio all’aldilà); molti, pur udendone parlare, non sanno intenderlo; una rarità è un maestro capace che sappia spiegarlo; una rarità chi, istruito da un esperto, giunga a conoscerlo”.
Nel Mahabharata al saggio Yudhisthira fu chiesto:”Di tutte le cose della vita, qual’è la più stupefacente?”. Yudhisthira rispose:”Che un uomo, vedendo gli altri morire intorno a lui, non pensi mai che anch’egli morirà”, (…).
Il Corano incoraggia la gente a non temere la morte ma ad accettarla con pazienza e certezza perchè la morte fa parte del processo della vita, e ad avere sempre in mente l’idea serena che la morte non è la fine della vita.  Parlando dei morti dice:”Non credete che i vostri amati abbiano cessato di esistere. I morti, e lo dico in verità, sono più vivi di coloro che vivono” (Corano, 3, 169). (…).
La paura della morte fa parte del naturale istinto di sopravvivenza dell’uomo, ma da noi in Occidente non vi è solo timore per un processo che non si conosce, una paura dell’ignoto, vi è una vera e propria ossessione.  Credo che essa sia dovuta ad un errore fondamentale e cioè al ritenere che la nostra esistenza si svolga nel seguente modo: si pensa che la vita cominci con la nascita, prosegua per un certo numero di anni, contati dal nostro destino, e termini con la morte.  La nascita diventa così l’inizio della vita, la morte diventa così la fine della vita.

In questa vita noi ci identifichiamo con ogni cosa che abbiamo, che siamo, che saremo.  La morte diventa la fine di tutto, la separazione totale dal nostro corpo, dai nostri averi, dai nostri familiari, dai nostri sentimenti, e da questo nascono per estrapolazione tutti gli altri nostri problemi, le nostre paure, le nostre ansie, le nostre angosce.

La morte è diventata la nostra peggior nemica.  E’ così che la vediamo perchè è così che ci viene insegnata.

Esattamente l’opposto di quello che dicono i libri sapienziali di tutte le tradizioni ed i grandi saggi di ogni epoca:

“La morte non è la fine della vita. E’ invece un aspetto della vita. E’ qualcosa che accade nel corso della vita.  E’ necessaria per la nostra evoluzione. La morte non è l’opposto della vita. E’ solo una fase della vita. La vita continua a fluire senza sosta” (Swami Sivananda);

“Perchè gli uomini muoiono lamentandosi tanto? Come si insegna  ai bambini la matematica, la scrittura e tutto ciò che deve essere imparato bisogna insegnare loro anche la grande dignità della morte…Noi non sappiamo vivere e per questo non sappiamo morire. Finchè avremo paura della vita, avremo paura della morte” (Sri Aurobindo);

“La nascita non arresta la morte. La morte non arresta la nascita” (Dogen);

“Colui che sa che l’anima è saggezza, senza vecchiaia, eternamente giovane, non teme la morte, poichè sarà libero dai propri desideri; immortale, perchè saprà di essere l’unica cosa esistente, libero da ogni mancanza” (Atharva Veda, 10,8,43-44).

                                                         Perchè esiste la morte
Nella sezione “Mokshadharma” del Mahabharata, il saggio Yudhisthira chiede a Bishma cosa sia la morte e perchè esista.  Bishma racconta che Dio, essendo creatore, assolve questo suo compito senza sosta in questo universo.  Ma un tempo, non essendoci la morte, ogni cosa cresceva e si moltiplicava, nasceva, viveva ed invecchiava, ma non moriva.  Dio cominciò a preoccuparsi  di una situazione che diveniva esasperata.  Non potendo distruggere tutti per ristabilire un equilibrio, chiamò Mrityu, l’energia che sostiene la vita, e diede ordine che questa energia svolgesse il suo compito solo per un certo numero di anni, in maniera differenziata per ogni specie e per ogni individuo. Questo fu reso noto in tutto l’universo, così che la morte non fosse considerata solo un evento individuale ma che tutti sapessero che chi viene al mondo attraverso un qualsiasi tipo di nascita, dovrà necessariamente, scaduto il suo tempo, morire.

“Certa è la morte per chi è nato e certa è la nascita per chi è morto.  Quando vi è nascita, vi è morte. Quando vi è morte, vi è rinascita” (Bhagavad Gita, 2,27).

“Si nasce e si muore, si rinasce e si muore di nuovo. Si entra nel grembo di una madre numerose volte” (Adi Shankaracharya Stotram).

“Oggi celebrano il cordoglio; domani sarà il loro turno di essere oggetto di cordoglio” (Proverbio cinese).

 

Categories
Esoterismo

“GLI ALIENI ESISTONO MA CONTATTARLI E’ PERICOLOSO” – Lo sostenne Stephen Hawking, cosmologo scomparso nel 2018 –

Stephen Hawking, una delle icone della scienza moderna, scomparso il 18 marzo 2018, secondo quanto riportato dal sito italiano supereva.it, sostenne l’esistenza degli alieni affermando che contattarli sarebbe stato pericoloso per la terra.
Ecco alcuni passaggi significativi delle sue dichiarazioni:
“Più invecchio, più mi convinco che non siamo soli. Un giorno, forse, riceveremo un segnale da un pianeta (…) ma dobbiamo stare attenti a rispondere. Mettersi in contatto con gli alieni potrebbe essere potenzialmente molto rischioso.  Gli extraterrestri potrebbero essere, infatti, molto più sviluppati di noi e considerarci degli esseri inferiori alla stregua dei batteri, decidendo di distruggere la nostra civiltà o, peggio ancora, di schiavizzarci”.