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Esoterismo

RINO GAETANO E …LA BALLATA DI RENZO

Il cantante Rino Gaetano
Il cantante Rino Gaetano

Il 2 giugno 1981 scompariva uno dei più geniali cantautori italiani, Rino Gaetano.
A distanza di circa 35 anni, la sua morte continua ancora a far discutere grazie ad una canzone scritta dall’artista agli inizi degli anni settanta che contribuisce ad alimentare quell’alone di mistero che ha sempre circondato la sua figura.
La canzone, dal titolo “La ballata di Renzo”, mai apparsa in nessun disco, parla di un ragazzo che muore vittima di un incidente d’auto a causa del rifiuto di ricovero da parte di alcuni ospedali romani.
Come si ricorderà, il cantante crotonese si schiantò, al volante della sua Volvo, contro un camion alle ore 3,55 lungo la via Nomentana di Roma. Le sue condizioni apparvero subito disperate ma ben cinque ospedali romani si rifiutarono di ricoverarlo ed alla fine arrivò già cadavere al Policlinico “Gemelli”.
Le coincidenze con il testo della citata canzone sono incredibili:
“Quel giorno Renzo uscì, andò lungo quella strada
e una Ferrari contro lui si schiantò
il suo assassino lo aiutò e Renzo allora partì
verso un ospedale che lo curasse per guarir.
Quando Renzo morì io ero al bar.
La strada era buia, si andò al San Camillo
e lì non l’accettarono forse per l’orario
si pregò tutti i Santi ma s’andò al San Giovanni
e lì non lo vollero per lo sciopero.
Quando Renzo morì io ero al bar
era ormai l’alba andarono al Policlinico
ma lo si mandò via perchè mancava il vicecapo
c’era in alto il sole si disse che Renzo era morto
ma neanche al Verano c’era posto.
Quando Renzo morì io ero al bar,
al bar con gli amici bevevo un caffè”.

L’incidente stradale, il rifiuto di cinque ospedali, due dei quali, il San Giovanni e San Camillo, che rifiutarono il ricovero, sono citati nella canzone, sono coincidenze impressionanti.
Rino Gaetano veggente, sensitivo o semplici coincidenze ?
Per la verità, c’è anche chi sostiene una tesi diversa e raccapricciante: in un suo libro, l’avvocato Bruno Mautone di Salerno, sostiene che Rino Gaetano sia stato ucciso da una potente organizzazione massonico-esoterica denominata “Rosa Rossa” della quale il cantante conosceva metodi e meccanismi denunciati attraverso alcune canzoni i cui versi, letti tra le righe, farebbero appunto riferimento a curiose analogie con la massoneria deviata.
In un suo album, ben tre canzoni, sono dedicate alla Rosa (fiore, donna o organizzazione massonica?).
Nella canzone “Rosita” si legge: “La Rosa Rossa, quando te la presentano sembra bellissima, onori, gloria, soldi, potere, poi però un giorno scopri la verità. E allora la tua vita cambia radicalmente, perchè sei in trappola”.
Nella canzone “Al compleanno della zia Rosina” si legge:” Vedo già la mia salma portata a spalle da gente che bestemmia e che ce l’ha con me”.
Infine, nella canzone “Cogli la mia rosa d’amore” si legge:”Cogli la mia rosa d’amore, regala il suo profumo alla gente, cogli la mia rosa di niente”.
La sorella di Rino Gaetano smentisce l’ipotesi di Mautone ma c’è un altro episodio inquietante che getta altro mistero sulla fine del cantante: nel 1979, durante un concerto sulla spiaggia di Capocotta, prima di cantare “Nuntereggae più”, Rino Gaetano disse: “C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni! Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno che cosa voglio dire questa sera! Capiranno e apriranno gli occhi, anzichè averli pieni di sale! E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta”.