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Il Cammino del Benevento

BENEVENTO, LA MISURA E’ COLMA. ANCHE IL VENEZIA ESPUGNA IL “VIGORITO” (1-2) – Squadra sannita inguardabile – Anche Paleari non e’ piu’ lo stesso, c’e’ il suo “zampino” nei gol incassati – Tifosi incazzatissimi, occore una svolta, ed al piu’ presto – Al 43′ Pettinari ha colpito un palo – Espulso Viviani all’89’ –

Al grido di “Via tutti da Benevento” e “Pasquale Foggia, pezzo di m….”, i giocatori del Benevento sono rientrati a capo chino negli spogliatoi a fine partita, consapevoli dell’ennesima delusione procurata ai tifosi, vittime e non carnefici, come sostiene il presidente, del pessimo andamento della loro squadra in questo campionato.
La misura e’ colma! E’ dall’inizio del torneo che si assiste a prestazioni indecorose. Anzi, a dire il vero, il problema ha radici lontane perche’ e’ dalla fine della precedente stagione che si ravvisa uno strano rapporto tra giocatori, spogliatoio, dirigenza che ha portato a cattivi risultati sul campo e, di conseguenza, ad esternazioni rabbiose della tifoseria.
Quest’ultima continua, nonostante tutto, a sostenere la squadra non facendo mancare la sua presenza anche nelle trasferte piu’ lunghe e dispendiose. Ma, ci si chiede, a che pro ?
E’ lecito sacrificare affetti, soldi, tempo libero per avere in contropartita amarezze e, soprattutto, nessuna liberta’ di parola ? Essere inascoltati ? Criticati ?
Sentire allo stadio imprecazioni “colorite”, insulti, ironici applausi non fa’ piacere a nessuno e, spesso, cio’ si rivela eccessivo e controproducente. Ma questo discorso rientra nella logica quando si perde dopo aver lottato fino all’ultimo per evitare la sconfitta e non quando, come nel caso della gara odierna, quando si vedono in campo giocatori privi di mordente, oltre che di idee e di gioco, non  consapevoli dell’importanza della posta in palio: contro una compagine non “irresistibile” come il Venezia, relegata anch’essa nei bassifondi della classifica, il Benevento avrebbe dovuto “buttare il sangue”, darci dentro con forza, dimostrare la volonta’ di non mollare, di non rassegnarsi al baratro della retrocessione che si intravede, ormai, all’orizzonte.
Non e’ stato cosi’! Si e’ vista, invece, una squadra timorosa, senza uno schema di gioco, incapace di
creare occasioni da rete, intenta solo a sterili fraseggi, con passaggi esasperati all’indietro senza provare a verticalizzare le manovre.
Oggi persino il portiere Paleari, che ha spesso salvato la squadra da risultati negativi, e’ apparso alquanto incerto in diversi interventi, rendendosi complice perlomeno della prima segnatura del Venezia.
Un segnale preoccupante, questo, dello stato di tensione, di non tranquillita’ dei giocatori giallorossi che scendono in campo ad ogni partita con la paura di sbagliare: questa sensazione si avverte in modo palpabile, non si puo’ negarlo.
Ed allora ? Quali sono i possibili rimedi ? Visto e considerato che non e’ piu’ possibile, purtroppo, cambiare rotta ad una campagna acquisti-cessioni fallimentare, condotta dal d.s. Pasquale Foggia con l’avallo di allenatore e dirigenza, a questo punto non rimane altro che …salvare il salvabile.
Occorre una svolta, ma occorre subito, prima che sia troppo tardi, prima che lo spettro della retrocessione diventi una realta’ sacrosanta.
Chi scrive e’ convinto che gli elementi a disposizione della societa’ non sono tutti “bidoni”  come puo’ sembrare dalla posizione in classifica. Lo diciamo senza mezzi termini: Fabio Cannavaro deve rassegnare le dimissioni! E’ vero che si cerca sempre un capro espiatorio nelle situazioni piu’ difficili e, nel calcio, a subirne le conseguenze e’ sempre, a torto o a ragione, l’allenatore. Questa soluzione potrebbe anche non cambiare le cose ma, allo stato attuale, e’ inevitabile. Puo’ darsi che il nuovo trainer abbia maggiore autorita’, esperienza, capacita’ di rapportarsi con i giocatori, doti che finora Cannavaro non ha dimostrato di possedere.
Detto questo, nella cronaca ci limitiamo a descrivere la dinamica dei gol.
Il Venezia passa in vantaggio gia’ al 3′: un inutile fallo di Improta al limite dell’area induce l’arbitro a fischiare la punizione. Batte Pierini, il pallone filtra in area tra una selva di gambe,  passa tra le mani di Paleari e finisce in rete.
Il Benevento pareggia al 4′ di recupero: su azione da calcio d’angolo Veselj tira in mischia, la sfera
viene accompagnata in rete da Tello sotto porta.
La rete dell’1 a 2 al 25′ della ripresa: contropiede veloce del Venezia con cross dalla sinistra di Candela in area per Pohjanpalo che, lasciato tutto solo, non ha difficolta’ a mettere in rete.
Benevento sempre piu’ giu’: adesso e’ penultimo in classifica…
IL TABELLINO
BENEVENTO – VENEZIA  1-2  (1-1)
FORMAZIONI: Benevento –
Paleari, Veselj, Leverbe (dal 75′ El Koaukibi), Acampora( dal 59′ Viviani), Tosca, Jureskin, Improta (dal 59′ Ciano), Tello, Pettinari (dal 59′ Simy), Schiattarella (dal 67′ Karic), La Gumina. All. Fabio Cannavaro.
Venezia – Joronen, Hristov (dal 57′ Svoboda), Ceppitelli, Carboni, Candela, Ellertsson (dal 75′ Andersen), Jajalo, Tessmann (dal 57′ Busio), Zampano (dal 57′ Beghetto), Pierini (dal 67′ Johnsen).   All. Vanoli.
Arbitro: Juan Luca Sacchi di Macerata
Reti: Pierini (3′), Tello (45′ + 4′), Pohjanpalo (70′)
Note: Giornata di sole ma un po’ fredda. Ammoniti Acampora (17′), Schiattarella (38′), Jureskin, Viviani, Johnsen. Espulso Viviani (89′) per doppia ammonizione. Al 43′ del primo tempo Pettinari ha colpito un palo.Benevento-Venezia 1-2. La rete decisiva di Pohjanpalo.