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Cagliostro

Giuseppe Balsamo - Cagliostro
Giuseppe Balsamo – Cagliostro

Sull’ ambiguità biografica di Cagliostro si sono scritti fiumi di inchiostro e probabilmente tale tendenza continuerà a durare in tempi immemorabili : maestro illuminato, volgare impostore, avventuriero, ciarlatano, taumaturgo, massone, alchimista, innovatore religioso e chi più ne ha, più ne metta.

Tanti, forse troppi, sono gli aggettivi che si sprecano attorno a questo personaggio che finiscono, però, per alimentare ulteriormente quell’alone di mistero che inevitabilmente accompagna ogni figura che, nel bene e nel male, ha inciso profondamente sulla storia dell’umanità.

Tuttora gli studiosi sono divisi addirittura sulla sua reale identità : c’è chi sostiene, infatti, che il palermitano Giuseppe Balsamo e il conte Cagliostro siano due persone diverse mentre altri ritengono che la distinzione fu effettuata dallo stesso personaggio solo per caratterizzarne il cambiamento radicale di vita e di costume avvenuto in una determinato periodo della sua vita.

Giuseppe Balsamo o Alessandro, conte di Cagliostro, nasce a Palermo il 2 giugno 1743.

A seguito della morte del padre, avvenuta subito dopo la sua nascita, la famiglia lo sistema nel Collegio palermitano di San Rocco, retto dai Padri Scolopi ove riceve la sua prima educazione.

Il suo spirito ribelle, influenzato forse dalla mancanza di un calore familiare, lo porta ben presto all’insofferenza : fugge più volte dal Collegio e la storia si ripete quando all’età di tredici anni viene accolto come novizio nel convento dell’Ordine Ospedaliero dei Fatebenefratelli di Caltagirone che lo vede protagonista di episodi di indisciplina e di cattivo comportamento.

Rientrato a Palermo, inizia una vita da truffatore ed imbroglione approfittando del suo talento per il disegno per falsificare biglietti di teatro, lettere e quant’altro.

Scappa da Palermo per rifugiarsi a Messina dove conosce un certo Altotas che lo inizia all’alchimia ed alla medicina spirituale e lo introduce nell’Ordine dei Cavalieri di Malta.

E’ nell’isola maltese che forse Cagliostro viene a contatto con l’esoterismo e la massoneria grazie alla conoscenza del principe Luigi D’Aquino, fratello di un alto esponente di una loggia napoletana.

In questo periodo (1766), probabilmente, scopre di poter sfruttare il nuovo mondo che gli si prospetta per fare soldi e amicizie potenti attraverso traffici illeciti.

Nel 1768 giunge a Roma e, coinvolto in una rissa, viene arrestato e poi liberato dopo tre giorni grazie all’aiuto del maggiordomo del cardinale Orsini, da lui conosciuto.

Nello stesso anno sposa Lorenza Serafina Feliciani, una bella ragazza che tanto peso avrà nel corso della sua esistenza e che lui spingerà spesso nelle braccia di altri per ricavare denaro e potere.

A Roma gli sposi sono ospiti dei genitori di Lorenza ma la convivenza è conflittuale : i litigi, specie con la suocera, sono frequenti ed i coniugi, anche per una denuncia di falso inoltrata dal suocero, sono costretti ad abbandonare la “città eterna” per intraprendere un lungo viaggio che li porta in Francia ed in Spagna ed infine a Lisbona dove Lorenza diviene, col consenso del marito, l’amante del banchiere Anselmo La Cruz. E’ superfluo sottolineare che i soggiorni dei coniugi Balsamo (ma da un po’ di tempo il palermitano si fa chiamare Alessandro, conte di Cagliostro, non si sa bene in base a quali origini nobiliari) sono lussuosamente e profumatamente pagati dalle “grazie” della giovane e bella moglie elargite ai numerosi amanti, tutti ricchi e benestanti, procurati dal marito.

Nel 1771 la coppia giunge a Londra : qui, a seguito del mancato pagamento del fitto, Cagliostro viene arrestato e solo l’intervento di un ricco amante di Lorenza lo libera dalle galere londinesi.

L’anno dopo, in Francia, la bella Lorenza, secondo un vecchio copione, viene presentata al ricco avvocato Duplessis divenendone l’amante. Stavolta, però, accade un fatto singolare : Lorenza vuole cambiare vita, si innamora di Duplessis, và a vivere con costui e denuncia il marito per sfruttamento della prostituzione. Cagliostro presenta una controdenunzia per abbandono del tetto coniugale, la moglie viene arrestata e, dopo quattro mesi di carcere, è costretta a ritirare la denuncia ed a tornare con Cagliostro.

Dopo ennesime emigrazioni, in Belgio, Germania, Italia, Malta e Spagna, i due ritornano a Londra nel 1776.

Il secondo soggiorno londinese segna l’ingresso di Cagliostro nella massoneria. Intanto afferma di essere in possesso di un misterioso documento contenente un metodo cabalistico per azzeccare i numeri della lotteria grazie al quale fa vincere una discreta somma di denaro ad una coppia di loschi individui che si spacciano per nobili ma che, in realtà, sono imbroglioni quanto lui e lo fanno arrestare costringendolo a sborsare una cauzione per evitare il carcere. Per altre due volte ancora e per altri motivi i due sedicenti lord denunziano e fanno marcire Cagliostro in galera ma lui si dichiarerà innocente.

Il suo continuo peregrinare lo porta nei Paesi Bassi, in Germania, Lettonia in visita a logge massoniche presso le quali pronuncia discorsi nei quali dichiara di avere visioni mediante l’idromanzia e di evocare spiriti.

Successivamente si reca prima a San Pietroburgo, dove si presenta come guaritore che si fa pagare solo dai ricchi acquisendo grossa popolarità, e poi a Varsavia spacciandosi per alchimista in grado di trasformare il piombo in oro.

Lo ritroviamo in Francia, a Strasburgo, dove si finge medico che guarisce le cancrene grazie ad un liquore preparato da lui stesso. Parecchie sono le persone che attestano la guarigione e la sua fama cresce a dismisura tra apprezzamenti e critiche.

Nella città francese conosce il cardinale de Rohan, uomo ricco e galante che rimane conquistato da Cagliostro, credendolo un medico infallibile; il palermitano cercherà di sfruttare l’amicizia del cardinale, conoscendo la sua influenza sul papa, per convincere quest’ultimo a decretare come Ordine religioso il cosiddetto “rito egizio” da lui fondato negli ambienti massonici.

Il cardinale convince i coniugi Cagliostro a trasferirsi a Parigi dove rimangono, loro malgrado, coinvolti in uno scandalo per il quale finiscono in carcere alla Bastiglia per via di una collana di diamanti. Il processo sancirà l’innocenza dei due italiani oltre che del cardinale ma ancora una volta Cagliostro e la moglie sono costretti ad emigrare: sbarcano a Londra dove il “Courier de l’Europe”, un giornale controllato dal governo francese, scatena una campagna di stampa contro di lui e lo induce a raggiungere Bienne, in Svizzera, mentre la moglie, rimasta a Londra per liquidare i beni lì posseduti, rilascia un’intervista al citato giornale nella quale racconta di continui maltrattamenti subìti dal marito che gli impedisce, tra l’altro, di professare la religione cattolica. Raggiunto il marito in Svizzera, Lorenza ritratta pubblicamente queste dichiarazioni ma le confermerà più tardi in una lettera ai genitori che costituirà una prova a carico del marito nel processo che l’Inquisizione intenterà nei suoi confronti condannandolo al carcere a vita con le accuse di esercizio dell’attività di massone, magìa, falso, truffa ed altri reati.

Dopo aver abiurato, Cagliostro viene rinchiuso nella fortezza di San Leo ove si spegne, dopo circa quattro mesi di agonia e di indicibili sofferenze, la sera del 26 agosto 1795.