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LA BEFFA DELLA COREA

Middlesbrouch, 19 luglio 1966: Corea N.-Italia 1-0 La rete di Pak Doo Ik
Middlesbrouch, 19 luglio 1966: Corea N.-Italia 1-0
La rete di Pak Doo Ik

Il 19 luglio sarà ricordato a lungo come una delle pagine più funeste, calcisticamente parlando, della storia del nostro Paese.

Partita alla vigilia tra le favorite del torneo, la Nazionale di calcio viene sorprendentemente eliminata al primo turno destando notevole scalpore nel mondo sportivo ed una profonda indignazione negli ambienti sportivi italiani.

Inclusa in un girone apparentemente facile, l’Italia debutta ai mondiali d’Inghilterra battendo il Cile 2 a 0 con reti di Mazzola e Barison, poi viene sconfitta di misura (0-1) dall’Urss.

L’incontro decisivo contro la Corea del Nord avrebbe dovuto essere una “passeggiata”, vista la pochezza tecnica degli avversari, definiti “ridolini” dall’osservatore azzurro Ferruccio Valcareggi, futuro Commissario Tecnico della Nazionale Italiana.

Edmondo Fabbri e Pak Doo Ik
Edmondo Fabbri e Pak Doo Ik

Sul campo, invece, è tutta un’altra musica!

I coreani umiliano la squadra di Fabbri battendola 1 a 0 con rete dello sconosciuto (fino ad allora!) Pak Doo Ik.

Le polemiche che seguono sono roventi ed a farne le spese è soprattutto l’allenatore Edmondo Fabbri, costretto a dimettersi.

Si chiude amaramente un ciclo ma quello successivo porterà riscatto con la conquista, due anni più tardi, del Campionato Europeo.

                                                 ASSURDO: L’ITALIA ELIMINATA DALLA COREA!

Non è un’attenuante l’infortunio a Bulgarelli

da “IL MATTINO” del 20 luglio 1966

Articolo di R.A.

ITALIA:        Albertosi, Landini, Facchetti, Guarneri, Janich, Fogli, Perani, Bulgarelli, Mazzola, Rivera,

Barison.

COREA N.    Li Chang Myung, Lim Zoong Sun, Shi Yung Kyoo, Ha Jung Won, Oh Yoon Kyung, Im Seung

Hwi, Bong Zin, Pak Doo Ik, Pak Seung Zin, Kim Bong Hwang, Yang Sung Kook.

Arbitro:          Schwinte (Francia)

Guardalinee: Adai (Irlanda) e Etaylor (Inghilterra)

Rete:               Al 42° del primo tempo Pak Doo Ik

                                                                     da uno dei nostri inviati

Middlesborough, 19 luglio.

Corea Del Nord - Italia 1-0; l'undici scelto da Edmondo Fabbri                                       L’ingresso in campo. L’undici scelto da Edmondo Fabbri

Torneremo in Italia rossi dalla vergogna.   Ora siamo qui, dinanzi alla macchina da scrivere, compagna fedele di mille avventure e disavventure, ancora incerti, ancora increduli su quanto abbiamo visto questa sera.   Come possiamo raccontarvi, senza sentirci accapponare la pelle, la sconfitta patita dagli azzurri contro la Corea del Nord, sissignori proprio dalla Corea – un “nessuno” in campo calcistico internazionale – che dovevamo imbottire di gol?   E’ accaduto ciò che nemmeno il più pessimista dei tifosi – e non solo italiano – avrebbe mai pronosticato.   L’Italia ha perso contro i simpatici, veloci, volenterosi, ma modestissimi coreani, senza che – udite, udite! – ci sia un appiglio sicuro, inequivocabile, al quale attaccarsi!   Cielo, che strazio!   Non basta l’infortunio a Bulgarelli per archiviare una sconfitta che ha posto il calcio italiano all’anno zero.   Non basta l’ostracismo dell’arbitro francese Schwinte a giustificare un avvenimento allucinante, che non ha

Un'incursione di Facchetti in area coreana
Un’incursione di Facchetti in area coreana

precedenti nella storia del nostro calcio.   Ieri, nella intervista della vigilia, Fabbri aveva detto:”Se non battiamo la Corea, dovremo darci alle boccette”.   Chi ci porge le boccette?   Chi regala a questi poveri “pellegrini” di Fabbri una scatola di birilli per dimenticare l’infausta giornata di Middlesbrough ?   E’ assurdo, è senza senso ciò che stiamo scrivendo.   Ma oggi tutto è stato assurdo, tutto non ha avuto senso, tutto è stato illogico.   Avevamo il compito più facile che ci potesse essere assegnato e non l’abbiamo saputo svolgere.   Iniziare qui, proprio stasera, un processo alla partita con la Corea, sarebbe troppo lungo, forse anche non riusciremmo a trovare quella calma, quella concentrazione, senza le quali rischieremmo di farci prendere la mano dall’ira, dall’indignazione.   Non resta, dunque, che scovare

Rivera in azione
Rivera in azione

brevemente i nostri appunti, soffermandoci qui e là.   Sul nostro taccuino è espressa innanzitutto la meraviglia per lo schieramento di Bulgarelli, di quel Bulgarelli che, infortunatosi contro il Cile, si era già esibito a ritmo ridotto contro la Russia.

“Che se li è portati a fare Juliano e Rizzo?”, questa è la frase che apre i nostri appunti.   Una frase storica, perchè in essa è la ragione del disastro di questa sera.   Fabbri ha sbagliato di grosso.   Evidentemente i grandi appuntamenti non gli sono congeniali.   Ha voluto forzare la mano su Bulgarelli e, scomparso lui dalla circolazione, tutto è crollato.   Il bolognese, pur senza eccellere aveva dimostrato nella prima mezzora di essere l’unico uomo d’ordine della compagine.   Uscito lui, per il riacutizzarsi del dolore al ginocchio, è calata la notte più profonda.   Poi Rivera.   Ha avuto qualche spunto, ma perchè non schierare Rizzo che giovane e desideroso com’era di giocare, avrebbe fatto scottare le mani del portiere coreano con i suoi tiri al fulmicotone ?   Rivera ha giocato si e no per un quarto d’ora, ed è stato il periodo migliore per la nostra squadra.   Poi ha tirato i remi in barca.   Anche la difesa ha fatto acqua.   S’è salvato il solo Landini.

Mischia in area coreana.
Mischia in area coreana.

Albertosi è apparso frastornato, Facchetti fuori fase e gli altri una pena!   Avanti il vuoto.   Mazzola e soprattutto Perani e Barison non si son visti che per gli errori, alcuni dei quali madornali.   Ed il riferimento è per Perani.   Ma abbiate pietà.   Voi eravate in casa, davanti al televisore e vi siete almeno potuti sfogare.   Noi qui zitti, con addosso gli sguardi ironici degli inglesi, con una cappa di ridicolo sulle spalle.   Ci siamo sentiti come dei pagliacci, e siccome non è questo il nostro mestiere, potete ben immaginarvi il disagio intimo che ci ha pervaso.   Passiamo alla cronaca, in fretta!!!   L’Italia parte di slancio, ma la sfuriata si spegne nel breve volgere di pochi minuti.   Al 2′ Perani impegna il portiere con una breve rovesciata; al 3′ su zaione Barison-Bulgarelli, Mazzola tocca a lato; al 4′ Perani butta di poco fuori un bel pallonetto.   A questo punto, quando si attende il gol azzurro, è la Corea a farsi minacciosa, mentre l’Italia cala improvvisamente di tono, riportandosi allo standard delle precedenti partite.   Il pubblico è tutto per i coreani, mentre le centinaia di nostri connazionali rimangono muti, increduli dinanzi al non-gioco azzurro.   Alle soglie dell’area di rigore italiana si verificano dei paurosi ingorghi ed i nostri avversari, più veloci, più sbrigativi, molto più pronti sull’anticipo, assumono e mantengono il comando delle operazioni.   Rivera è fermo come una statua, scavato in viso, con gli occhi sgranati.   Appena il pallone passa sui piedi degli azzurri, il ritmo del gioco rallenta immediatamente e la difesa coreana ha tutto il tempo di prendere posizione.   Si giochiccia, si tocchetta senza convinzione. Al 20′ Pak Bong tira forte, ma fuori, poi al 24′ su capovolgimento di fronte, occasionissima per Perani che, lanciato da Barison fila tutto solo verso Li Chan Myung, sparandogli il pallone proprio addosso.   Sulla controffensiva i coreani ci danno per due volte il brivido.   Siamo alla mezzora.   L’Italia colleziona angoli, ma di gol nemmeno l’ombra.   Al 34′ Bulgarelli, in uno scontro con un avversario si infortuna al ginocchio già toccato nella prima partita col Cile.   Lo portano fuori campo in barella.   Ed i coreani subito ne approfittano per lanciarsi con più lena nella nostra area.    Al 42′ Pak Doo Ik raccoglie al limite dell’area una corta respinta e fulmina Albertosi sull’angolino destro.   E’ uno schiaffo alla logica, un insulto al buon senso ma è la dura, crudele realtà.   La ripresa inizia con gli applausi per i coreani che ricominciano spavaldamente.   Gli azzurri sembrano più volenterosi e stringono d’assedio la rete degli avversari.   Al 4′ fila Barison che tira sul portiere.   La deviazione finisce sui piedi di Rivera che perde tempo e si fa soffiare la sfera da un difensore.   “Italia, Italia!” si urla sugli spalti.   E’ la forza della disperazione.   All’8′ un tiro di Barison termina fuori.   Ora Facchetti sposta frequentemente in avanti, lasciando peraltro il vuoto in difesa perchè i suoi recuperi non sono sempre pronti.   Al 9′ azione di Rivera che salta due avversari e tira, il portiere devia in angolo sul quale

Una fase di gioco al limite dell'area di rigore coreana.
Una fase di gioco al limite dell’area di rigore coreana.

si crea una mischia furiosa.   Facchetti svirgola e buonanotte.   Gli azzurri sono più incisivi, ma sempre piuttosto caotici.  Non esistono idee, lampi di gioco, affiatamento; ogni azione è un’avventura che finisce male.   Al 14′ angolo di Rivera e il colpo di testa di Fogli fa la barba al montante.   Rivera al 16′ si libera di tacco di un avversario ma viene trattenuto in piena area ed arriva in ritardo sul pallone ch’è recuperato dal portiere.   L’arbitro lascia correre.   E’ questo un buon momento per Rivera, purtroppo il suo risveglio è troppo breve.   I coreani aumentano il ritmo e  l’ltalia mostra subito la corda, Barison è frastornato, non indovina il tiro, è tardo nello scatto.   Al 25′ i coreani falliscono per un soffio il secondo gol per tutta una serie di papere dei nostri difensori.   All’incontro il solo Landini si batte come un leone, gli altri giocano molto al di sotto delle proprie possibilità.   Al 30′ proprio davanti a Li Chan Myung, Fogli e Barison cincischiano e l’occasione sfuma.   Si sta ormai profilando l’incredibile, l’assurda sconfitta.   I minuti corrono veloci e gli italiani non danno l’impressione di essere lì lì per segnare.   Ancora qualche battuta ed il gioco è fatto per la Corea.   L’Italia esce dai mondiali come un ladro.   Sbattuta fuori come l’ultima delle contendenti.   Proprio

La partita è finita. L'esultanza dei coreani è incontenibile.
La partita è finita. L’esultanza dei coreani è incontenibile.

   quello che avrebbe dovuto essere l’anno di grazia, abbiamo toccato il fondo.   Peggio di così non poteva andare.