Il 30 aprile 1977 l’Associazione “Madri di Plaza de Mayo”, formata dalle madri dei “desaparecidos” ovvero i dissidenti politici scomparsi (“desaparecidos” significa “scomparsi” in lingua spagnola) durante la dittatura militare in Argentina tra il 1976 ed il 1983, inizia la prima marcia contro la giunta militare rivendicando i diritti civili e, soprattutto, la restituzione dei loro figli arrestati e tenuti prigionieri.
La battaglia del movimento, pur spaccatosi al suo interno per dissidi legati alla scelta di accettare o meno le riparazioni economiche offerte dal presidente Alfonsìn, porta all’istituzione di una commissione d’inchiesta, dopo la caduta del regime militare che accerta l’uccisione di oltre 11.000 dissidenti.