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MARADONA E’ MEGL’ ‘E PELE’ – Brevi riflessioni a margine di una notizia-shock –

Poche ore fa si è diffusa la notizia della scomparsa di Diego Armando Maradona: una notizia scioccante, una di quelle che non avresti mai voluto ricevere, che ha avuto l’effetto di un detonatore nel mio animo.
Di questo effetto mi sono all’inizio meravigliato, anche perchè, di lì a pochissimo,  copiose lacrime si sono riversate sul mio volto, spontanee, inaspettate, incontrollate.
Solo per un’altra persona che non fosse mio parente od amico mi è successa la stessa cosa. Per Enrico Berlinguer, ma allora il grande statista era il principale ispiratore dei miei ideali politici, l’uomo che aveva stimolato i miei sogni di riscatto sociale e che mi aveva avvicinato alla politica vera, non quella cui siamo costretti ad assistere oggi; Maradona, al di là dei suoi incontri con Fidel Castro e Chavez, non ha rappresentato  nulla di tutto questo. Anzi, dopo quella rete “magica” rifilata alla Juventus su punizione all’incrocio dei pali, la mia vecchia ed amata squadra che solo il Benevento è riuscito a sostituire nel mio cuore di tifoso, il “pibe de oro” avrebbe dovuto sortirmi un effetto diverso.
Invece no! Perchè un campione autentico, qual’è stato, non si poteva non amarlo.
“Maradona è megl’  ‘e Pelè”! Quante volte abbiamo canticchiato questa canzone e non solo perchè orecchiabile.
Sono sempre stato convinto che lo fosse davvero migliore di Pelè e non solo perchè la mia generazione è vissuta calcisticamente in un periodo in cui ha conosciuto più da vicino il campione argentino.  Credo, invece, che Maradona sia stato il più grande calciatore di tutti i tempi in assoluto per una ragione semplicissima: perchè le magìe di Pelè sono state fatte in un periodo in cui il calcio era più lento, più manovriero, con marcature meno assillanti.

epa08841572 (FILE) – Argentinian soccer legend Diego Armando Maradona waves as he arrives to the airport in Brest, Belarus, 16 July 2018 (re-issued on 25 November 2020). Diego Maradona has died after a heart attack, media reports claimed on 25 November 2020. EPA/TATYANA ZENKOVICH

epa08841572 (FILE) – Argentinian soccer legend Diego Armando Maradona waves as he arrives to the airport in Brest, Belarus, 16 July 2018 (re-issued on 25 November 2020). Diego Maradona has died after a heart attack, media reports claimed on 25 November 2020. EPA/TATYANA ZENKOVICH
Ai tempi di Maradona, invece, il gioco del calcio aveva subìto un’evoluzione drastica: l’agonismo aveva prevaricato sulla classe, sullo stile, meno libertà di movimento e più prestanza fisica.
Ma nonostante tutto ciò, la stella di Maradona ha sempre brillato, le sue smisurate qualità non hanno risentito del cambiamento epocale, come se le sue giocate “di fino” venissero realizzate al “rallenty” e non a velocità incredibili come imponeva il nuovo ritmo di gioco.
Forse Pelè si sarebbe trovato male ai tempi di Maradona…
In genere, l’amore è molto vicino all’odio. Nel caso di Maradona, però, ritengo di poter dire che il fuoriclasse argentino sia sempre stato amato o, perlomeno, non odiato anche da coloro che hanno tifato per squadre diverse da quelle nelle quali ha militato.
La sua vita da calciatore ma anche le sue vicende private, sia pur dolorose e moralmente non impeccabili, hanno comunque suscitato sentimenti di solidarietà se non addirittura di tenerezza,
quasi come si fa con un fanciullo pescato a rubare la marmellata.
Per quarant’anni è stato uno dei personaggi più chiacchierati, nel bene e nel male ma in ogni circostanza, per quel che mi sovviene, non è mai stato fischiato o contestato. Neanche quando contribuì all’eliminazione della nostra Nazionale ai Mondiali del 1990.
Perchè Maradona è Maradona!
Addio, Campione!