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Esoterismo

SOGNARE I DEFUNTI di Robert Moss

Robert Moss
Robert Moss

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Robert Moss (Melbourne 1946), storico, giornalista, scrittore, poeta, è l’autore di “Attivo Dreaming”, una sorta di pensiero misto di onirico e sciamanesimo.
Da uno dei suoi scritti “Libro del sognatore dei morti”, riportiamo un passo significativo:
“…Molti di noi desiderano contattare i loro amati defunti.   Ci mancano… ci tormentiamo per averne il perdono o chiudere le cose rimaste in sospeso; noi desideriamo ardentemente avere la conferma che c’è la vita dopo la morte fisica.   Questa è una delle principali ragioni per cui la gente ricorre ai medium.
Ed allora vi dico un segreto che non è tale: noi non abbiamo bisogno di Mediums per parlare con i trapassati, ma possiamo avere comunicazioni dirette con i nostri Cari, tempestivamente ed in modo vantaggioso, se solo prestassimo attenzione ai nostri sogni dove li incontriamo ogni notte.   Qualche volta loro vengono per guidarci  o rassicurarci sulla vita dopo la morte; qualche volta hanno bisogno del nostro aiuto perchè sono smarriti e confusi o hanno bisogno di perdono.   I sogni dei defunti ci aiutano ad avere una conoscenza “di prima mano” su ciò che succede dopo la morte fisica.
Una delle cose più crudeli che la dominante cultura Occidentale ha fatto è insinuare che la comunicazione con i trapassati è impossibile ed innaturale.   Non c’è niente di sinistro o di soprannaturale in tutto ciò, sebbene queste esperienze ci portino oltre la realtà fisica.
L’intima connessione tra sogni e defunti è insita nel nostro linguaggio.   La parola inglese “dream” e la parola tedesca “traum” sono entrambe legate alla parola “draugr” del Germanico Antico che significa “visita dai defunti”.
Il modo più semplice per i defunti di comunicare con i viventi è attraverso i sogni sebbene i defunti, come i viventi, non riescono a capirlo.   Una volta tanto Hollywood ha ragione.   Nel film “Il Sesto Senso” un ragazzo dotato di poteri paranormali riusciva a vedere e a parlare con i defunti.   Lui consola un uomo che è morto, inizialmente confuso sulla sua situazione, e che non riesce a parlare con sua moglie.   Il ragazzo dice all’uomo morto “Parla con lei nei suoi sogni, solo allora lei ti sentirà”.
Nella maggior parte dei sogni il defunto appare vivente, e molto spesso il sognatore è inconsapevole che la persona sia morta fino al suo risveglio.   La ragione è che i defunti sono veramente vivi benchè non nel mondo fisico.
I defunti possono apparire come il sognatore li ricorda negli ultimi giorni della loro vita fisica, specialmente nei primi sogni.   Col tempo, è abbastanza comune che i defunti alterino il loro aspetto, si scrollino di dosso
imagesi segni dell’età e dei disturbi corporei, e si presentino sani e affascinanti.   Le persone che muoiono in tarda età spesso riappaiono nell’aspetto di trentenni.
Dopo la morte di mio padre nel 1987, lui appariva frequentemente nei sogni per darmi consigli sulla famiglia, e portarmi specifiche e pratiche informazioni alle quali io non avrei potuto accedere nella vita da sveglio.   Per esempio, mi diede il nome di un agente immobiliare dall’altra parte del Pacifico – qualcuno a me sconosciuto – che si mosse con grande rapidità e umanità (una volta lo contattammo per via del sogno) ad aiutare mia madre a vendere la sua casa e a risistemarsi in una comunità dove poi trascorse gli anni più felici della sua vita.  Mio padre in sogno andò a trovare mia figlia molto dispiaciuta per non averlo conosciuto nella vita fisica; lui si mostrò come un cavallerizzo di bell’aspetto, di circa 30 anni mentre stava cavalcando.
Grazie ai molti incontri nei sogni con mio padre posso affermare con certezza che un caro defunto riesce ad essere l’angelo della famiglia.
Dopo la sua morte, il mio prediletto professore universitario in Australia iniziò ad apparirmi nei sogni come un insolito professore di storia, insegnandomi che ognuno di noi appartiene ad una famiglia di personalità in differenti tempi e dimensioni i cui eventi sono messi in scena oggi.
In tutta la mia vita ho sognato defunti ed ho lavorato su migliaia di sogni di defunti condivisi con me da altri.   Mentre il defunto in alcuni di questi sogni potrebbe essere solo un aspetto della personalità del sognatore o del suo patrimonio genetico – o un messaggio mascherato  proveniente dalla parte  più profonda di noi stessi – la maggior parte di questi sogni sembra riguardare incontri interpersonali.
Ho osservato che ci sono tre principali modi in cui il defunto interagisce con noi nei sogni:
1)- Ci fanno sapere che sono ancora vicino a noi.
La dimensione che separa i vivi dai morti è esattamente tanto ampia quanto il “filo di una foglia d’acero” disse il profeta Handsome Lake, – il Seneca indiano.   Abbastanza frequentemente i sogni dimostrano che i defunti sono presenti, semplicemente perchè non sono mai andati via.   Una donna californiana sognò di entrare nella sua stanza da letto e di trovare il suo fidanzato sul sofà che guardava la Tv.   Sorpresa, lei gli chiese cosa stesse facendo lì.   Lui rispose “Sto guardando la Tv…” .  Non sembrava consapevole di essere morto !
I defunti possono soffermarsi perchè non hanno terminato qualcosa o desiderano agire come guida e proteggere la loro famiglia, o sono attaccati alle persone e ai posti che hanno amato nella vita, e questa potrebbe essere la loro felice collocazione per un anno o due, ma verrà il tempo in cui i nostri defunti sentiranno il bisogno di andare avanti nella loro evoluzione e così non diventano un peso per i viventi.
Poichè la nostra società fa poco per preparare la gente per l’aldilà, molte persone quando sono trapassate non sapendo di essere morte gironzolano in una sorta di limbo, bloccati tra i familiari ed i luoghi terreni.   Dopo la morte noi continuiamo ad essere guidati dai nostri interessi , dai desideri e dalle nostre inclinazioni.   Alcuni di quelli che sono morti ma non completamente trapassati continuano ad alimentare i loro desideri attraverso i vivi.   Non abbiamo bisogno di essere medium per accorgerci che gli alcoolizzati defunti sono in maggior numero dei viventi.
Quando i defunti rimangono legati alla terra, gli effetti sono malsani sia per quelli che sono morti che per i viventi ai quali si sono uniti.
indexQuando i morti sono uniti ai vivi il risultato è una confusione reciproca, perdita di energia ed il trasferimento di inclinazioni, ossessioni e persino disturbi fisici dal defunto alla persona il cui campo energetico è condiviso.
Aiutare il defunto può significare impegnarsi in un amoroso dialogo, un semplice rituale di onore e commiato, e invocare le guide spirituali.   Quando noi diventiamo attivi sognatori, familiarizziamo con la geografia dell’aldilà e possiamo entrare a far parte del novero di coloro che sono chiamati a fornire servizi individuali ed aiuto per istruire i nostri defunti sulle scelte  da fare nell’aldilà.   William Butler Yeats afferma:”I viventi possono assistere l’immaginazione dei morti”.
2)- I defunti ci fanno visita.
La maggior parte delle persone che ricordano i sogni possono ricordarne uno nel quale qualcuno dall’altra parte fa una chiamata telefonica, manda una lettera o, semplicemente, bussa alla porta o si ferma al capezzale.   I nostri defunti tornano a noi nei sogni per tutte le ragioni per le quali avrebbero potuto essere chiamati da noi nella vita fisica – includendo il semplice desiderio di dirci cosa stanno facendo e vedere come noi ci stiamo comportando – e molte altre ragioni: donarci emozioni, informazioni utili, istruirci sulla vita dopo la morte e la realtà del mondo al di là di quello fisico.
I nostri defunti potrebbero venire a visitarci per offrire e per ricevere perdono.   Potrebbero venire a mostrarci quanto essi stanno facendo dall’altra partee possono anche essere ottimi consiglieri mentali  quando acquistano lucidità e sono consapevoli che essi non sono limitati dalle regole dello spazio e del tempo.
I nostri defunti possono essere ottimi consiglieri sulla salute e sulla famiglia.   La mia amica Wanda Burch ha ricevuto molti sogni contenenti possibili avvisi sulla sua salute, ma fu alla fine spinta a rivolgersi alla medicina quando il suo defunto padre le si presentò in sogno col camice bianco da dottore e le urlò:” Tu hai un cancro al seno”.  L’intervento di suo padre in sogno la portò sul sentiero della guarigione meravigliosamente descritto nel libro “She who dreams”.
I nostri defunti potrebbero visitarci nei sogni per prepararci alla morte e rassicurarci che dall’altro lato noi abbiamo degli amici.
images3)- Nei sogni viaggiamo nei regni dei trapassati.
Nei nostri sogni, noi siamo liberi dalle leggi della realtà fisica, e viaggiamo in altre dimensioni, compresi i luoghi dove i morti vivrebbero.   Attraverso sogni di questo tipo noi possiamo iniziare a sviluppare una personale geografia (mappa) dell’aldilà, che sarà ampiamente arricchita quando impareremo l’arte del “conscious dream travel”, che è il cuore del mio insegnamento e della mia ricerca.   Nei miei workshop, spesso invito i partecipanti a concentrarsi su un sogno o sul ricordo di una persona defunta e farlo con l’intenzione di viaggiare – con l’aiuto di un tamburo sciamanico –  Tramite questi viaggi noi abbiamo messo insieme molteplici ed affascinanti dettagli su centri di accoglienza, zone di transizione, posti di recupero e inoltre piani di informazione ed istruzione nell’aldilà.   Abbiamo imparato che più di un veicolo dell’anima sopravvive alla morte fisica, e ognuno di noi ha un differente destino.   Noi abbiamo esplorato molti luoghi dell’aldilà plasmati dall’immaginazione umana e sistemi di credenza collettiva.
C’è una lontana origine di esperienze di viaggi visionari di questo tipo.   Attraverso età e culture, la maggior parte delle società umane ha tenuto in considerazione la conoscenza dell’aldilà, e le mappe del viaggio che abbiamo scritto sono molto spesso il prodotto dei sogni e delle esperienze visionarie.
Non penso sia possibile esagerare l’importanza dello sviluppo del primo stadio di conoscenza dell’aldilà.   Se noi conoscessimo come esperienza diretta che c’è vita dopo la morte, noi potremmo affrontare le scelte e le sfide di questa esistenza più facilmente e con maggiore coraggio.   Se fossimo coscienti del nostro futuro modo di esistere nell’aldilà, sarebbe più difficile rimanere bloccati o confusi, dopo esserci lasciati dietro i nostri corpi fisici.
Se noi stessimo per intraprendere un viaggio, ci sarebbe utile avere una mappa.
Nel prepararsi alla morte, molte culture hanno attribuito enorme importanza al ricevere mappe accurate dei viaggi dell’anima, con direttive su come occuparsi dei guardiani e delle trappole posti lungo la strada.
Il problema delle mappe è che potrebbero essere obsolete o peggio potrebbero indirizzarci in un luogo dove non vorremmo andare.   Dove potremmo allora prendere delle mappe aggiornate ?
Attraverso i sogni ed il conscious dream travel, naturalmente !
Il Lakota dice che il sentiero dell’anima nei sogni è lo stesso sentiero delle anime dopo la morte.   Credo che questo sia esatto.   I nostri sogni ed i nostri cari defunti ci mostreranno la strada giusta”.