Categories
Senza categoria

L’INFLUSSO DELLA COSCIENZA SUL CONCETTO DI TEMPO – Capitolo 1 –

UNA CATEGORIA CONCETTUALE RIDOTTA A STEREOTIPI E LUOGHI COMUNI.

Nonostante sia ormai familiare nei nostri discorsi e nel nostro vivere quotidiano, il concetto del tempo come durata riesce difficile da spiegare.
Una delle ragioni di questa difficoltà è rappresentata dai molteplici significati che la categoria assume, qualcuno caratterizzato da una rozza ovvietà e da un uso corrente che rasenta l’insensatezza.
Ci limitiamo ad alcuni esempi tipici di espressioni che prolificano nel linguaggio di tutti i giorni e che fanno parte del nostro abituale discorrere.
Ammazzare il tempo”.  L’espressione “Ammazzare il tempo” con la quale si vuol definire l’utilizzo malevolo del proprio tempo in occupazioni insulse o poco edificanti, in mancanza di interessi degni di considerazione, finisce con l’annichilire la stessa persona che “ammazza il tempo”, riducendola ad un essere depresso, ansioso, poco incline all’azione.
Subentra, insomma, l’accidia, uno dei “vizi capitali” additati in chiave negativa dalla tradizione giudaico-cristiana.
E non a caso, Dante Alighieri relega gli accidiosi in un girone della sua “Divina Commedia”.

Dante Alighieri.
Il “sommo Poeta” regela gli accidiosi in un girone della sua “Divina Commedia”.

E’ proprio con questo significato che va intesa la citata espressione e non nell’acczione di ozio, così come concepito dalla cultura classica greco-romana che, su ispirazione della migliore tradizione epicurea, costituiva fondamentalmente il “modus vivendi” del ricco padrone di schiavi, del patrizio romano, in una parola della persona agiata che non era costretto a lavorare per vivere ma coltivava
“l’otium” perchè aveva tutto il tempo a disposizione per dedicarsi alla bella vita e ad un’esistenza in occupazioni divertenti.
“Il tempo è denaro”. Un altro luogo comune è quello che recita:”Il tempo è denaro”, generalmente usato dai signori della finanza e dagli uomini d’affari che sfruttano il lavoro sociale delle classi meno abbienti mettendo in secondo piano il vero valore del tempo eistenziale che è quello dell’aspetto estetico-spirituale con le sue sfumature del piacere, della bellezza, della cultura, della felicità, suscettibili di generare stimoli, entusiasmo, voglia di vivere.
Non ci soffermiamo, ovviamente, sulle innumerevoli espressioni riguardanti il tempo atmosferico, del tipo “Che tempo fa oggi?”, “Non ci sono più le stagioni di una volta”, ecc., spesso oggetto di conversazioni banali che denotano l’incomunicabilità tipica dell’uomo moderno.

(Nel prossimo Capitolo:”SCIENZA E FILOSOFIA: UN BINOMIO INDISSOLUBILE”)