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Politica

IL SEQUESTRO DI MARIO SOSSI – Nel 1974 il rapimento del magistrato da parte delle Brigate Rosse –

La sera del 18 aprile 1974 un gruppo di venti terroristi appartenenti alle Brigate Rosse rapiscono a Genova il magistrato Mario Sossi che, sceso da un autobus di linea, stava per rientrare a casa.
Le BR chiedono, per la sua liberazione, quella di otto terroristi del gruppo “XXII Ottobre” condannati per terrorismo in un processo nel quale Mario Sossi aveva svolto funzioni di Pubblico Ministero.
La Corte di Assise di Appello di Genova dà parere favorevole per la libertà provvisoria degli otto terroristi ma il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Genova, Francesco Coco (poi ucciso dalle BR l’8 giugno 1976), si rifiuta di controfirmare l’ordinanza.
Il giudice Sossi verrà liberato a Milano il 23 maggio 1974.
Dopo la liberazione tornerà a fare il magistrato, prima in Corte di Appello a Genova e poi in Cassazione a Roma, prima di congedarsi nel 2007.
Entrato in politica, Mario Sossi, che durante gli anni dell’università aveva aderito al FUAN, famosa associazione studentesca legata alla destra, si candiderà, senza successo, al Consiglio Comunale di Genova nel 2007 nella lista di Alleanza Nazionale ed alle elezioni europee nel 2009 come indipendente nella lista di Forza Nuova.
Sposato, con due figlie, morirà nel dicembre 2019.

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Politica

LE BRIGATE ROSSE AMMAZZANO ROBERTO RUFFILLI – Nel 1988 l’omicidio dell’accademico –

Dopo pochi giorni dalla nascita del nuovo governo, presieduto dal democristiano De Mita, il 16 aprile 1988 le Brigate Rosse uccidono il professore universitario Roberto Ruffilli.
L’omicidio avviene nella sua casa di Forlì da parte dei brigatisti Stefano Minguzzi e Franco Grilli che, spacciandosi per postini, si fanno aprire la porta, irrompono e conducono nel soggiorno l’accademico e, dopo averlo fatto inginocchiare, gli sparano tre colpi di pistola alla nuca.
Ruffilli, eletto senatore nel 1983 nelle fila della DC, sulla scia di Aldo Moro si era impegnato nel rilancio del dialogo tra le forze politiche e la crescita della partecipazione popolare.

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Cronaca

L’OMICIDIO DI EZIO TARANTELLI – Nel 1985 l’attentato delle Brigate Rosse –

Il 27 marzo 1985 le Brigate Rosse uccisero l’economista Ezio Tarantelli.
L’attentato avvenne nel parcheggio dell’Università La Sapienza di Roma al termine di una lezione tenuta alla Facoltà di Economia e Commercio.
Nel documento lasciato sulla sua auto, Le BR motivarono l’omicidio del docente per il ruolo svolto da quest’ultimo come consulente Cisl nell’accordo tra governo e sindacati sul taglio degli scatti di scala mobile.