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EDDY MERCKX, “IL CANNIBALE” – Nel 1972 il “campionissimo” ciclista belga stabiliva il record dell’ora –

Il 25 ottobre 1972, a Città del Messico, Eddy Merckx stabiliva il record dell’ora.
Il ciclista belga faceva registrare sul cronometro 49,431 km./h.
L’impresa del corridore assumeva il carattere dell’eccezionalità e dell’unicità in quanto realizzata con una bici di forma tradizionale, costruita, tra l’altro, a mano da Ernesto Colnago.
Il “Cannibale“, così come veniva chiamato per la sua voglia di vincere sempre e non lasciare nulla agli avversari, è stato l’ultimo a conquistare il record dell’ora con una “normale” bicicletta da pista, altri dopo di lui abbatteranno il muro dei 50 km. ma servendosi di bici mai viste prima ed alquanto sofisticate.
Il mezzo usato da Merckx pesava solo 5,750 chili, con un manubrio forato 48 volte e la catena traforata 200 volte.
Eddy Merckx è stato sicuramente tra i più forti ciclisti di tutti i tempi.
Nel suo “palmares” figurano, tra gli altri, 445 vittorie da professionista (dal 1965 al 1978), di cui 5 Giri d’Italia, 5 Tour de France, 1 Vuelta di Spagna, 3 Campionati del Mondo, 7 Milano-Sanremo, 2 Giri delle Fiandre, 3 Parigi-Roubaix, 5 Liegi-Bastogne-Liegi, 2 Giri di Lombardia, 3 Gand-Wevelgem, 2 Amstel Gold Race, 3 Freccia Vallone, 25 tappe al Giro d’Italia, 34 tappe al Tour de France, 17 “Sei Giorni” come pistard.

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IL RECORD DELL’ORA DI EDDY MERCKX

Il “cannibale”, così come viene chiamato Eddy Merckx per la sua insaziabile fame di vittoria, aggiunge un altro prestigioso successo al suo già incredibile “palmares”: è il 25 ottobre 1972 ed il grande campione belga batte a Città del Messico il record dell’ora che apparteneva al danese Ole Ritter.

Città del Messico, 25 ottobre 1972: Eddy Merckx batte il record dell'ora.
Città del Messico, 25 ottobre 1972: Eddy Merckx batte il record dell’ora.

Il record di Merckx durerà 12 anni e sarà battuto nel 1984 da Francesco Moser, poi seguiranno altri specialisti, quali il dilettante scozzese Graeme Obree, Miguel Indurain, Tony Rominger.
Nel 2000 l’Unione Ciclistica Internazionale (U.C.I.) deciderà di annullare tutti record stabiliti da Moser in poi perchè ottenuti con “biciclette speciali” e così il primato ritornerà a Merckx fino a quando Chris Boardman, sempre nel 2000, non se ne approprierà percorrendo 10 metri in più del “cannibale”.
A Città del Messico battuto di 755 metri il vecchio primato di Ritter
MERCKX: SUPER RECORD (Km. 49,408) DELL’ORA
da “L’Unità” del 26 ottobre 1972
Articolo firmato F.M.

La  bicicletta del primato: pesa appena 5,750 chili. Costruita da Colnago, fruttò 3 milioni di lire a Merckx per un'etichetta della "Windsor" appiccicata sul telaio.
La bicicletta del primato: pesa appena 5,750 chili. Costruita da Colnago, fruttò 3 milioni di lire a Merckx per un’etichetta della “Windsor” appiccicata sul telaio.

Nostro servizio.   Città del Messico, 25.          L’applauso partecipe della folla (cinquemila persone a far da cornice sugli spalti del velodromo “Augustin Nelger” ha accompagnato le ultime pedalate di Eddy Merckx, teso nel rituale incredibile sprint.   Poi un attimo di silenzio e infine l’annuncio ufficiale: 49 chilometri, 408 metri e 68 centimetri, esattamente 755 metri in più di Ole Ritter, il danese che aveva anticipato di quattro anni l’esperimento messicano del “mostro” belga.   L’applauso si è tramutato in una ovazione entusiastica.   A Merckx è rimasta la fatica dei giri d’onore, dopo averne inanellati quasi centocinquanta, prima di poter dire concluso il suo exploit.   Ma era fatica goduta, entusiasmo che finalmente Merckx lasciava trasparire senza reticenze, dopo la tensione, le paure, anche le critiche dei giorni avanti.   Gloria e applausi di un’ora dopo un lavoro di giorni e fatica di anni.   Merckx archiviava entrambi con un record prestigioso, storico in ambiti ciclistici, quasi una sorta di tocco finale ad una carriera che potrebbe concludersi qui sul legno ancora umidiccio del velodromo messicano.   Ma la carriera del campionissimo belga dovrà conoscere altre tappe, pur avendo toccato oggi un vertice forse inimitabile.   Merckx, rinunciato ieri per la pioggia al tentativo, se l’era riproposto per questa mattina.   L’orario era quello consueto, stabilito in base ad una valutazione statistica dello spirare del vento.   E questa

Merckx alla partenza
Merckx alla partenza

mattina il belga s’è ripresentato regolarmente in pista.   Ha attraversato la città, per giungere dall’albergo al velodromo, in bicicletta.   Ha cominciato a coprire giri su giri di riscaldamento, provando poi dietro una motoretta.   Così per circa tre quarti d’ora.   Quindi è sceso di bicicletta, è ritornato negli spogliatoi.   A decidere dovevano essere le condizioni atmosferiche.   Il cielo coperto e il sole, che faceva di tanto in tanto rapide apparizioni, non promettevano nulla di buono.   Infine la decisione.   Erano passate da poco le otto.   Il dottor Cavalli (medico della Molteni) gli ha misurato la pressione (125) e il polso (48 battiti al minuto).   Merckx ha poi confabulato con Albani, con il massaggiatore Michiels, con il meccanico Colnago.   E’ ritornato in pista.   La temperatura era di venti gradi circa.   Favorevole, dunque.   S’è tolto la tuta poco dopo (erano le 15,52 ora italiana), è risalito in bicicletta e, presenti i giudici internazionali designati dalla Federazione messicana, ha dato il via al suo tentativo di record.   Doveva essere una prova.   Nei piani stilati da Albani, Merckx avrebbe dovuto migliorare i primati dei dieci e dei venti chilometri e continuare se le condizioni erano tali da consentirglielo con successo.   Ha iniziato con una partenza forse lenta, sulla base dei 27″, così come stabilito dalla tabella di marcia.   Ma Eddy si riscattava subito.   La pedalata era potente, gli strappi impressionanti.   E avanti: Merckx s’invola, gli applausi e gli incitamenti cominciano a risuonare.   Merckx taglia il primo traguardo, utile per un

Merckx durante la conquista del primato
Merckx durante la conquista del primato

raffronto.   Ai 5 mila metri, il belga viene cronometrato in 5’55″6, è in vantaggio di 4″ sull’analogo tempo-record di Ritter e addirittura di 8″ rispetto alla tabella di marcia.   Il suo ritmo è costante.   C’è una lieve pausa nei successivi chilometri, ma ciò non toglie a Eddy di segnare sui 10 chilometri il tempo di 11’53″1 (nuovo record, contro gli 11’58″4 di Ritter).   Ancora dieci chilometri percorsi senza la precisione stilistica di Ritter, ma bruciati di potenza.   Il ritmo non cala: il tempo è di 24’6″8.   Ritter era rimasto a 24’17″4.   Il successo sembra avvicinarsi.    Le difficoltà di respirazione sono sopportabili e Merckx prosegue.   La media è di 49’477.   Ha avuto una impennata nel secondo giro (333,33 metri percorsi in 21″ per pareggiare il conto con il primo) ma per il resto i tempi parziali sono stati estremamente omogenei.   Il più sembra fatto.   Merckx prosegue di slancio quasi come un automa.   E’ in vantaggio sulla tabella e le segnalazioni invitano alla prudenza.   I tempi di passaggio lo vedono sempre e nettamente in vantaggio su Ritter.   Ma la fatica comincia a pesare.   La fatica di spingere un rapporto decisamente proibitivo (52×14), però siamo agli sgoccioli e Merckx brucia le ultime energie.   Merckx è il nuovo primatista con 49,408.   Merckx è stremato, saluta la folla, sorride e dice:” E’ stata durissima. Ma ne valeva la pena”.   Ora si concederà qualche giorno di vacanza.   Poi di nuovo in Europa per ripensare all’anno che viene.