Categories
Pagine di Sport

KLAUS DIBIASI, UN TUFFO NELL’ORO

Klaus Dibiasi
Klaus Dibiasi

Dopo aver vinto la medaglia d’argento dalla piattaforma di 10 metri a Tokyo e la medaglia d’oro agli Europei di Utrecht nel 1966, il tuffatore Klaus Dibiasi si presenta alle Olimpiadi di Città del Messico nel 1968 in veste di favorito.

E il campione di Bolzano non delude le aspettative.

Grazie ai suoi straordinari mezzi fisici e tecnici ed alla sua incredibile freddezza, batte tutti e vince la medaglia d’oro.

Ne seguiranno tante altre ancora di medaglie: alle Olimpiadi (Monaco 1972, Montreal 1976), ai Mondiali (Belgrado 1973, Cali 1975), agli Europei (Vienna 1974) oltre a medaglie d’argento in queste competizioni ed a 29 titoli italiani, compresi gli indoor.

DIBIASI TERZO ORO PER L’ITALIA

CON PIENO MERITO E NETTO VANTAGGIO

da “La Gazzetta Sportiva” del 27 ottobre 1968

Articolo di Aronne Anghileri

 

Città del Messico, 26.10.1968: Klaus Dibiasi conquista l'oro olimpico
Città del Messico, 26.10.1968: Klaus Dibiasi conquista l’oro olimpico

Klaus Dibiasi, un misto di ferro e di ghiaccio, ha vinto finalmente la medaglia d’oro che gli era sfuggita quattro anni fa, schiacciando i suoi avversari con i tre tuffi della finale nella gara dalla piattaforma, rafforzando il vantaggio che già aveva al termine della fase eliminatoria.   La vittoria di oggi, aggiunta alla medaglia d’argento dal trampolino, fa del campione di Bolzano il vessillifero dello sport azzurro  in questa Olimpiade non fortunata.   La finale è stata una formalità, per il ragazzo, che non sbaglia quando la battaglia diviene una questione di nervi saldi.   Tre tuffi da effettuare, un vantaggio già accumulato di 5 punti, due avversari innervositi da tenere a distanza, da spaventare con la calma che gli è caratteristica, con la faccia di ghisa che sa inalberare nei momenti cruciali (…).   Klaus Dibiasi ha placidamente dormito una notte sulla gara già iniziata: non turbato da nessuna preoccupazione fuori luogo, si è presentato in piscina sereno come sempre, per affrontare la seconda parte dei 10 salti dalla piattaforma.   Si trattava della parte cruciale della competizione dato che con gli ultimi tre tuffi della fase eliminatoria il campione d’Europa doveva prendere la testa, spaventare gli avversari, ottenere tutto il credito possibile dei giudici, farsi amico il pubblico che lo apprezza ma tifa in modo estremo per i suoi messicani.     E soprattutto, ieri pomeriggio

Il campione olimpico Klaus Dibiasi
 Klaus Dibiasi, in una foto scattata durante le Olimpiadi di Montreal del ’76

   Klaus doveva affrontare il tuffo più difficile di tutti, l’uno e mezzo con triplo avvitamento, quello che ha deciso la gara.   Perchè, ora che è fatta possiamo anche dirlo, Klaus il triplo avvitamento non l’aveva in pugnocome sarebbe stato desiderabile.   (…)  Bene, in gara il triplo avvitamento è stato premiato dalla giuria perfino con un 9, fra il consenso calorosissimo delle tribune strapiene.   Ed allora noi pensiamo che di fronte ad un campione del genere, che nei momenti difficili sa mantenere tutta la freddezza necessaria ad estrarre i pezzi più pregiati del suo repertorio, tutti gli avversari possano gettare la spugna(…).