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Letteratura Universale

Il tempo nella poesia – N. 5 UMBERTO SABA

Umberto Saba
Umberto Saba

L’ora nostra

Sai un’ora del giorno che più bella sia della sera ?

Tanto più bella e meno amata ?

E’ quella che di poco i suoi sacri ozi precede;

l’ora che intensa è l’opera,

e si vede la gente mareggiare nelle strade;

sulle moli quadrate delle case

una luna sfumata,

una che appena discerni nell’aria serena.

E’ l’ora che lasciavi la campagna

per goderti la tua cara città,

dal golfo luminoso alla montagna

varia d’aspetti in sua bella unità;

l’ora che la mia vita in piena va

come un fiume al suo mare;

e il mio pensiero, il lesto camminare

della folla, l’artiere in cima all’alta

scala, il fanciullo che correndo salta

sul carro fragoroso, tutto appare

fermo nell’atto, tutto questo andare

ha una parvenza d’immobilità.

E’ l’ora grande, l’ora che accompagna

meglio la nostra vendemmiante età.

di Umberto Saba

 

Il tempo è concepito dal poeta come un conforto allo sfiorire della prima giovinezza, quasi a voler consolare il trascorrere degli anni.