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Letteratura Universale

FEDERICO GARCIA LORCA, POETA D’AVANGUARDIA – Nel 1936 fu ucciso dalla milizia franchista –

All’alba del 19 agosto 1936 a Viznar, in Spagna, veniva ucciso per fucilazione dalle milizie franchiste il poeta Federico Garcia Lorca, figura di spicco della cosiddetta “generazione del ’27”, un gruppo di scrittori eccellenti delle avanguardie artistiche europee.
Nato a Granada nel 1898, aveva avuto un’ìinfanzia funestata da diversi malanni ma trascorsa in una campagna da lui amata e fonte ispiratrice delle sue prime opere.
La sua prima passione era stata la musica.
Aveva pubblicato nel 1918 la sua prima raccolta di prose dal titolo “Impresiones y paisajes” facendosi apprezzare per le sue doti di fantasia affrontando i temi della vita, della religione e della poesia.
Con la pubblicazione del “Libro de poemas” nel 1920 aveva avuto una buona accoglienza grazie a liriche profonde sul piano esistenziale nelle quali aveva evidenziato il suo amore per il canto e la vita.
Da allora la poesia era stata l’interesse maggiore di Lorca, unito alla musica ed alla crescente passione per il teatro.
Nel 1928 aveva riscosso il successo più grande con la pubblicazione del “Romancero gitano“, una raccolta di 18 poesie considerata il suo capolavoro nella quale descriveva in particolare il sentimento di fatalità e di dolore del popolo andaluso.
Dopo alcuni viaggi all’estero, era rientrato in Spagna nel 1936 nel momento in cui la sua patria era sconvolta dalla guerra civile in un clima di gravi disordini per l’opposizione al regime dittatoriale di Franco.
Il Poeta, segnalato come amico della sinistra, veniva arrestato in casa di amici prima di poter salutare il padre e di partire per il Messico.
Due giorni dopo, il 19 agosto 1936, veniva fucilato. Aveva 38 anni.