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Il primo mondiale di GIACOMO AGOSTINI

11 settembre 1966: Giacomo Agostini è Campione Mondiale nella classe "500"
11 settembre 1966: Giacomo Agostini è Campione Mondiale nella classe “500”

L’11 settembre 1966, alla guida di una MV Agusta, Giacomo Agostini vince il suo primo titolo mondiale nella classe “500”.

L’ultimo italiano a fregiarsi del titolo iridato era stato il grande Libero Liberati nove anni prima.

L’ultima corsa del campionato, a Monza, è avvincente: l’inglese Mike Hailwood, ex compagno di squadra e protagonista di numerosi e appassionanti duelli con l’italiano, è in testa grazie alla cattiva partenza di Agostini che però recupera, giro dopo giro, fino a raggiungere e superare il fortissimo rivale aggiudicandosi gara e titolo iridato.

Nel corso della sua strepitosa carriera Giacomo Agostini ne vincerà altri 14 di campionati mondiali, tra classe “350” e classe “500”, rivelandosi tra i più formidabili campioni del motociclismo sportivo di tutti i tempi.

“MONDIALE” 500 AD AGOSTINI

UN PILOTA ITALIANO RIVINCE DOPO NOVE ANNI

da “La Gazzetta dello Sport” del 12-9-1966

Articolo di Enrico Benzing

 

Giacomo Agostini è campione del mondo assoluto: dopo nove anni,dall’epoca dell’indimenticabile Libero Liberati, un pilota italiano torna a conquistare il massimo alloro.

Giacomo Agostini
Giacomo Agostini

 

       Il pilota della M.V., infatti, ha battuto Hailwood ed ha coronato in un trionfale 44° Gran Premio delle Nazioni, ieri a Monza, un sogno accarezzato durante tutta una stagione fortunata, anche se densa di vicende alterne.   La battaglia è divampata subito furibonda ed il duello Agostini-Hailwood è bruciato in sette giri di corsa soltanto.          La Honda dell’inglese ha ceduto anzitempo, cosicchè la partita s’è risolta con una rapidità imprevedibile.   Grosso colpo di sfortuna per Hailwood, anche se in una contesa così esasperante sul piano tecnico, la sfortuna non può identificarsi con l’insufficiente preparazione d’un motore o la debolezza d’un suo organo.   Nè si può dire che Agostini sia stato facilitato oltre misura nella sua vittoriosa impresa, perchè per tutta la durata del confronto con la Honda di Hailwood ha sfoggiato una lieve, ma netta prevalenza.   Anzi, se consideriamo la cattiva partenza del pilota della M.V., che accusava 1″5 dall’inglese al primo giro, e se valutiamo esattamente 

Giacomo Agostini su uno dei tanti podi della sua prestigiosa carriera.
Giacomo Agostini su uno dei tanti podi della sua prestigiosa carriera.

 

la sua fulminea rimonta, tanto da passare nella scia di Hailwood al 3° e al 4° passaggio, per assumere il comando al quinto, dobbiamo concludere con un merito incontestabile per il nostro giovane campione.   Infatti, il secondo di margine accumulato da Agostini al quinto giro, sommato al secondo e mezzo perso all’inizio, danno l’esatta misura di una superiorità fin troppo netta, per un confronto che si annunciava tanto equilibrato. (…)   E’ possibile, dunque, esprimere quel giudizio conclusivo tanto atteso: il motociclismo italiano è tornato a vantare un autentico campione delle mezze litro, grazie anche all’eccellenza tecnica della tre cilindri realizzata dalla M.V.; ed il titolo mondiale giunge a premiare veramente il più meritevole tra i due contendenti.   Specie se mettiamo sul piano della bilancia anche il fatto che Agostini è giunto al vertice dopo due sole stagioni di esperienze sulle grosse cilindrate e che all’elevato rendimento globale della sua macchina gli è stata contrapposta una Honda visibilmente più potente.   Ottime premesse per la futura carriera del nostro ventitreenne campione, che ha bruciato le tappe della sua ascesa con una progressione davvero singolare nell’intera storia del motociclismo.