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TOP SANNIO – E’ ancora lecito dibattere sul tema dell’autonomia regionale sannita ? L’avv. Togo Bozzi fu tra i maggiori protagonisti negli anni settanta del Movimento pro “Molisannio” –

L’istituzione della Provincia di Benevento, nel 1860, fu vista dai valorosi sostenitori garibaldini dell’epoca come il primo passo verso la conquista di un risultato ancora piu’ significativo: quello di un’autonomia territoriale piu’ ampia e potente imperniata sul popolo sannita.
Lo imponeva la storia dei Sanniti, dominatori dell’Italia Meridionale nei secoli avanti Cristo nonche’ protagonisti di importanti interessi politici, commerciali, religiosi, ecc. durante la dominazione longobarda nonostante le ridotte dimensioni territoriali consistenti in poco piu’ di duemila chilometri quadrati.
La spinta di Salvatore Rampone, Antonio Mellusi, Giuseppe De Marco ed altri non fu, pero’, sufficiente a convincere chi di dovere al riconoscimento di una regione “Sannio”  anche perche’ i necessari approfondimenti furono ostacolati dallo scoppio della Grande Guerra prima, e dall’avvento del fascismo poi, indifferente alla problematica.
La seconda guerra mondiale contribui’ allo scemare della lotta per tale obiettivo per l’ovvia concentrazione del pensiero sui relativi eventi tragici.
Al termine del secondo conflitto mondiale si ritorno’ a discutere in sede di Assemblea Costituente sull’istituzione delle Regioni ma evidentemente gli sparuti rappresentanti locali non riuscirono nell’intento visto che la Provincia “sannita” fu inserita nella Regione Campania.
Svanita la speranza per la nascita di una “Regione Sannio”, per circa trent’anni i beneventani tacquero su tale argomento fino a quando, fatta salva per una breve parentesi storica negli anni cinquanta con gli interventi pubblici di Giovanbattista Bosco Lucarelli, le istanze autonomistiche non furono ravvivate negli anni settanta grazie alla tenacia dell’avv. Togo Bozzi che il 2 agosto 1971 fondo’ il “Movimento per la Regione Molise-Sannio” diventandone per circa vent’anni  l’autentico mattatore.
Il fulcro del pensiero movimentista fu decisamente l’aspirazione ad un riequilibrio regionale complessivo tra aree costiere ed aree interne con la messa in discussione della supremazia di Napoli all’interno della Campania.
Togo Bozzi fu affiancato in questa “battaglia” da altri illustri personaggi locali, tra i quali gli avvocati Ismaele De Ciampis, Luigi De Libero, Luigi Marino, Giacomo Massarelli, Luigi Rotondi,  Domenico Cavuoto e Aldo Macolino,  don Salvatore Moffa, l’editore Gennaro Ricolo, l’ing. Giulio Cesare Pedicini, il geologo Michele Benvenuto, i professori Pasquale Cristofaro e Teofilo Maiorano, il rag. Giovanni Sellitti e tanti altri esponenti di varie associazioni culturali.
Il Movimento ebbe una battuta d’arresto verso la fine del 1972 in seguito alla mancata intesa tra figure politiche molisane e sannite appositamente convocate in un incontro finalizzato alla paventata costituzione di un’area industriale interessata alle province di Campobasso e Benevento.
Il dibattito riprese negli anni ottanta con gli interventi di Clemente Mastella (che propose di sdoppiare la Campania in due regioni comprendendo in una le province di Napoli e Salerno e nell’altra quelle di Benevento, Avellino e Caserta) e di Achille Biele, direttore del periodico locale “Benevento”, che attraverso le pagine del giornale diffuse a largo raggio quel neologismo “Molisannio” coniato con successo da Togo Bozzi che amava molto il Mezzogiorno e credeva profondamente in un suo riscatto.
Ecco come si esprimeva in un articolo pubblicato sul “Secolo Nuovo” di Benevento il 14 luglio 1949:
Il Mezzogiorno non puo’ essere sempre il gigante vinto. L’equilibrio del Mezzogiorno deve essere stabilito particolarmente dallo spirito di unione dei suoi parlamentari. Il popolo rispondera’ quando sara’ chiamato alle urne per la costituzione dell’Ente Regione, speranza ultima di vita del nostro Mezzogiorno”. (dal libro “Tempo perduto” – 1979 – Isola di S.Lazzaro- Venezia).
Nella seduta del 22 settembre 1993 il Consiglio Provinciale di Benevento voto’ all’unanimita’ un ordine del giorno nel quale si faceva espressa richiesta di inserimento della provincia di Benevento in un altro contesto regionale.
La risoluzione ebbe una vasta risonanza anche sul piano nazionale soprattutto per la circostanza che per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana era una Provincia e non un singolo Comune a chiedere il passaggio ad un’altra Regione.
Essa, comunque, nonostante l’adesione di parecchi Comuni non suscito’ una grande mobilitazione popolare. Attualmente sulla questione e’ ricalato il silenzio…

Togo Bozzi nacque a Cervinara (AV) il 27 luglio 1905. Nel 1928 si laureo’ in Giurisprudenza a Napoli e diede avvio alla professione di avvocato, come il padre, curando soprattutto gli interessi delle classi meno abbienti.
Fondatore del “Molisannio”, Movimento socio-politico per la costituzione di una Regione autonoma comprendente il Molise ed il Sannio, fu fiero sostenitore e combattente delle idee di liberta’ e di giustizia oltre che europeista convinto.
Come giornalista collaboro’ a “Rivista Storica del Sannio”, “Idea Nazionale” di Roma, “Lavoro d’Italia” di Napoli, “Centro Italia” di Perugia, “Mattino” di Napoli, “Roma” di Napoli, “Messaggio d’oggi” di Benevento e fu redattore del quotidiano “Ricostruzione” di Roma.
Scrisse “Tormento di meridionalista” (1951), “Il vestibolo eterno” (1973), “Le Oasi Sannite” (1974), “Tempo perduto” (1979), “Il vero Sannio” (1981).
Fu insignito del premio europeo “Leader d’opinione” dal Centro giornalistico per la programmazione economica.
Nel 1945 fu chiamato dall’allora Ministro della Costituente, on. Pietro Nenni, a far parte della commissione per la riorganizzazione dello Stato.
Mori’ a Benevento il 28 giugno 1989.