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BENVENUTI VS. GRIFFITH

New York, 18 aprile 1967: Nino Benvenuti batte Emile Griffith
New York, 18 aprile 1967: Nino Benvenuti batte Emile Griffith

Nella notte tra il 17 e il 18 aprile 1967 un numero incredibile di italiani (tra i 16 e i 18 milioni, inferiore solo alla partita Italia-Germania 4-3) segue alla radio l’incontro di boxe tra Nino Benvenuti ed Emile Griffith valevole per il titolo mondiale dei pesi medi.

La sfida è appassionante.   Alla quarta ripresa Nino cade al tappeto ma si rialza e comincia la rimonta.

Vincerà ai punti prevalendo in 10 riprese su 15.

Prima di lui, solo un altro europeo, Marcel Cerdan, era riuscito a conquistare la corona mondiale.

 

PARLA NINO: “La mia vittoria vale più di un k.o.”

GLORIA A BENVENUTI

Coraggio e intelligenza

da “La Gazzetta dello Sport” del 19 aprile 1967

Articolo di Maurizio Mosca

New York, 18 aprile – Nino Benvenuti è sceso nella hall dell’Hotel Victoria stamane alle 11,30.

Una fase dell'incontro
Una fase dell’incontro

La notte dopo Griffith era stata anche sofferta e irrequieta per via della tensione e delle fatiche che doveva smaltire.   Il campione del mondo è parso comunque fresco.   Sul volto solo un cerotto – sul naso -; le testate e i capelli di Griffith, duri come aghi, gli avevano provocato una ferita: sono state necessarie due graffette.   Nino viene preso d’assalto.   Ieri sera, dopo il match, sfinito non aveva parlato.   “E’ stata una vittoria stupenda – inizia -. Vale più di un successo per k.o.   E’ stato un combattimento perfetto.   Come uomo ho fatto capire a tutti quanto anch’io sappia soffrire; come pugile ho imposto il mio valore di fronte ad un grande campione.   Grande lei, soprattutto, dopo il k.o. della quarta ripresa.-Già. Lì ho subìto un colpaccio sotto l’orecchio sinistro; ho perduto l’equilibrio ma non i sensi, ed ho avuto un recupero immediato.   E’ stato un colpo forte, portato con una velocità impressionante, impossibile prevenirlo.-   E il colpo che ha atterrato Griffith ?   Un montante destro al mento, ma anche lì ho capito

Griffith al tappeto colpito dal montante di Benvenuti.
Griffith al tappeto colpito dal montante di Benvenuti.

che il pugno non sarebbe stato risolutore.   Griffith ha strabuzzato gli occhi, ma ho compreso che avrebbe subito recuperato. – Questo Griffith se l’aspettava così ?   Bè, quasi.   Ha le braccia dotate di una velocità eccezionale, ma sulle gambe non è un granchè, sul tronco è mobile, fa anche male, ma contro di me ieri sera non poteva fare nulla per vincere.   Io ero in una forma meravigliosa, che mi ha consentito di compiere delle cose alle quali non avrei forse creduto nemmeno io.     Per esempio ? – Anzitutto non sono mai stato emozionato, e lui invece lo era.   Durante le riprese, durante gli intervalli lo guardavo fisso negli occhi per studiarlo meglio nelle sue intenzioni, nei suoi momenti facili e difficili.   Poi la continuità: mai una pausa, come mi ero del resto ripromesso, come avevo assicurato agli sportivi italiani.   Non mi sono inoltre mai innervosito, lui si, e lì pagava. – Quando ha capito di poter vincere ? – Sempre, fin da quando sono andato in macchina al Madison; con Amaduzzi e Golinelli facevamo già i progetti per il futuro: sul ring a metà incontro.   Attaccandolo con la dovuta cautela, stringendolo alle corde, lui perdeva la testa. – La ferita ? – Le testate e i capelli di Griffith.  E poi dicevano che lo avrei tenuto, legato.  Si è dimostrato invece che proprio Griffith ha sempre cercato, buttandosi addosso a testa bassa, di tenermi.   Lo ha trovato scorretto ?- Con la testa sì, ma io potevo evitarlo essendo più alto.   Comunque anche lui ha combattuto nei limiti dei regolamenti quasi sempre.- Il pubblico ? Meraviglioso.  Meglio che se avessi combattuto a Roma; e il suo sostegno ha avuto un ruolo determinante.- L’arbitro ? Direi perfetto.   Cos’è la storia che in America non eistono i break, che non si può tenere ? – In una rivincita cosa farebbe di diverso ? – Niente. Lo conoscerei meglio, quindi vincerei con maggiore facilità. – Come vedrebbe Mazzinghi contro Griffith ? – Siamo troppo diversi io e Sandro per poter giudicare tale eventualità. – E’ stato il match più duro della sua carriera ?- No, perchè ero preparato ad affrontare Griffith e un altro insieme.  Altre volte ho sofferto di più perchè non allenato,- Progetti ? Bè, la rivincita con Griffith, poi mi si sono aperti orizzonti infiniti,- E il titolo europeo ? Lo terrò e lo difenderò. In Europa il limite dei medi è di 75 chilogrammi, quindi posso giostrare in quei due-tre chili sfruttando ambedue i titoli…(…).