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Pollice verso per…LA NOMINA DEI SOTTOSEGRETARI, TRA LITI E SPARTIZIONI – Una scelta lunga e travagliata –

Alla fine tutti contenti: i leaders dei partiti rappresentati nel nuovo governo hanno unanimemente manifestato la loro soddisfazione per le scelte di Draghi.
Ci sono voluti, però, nove giorni di trattative, liti e risse, interruzioni nel Consiglio dei Ministri per consentire al nuovo Presidente la nomina dei 39 sottosegretari chiamati a coadiuvare i ministri.
Il governo Draghi non nasce sotto i migliori auspici, nonostante i proclami all’unità ed alla tutela dei bisogni del Paese.
Ancora una volta la scelta è avvenuta nel pieno rispetto del “manuale Cencelli” ovvero della logica dell’assegnazione di ruoli e poteri politici e governativi ad esponenti dei partiti in proporzione al loro peso e non alle loro specifiche competenze e/o professionalità.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi si è attorniato di ben nove sottosegretari alla sua presidenza (Giuseppe Conte ne aveva tre) ed ha nominato il tanto chiacchierato Franco Gabrielli ai Servizi Segreti, gongola il M5S “Siamo la forza più rappresentata” (Davide Crippa), è felice Forza Italia “Siamo centrali”, sono soddisfatti i due Matteo e via discorrendo tra dichiarazioni ed ipocrisie.
Speriamo solo che tanta animosità, partiti ed uomini politici la riversino anche nella ricerca delle soluzioni ai problemi del popolo italiano.

Nella foto: Franco Gabrielli