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UN PAREGGIO CHE STA STRETTO AL BENEVENTO

Ischia-Benevento 0-0. L'ingresso delle squadre in campo.
Ischia-Benevento 0-0. L’ingresso delle squadre in campo.

Il Benevento non va oltre lo 0 a 0 ad Ischia ma è un pareggio che gli sta stretto. Intendiamoci, non è stata una prova esaltante quella disputata dai giallorossi ma se in campo c’era una squadra che avrebbe meritato di vincere quella avrebbe dovuto essere senz’altro la formazione di Auteri.
Ad un primo tempo equilibrato con poche occasioni da gol da parte di entrambe le squadre, è succeduta una ripresa più vivace soprattutto per la determinazione espressa dagli “stregoni” che hanno più volte sfiorato il successo con Di Molfetta, che si è visto respingere un bel colpo di testa dal portiere da distanza ravvicinata,  con Mazzarani che ha colpito la traversa e con Lucioni che credendosi forse in fuori gioco ha spedito fuori di testa solo davanti all’estremo difensore ischitano.
L’ingresso di Cissè e Ciciretti nel secondo tempo hanno vivacizzato il gioco del Benevento che ha esercitato una certa pressione costringendo a tratti all’affanno la difesa avversaria.  Ma il risultato iniziale non è cambiato: ancora un pareggio, ancora gli attaccanti all’asciutto, ancora un’occasione perduta. E stasera la Casertana potrebbe, ancora, allungare il passo…
Tabellino della partita.
FORMAZIONI- Ischia: Iuliano, Bruno (dal 70′ Meduri), Moracci, Patti, Florio, Izzillo, Calamai, Armeno, Mancino, Kanoutè (dal 91′ Manna), Orlando.  A disp.  Mirarci, Guarino, Savi, Bargiggia, Porcino.  All.  Bitetto.
Benevento: Gori, Pezzi, Mattera, Lucioni, Mazzarani, Cruciani, De Falco (dal 76′ Troiani), Del Pinto, Melara, Mazzeo (dal 64′ Ciciretti), Di Molfetta (dal 64′ Cissè).  A disp.  Piscitelli, Som, Bonifazi, Porcaro, Padella, Marano, Petrone.  All.  Auteri.
Arbitro: Rossi di Rovigo
Assistenti: Abruzzese di Foggia e Cipressa di Lecce.
Note: Ammoniti Pezzi, Lucioni, Florio, Kanoutè, Mattera, Ciciretti, Troiani.

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ULTIME DAI CAMPI

Lo stadio "Mazzella" di Ischia
Lo stadio “Mazzella” di Ischia

Ischia – Mancheranno nell’Ischia gli infortunati Fall e Filosa. “Sarà una partita combattuta”, ha dichiarato l’attaccante Izzillo dell’Ischia, una squadra intenzionata a vincere anche se consapevole della forza dell’avversario. Giocherà dal primo minuto l’ex Kanoutè.
Nel Benevento saranno assenti Marotta e Campagnacci per infortunio mentre sono stati recuperati Cissè e Ciciretti. Ecco la lista dei giocatori convocati da mister Auteri, con la novità dell’inserimento del giovane Petrone, della Berretti: Gori e Piscitelli (portieri), Bonifazi, Lucioni, Mattera, Mazzarani, Padella, Pezzi, Porcaro, Som e Troiani (difensori), Cruciani, De Falco, Del Pinto, Marano e Melara (centrocampisti), Ciciretti, Cissè, Di Molfetta, Mazzeo e  Petrone (attaccanti). ( h. 14,00 ).
Castellammare di Stabia – Dopo la bella prestazione a Benevento, le “vespe” stabiesi sono decise a continuare la serie di risultati positivi dopo la “cura Zavettieri” contro la Fidelis Andria.  Sono molte, però, le assenze per infortuni tra le file della Juve Stabia: Bombagi, Cancellotti, Celin-Padovani, Maiorano, Ripa e Russo.
Nella Fidelis Andria mancherà lo squalificato Strambelli. (H. 14,30).
Cosenza – Dopo la sconfitta di Lecce, immeritata secondo il tecnico Roselli, il Cosenza si appresta ad affrontare il Monopoli con aria di riscatto grazie anche alla disponibilità dell’intera rosa.
Nel Monopoli mancherà lo squalificato Romano. (H.15,00).
Caserta – La Casertana ha tutte le carte in regola per allungare il passo: l’avversaria di turno, la Castelli Romani, non è irresistibile mentre la formazione di mister Romaniello sta dimostrando di essere in continua crescita e di non avvertire segni di flessione. Sarà assente lo squalificato Murolo.
In settimana la Castelli Romani ha subìto la penalizzazione di un punto in classifica per motivi legati alla COVISOC.  Dopo l’esonero dell’allenatore Galluzzo, la squadra è stata affidata al collaboratore tecnico Cioci.  “Occorre una partita perfetta per uscire indenni dallo stadio Pinto”, ha dichiarato il centrocampista Fabio Ferrari. In effetti… (h. 17,30).
Catanzaro – Per ordine del Prefetto, la partita si giocherà a porte chiuse per motivi di ordine pubblico. Il provvedimento ha suscitato una rabbiosa reazione della società che ha diramato un vibrante comunicato per la decisione assunta di chiudere lo stadio “Ceravolo” agli spettatori.
Nel Messina c’è molto entusiasmo e le attese della vigilia sono molto positive. (h. 20,30).
Catania – Catania-Foggia è l’incontro clou della 12^ giornata. Nel Catania Plasmati  sembra rientrato nel gruppo nonostante le precarie condizioni di salute. Non giocherà lo squalificato Castiglia.
Al Foggia brucia ancora la sconfitta casalinga col Monopoli ma mister De Zerbi è convinto che i suoi ragazzi daranno il meglio per portare a casa un risultato positivo. ( h. 20,30).
Le partite Martina Franca- Akragas, Matera-Lecce e Melfi-Paganese si disputeranno domenica.
Anche per la Paganese, come per i Castelli Romani, la Lega Pro ha sanzionato un punto di penalizzazione in classifica.
Nell’Akragas non giocheranno gli squalificati Capuano e Zibert, stesso discorso per De Lucia del Martina Franca.

 

 

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L’UNDICESIMA GIORNATA IN CIFRE

Benevento-Juve Stabia 1-1. Cissè raccoglie in rete il pallone deviato da Migliorini nella propria porta.
Benevento-Juve Stabia 1-1. Cissè raccoglie in rete il pallone deviato da Migliorini nella propria porta. (Ottopagine.it).

Con il roboante successo di Agrigento, la Casertana allunga il passo in classifica e porta a quattro i punti di distacco con la seconda, il Messina, ed a sei con il trio Benevento, Foggia e Lecce.
Importanti successi esterni di Catanzaro, Matera e Monopoli.
Perde ancora il Martina Franca che in settimana, grazie all’evoluzione delle vicende societarie, richiama in panchina il già esonerato Incocciati.
Ecco, comunque, nel dettaglio, risultati, marcatori e classifiche dopo l’undicesima di campionato:

Risultati:

BENEVENTO              –   JUVE STABIA               1-1   Gomez (51′), Migliorini (autorete 81′)
ANDRIA                       –   MELFI                          0-0
FOGGIA                       –  MONOPOLI                 0-2   Croce (42′), Gambino (74′)
PAGANESE                  –  ISCHIA                           2-2   Gurma (7′), Orlando (61′), Palomeque (82′), Izzillo (83′)
AKRAGAS                    –  CASERTANA                   0-4   Agyei (18′), Alfageme (43′), De Angelis (51′-71′)
MARTINA FRANCA     –   MATERA                        0-1   Letizia (36′)
MESSINA                    –   CATANIA                        0-0
LECCE                         –   COSENZA                      1-0   Surraco (51′)
CASTELLI ROMANI    –   CATANZARO                  0-1   Giampà (20′)

Classifica:

24   CASERTANA
20   MESSINA
18   BENEVENTO, FOGGIA, LECCE
17   COSENZA
15   AKRAGAS
14   PAGANESE, ANDRIA, MONOPOLI
13   JUVE STABIA
12   ISCHIA
11   MATERA, CATANZARO
9   MELFI
8   CATANIA
6   CASTELLI ROMANI
5   MARTINA FRANCA

Benevento=  1 punto di penalizzazione
Catania        =  11 punti di penalizzazione
Ischia           =   4 punti di penalizzazione
Martina F.   =   1 punto di penalizzazione
Matera         =   2 punti di penalizzazione

Marcatori

6   IEMMELLO (Foggia)
5   Caccavallo (Paganese), Calil (Catania), Croce (Monopoli)
4   Strambelli (Andria), Negro e De Angelis (Casertana), Razzitti (Catanzaro), Baclet (Martina Franca),
Cocuzzo (Messina)
3   Di Piazza (Akragas), Grandolfo (Andria), Scarsella e Calderini (Catania), La Mantia (Cosenza),
Sarno (Foggia), Mancino (Ischia), Tavares (Messina), Gambino (Monopoli)
2   Zibert (Akragas), Morra (Andria), Melara (Benevento), Mancosu e Alfageme (Casertana),
Giampà (Catanzaro), Arrighini e Criaco (Cosenza), Agnelli e Gerbo (Foggia), Kanoutè e Izzillo (Ischia),
Polak, Contessa e Gomez (Juve Stabia), Papini, Moscardelli e Surraco (Lecce), Cason, Giacomarro ed
Herrera (Melfi), Barraco (Messina), Esposito (Monopoli), Cicerelli e Gurma (Paganese)
1   Salandria, Madonia e Vicente (Akragas), Ionesco, Fissore e Kristo (Andria), De Falco, Lucioni,
Ciciretti, Pezzi, Marotta e Mattera (Benevento),
Capodaglio, Mangiacasale e Agyei (Casertana),
Icardi, Petta, Colantoni, Morbidelli, Crescenzo, Scardina e Volpe (Castelli Romani), Russotto, Pelagatti,
Musacci, Falcone e Plasmati (Catania), Ricci e Ingretolli (Catanzaro), Tedeschi (Cosenza), Sainz,
Gigliotti e Floriano (Foggia), Fall, Palma, Florio e Orlando (Ischia), Ripa, Migliorini, Arcidiacono e
Bombagi (Juve Stabia), Vacsei, Lepore e Doumbia (Lecce), Migliaccio, Franchini, Cristea (Martina F.),
Gammone, Kurtisi, Iannini, Meola e Letizia (Matera), Longo (Melfi), Salvemini (Messina), Pinto e
Romano (Monopoli), Deli e Palomeque (Paganese).

 

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AD ISCHIA CON MELARA ATTACCANTE ?

Fabrizio Melara
Fabrizio Melara

Dopo l’ennesima prova dell’inconsistenza offensiva, mister Auteri pare voglia schierare Melara come attaccante puro nella trasferta di Ischia.
Non credo, sinceramente, sia una mossa azzeccata: Melara sulla fascia è indispensabile e inafferrabile, deve proporre il gioco ai compagni, non finalizzarlo. Se finora è stato il miglior goleador (tra l’altro, se vogliamo, due reti non sono tante in undici gare…) ciò è dovuto al frutto di azioni personali. Forse, sarebbe il caso di spostare Mazzeo in una posizione più avanzata rispetto a quella osservata finora con Marotta a dialogare con lui per aprire gli spazi a Cissè, con la speranza che quest’ultimo sia più preciso nelle conclusioni.
Mazzeo è troppo posizionato sulla tre quarti, non so se per scelta dell’allenatore o per sua naturale inclinazione. E poi, De Falco deve giocare dal primo minuto. Non ho capito  perchè Auteri ha preferito Cruciani. In quei dieci minuti finali, con il suo ingresso in campo, la squadra ha cambiato ritmo ed ha trovato subito la via del gol.  Di Molfetta ? No, così proprio non va, sembra avulso dal gioco, stenta a trovare la posizione, insomma non è nella forma ideale.
Lo so, l’Italia è, tra le altre infinite cose, anche un popolo di allenatori.  Io la vedo così…

 

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UN’AUTORETE SALVA IL BENEVENTO

Fabrizio Melara
Fabrizio Melara

Non  basta l’impegno, la volontà ed un grande Melara: il derby finisce in parità ma il Benevento non ha niente da recriminare, anzi. Un’autorete di Migliorini a meno di dieci minuti dalla fine su un cross di Melara salva la formazione giallorossa da una sconfitta che sembrava inevitabile.
Ancora una volta, è il reparto avanzato nell’occhio del ciclone. Grande pressione e lungo possesso di palla ma gli attacchi sono sterili e si arrestano al limite dell’area di rigore; Di Molfetta, dopo i primi cinque minuti di gioco, sparisce dalla circolazione, Mazzeo gioca troppo arretrato e non incide, Cissè è molto volitivo ma sbaglia tiri e passaggi. Per fortuna il Benevento possiede una marcia in più con Melara, un’autentica spina nel fianco per la difesa della Juve Stabia. Instancabile sulla fascia destra, salta l’avversario, serve i compagni, propizia le occasioni migliori ed alla fine un suo cross viene deviato in rete da un difensore stabiese procurando il pareggio del Benevento.
Con il punto conquistato oggi il Benevento sale in classifica raggiungendo al terzo posto Foggia e Lecce mentre la Juve Stabia continua la sua serie positiva dall’ingresso in panchina del nuovo tecnico Zavettieri.
Tabellino della partita
FORMAZIONI: Benevento – Gori, Mattera, Lucioni, Mucciante (dal 49′ Padella), Melara, Del Pinto, Cruciani (dal 74′ De Falco), Som (dal 46′ Mazzarani), Mazzeo, Cissè, Di Molfetta.  A disp.  Piscitelli, Bonifazi, Porcaro, Bianco, Pezzi.  All. Gaetano Auteri.
Juve Stabia – Polito, Romeo, Polak, Migliorini, Liotti, Arcidiacono (dal 67′ Vella), Obodo, Favasuli, Contessa (dall’82’ Gatto), Gomez (dall’86’ De Risio), Nicastro.   A disp.  Modesti, Carillo, Mileto, Buondonno, Carrotta, Caserta, Celin, Mascolo.  All. Nunzio Zavettieri.
ARBITRO: Pierantonio Pierotti di Legnano.
ASSISTENTI: Andrea Trovatelli di Prato e Filippo Bercigli di Valdarno.
RETI: Gomez (51′), Migliorini (autorete 81′)
NOTE: Ammoniti Gomez, Liotti, Polito, De Falco.  Angoli 5 a 2 per il Benevento.

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Letteratura Universale

COME UNA FANCIULLA

Mia madre, al mio matrimonio. Accanto a mia moglie, un'altra persona cara scomparsa: zio Giannino, padrino di nozze.
Mia madre, al mio matrimonio. Accanto a mia moglie, un’altra persona cara scomparsa: zio Giannino, padrino di nozze.

La fanciulla si è addormentata,
distesa sul letto è rannicchiata;
tra le sue mani è avvolto un rosario,
sul suo corpo un lenzuolo, come un sudario.
La sua pelle non s’ è aggrinzita,
come se non l’avesse toccata la vita.
Non dorme su un fianco, con la guancia nella mano,
non tossisce come un tempo lontano;
una mano indugia sul mento
poi sui capelli spruzzati d’argento.
Intanto sollevano di peso una bara
e portano via la mamma più cara.

 

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UNA VITTORIA PER RIDARE MORALE

Alessio Campagnacci
Alessio Campagnacci

Dopo le non esaltanti prestazioni precedenti, il Benevento cercherà la vittoria per ridare morale alla società ed ai tifosi. Non sarà facile contro una Juve Stabia in ripresa.
La compagine di mister Auteri sarà priva di Campagnacci che dovrà restare fermo per un mese circa per infortunio.
In attacco, il tridente sarà formato probabilmente da Cissè, Mazzeo e Di Molfetta.
L’appuntamento è per stasera alle otto.

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MONOPOLI E CATANZARO CORSARI !

In attesa della partita del Benevento contro la Juve Stabia, in programma domani alle 20, si sono disputati ieri alcuni anticipi.

Giuseppe Gambino, del Monopoli, autore di una bellissima rete a Foggia
Giuseppe Gambino, del Monopoli, autore di una bellissima rete a Foggia

Spicca la vittoria esterna del Monopoli che ha frenato allo Zaccheria la corsa del Foggia che sembrava inarrestabile: i “satanelli” non perdevano in casa dal lontano dicembre 2014!
Ottima, però, anche la vittoria “scacciacrisi” del Catanzaro a Rieti in casa dei Castelli Romani.
Ecco, comunque, in dettaglio risultati e marcatori:
CASTELLI ROMANI – CATANZARO    0-1  Giampà (20′)
ANDRIA                   – MELFI               0-0
FOGGIA                  – MONOPOLI      0-2  Croce (42′), Gambino (74′)
PAGANESE             –  ISCHIA               2-2  Gurma (7′), Orlando (61′), Palomeque (82′), Izzillo (83′)

Oggi si svolgeranno altre partite del girone:
AKRAGAS – CASERTANA (h. 14,00)
MARTINA FRANCA – MATERA (h. 14,30)
MESSINA – CATANIA (h. 14,30)
LECCE – COSENZA (h. 15,00)

 

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Esoterismo

UNA MASSIMA DI OSHO

Osho (1931-1990), mistico e maestro spirituale indiano
Osho (1931-1990), mistico e maestro spirituale indiano

NON DECIDERE MAI NULLA QUANDO TI TROVI IN UNO STATO D’ANIMO NEGATIVO

“Ricorda:
Non decidere mai nulla quando ti trovi in uno stato d’animo negativo;
non farlo mai e non te ne pentirai mai, non avrai motivo per pentirti delle tue decisioni.

Si deve decidere solo quando ci si trova in uno stato d’animo positivo.  Così come si prendono decisioni di giorno e non di notte, mentre si dorme – in quel caso non pianifichi nulla – stabilisci di prendere decisioni quando sei felice, aperto, fluido.

In questo caso le tue scelte saranno sempre giuste; non potrai decidere nulla di sbagliato, in quei momenti è impossibile fare errori.
Quando ti senti negativo, sconnesso dalla vita, triste, depresso, ricorda questa regola fondamentale: non prendere mai alcuna decisione.

Lascia che quel momento passi; accettalo – è parte della natura – ma non decidere nulla in quel momento.  Le persone  fortunate sono quelle che hanno appreso questo trucchetto: decidono solo quando si trovano in uno stato d’animo positivo.

E le persone sfortunate sono quelle che, in un modo o nell’altro, sono cadute nella trappola e decidono quando sono in uno stato d’animo negativo.

Questa è l’unica differenza  tra coloro che vivono sulla cresta dell’onda e quelli che precipitano nella miseria.  Ma ricorda: chiunque può diventare una persona fortunata; si tratta solo di fare un cambiamento, un semplice e piccolo cambiamento;
la differenza è piccolissima, ma nella vita fa una differenza immensa:
è la differenza che fa la differenza”.
OSHO

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Pagine di Sport

NAPOLI CAMPIONE

La rosa del Napoli Campione d'Italia 1986-'87
La rosa del Napoli Campione d’Italia 1986-’87

Il primo scudetto tricolore.  Trascinato da un grande Maradona, già campione del mondo l’anno precedente con l’Argentina, il Napoli conquista con una giornata di anticipo il primo scudetto della sua storia.
Una prima svolta importante al campionato si ha quando il Napoli espugna Torino vincendo 3 a 1 contro la capolista Juventus e balzando in testa alla classifica rimanendovi fino al girone di andata nonostante il recupero dell’Inter.

Diego Armando Maradona, grande protagonista dello scudetto 1987
Diego Armando Maradona, grande protagonista dello scudetto 1987

L’inizio del girone di ritorno è travolgente, con 4 vittorie consecutive ma ad aprile i napoletani incappano in una serie negativa che permette all’Inter di avvicinarsi e portarsi a sole due lunghezze.
La seconda svolta, quella decisiva, avviene quando l’Inter perde ad Ascoli ed al Napoli basta un solo punto per ipotecare lo scudetto.
E lo ottiene pareggiando al San Paolo 1 a 1 contro la Fiorentina.
E’ il 10 maggio 1987. E’ festa grande !

UNA LEZIONE NON SOLO DI CALCIO

NAPOLI CAMPIONE
                                                     di Candido Cannavò
Grazie ad un dominio durato tutta la stagione, il Napoli conquista il suo primo scudetto.
Dirigenza “illuminata” e giocatori di talento sono gli artefici dell’impresa.
(da “La Gazzetta dello Sport” dell’11 maggio 1987)

Napoli lo aspettava da sessant’anni e il sogno era passato, come certe magre eredità, da una generazione all’altra.   Il calcio italiano si trascinava uno scarabocchio nella sua storia e ormai si era quasi abituato a quella “ferita geografica” come fosse un incorreggibile vizio di natura.220px-19870510_sanpaolo                                                               10 maggio 1987. Lo stadio San Paolo
festeggia il 1^ scudetto del Napoli

Napoli, che peccato !  Napoli sfiora lo scudetto !  Napoli riprovaci !   Quante ne abbiamo sentite e scritte…   E adesso si spiega come su tutte le piramidi del trionfo, sulle feste popolari, sulle lacrime e sui sospiri, si erga come l’insegna più vistosa sul modestissimo avverbio:”Finalmente !”.   Non solo Napoli vi si specchia, ma tutta l’Italia della domenica.  In esso c’è la sintesi del lungo calvario e della grande conquista.  Ma noi vi scorgiamo soprattutto un significato che prevale e vince su tutti gli altri: quello dell’atto di giustizia.   Si, il calcio era stato davvero crudele  con la città che più e meglio di ogni altra aveva saputo interpretare l’anima popolare, con il suo eccezionale calore umano, con il suo modo di gioire e di patire, con la sua antica filosofia.   Questo scudetto del Napoli ha richiamato la storia a un suo dovere (…).  Dello scudetto non conta la data ufficiale, bensì quella della consacrazione reale.   E il giorno “vero” del Napoli campione lo ritroviamo, miracolosamente moltiplicato, in tutte le fasi della stagione.   E’ questo l’elogio più bello che si può fare alla squadra di Bianchi e di Maradona, di Ferlaino e di Ferrara, di Carnevale, di Giordano e di Allodi: agli occhi degli italiani è apparsa subito vincente, non certo per predestinazione, ma per quella forma

Il Napoli batte 3 a 1 la Juventus a Torino e balza in testa alla classifica
Il Napoli batte 3 a 1 la Juventus a Torino e balza in testa alla classifica

di progressivo convincimento che essa ha saputo esercitare, anche a dispetto della classifica, dei momenti di crisi, delle piccole sbandate interne (…).   E adesso,a cose fatte, smettiamola di parlare di sogni.   In questo scudetto, la Napoli delle farneticazioni, della fantasia, del folklore, dei maghi e dei San Gennari passa in secondo piano, anzi è del tutto assente.   Emergono – lo abbiamo già detto – valori diversi: ci sono anni di lavoro tenace, c’è il senso della fredda e rigorosa programmazione, c’è l’intuito imprenditoriale che ha prodotto il coraggio di scelte importanti, c’è un’affermazione scientifica e consapevole della potenzialità dell’ambiente nel rapporto con il fenomeno-calcio.   L’ingaggio di Maradona poteva essere un grandissimo colpo o una tremenda follia: a Napoli è diventato un investimento, solo perchè rientrava nel quadro di una programmazione perseguita e sviluppata nell’arco di tre anni.   Non deve stupire nessuno che artefice di questo piano di rigida impronta milanese (non calcistica, purtroppo) sia un napoletano verace come Corrado

Il Presidente Ferlaino festeggiato negli spogliatoi
Il Presidente Ferlaino festeggiato negli spogliatoi

Ferlaino.   Può meravigliarsene soltanto chi pensa ancora a una Napoli sclerotizzata nelle sue vecchie oleografie convenzionali, nel dissesto dei suoi ospedali e dei suoi enti pubblici, nei miseri e pittoreschi vicoli, nel tarlo della camorra.   Non è così.   Senza minimamente confondere il calcio con i problemi sociali, il “modo” in cui è stato conquistato questo scudetto ha espresso l’esistenza di una Napoli “diversa”, di cui pochissimo si parla, ma vivaddio esiste in molti settori della società: e tenacemente marcia controcorrente.   Corrado Ferlaino, fortificato da tante delusioni, artefice massimo di questo capolavoro, corona 18 anni di impegno personale.   Ma il merito maggiore che gli attribuiamo è questo: ha dimostrato che a Napoli si può programmare qualcosa di grande senza la Cassa per il Mezzogiorno, senza le tangenti, senza tutti quegli inganni e quelle storture che hanno reso drammatica una delle più splendide città d’Europa.   Sotto questo profilo, anche una storia di gol può diventare un simbolo.