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Letteratura Universale

LA “DEMOFOLLIA” DI MICHELE AINIS OVVERO LA REPUBBLICA DEI PARADOSSI

Michele Ainis (Messina, 6 gennaio 1955), giornalista de “La Repubblica” e de “L’Espresso”, è tra i più noti costituzionalisti italiani.
Ma Ainis è anche uno scrittore affermato e l’ultima sua opera “Demofollia” è un amaro ritratto dello stato della democrazia italiana, posseduta, a suo dire,  dal seme della follia (da qui, appunto, il titolo del libro) che rappresenta l’aspetto più vistoso della politica italiana.
Sbalzi d’umore, incoerenza, scelte capricciose, leggi che fanno le veci delle sentenze, governi che legiferano in luogo delle Camere, giudici che colmano le lacune del Legislatore, sono solo alcuni dei mali che affliggono le istituzioni dello Stato  che Ainis, con analisi intelligenti e dettagliate, esplicita con dovizia di particolari e fonti documentali.
Tra i passi più significativi dell’opera mi ha impressionato un capitolo particolare, “Campi di stagione”,dove il giornalista- giurista- scrittore paragona la Nostra Costituzione Repubblicana allo scorrere delle quattro stagioni, ognuna delle quali contraddistinta da una sua evoluzione-involuzione a seconda dei governanti che si sono succeduti nel tempo dalla sua nascita ad oggi.
Nata in inverno (1° gennaio 1948) fino al 1954 fu vittima della Democrazia Cristiana e dei suoi uomini più rappresentativi.
“…la riforma agraria rimase lettera morta; allora i contadini calabresi reagirono impossessandosi delle terre abbandonate, il ministro dell’Interno (Mario Scelba) reagì a sua volta spedendo i celerini armati di mitraglia: la strage di Melissa. Successe con i “reparti-confino” per i sindacalisti nelle fabbriche Fiat, con la persecuzione sistematica degli evangelici, con la censura sul cinema e sul teatro, con la scomunica del Santo Uffizio (nel 1952) su tutti i libri di Moravia, mentre Andreotti accusava l’Umberto D girato da De Sica di fomentare sentimenti negativi.  Al contempo i comunisti venivano cacciati dalle forze di polizia, poi da tutte le altre strutture pubbliche (…). Sulle regioni s’abbatteva l’ostilità manifesta del governo, perchè la loro istituzione avrebbe schiuso varchi di potere al Pci…”.
La seconda stagione iniziò nell’aprile del 1955 con l’elezione di Gronchi alla Presidenza della Repubblica.
Vennero istituiti il Cnel, il Consiglio Superiore della Magistratura, i governi di centrosinistra determinarono un altro clima politico che contribuì a dare attuazione a norme costituzionali fino ad allora rimaste allo stato di progetti.
“…E quei governi battezzarono una serie di riforme: la scuola media unificata, che innalzò a 14 anni l’obbligo scolastico (…), la nazionalizzazione delle industrie elettriche, la legge sulla “giusta causa” per i licenziamenti, la programmazione economica…”.
Giunse così l’estate, anni settanta. Fu “…la stagione della più piena attuazione della Carta…”.
Istituzione delle Regioni, legge sui referendum, statuto dei lavoratori, legge sul divorzio, nuovo diritto di famiglia, riforma penitenziaria, riforma fiscale, istituzione delle USL in campo sanitario, riforma della Rai, sottratta al governo, depenalizzazione dell’aborto, equo canone, parità di trattamento fra uomini e donne nel lavoro, la legge Basaglia che chiuse i manicomi, furono scelte fondamentali nell’ambito dei diritti e delle libertà civili.
E da quarant’anni siamo, infine,  impantanati nell’ultima stagione, l’autunno. Iniziata da Bettino Craxi, “…il primo a dar fuoco alle polveri (…) con un articolo sulla ‘Grande Riforma’, pubblicato dall’Avanti! il 25 settembre 1979..”, la stagione è caratterizzata dal “….risultato di tenerci in tasca una Costituzione che non sappiamo attuare, e però non sappiamo nemmeno riformare” per “…l’opposizione di partiti e partitini, per la paura di perdere il bastone del comando…”.

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Il Cammino del Benevento

“PERLA” DI INSIGNE, IL BENEVENTO PASSA A COSENZA (0-1) – Eurogol di Insigne – Esordio positivo di Barba – Giallorossi in 10 per l’espulsione di Volta – Nel finale Montipò salva il risultato –

Al Benevento basta una “perla” di Insigne per avere ragione di un Cosenza volitivo ma inconcludente.
Due le novità fondamentali nello schieramento degli stregoni: l’esordio ( abbastanza positivo ) del neo-acquisto Barba, che sostituisce lo squalificato Maggio, e l’inserimento di Moncini dal primo minuto al posto di Coda.
Il ritmo di gioco è lento e si deve attendere il 13′ per vedere un’azione degna di nota. Viola crossa dalla sinistra ed un difensore devia di testa in angolo, battuto il quale Moncini manda alto da buona posizione.
Al 22′ la prima occasione importante della partita ed è ancora del Benevento con Letizia che, servito in area da Moncini, tira sul portiere.
Un minuto dopo si fa vivo finalmente il Cosenza con Pierini che di testa in area impegna Montipò in angolo.
Il Benevento insiste con autorevolezza e prima con Letizia che su punizione costringe il portiere alla deviazione in corner e poi con Sau che spara sul portiere su ottimo servizio di Schiattarella, sfiora di poco il bersaglio, che arriva, però, al 33′. Insigne supera un avversario e appena entrato in area lascia partire un tiro a giro che scavalca il portiere leggermente fuori dai pali. Un capolavoro!
La squadra di Inzaghi tiene bene il campo di gioco ma rischia al 37′ per un retropassaggio di Caldirola che Montipò ingenuamente para con le mani. La punizione dal limite dell’area piccola viene sparacchiata alta sulla traversa da Pierini.
Un’azione stupenda di Moncini nel 2′ di recupero che serve molto bene Insigne il cui tiro viene respinto in angolo da Saracco, conclude la prima fase di gioco.
Braglia cerca di correre ai ripari con una doppia sostituzione al 1′ della ripresa: fuori Capela e Prezioso per Machach e Broh rispettivamente.
Il Cosenza parte bene ed una brillante azione di Baez è neutralizzata da Montipò che respinge in tuffo.
All’8′ Benevento in dieci: Volta interviene fallosamente sull’ex Asencio. Il fallo non è da espulsione ma l’arbitro lo considera da rosso perchè Asencio è lanciato a rete come ultimo uomo. Nell’occasione viene espulso anche il ds Pasquale Foggia per proteste.  Sulla susseguente punizione Montipò para il tiro di Pierini.
Inzaghi, preoccupato dell’inferiorità numerica, sostituisce Moncini con Del Pinto. Cinque minuti più tardi Coda prende il posto di Sau.
Tra il 28′ ed il 32′ è il Benevento a rendersi pericoloso con Viola che conclude entrambe le volte debolmente permettendo la facile parata di Saracco.
Gli ultimi 15′ sono tutti appannaggio del Cosenza che avanza il baricentro della propria azione ma nè Pierini nè Machach e Lazaar (quest’ultimo due volte) riescono a fare centro.
L’ultimo brivido per il Benevento giunge al 3′ di recupero ancora con Pierini sul quale Montipò compie un vero miracolo salvando il risultato.
Il Benevento continua così la marcia inarrestabile verso la serie A distanziando di ben 17 punti le due seconde, Crotone e Frosinone ed inguaiando ulteriormente il Cosenza che incappa nella 5^ sconfitta consecutiva precipitando al terzultimo posto in classifica.
Il Tabellino
Cosenza – Benevento  0-1 (0-1)
FORMAZIONI: Cosenza –
Saracco, Idda, Capela (dal 46′ Machach), Monaco, Casasola, Bruccini, Prezioso (dal 46′ Broh), D’Orazio (dal 73′ Lazaar), Baez, Asencio, Pierini.  All. Braglia.
Benevento – Montipò, Letizia, Barba, Volta, Caldirola, Hetemaj, Insigne, Schiattarella, Moncini (dal 55′ Del Pinto), Viola, Sau (dal 60′ Coda).  All. Inzaghi.
Arbitro: Serra di Torino
Marcatore: Insigne (33′)
Note:
Ammoniti Casasola, Prezioso, Schiattarella, Capela, Pierini, Caldirola. Espulso Volta (53′) per fallo su Asencio come ultimo uomo.

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OMAGGIO A CLAUDIO VILLA, “REUCCIO” DELLA CANZONE – 33 anni fa moriva il grande cantante romano – Vincitore di 4 “Sanremo” e di 2 “Canzonissima”, ha venduto oltre 45 milioni di dischi in tutto il mondo –

7 febbraio 1987 moriva a Padova il cantante Claudio Villa.

Il “reuccio”, così come fu soprannominato, era nato a Roma il 1° gennaio 1926.

Nel corso della sua carriera artistica vendette oltre 45 milioni di dischi in tutto il mondo, vinse 4 volte il Festival di Sanremo (primato insieme a Domenico Modugno) e 2 edizioni di “Canzonissima”.

Destò scalpore nel 1975 il suo matrimonio con Patrizia Baldi, più giovane di lui di 31 anni.

Nel 1986 si rese promotore di una iniziativa anti “fast-food” contestando la presenza a Roma di alcune paninoteche come quella della McDonald’s a Piazza di Spagna.

La sua morte, avvenuta per infarto in un ospedale di Padova dove era ricoverato da diversi giorni per un intervento al cuore, fu annunciata in diretta da Pippo Baudo durante la serata finale  del Festival di Sanremo: l’annuncio fu seguito da un lungo applauso del pubblico del Teatro “Ariston”.

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Esoterismo

“PUOI GUARIRE LA TUA VITA”, OVVERO “DEL PENSIERO POSITIVO” DI LOUISE L. HAY

“Puoi guarire la tua vita” è considerato oggi uno dei libri fondamentali del cosiddetto “pensiero positivo”.
l’Autrice, Louise L. Hay, nata a Los Angeles nel 1926 e scomparsa nel 2017,  visse un’infanzia ed un’adolescenza inquieta: all’età di 5 anni  subì violenza sessuale da un vicino di casa, a 15 anni rimase incinta di una bambina che fu costretta, per ristrettezze economiche, a dare in adozione, qualche anno dopo, trasferitasi a Chicago,  frequentò persone che la maltrattarono.
Successivamente, all’età di 40 anni circa, le fu diagnosticato un raro tumore che secondo i medici l’avrebbe portata a morte sicura nel giro di pochi mesi.
Ma fu alla fine degli anni sessanta che la sua vita ebbe una svolta decisiva grazie ad un evento spiacevole che la devastò interiormente e, nel contempo, la spinse ad una profonda trasformazione interiore: dopo 14 anni di matrimonio venne lasciata dal marito per un’altra donna.
Lei, però, non si diede per vinta e, consigliata da un’amica, iniziò a frequentare la “First Church of Religious Science” di New York dove apprese che il pensiero positivo fosse in grado di cambiare le circostanze materiali e di guarire le malattie del corpo.
Louise L. Hay si convinse che ognuno di noi potesse costruire con il suo pensiero ogni istante della propria vita diventando responsabile del proprio futuro.
Fu nel 1984, dopo anni di studi, seminari e conferenze sull’argomento, che raggiunse il successo con la pubblicazione del libro “Puoi guarire la tua vita” che fu venduto in tutto il mondo con oltre 35 milioni di copie.
Una parte importante del suo metodo fu la divulgazione delle “affermazioni positive”, l’utilizzo, cioè, di frasi, prive di negazioni, inneggianti a messaggi positivi con visualizzazioni ed esercizi allo specchio.
A partire dalla seconda metà degli anni novanta Louise L. Hay si interessò a messaggi dell’entità angelica “Kryon”, canalizzati da un ex ingegnere ed uomo d’affari americano incentrati sulla nozione di “bambini indaco”, dotati di intelligenza superiore.
Associazioni, psicoterapeuti, operatori olistici e studiosi vari si dedicano oggi allo studio ed alla pratica del metodo Hay dando particolare attenzione all’autostima ed all’autoguarigione.

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Pagine di Sport

RUGBY, TORNEO DELLE SEI NAZIONI. L’ITALIA PARTE MALE, ANZI MALISSIMO!

Il Torneo delle 6 nazioni, il più importante torneo internazionale di rugby a 15 dell’Emisfero Nord, è iniziato malissimo per l’Italia che all’esordio contro il Galles è uscita sconfitta con il pesantissimo risultato di 42 a 0.
Un punteggio davvero devastante, inferiore solo a quel 67 a 14 rifilato dai gallesi il 19 marzo 2016 ma che trova l’aggravante nel fatto che mai, negli ultimi 25 anni di confronti con il Galles, la nostra nazionale aveva perso senza segnare almeno un punto.
Questi i risultati degli altri incontri del primo turno:
IRLANDA – SCOZIA   19-12
FRANCIA – INGHILTERRA   24-17
Il prossimo turno, in programma sabato e domenica 8 e 9 febbraio, vedrà di fronte Irlanda-Galles e
Scozia-Inghilterra (8 febbraio). L’Italia dovrà vedersela con la Francia, domenica 9 febbraio.

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Il Cammino del Benevento

BENEVENTO E SALERNITANA SI DIVIDONO LA POSTA (1-1) – Infortunio a Kragl che esce al 19′ sostituito da Insigne – Tra gli ex deludente prestazione di Coda – Sau risponde a Djuric – Tre gol annullati nella ripresa per fuorigioco – Nel finale traversa di Improta che poi viene espulso –

Pari e patta nel derby campano tra Benevento e Salernitana al “Vigorito”.
In una stupenda cornice di folla, degna delle migliori occasioni, le due formazioni hanno dato vita ad una gara vibrante caratterizzata per lunghi tratti dal nervosismo più che dallo spettacolo.
Nel primo tempo ha prevalso la maggiore prestanza fisica dei salernitani, spesso degenerata in falli sui quali la decisione del direttore di gara non è stata sempre puntuale e corretta.
A farne le spese è stato Oliver Kragl, fino ad allora il migliore dei suoi, costretto ad abbandonare il campo per far posto ad Insigne, apparso finalmente in buona vena.
Nella ripresa il Benevento ha mostrato segnali di crescita ma è stala la Salernitana a passare con Djuric all’8′ che di testa in mischia infilava l’incolpevole Montipò.
La reazione degli uomini di mister Inzaghi è stata rabbiosa, culminata nella rete di Sau al 20′.
Il pareggio ha galvanizzato i sanniti che sono pervenuti altre due volte al gol ma entrambe le volte l’arbitro ha annullato per fuorigioco così come più tardi ha fatto con una segnatura della Salernitana.
Sul finire, uno degli ex di turno, Improta, si è reso protagonista di un gran tiro respinto dalla traversa e poi di un fallaccio ai danni di un avversario che gli è costata l’espulsione diretta.
Molto deludente la prestazione di Coda, l’ex più atteso, che non ha inciso in alcun modo in avanti.
Il pareggio, in ogni caso, fà bene ad entrambi: al Benevento che allunga di un punto sulle immediate inseguitrici ed alla Salernitana che continua a sperare per traguardi ambiziosi.
Il Tabellino
Benevento – Salernitana  1-1  (0-0)
FORMAZIONI: Benevento –
Montipò, Maggio, Letizia, Volta, Caldirola, Schiattarella, Kragl (dal 19′ Insigne), Hetemaj, Coda, Viola (dal 64′ Improta), Sau (dal 78′ Moncini).  All. Inzaghi.
Salernitana – Micai, Aya, Migliorini, Jaroszynski, Lombardi (dall’ 84′ Lopez), Akpa Akpro, Dziczek, Maistro, Kiyine (dal 76′ Cicerelli), Gondo (dal 72′ Giannetti), Djuric.  All. Ventura.
Arbitro: Illuzzi di Molfetta
Reti: Djuric (53′), Sau (65′)
Note:
Ammoniti Jaroszynski, Maistro, Maggio, Kiyine, Caldirola, Viola, Gondo. Espulso Improta al 94′.

Foto Cafaro/LaPresse
26 Aprile 2019 Benevento, Italia
sport
calcio
Benevento vs Cosenza – Campionato di calcio Serie BKT 2018/2019 – stadio Ciro Vigorito.
Nella foto: Bandinelli Filippo (Benevento Calcio) esulta dopo aver segnato la rete dell’1-0.
Photo Cafaro/LaPresse
April 26, 2019 Benevento, Italy
sport
soccer
Benevento vs Cosenza – Italian Football Championship League BKT 2018/2019 – Ciro Vigorito stadium.
In the pic: Bandinelli Filippo (Benevento Calcio) celebrates after scoring the 1-0 goal.

 

 

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Pagine di Sport

AUSTRALIAN OPEN, DJOKOVIC BATTE THIEM

C’è voluto il quinto set per piegare Thiem ma alla fine la bravura e l’esperienza del serbo Djokovic hanno permesso a quest’ultimo di conquistare l’Australian Open di tennis.
Djokovic, al suo 17° Slam, si porta a due lunghezze dallo spagnolo Nadal (che ha però scavalcato nel ranking mondiale al primo posto) ed a tre da Federer.
Per il serbo è l’ottava vittoria a Melbourne, dove non ha mai perso in finale.
Dopo il successo, nel sollevare la Coppa, Djokovic ha speso belle parole per il compianto Kobe Bryant affermando, tra l’altro, “…Noi sportivi giochiamo, ma ci sono cose più importanti intorno…”.

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Politica

BREXIT, UNA BREVE RIFLESSIONE

Il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea decretò la decisione dei popoli britannici di uscire dall’U.E. e qualche giorno fa il Parlamento Europeo ha formalizzato tale scelta non senza qualche mugugno da parte degli altri Paesi aderenti.
La “Brexit”, così come viene comunemente indicata l’uscita del Regno Unito dall’U.E. (sincrasi formata dall’inglese Britain, “Gran Bretagna”, ed exit, “uscita”), in realtà, era inevitabile se si considerano le gravi responsabilità di Bruxelles inerenti la cattiva politica della UE degli ultimi anni.  In primo luogo, in ordine all’atteggiamento usato verso l’immigrazione, poi per quanto riguarda le rigorose misure di austerità per fronteggiare la crisi, dipinte come àncore di salvataggio ma in concreto servite solo ad incrementare le lacerazioni nella distribuzione della ricchezza.
Vero è che la Gran Bretagna ha sempre nutrito un sentimento di ostilità ideologica verso l’Unione Europea ma non bisogna sottovalutare il fatto che, in occasione del voto referendario, fu la parte più debole. socialmente ed economicamente, a far propendere il risultato in favore dell’uscita, a testimonianza delle gravissime disuguaglianze sociali prodotte dall’UE.
Insomma, il grave disagio sociale che si esprime oggi nell’illusione nazionalista è il frutto delle politiche liberiste avviate in particolare da Draghi e dalla Merkel.
Gli europeisti devono convincersi che per uscire dalla crisi bisogna uscire soprattutto dal liberismo per prendere una direzione diversa da quella finora intrapresa, fondata sulla redistribuzione del reddito e del lavoro, sull’ampliamento del welfare e adottando una linea politica diametralmente opposta a quella perseguita fino ad oggi dall’Unione Europea.

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Letteratura Universale

L’IRONIA DELLA POETESSA WISLAWA SZYMBORSKA

Nella notte tra il 31 gennaio ed il 1° febbraio 2012 moriva a Cracovia, dopo diversi mesi di malattia, la poetessa Wislawa Szymborska.
Premio Nobel 1996, Szymborska è considerata tra le più autorevoli poetesse polacche.
Nei suoi versi, semplici e liberi. era solita trattare temi esistenziali e filosofici usando una sottile ironia per descrivere la condizione delle persone con uno stile elegante ed arguto.
Tra le sue opere, tradotte in numerose lingue, la raccolta poetica “Due punti”, pubblicata nel 2005, ebbe un successo strepitoso con la vendita di oltre quarantamila copie in meno di due mesi.