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Il Cammino del Benevento

BENEVENTO GAGLIARDO, MA NON VA’ OLTRE IL PARI (1-1) – Ottima prova degli “stregoni” a Palermo – Rischiata la beffa al 95′ : l’arbitro annulla un gol a Broh dopo la consultazione del Var –

Il Benevento ce la mette tutta per conquistare i tre punti al “Barbera” di Palermo ma deve accontentarsi del pareggio, un risultato che in altri tempi avrebbe destato gioia e soddisfazione nella tifoseria ma che nella situazione attuale di classifica suscita amarezza e delusione anche perche’ con un pizzico di fortuna avrebbe potuto fare il colpaccio ed affrontare le prossime ultime quattro gare di campionato con maggiori speranze di salvezza.
Cosi’ come la scorsa settimana contro la Reggina, anche oggi i giallorossi danno grossi segnali di ripresa mettendo in evidenza carattere e personalita’, elementi mancati spesso durante l’arco del campionato e che avrebbero potuto far navigare la squadra in acque molto piu’ tranquille.
Evidentemente, il nuovo trainer sta riuscendo a trasmettere ai giocatori gli stimoli giusti atti a metterli di fronte alle loro responsabilita’ e a dare il meglio delle loro possibilita’ che, comunque, non sono cosi’ limitate secondo il responso della classifica, almeno per tutto quanto visto nelle ultime due partite.
Per la trasferta di Palermo, Andrea Agostinelli non convoca il deludentissimo Simy, tra l’altro punito per aver assistito in settimana all’incontro di Champions League tra Napoli e Milan senza alcuna autorizzazione da parte della Societa’, e l’altro attaccante La Gumina per motivi tecnici; relega in panchina il “baby” Carfora e Pettinari dando fiducia a Viviani dal primo minuto di gioco.
Il Benevento inizia in attacco e gia’ al 4′ Farias, lanciato in profondita’ da Schiattarella, si vede rimpallato il tiro da un difensore da ottima posizione.
Tre minuti dopo la migliore occasione da gol capita sui piedi di Veseli che in mischia  impegna Pigliacelli in un difficile intervento.
A passare, pero’, e’ inaspettatamente il Palermo all’11’ grazie ad un cross di Valente raccolto da Sala che anticipa Improta e da pochi passi batte Manfredini.
Il vantaggio galvanizza i padroni di casa che al 14′ con Saric ed al 24′ con Brunori provano a superare Manfredini ma senza successo.
Al 28′ il Benevento pareggia: Ciano si libera sulla destra e mette al centro dell’area un pallone invitante per Farias che di controbalzo infila imparabilmente.
I giallorossi insistono ed al 31′ un veloce scambio Viviani-Ciano e’ concluso da quest’ultimo con un tiro dal limite che sfiora il palo.
Al 33′ l’ex Glik anticipa  di testa Brunori e mette in angolo..
Al 35′ e’ Saric a provarci dal limite con un tiro al volo che termina a lato.
Il Benevento ha, pero’, un’altra grossa occasione da gol al 38′: su corner di Ciano, Acampora salta piu’ in alto di tutti e di testa batte a colpo sicuro, il portiere compie un vero miracolo respingendo la sfera.
Nella ripresa il Palermo sembra piu’ incisivo rispetto al primo tempo anche se e’ il Benevento ad avere la prima buona occasione al 2′ con Ciano che, pescato da Karic, subentrato a Viviani, calcia centrale, Pigliacelli non ha difficolta’ a parare.
Al 10′ Tutino si libera bene ma la sua conclusione dal limite e’ centrale e non impensierisce Manfredini. Sul rovesciamento di fronte un forte tiro dalla distanza di Farias e’ deviato in angolo dal portiere palermitano.
Due minuti dopo Glik raccoglie un corner di Ciano e di testa, sotto porta, manda fuori.
Al 13′ risponde il Palermo con Sala che raccoglie una corta respinta della difesa e calcia al volo, Manfredini respinge in angolo.
Al 18′ l’estremo difensore sannita si ripete su un tiro dal limite di Brunori.
Al 23′ ancora Glik alla ribalta e sempre in area di testa su corner di Ciano, il pallone va’ fuori di poco.
La partita e’ bella e vibrante perche’ entrambe le formazioni cercano la vittoria.
Al 25′ una bella iniziativa del nuovo entrato Soleri e’ neutralizzata da Manfredini.
Alla mezzora Agostinelli sostituisce Ciano con il giovanissimo Carfora; il “gioiellino” beneventano si fa’ apprezzare al 42′ con una brillante azione personale conclusa con un tiro pericoloso deviato in angolo da un difensore.
L’ultimo brivido della gara arriva al 5′ di recupero: la difesa del Benevento va’ …in bambola e Broh in mischia realizza facendo esplodere il “Barbera”. L’arbitro in un primo momento convalida ma poi consulta il Var ed annulla la rete per un precedente fallo di mani di  un giocatore del Palermo.
Sarebbe stata davvero l’ennesima beffa per gli “stregoni” che continuano a sperare: la matematica, in fondo, non li ha ancora condannati…
IL TABELLINO
PALERMO – BENEVENTO 1-1 (1-1)
FORMAZIONI:
Palermo –
Pigliacelli, Marconi, Nedelcearu, Mateju, Saric (dal 46′ Broh), Gomes (dal 67′ Segre), Verre (dal 46′ Damiani), Valente, Sala, Brunori (dal 91′ Vido), Tutino (dal 67′ Soleri). All. Eugenio Corini.
Benevento – Manfredini, Veseli, Foulon, Acampora (dal 72′ Tello), Glik, Tosca, Improta, Viviani (dal 46′ Karic), Farias (dal 59′ Pettinari), Schiattarella, Ciano (dal 75′ Carfora).  All. Andrea Agostinelli.
Arbitro: Lorenzo Maggioni di Lecco
Reti: Sala (11′), Farias (28′)
Note:
Ammoniti Acampora (62′), Segre (71′), Veseli (77′), Tosca (89′)
Palermo – Benevento 1-1. La rete del pareggio di Farias

 

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BENEVENTO, UN PUNTO PER NON MORIRE… (1-1) – Gli “stregoni” ci mettono finalmente un po’ di impegno ma la salvezza e’ ancora lontana – Infortunio all’ex Di Chiara dopo soli 10′ di gioco – Applausi al giovane Carfora –

“Tutti via da Benevento”, troneggiava lo striscione in Curva Sud e per gran parte della contesa fischi e cori ingiuriosi al’indirizzo della squadra giallorossa caratterizzavano ogni errore dei giocatori. Ma dopo il pareggio di Ciano, frutto di un progressivo impegno a non mollare evidenziato dagli “stregoni”, la tifoseria ha…invertito la rotta incoraggiando come ai vecchi tempi la formazione di casa quasi a voler testimoniare la fede incrollabile nella riscossa che, nonostante la posizione in classifica, sembra ancora percorribile.
Andrea Agostinelli, nuovo trainer del Benevento ( il quarto dall’inizio del campionato) ha schierato in campo i veterani, per fiducia o per inchiodarli alle loro responsabilita’ non e’ lecito saperlo.
In ogni caso, si e’ visto finalmente un po’ di impegno e di grinta in piu’ e cio’ e’ bastato perlomeno a far evitare l’ennesima sconfitta. Anzi, ad onor del vero, a fine gara chi ha avuto motivo di recriminare per non essere andato al di la’ del pareggio e’ stato senz’altro il Benevento che ha avuto il solito e solo demerito di non essere riuscito a sfruttare le occasioni da gol create per il …mal d’attacco che in questa stagione e’ stata la pecca maggiore del sodalizio beneventano.
Un cenno a parte merita il giovanissimo Carfora, classe 2006, molto applaudito dal pubblico, che ha fatto di tutto per infastidire la difesa avversaria ma prima Simy e poi Pettinari non gli hanno dato il benche’ minimo contributo.
Dalla Reggina dell’ex Inzaghi ci si aspettava sicuramente qualcosa in piu’: nel primo tempo si e’ vista davvero poco dalle parti di Paleari riuscendo a capitalizzare al massimo l’unico errore della retroguardia sannita che al 25′ lasciava inspiegabilmente Pierozzi tutto solo davanti all’estremo difensore. L’attaccante veniva pescato in area da un cross intelligente di Menes dalla sinistra e in diagonale fulminava Paleari.
Prima di allora era stato il Benevento ad impensierire gli amaranto gia’ al 6′ con Foulon che arrivava dalle retrovie e lasciava partire un tiro forte ed angolato che sfiorava il palo.
Un minuto dopo in uno scontro aereo rovinavano a terra Paleari e Di Chiara in area di rigore. Il terzino della Reggina aveva la peggio ed era costretto ad abbandonare il campo in barella sostituito da Liotti.
Al 12′ bello scambio Foulon-Carfora (molto pregevole l’intesa tra i due nel corso della partita); il terzino belga, oggi tra i migliori in campo, fa’ filtrare un pericoloso pallone in area sul quale Tello non riesce ad intervenire.
Al 25′ il gol di Pierozzi, inaspettato, gia’ descritto.
Al 36′ Acampora libera Foulon che dal limite sparacchia altissimo sulla traversa.
Un minuto piu’ tardi Liotti da ottima posizione scivola al momento del tiro e l’azione sfuma.
Al 42′ un tiro di Tello, molto in ombra oggi, finisce alto sopra la traversa.
Nella ripresa i giallorossi scendono in campo con tre sostituzioni in contemporanea: Manfredini, Ciano e Pettinari per Paleari, Tello e Simy.
Al 3′ un’azione personale di Ciano termina con un tiro insidioso che sfiora la traversa dando l’illusione del gol.
Al 13′ un cross di Improta e’ corretto di testa da Pettinari ma la sfera termina alta.
Al 16′ si fa’ vedere finalmente la Reggina con un calcio di punizione di Hernani che Manfredini respinge in tuffo.
Per una buona mezzora il Benevento schiaccia il piede sull’acceleratore ma senza creare grossi pericoli alla porta difesa da Colombi.
Al 39′ arriva il pareggio di Ciano che su una corta respinta della difesa avversaria si trova sui piedi il pallone e non fallisce il bersaglio.
La generosita’ e la voglia di vittoria dei giocatori sanniti non sfuggono all’attenzione dei sostenitori che sembrano dimenticare l’atteggiamento di protesta inscenato fino ad allora ed iniziano ad incitare a gran voce i loro beniamini che anche nei restanti 7′ di recupero non riescono nella incredibile rimonta.
Finisce 1 a 1. I tifosi del Benevento escono dallo stadio con l’aria di chi e’ convinto che il contegno assunto oggi dalla loro squadra, mantenuto nelle precedenti gare, avrebbe sicuramente portato la formazione sannita in lidi di maggiore sicurezza. Peccato per il risveglio tardivo. La situazione e’ ancora molto precaria ma… non si sa mai…
IL TABELLINO
BENEVENTO – REGGINA 1-1 (0-1)
FORMAZIONI: Benevento –
Paleari (dal 46′ Manfredini), Veselj, Tosca, Acampora, Glik, Foulon, Improta (dal 78′ Farias), Tello (dal 46′ Ciano), Simy (dal 46′ Pettinari), Schiattarella (dall’84’ Viviani), Carfora. All. Andrea Agostinelli.
Reggina – Colombi, Cionek, Camporese, Loiacono (dal 68′ Torrenova), Di Chiara (dal 10′ Liotti), Fabbian (dall’88’ Majer), Menez (dal 68′ Rivas), Hernani, Pierozzi, Crisetig, Strelec (dal 68′ Gori).
All. Pippo Inzaghi.
Arbitro: Davide Ghersini di Genova
Reti: Pierozzi (25′), Ciano (84′)
Note:
Ammoniti Pierozzi (44′), Schiattarella. Recupero 3′ nel p.t. e 7′ nel s.t.

 

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BENEVENTO, DISASTRO PERFETTO (1-3) – Vergognosa sconfitta casalinga con la Spal che apre le porte alla serie C – Al grido di “Via tutti da Benevento” la tifoseria contesta aspramente i giallorossi – Un fallimento che parte da lontano – Osservato 1′ di raccoglimento per la morte di Ernesto Mazzoni – Prima rete in giallorosso di Foulon –

L’incontro decisivo, quello ritenuto da “ultima spiaggia” per le speranze gia’ di per se’ limitatissime per la salvezza del Benevento, si conclude nel peggiore dei modi: i giallorossi subiscono una sconfitta senza attenuanti ad opera di una Spal scesa in campo con maggiore determinazione ma, soprattutto, con maggiore consapevolezza dell’importanza della posta in palio.
Alle due squadre, vista la posizione in classifica e le poche gare al termine del campionato, non rimanevano alternative alla vittoria, anche un pareggio sarebbe stato inutile.
Percio’, il leit-motiv della contesa era “darci dentro”, con coraggio e grinta. Senza mezzi termini. La Spal l’ha fatto, il Benevento, specie nel secondo tempo, e’ rimasto a guardare e …a leccarsi le ferite.
Legittima la gioia dei ferraresi nonche’ la rabbia della tifoseria locale che a fine partita, mettendo da
parte ogni difesa incondizionata finora espressa,  ha contestato duramente giocatori e societa’ al grido di “Via tutti da Benevento” intonando cori ingiuriosi e volgari al loro indirizzo.
Cercando di ragionare a mente serena, sgombra dalla delusione cocente per il triste epilogo che si profila all’orizzonte, e’ lecito fare una constatazione semplice ed obiettiva: al di la’ delle ingiustizie arbitrali, che sono state tante nel corso del torneo, della malasorte, delle squalifiche e degli infortuni,
la verita’ e’ che, purtroppo, il Benevento si e’ rivelata una compagine meritevole di retrocedere perche’ non all’altezza della categoria nella quale attualmente milita.
Quali le cause ? Un organico debole, composto di nomi altisonanti rivelatisi alla fine mezze cartucce,
frutto di una campagna acquisti-cessioni gestita malissimo, forse “inquinata” da interessi troppo personali, una mancanza di avvedutezza in particolari circostanze nelle quali si sarebbe potuto rimediare, e non lo si e’ fatto, agli errori commessi in passato, una sottovalutazione dei numerosi momenti di appannamento della condizione fisico-atletica dei giocatori. E la lista si potrebbe allungare… Ma non serve a nulla.
L’abbiamo detto piu’ volte e continuiamo a ripeterlo anche dopo la partita odierna: dopo tanti anni di gloria, di successi, di momenti esaltanti, puo’ capitare una flessione, finanche la fine di un ciclo.
E questo i tifosi lo sanno e saprebbero sopportarlo anche se a malincuore.
Cio’ che, pero’, non tollerano e’ la …resa incondizionata che sembra aver pervaso da qualche tempo la loro squadra. I sostenitori, che non sono mai mancati anche nelle trasferte piu’ lontane e nei momenti piu’ bui, sono incolleriti per lo scarso attaccamento alla maglia che hanno riscontrato nel comportamento della gran parte dei giocatori quasi a voler tirare avanti alla men peggio per liberarsi di un peso insopprimibile e ricominciare al piu’ presto altrove un’altra avventura: un atteggiamento, insomma, che cozza violentemente contro una storia quasi centenaria fatta di stimoli onnipresenti, grinta, orgoglio.
Ad aggravare ulteriormente lo stato di scoramento dell’ambiente calcistico beneventano e’ il fatto, non ultimo in ordine di importanza, che la crisi si trascina ormai da qualche anno; l’ha detto molto bene il giornalista Edoardo Porcaro ne ‘Il Sannita” di oggi, distribuito davanti allo stadio: “…E’ da qualche anno a questa parte che si percepisce un’atmosfera di dismissione: una retrocessione in B, la seconda, che si poteva evitare rinforzando meglio la squadra a gennaio; una promozione in A fallita lo scorso anno per non aver fatto determinate scelte; una stagione, quest’ultima, che rischia di essere la piu’ brutta e fallimentare di tutto il periodo vigoritiano…”.
Per quanto riguarda la cronaca della partita di oggi, accenniamo solo alla descrizione delle reti non dopo aver rammentato che prima dell’inizio della gara e’ stato osservato un minuto di raccoglimento per la morte dell’avv. Ernesto Mazzoni, ex stimato dirigente e presidente del Benevento.
Al 33′ passa in vantaggio la Spal con Prati che raccoglie una corta respinta della difesa e dal limite infila Paleari.
Il Benevento pareggia al 38′ grazie a Foulon che con un bolide, deviato leggermente da un difensore, fulmina Alfonso nell’angolino. E’ il primo sigillo del belga con la maglia giallorossa.
Nella ripresa la Spal raddoppia al 6′ approfittando di uno sbandamento generale della retroguardia sannita, Celia infila Paleari da pochi passi.
La rete che spezza definitivamente le speranze di rimonta degli “stregoni” arriva al 22′ con l’ex Moncini che, sportivamente e ricordandosi del passato in giallorosso, non esulta.
IL TABELLINO
BENEVENTO – SPAL  1-3  (1-1)
FORMAZIONI: Benevento-
Paleari, Veseli, Letizia, Tosca, Pastina (dal 57′ La Gumina), Foulon, Improta (dal 57′ Ciano),  Tello, Carfora, Schiattarella (dal 57′ Kubica),  Pettinari (dal 73′ Karic). All. Stellone.
Spal – Alfonso,  Arena, Celia, Meccariello, Dickmann, Contiliano, La Mantia,  Maistro (dal 76′ Tuniov),  Moncini (dal 76′ Rabbi),  Nainggolan (dal 76′ Zanellato), Prati.  All. Oddo.
Arbitro: Fabio Maresca di Napoli
Reti: Prati (33′), Foulon (38′), Celia (51′), Moncini (67′)
Note: Osservato 1′ di raccoglimento per la morte dell’avv. Ernesto Mazzoni, ex presidente del Benevento. Ammoniti: La Mantia (15′), Nainggolan (35′), Carfora (47′), Meccariello (81′). Recupero: 2′ p.t., 5′ s.t.

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PICCININI BATTE BENEVENTO 2-0 – Arbitro protagonista in negativo: sullo 0 a 0 nel primo tempo non concede un rigore agli “stregoni”ed espelle Acampora, nella ripresa concede al Bari un rigore dubbio ed espelle Viviani – Per il Benevento salvezza molto lontana –

Alla vigilia dell’incontro, guadagnare un punto a Bari rappresentava un sogno tenuto conto dello stato di forma e di classifica delle due squadre.
Ma alla fine del primo tempo il Benevento c’era riuscito nonostante l’infelice arbitraggio di Piccinini che non aveva concesso ai sanniti un rigore per fallo di mano in area di un barese perche’, dopo la consultazione del Var, aveva ravvisato un precedente fallo di Viviani, ed aveva espulso Acampora per doppia ammonizione. Il fallo di Viviani, in realta’, era frutto di una “sceneggiata” di Cheddira mentre sul secondo giallo di Acampora, molto ingenuo ed inutile, tra l’altro, avrebbe anche potuto soprassedere optando per la non gravita’ del fallo.
Nella ripresa il direttore di gara rincarava la dose: concedeva un penalty dubbio al Bari, che Antenucci trasformava, ed espelleva anche Viviani.
Il rigore veniva concesso con molta leggerezza in quanto ormai l’azione era finita e Foulon aveva sgambettato l’avversario quando il pallone era gia’ andato fuori.
Ridotto in nove uomini i giallorossi subivano il raddoppio ad opera del nuovo entrato Folorunsho.
Ancora una volta Letizia e compagni sono caduti, oltre che per le loro carenze tecniche, anche e soprattutto per la malasorte e le ingiustizie sportive.
Sta di fatto che con la sconfitta odierna si allontana ulteriormente la via della salvezza…
IL TABELLINO
BARI – BENEVENTO 2-0 (0-0)
FORMAZIONI: Bari –
Caprile, Pucino, Di Cesare, Vicari (dal 76′ Zuzek), Mazzotta, Maita (dal 46′ Morachioli), Maiello, Benedetti, Bellomo (dal 76′ Molina), Antenucci (dall’87’ Matino), Cheddira (dal 66′ Folorunsho). All. Mignani.
Benevento – Paleari, Letizia, Veseli, Acampora, Tosca, Foulon, Improta, Viviani, Carfora (dal 71′ Karic), Tello (dal 76′ Kubica), Pettinari (dal 66′ Simy). All. Stellone.
Arbitro: Marco Piccinini da Forli’
Reti: Antenucci (rigore 54′), Folorunsho (71′)
Note: Ammoniti Acampora (29′), Maita (36′), Letizia (37′), Tello (39′), Viviani (53′). Espulsi Acampora (39′), Viviani (69′)
Bari-Benevento 2-0. Il rigore trasformato da Antenucci.