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Esoterismo

COM’E’ LA VITA DEI MORTI ?

Theresa Cheung
Theresa Cheung

Theresa Cheung è una giornalista inglese autrice, tra gli altri, di numerosi libri sul paranormale del quale si occupa da oltre venticinque anni anche perchè cresciuta in una famiglia di sensitivi.
Nel 2015 ha pubblicato il volume:”Parlando con il cielo”, con racconti e testimonianze destinati a sconvolgere il pubblico per le teorie da lei avanzate circa “la vita dei morti”.
Da “Affaritaliani.it”, quotidiano digitale fondato nel 1996, riportiamo quanto segue:
“…La vita dei morti. Si abbandona il proprio corpo fisico e si erra con il corpo spirituale, invisibili al mondo denso, ma chiaramente visibili a coloro che in quel momento si trovino (anch’essi) a far uso del loro corpo spirituale.  Ogni corpo vede soltanto ciò che è al proprio livello.   Per questo motivo gli occhi del corpo fisico vedono solo gli altri corpi fisici, mentre gli occhi del corpo spirituale vedono solo gli altri corpi spirituali.  Quando poi si riprende il proprio cappotto, ovvero si ritorna nel corpo denso, o come si dice comunemente “ci si sveglia”, accade talvolta di riportare sotto forma di sogno qualche ricordo, in genere assai confuso e distorto, di ciò che si è visto mentre si era altrove nel corpo spirituale.
Il sonno potrebbe definirsi una specie di morte temporanea, con la sola differenza che nel sonno non ci si ritrae del tutto dal corpo denso, ed è quindi possibile farvi ritorno al momento del risveglio, mentre alla morte lo si abbandona definitivamente.   Da tutto ciò consegue che quando voi dormite vi trovate nelle stesse condizioni in cui sono passati i vostri cari defunti.
Per quanto riguarda la vita dopo la morte sono state formulate molte teorie, basate per la maggior parte su erronee interpretazioni delle Sacre Scritture.   Fino all’inizio del XX secolo era universalmente accettato il dogma della punizione eterna, che oggi fortunatamente più nessuno, tranne gli ignorantissimi, accetta.   Esso era basato su alcune parole attribuite erroneamente al Cristo, ed i monaci medioevali lo mantennero per secoli, come utile spauracchio per costringere le masse ignoranti a comportarsi bene.   Con l’avanzare della civiltà, gli uomini iniziarono a comprendere che una simile credenza era non solo empia, ma anche ridicola, quindi i religiosi moderni l’hanno sostituita con qualche cosa di più ragionevole, ma si mantengono spesso ben lontani dalla semplicità del vero.   Una volta ammesso il fatto fondamentale che Dio è Amore e che il Suo universo è governato da leggi eterne e sagge, si comincia a comprendere che tali debbano parlando-con-il-cielo-libro-88976essere tanto le leggi che reggono il mondo materiale quanto quelle che reggono il mondo immateriale.   Ma anche a questo proposito le credenze sono vaghe: mentre si parla di un lontano Paradiso, di un lontano Giorno del Giudizio, ben poco ci si dice di quello che accade al momento della morte.   D’altronde coloro che insegnano queste cose non pretendono di avere alcuna esperienza delle condizioni presenti nel dopo morte.   Essi dicono soltanto ciò che hanno ascoltato ed imparato da altri, non ciò che sanno direttamente.   Come possono quind soddisfarci ?
In verità l’epoca della fede cieca è tramontata.   Viviamo nell’era della conoscenza scientifica, e non possiamo più accettare idee non conformi alla ragione ed al buon senso.   Pensiamo forse che i metodi scientifici non si possano applicare alla comprensione di problemi lasciati finora completamente alla religione ?   La Società Teosofica e la Società per le Ricerche Psichiche li hanno utilizzati proprio in questo senso, ed io intendo appunto esporvi i risultati di tali investigazioni condotte con spirito scientifico.
Noi siamo Spiriti, ma viviamo in un mondo materiale, un mondo che ci è noto solo in parte, poichè ne percepiamo appena quel poco che ci viene trasmesso dai nostri sensi fisici, assai imperfetti.   Possiamo vedere i corpi solidi; vediamo generalmente i liquidi, se non sono perfettamente limpidi, ma i gas sono per noi, nella maggior parte dei casi, invisibili.
Le ricerche degli scienziati dimostrano che esistono altri tipi di materia, molto più tenue del gas più rarefatto, che non si possono percepire nè osservare con i sensi ed i mezzi fisici.   Tuttavia si può venire in contatto con questi diversi tipi di materia più tenue e anche investigarli, per mezzo del corpo spirituale, il quale ha sensi suoi propri, come li ha il corpo fisico.
Il meraviglioso corpo spirituale.   La maggior parte degli uomini non ha ancora imparato a farne uso, ma si tratta di facoltà che è possibile acquisire.   Tanto è vero che alcuni le hanno sviluppate e riescono grazie ad esse a vedere molte cose celate alla vista ordinaria.   Essi hanno così constatato che questo mondo è assai più meraviglioso di quanto abbiano mai supposto gli uomini, i quali pur avendo vissuto in esso per migliaia di anni, sono rimasti per la maggior parte completamente ignoranti di questa parte più elevata e più bella della vita.   Le ricerche fatte in questo campo hanno già dato risultati sorprendenti e dischiudono orizzonti sconfinati e meravigliosi.   Qui noi ci occupiamo solo di quella parte che riguarda la vita post-mortem e le condizioni di coloro che vi si trovano.   La prima cosa che si impara studiando i mondi super-fisici è che la morte non è la fine della vita, come abbiamo sempre supposto, ma soltanto il passaggio da uno stadio di vita ad un altro.   Come abbiamo già detto, la morte non è che il deporre un cappotto; dopo di essa l’uomo si trova nel suo corpo spirituale.   Ma benchè, per la sua sottigliezza, S. Paolo lo abbia chiamato spirituale, esso è ancora un corpo, e quindi come tale è materiale.   Tuttavia esso è composto da una materia molto più sottile di qualsiasi materia a noi nota, più sottile ( o per meglio dire meno densa) del più fine gas conosciuto in natura.
Il corpo fisico serve all’uomo come mezzo di comunicazione con il mondo fisico; senza questo strumento infatti egli non potrebbe nè ricevere nè trasmettere alcuna impressione in tale mondo.   Il corpo spirituale serve precisamente allo stesso scopo nel mondo spirituale; esso è cioè l’intermediario per mezzo del quale lo spirito dell’uomo comunica con il mondo superiore, ovvero con il mondo spirituale.   Ma questo mondo spirituale non è qualcosa di nebuloso, di lontano ed irraggiungibile.   E’ semplicemente una parte più elevata del mondo che abitiamo ora.   Esistono poi altri mondi, assai più alti e ancora più remoti, ma ciò che comunemente si chiama morte non ha nulla a che fare con essi; la morte è soltanto il passaggio da uno stato, o condizione di vita, ad un altro…”.

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