Il tutto è emerso nel corso di intercettazioni avviate dagli inquirenti che stavano indagando per frode in pubbliche forniture e truffa aggravata.
Secondo la Magistratura sono 36 gli episodi incriminati dal 4 novembre 2020 al 19 marzo 2021.
I dati venivano sistematicamente corretti per evitare che la Regione Sicilia precipitasse in zona rossa o per giustificare ritardi e confusioni nella piattaforma ad hoc creata per avere una visione chiara e veritiera della situazione dei contagi.
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