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Cronaca

Pollice verso per … IL VERDETTO DEL PROCESSO SHELL-ENI SUL PETROLIO NIGERIANO – Assolte le aziende multinazionali ma le ombre rimangono –

Il Tribunale di Milano ha assolto in primo grado le multinazionali Shell ed Eni oltre a diversi top manager, tra cui Claudio Descalzi e Paolo Scaroni, accusate di aver versato una maxi-tangente di oltre un miliardo di euro  per l’acquisto di un blocco petrolifero nigeriano.
Il fatto non sussiste”, così ha sentenziato la Corte di Assise di Milano nonostante le numerose mail, comunicazioni interne e documenti vari emersi durante la fase dibattimentale del processo che proverebbero, secondo la pubblica accusa, “…il concorso tra tutti gli imputati nel raggiungere un accordo corruttivo, suggellato con un incontro ad alto livello ad Abuja alla metà del novembre 2010 e poi attuato per l’acquisizione della licenza OPL245 a fronte del pagamento della presunta maxi-tangente…”.
L’Associazione “RE:Common”, impegnata contro la corruzione, ha già fatto sapere che non si fermerà nella lotta contro le aziende nella ricerca della verità.

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IL CASO ENRICO MATTEI – Nel 1962 la morte dell’imprenditore, ancora avvolta nel mistero –

Il 27 ottobre 1962 moriva, nel cielo di Bascapè, nel Pavese, all’età di 56 anni, Enrico Mattei.
Ancora oggi, a distanza di quasi sessant’anni, la morte di Mattei resta uno dei tanti misteri irrisolti della Repubblica Italiana.
L’esplosione dell’aereo su cui viaggiava insieme al pilota e ad un giornalista americano fu sicuramente un attentato. Ma chi furono i mandanti e gli esecutori ?
Forse la mafia su incarico delle “sette sorelle” o la CIA, chissà!
Enrico Mattei fu un imprenditore capace ed intelligente, disposto ad inseguire tutte le vie del potere pur di raggiungere i suoi scopi: partigiano cattolico, ottenne la Presidenza dell’Agip con l’incarico di avviarne lo scioglimento ma lui preferì fondare l’ENI  (Ente Nazionale Idrocarburi) allo scopo di dotare l’Italia di un ente per la ricerca di materie di sostentamento energetico.
La sua scelta fu coraggiosa e lo costrinse a lottare contro i forti poteri economici internazionali cui seppe far fronte tra mille difficoltà.
I suoi nemici crebbero a dismisura: le “sette sorelle” (termine da lui coniato per indicare le compagnie  mondiali che detenevano il monopolio petrolifero), De Gaulle, Eisenhower.
L'”incidente” fermò uno dei miti del dopoguerra italiano.