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Il Cammino del Benevento

C’E’ GRANDE ATTESA PER VERONA-BENEVENTO (MA ANCHE PER LUCIONI)

Lunedì 16 ottobre, alle ore 20,45 è previsto il posticipo dell’ottava giornata di serie A tra Hellas Verona e Benevento allo stadio “Bentegodi”.
La gara è di cruciale importanza soprattutto per il Benevento dopo il pessimo avvio di campionato ed un ruolino di marcia che offende le aspettative della tifoseria oltre che la dignità del sodalizio sportivo: sette sconfitte in sette partite disputate, 2 reti realizzate e 18 subìte sono dati disastrosi che scoraggerebbero qualsiasi formazione ma non quella sannita che saprà sicuramente rialzarsi.
L’ottima prova fornita contro l’Inter ha dimostrato i notevoli progressi raggiunti dopo le figuracce rimediate dalla partita col Napoli e sono in molti a sostenere che il vero campionato del Benevento inizierebbe proprio dalla gara col Verona anche se lo stesso giudizio, per la verità, era stato già espresso alla vigilia della sfida di Crotone, terminata, come sappiamo, con l’ennesima sconfitta dopo una prestazione deludente.
E’ inutile nascondere che la partita di Verona non si presenta sotto i migliori auspici e non solo per lo stato della classifica.  La crisi del Benevento è iniziata già dal precampionato e da allora sono stati commessi sicuramente parecchi errori, a partire dalla campagna acquisti-cessioni ed a finire con limiti dettati da inesperienza, moduli di gioco e scarsa preparazione fisico-atletica. Senza considerare, oltretutto, anche quel pizzico di fortuna che è mancato in certe occasioni..
Ad aggravare ancora di più la situazione ha contribuito la “brutta tegola” caduta sulla testa della società sportiva con il “caso Lucioni”, risultato positivo all’antidoping dopo la partita Benevento-Torino.
Il capitano giallorosso, molto stimato sia professionalmente che come uomo, giura sulla sua perfetta buona fede; fin dal primo momento ha dichiarato, infatti, che la pomata usata per cicatrizzare più rapidamente una ferita rimediata in allenamento gli era stata consigliata e spruzzata dal medico sociale.  Se fosse vera tale versione, e chi scrive ne è convinto, la responsabilità dell’evento ricadrebbe tutta sul medico anche perchè sullo scatolo della pomata incriminata è ben visibile e cerchiata in rossa la scritta “doping”.  Quest’ultima circostanza, che Lucioni ha dichiarato di non aver visto perchè la crema in questione sarebbe stata, a suo dire, utilizzata priva della confezione, inchioderebbe esclusivamente il medico, convocato dalla Procura Federale Antidoping a testimoniare per il prossimo 11 ottobre.
I tifosi, ovviamente, si augurano che dopo l’audizione del medico il Tribunale pronunzi l’archiviazione ma il rischio di un processo con probabile condanna di capitan Lucioni c’è tutto anche perchè c’è un precedente che riguarda proprio l’uso della stessa sostanza di che trattasi: dopo la partita Pescara-Cesena del 15 aprile 2016, infatti, un giocatore del Cesena, Nicola Dalmonte, risultò positivo all’esame antidoping per l’uso del “Cristobal”.  Il giocatore dichiarò che gli era stata somministrata dalla madre ed in un primo momento il Tribunale credette alla sua buona fede e lo assolse anche perchè constatò un vizio di forma nel procedimento.  E’ il caso di sottolineare che la partita in questione terminò 1 a 0 in favore del Pescara e Dalmonte rimase in panchina non utilizzato per tutta la durata della gara.  Quindi, in alcun modo potè influire sull’andamento della stessa che vide tra l’altro la sua squadra soccombente.  Eppure la Procura impugnò l’archiviazione dando inizio ad un processo che si concluse con un verdetto di condanna a 14 mesi per il giocatore.
Nella giornata di ieri la “vicenda Lucioni” ha avuto un ulteriore sviluppo con il blitz del NAS nelle sedi del Benevento a Verona e Paduli nonchè presso l’albergo romano dove il Benevento è attualmente in ritiro.
Non è dato sapere se tale “visita” sia un atto dovuto od una scelta discrezionale finalizzata a dare seguito a sospetti legati all’uso di sostanze dopanti da parte dei giocatori del Benevento.
Sui social-network c’è chi accenna a teorie complottistiche in danno della società giallorossa.
In ogni caso, il dato di fatto è che il Benevento si appresta ad affrontare il Verona fuori dalle mura di casa e con uno stato d’animo che non è tra i migliori.
Noi continuiamo a credere nella buona fede di Lucioni ma tale tesi comporta naturalmente quella della mala fede del medico che, a nostro modesto avviso, non poteva ignorare l’illegalità dell’utilizzo della pomata e riteniamo che alla luce della sua audizione davanti al Tribunale Federale chi di dovere dovrebbe prendere le decisioni conseguenti.

Fabio Lucioni