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Il Cammino del Benevento

BENEVENTO SCATENATO, I NUOVI ARRIVI ‘IMMINENTI’ POTREBBERO ESSERE TRE!

Dal sito “calcioweb.eu” leggiamo e pubblichiamo:
Benevento alle prese con una super campagna di rafforzamento.
Nella giornata di ieri infatti,  vi abbiamo parlato dell’ipotesi sempre più insistente che porta al centrocampista del Genoa, Hiljemark.   Il calciatore potrebbe lasciare la Liguria per approdare al Benevento, ma non sarà l’unico colpo del patron Vigorito nelle prossime ore.
Si tratta infatti per l’arrivo di Konè, sempre più vicino, ma l’innesto più importante potrebbe arrivare in attacco.
Secondo quanto riportato da gianlucadimarzio.com infatti, il club campano sarebbe in pressing su Iemmello del Sassuolo.
Dunque continuano le operazioni in entrata per il Benevento”.

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BASTA CON LE POLEMICHE E GUARDIAMO AVANTI

Il campionato che sta per iniziare non si apre per il Benevento sotto i migliori auspici.
E non solo e non tanto per motivi agonistici legati all’inaspettata debàcle in Coppa col Perugia che, pur senza destare grossi drammi, ha comunque evidenziato la necessità di importanti accorgimenti.
E’ un’estate di veleni quella che sta caratterizzando il percorso dei giallorossi verso la prima, storica avventura in serie A, iniziata con gli enormi disagi avvertiti con il rilascio della “supporter card” prima e degli abbonamenti poi, proseguita con i “pesanti” comunicati della Curva Sud in ordine alla mancata previsione di pacchetti agevolativi e culminata con le “querelle” del d.s. Di Somma e del Comune di Benevento.
Sui disagi accennati sopra si è già detto molto anche su questo blog e non è il caso di prolungarsi oltre: stendiamo su questo argomento un velo pietoso e guardiamo in avanti.
Sul caso Di Somma, gli utenti di Facebook hanno subissato di critiche il comportamento del “nostro” direttore sportivo per quelle parole “mio Avellino” pronunciate in relazione ad un episodio di campagna acquisti.
La sua condotta, a mio avviso, è stata quantomeno inopportuna perchè, professionalmente parlando, non si può manifestare una passione per un club quando si lavora per un altro sodalizio, tra l’altro notoriamente inviso per una  storica rivalità calcistica.  E’ come se un avvocato, nel difendere un proprio cliente, porgesse una mano all’avversario. Una caduta di stile che, in ogni caso, non inficia la bravura e la competenza che qualcuno ha improvvidamente paventato sul social network menzionato.
Un pò più complessa, invece, si presenta la questione legata alle polemiche insorte sulla bozza di convenzione che dovrebbe essere sottoscritta tra il Comune di Benevento e la società del Benevento Calcio, soprattutto per i contorni oscuri e la poca chiarezza finora evidenziati.
Stando a quanto si sta apprendendo sulla stampa locale e sulla rete, pare che il dirigente comunale abbia approntato uno schema di convenzione che preveda, tra le altre cose, un rilascio di 70 accrediti a favore dell’amministrazione comunale ed una maggiorazione del canone annuo di fitto a carico della società calcistica per la gestione dello stadio.
Quali sono le critiche e quali sono le giustificazioni addotte circa i rilievi indicati ?
Critiche. Gran parte della tifoseria ritiene ingiustificati gli accrediti adducendo l’immeritatezza della pretesa in ragione della scarsa collaborazione del Comune ai costi sostenuti finora dal presidente Vigorito per l’adeguatezza dello stadio alle norme stabilite dalla Lega Calcio per la regolare disputa del campionato. Meglio sarebbe, dicono ancora i tifosi, se quegli accrediti venissero riservati a persone bisognose che non hanno la possibilità di acquistare il biglietto magari delegando tale incarico alla Caritas.
Per ciò che concerne, invece, la questione del canone di fitto i tifosi oppongono la stessa motivazione di cui sopra segnalando, tra l’altro, i grossi meriti della gestione Vigorito culminata con la promozione del Benevento nella massima serie.
Giustificazioni. Il Comune di Benevento, dapprima con l’avv. Enzo Lauro, consigliere delegato allo sport, e poi per bocca del sindaco Mastella si è espresso chiarendo: – che gli accrediti sono una prassi costante di tutte le società calcistiche di serie A; – che il numero di 70 corrisponde in percentuale alla capienza dello stadio secondo un criterio seguito appunto dalle richiamate società; – che, comunque, degli stessi non usufruirebbero gli amministratori locali bensì figure istituzionali ospiti in occasione degli incontri al “Vigorito”; – che il Comune di Benevento vanta un credito nei confronti della società Benevento Calcio di circa un milione e settecentomila euro per il mancato pagamento di bollette durante i dieci anni di gestione dello stadio; – che il Comune di Benevento provvederebbe ad una parziale compensazione di debiti e crediti intercorrenti tra le parti.
Stando così le cose e prendendo per buone le notizie in nostro possesso, ci permettiamo di esprimere la nostra opinione pur nella consapevolezza di trovare consensi e dissensi in ragione del confronto onesto educato ed intellettuale che deve sempre uniformare la discussione sui temi proposti.
Chi mi conosce e conosce la mia storia politica sa bene che tra me e Mastella non c’è mai stato “feeling”: c’è sempre stato e c’è tuttora un abisso insormontabile circa le vedute politiche ed ideologiche, i metodi di gestione della cosa pubblica, la concezione del mondo, ecc.
Nel caso in esame, però, devo…spezzare una lancia in favore del sindaco di Benevento.
Innanzitutto, la bozza di convenzione, è, appunto, una “bozza” e come tutte le bozze va soggetta al confronto con le inevitabili controproposte, modifiche, aggiunte, depennamenti,ecc.  Essa va sottoposta all’approvazione del Consiglio comunale e non della Giunta. Pertanto, è prematuro trarre subito delle conclusioni. E bene hanno fatto, finora, Vigorito ed il suo “entourage” a non intervenire ancora sulla questione. Ciò che suscita perplessità è l’enfasi con la quale è stata diffusa quasi a voler sollevare un pretestuoso putiferio. Ma non voglio fare la malalingua…
Qualcuno ha obiettato che il numero degli accrediti è stato imposto come un “obbligo”.  Ma chi mastica un pò di diritto sa bene che la convenzione è un accordo tra due o più persone od Enti in base al quale ognuna delle parti si “obbliga” a mantenere gli impegni assunti. Quindi, l’obiezione non ha motivo di esistere anche perchè in sede di trattativa la clausola proposta può subire modifiche.
Del resto, è notorio che in serie A i criteri seguiti dalle società calcistiche sono quelli tirati in ballo dall’amministrazione comunale.
Tra l’altro, è il caso di sottolineare che la convenzione attualmente in corso e che scadrà il prossimo settembre prevede un canone annuale di fitto di ventimila euro, un importo che magari dieci anni fà, quando fu sottoscritta la convenzione, poteva anche andar bene perchè militavamo in Lega Pro. Oggi, però, con il nuovo quadro sportivo è senz’altro inadeguato. Secondo la stima in rapporto alla capienza dello stadio, sulla falsariga dei criteri dettati e citati sopra, un “equo” canone si aggirerebbe intorno ai 300.000 euro annui di fitto e pare che la proposta del Comune sia di concordare una somma di 200.000 euro, quindi al di sotto della percentuale stimata.
La verità è che il passaggio dalla serie B alla serie A è stato troppo veloce ed intempestivo (ciò è un bene, ovviamente, per la nostra passione sportiva) per permettere un equlibrato adeguamento della coscienza del tifoso al nuovo ed affascinante panorama che si apre alla sua vista.
Altro discorso, al contrario, è il comportamento tenuto finora da Mastella e dalla sua amministrazione, oltre che dall’opposizione, circa le misure sociali, economiche e politiche che avrebbe già dovuto approntare in relazione ai nuovi orizzonti aperti con l’entrata del Benevento calcio nel nuovo scenario sportivo: mi riferisco, ovviamente, ai temi dello sviluppo, del turismo, della viabilità ed altri per i quali ha dimostrato di non essere una città da serie A, indiscutibilmente.
Adesso la parola spetta a Vigorito che sicuramente non deluderà la tifoseria.
Perciò, sforziamoci a non sputare altri veleni e ad appoggiare come sempre la “Strega”.  Il campionato che ci approssimiamo ad affrontare sarà complesso e difficile; dobbiamo imparare ad accettare le sconfitte ed a sostenere la squadra soprattutto in quelle occasioni che, ci auguriamo, saranno ridotte al minimo. Evitiamo, com’è successo col Perugia in Coppa, di lasciare anzitempo lo stadio per la delusione del risultato.  Dimostriamo di aver raggiunto quella maturità sportiva che, sotto certi aspetti, è stata ingiustamente messa in ombra nei giorni scorsi dai funzionari della Lega con le loro assurde pretese in ordine al collaudo per i lavori allo stadio, così brillantemente portati a termine in tempi davvero rapidissimi.
La Nostra Città, anche grazie alla promozione in serie A, sta finalmente oltrepassando i limiti territoriali di conoscenza; non siamo più la città “vicino a Napoli” ma la Città meravigliosa ricca di storia, di monumenti, di bellezze architettoniche e …di passione sportiva.  Siamo tutti quanti chiamati, amministratori e non, a mobilitarci, ciascuno secondo le proprie possibilità, per una valorizzazione delle Nostre zone. Approfittiamone. E’ giusto!

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TONFO DEL BENEVENTO: FUORI DALLA COPPA

Alla prima partita ufficiale il Benevento subisce la prima sconfitta ad opera del Perugia che si prende una bella rivincita dopo l’eliminazione ai play off per la promozione in A.
La squadra di Baroni esce così dalla Coppa Italia ma forse non tutto il male viene per nuocere; ora gli stregoni dovranno rivolgere la loro attenzione esclusivamente al campionato anche se la delusione, davanti al proprio pubblico ed in uno stadio rimesso  a nuovo dopo le direttive della Lega, apparse esagerate per la verità, sarà difficile da digerire.
Il primo tempo è tutto di marca beneventana. Ciciretti, D’Alessandro e Puscas provano ad impensierire la retroguardia perugina senza trovare il varco giusto per la rete.   Il Perugia si sveglia dall’arrembaggio sannita solo dopo una ventina di minuti con Han e Cerri poi nuovamente il Benevento prova a passare con Puscas e Coda che mancano di un soffio la marcatura.
Nel finale del primo tempo la svolta della gara: inaspettatamente il Perugia si porta in vantaggio con Cerri che di testa corregge un cross di Zanon e batte Belec.  Un minuto dopo l’arbitro estrae il cartellino rosso- diretto  per Cataldi, autore, evidentemente, di qualche parola…di troppo all’indirizzo di Nasca.
Nel secondo tempo, il Benevento, che sostituisce Ciciretti con Viola, sembra non avvertire eccessivamente l’inferiorità numerica e parte bene alla ricerca del pareggio, sfiorato da Coda con un bel tiro in diagonale.
Poi è il Perugia a farsi pericoloso con Colombatto e Buonaiuto.  Quindi, dopo un fallaccio  su D’Alessandro da parte di Zanon che viene ammonito ma per il quale il pubblico chiede l’espulsione, grande occasione per Cerri che impegna Belec con un difficile intervento. E’ il momento del Perugia che raddoppia al 70′ ancora con Cerri che insacca dopo la respinta di Belec su un tiro dal limite di Han.
Barone prova a correre ai ripari sostituendo Di Chiara con Venuti ma passano solo tre minuti e Belec, uscito alla disperata su Han, commette fallo e l’arbitro assegna la massima punizione: dal dischetto Cerri, ancora lui, non sbaglia.  Non finisce qua perchè dopo una traversa di D’Alessandro,  a due minuti dalla fine Emmanuello sigla il “poker” che umilia la Strega.
Il Tabellino
FORMAZIONI: Benevento – Belec, Letizia, Di Chiara( dal 70′ Venuti), Camporese, Lucioni, Del Pinto, D’Alessandro, Cataldi, Coda, Ciciretti (dal 46′ Viola), Puscas (dall’80’ Brignola).  All. Baroni.
Perugia – Rosati, Zanon, Monaco, Volta, Belmonte, Brighi, Colombatto, Bandinelli (dall’84’ Pajac), Terrani (dal 55’Buonaiuto), Han (dal 79′ Emmanuello), Cinelli.  All. Giunti.
Arbitro: Luigi Nasca di Bari
Reti: Cerri (42′-70′-73′ -rigore), Emmanuello (88′)
Note: Espulso Cataldi (43′) per proteste. Ammoniti Volta e Zanon.

Benevento-Perugia 0-4
Esultano i tifosi perugini al Vigorito (Foto “umbriaon.it”)
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ESCLUSIVA: BENEVENTO, ACCORDO VICINO PER KONE

Dal sito “alfredopedullà.com” leggiamo e pubblichiamo:
Trattativa molto ben avviata e vicina alla conclusione.  Il Benevento è a pochi passi da Panagiotis Kone, in uscita dall’Udinese e contratto in scadenza nel 2019.   Un profilo che piace a Baroni perchè in grado di coprire diversi ruoli”.

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AMICHEVOLE: VASTESE – BENEVENTO 1-3

Vittoria quasi in scioltezza del Benevento che, al di là del risultato, pur giocando al piccolo trotto data la scarsa importanza della gara, ha sempre imposto il proprio gioco dimostrando il forte divario esistente tra le due formazioni.  Senza nulla togliere, ovviamente, alla Vastese, squadra militante in serie D e che aspira quest’anno alla promozione alla serie superiore, che ha fatto la sua onesta partita e che, specie nel primo tempo, ha dato vita a buoni spunti di manovra, soprattutto con Fiore e Stivaletta.
Mister Baroni ha schierato in campo giocatori che nelle precedenti amichevoli sono stati poco utilizzati senza rinunciare al tradizionale schema 4-4-2 che probabilmente adotterà nel prossimo campionato; fuori, quindi, Letizia, Lucioni, Cataldi, Belec, Costa e dentro Gyamfi, Gravillon, Venuti, Eramo ed il neo acquisto, il portiere Brignoli, che solo ieri sera è giunto per aggregarsi ai nuovi compagni.
Il clima “africano” ha certamente influito sulla condotta di gara, seguita da un pubblico entusiasta che ha fatto sentire sempre la propria presenza: per i tifosi abruzzesi è stata una vera e propria festa per l’arrivo di una squadra di serie A ma lo è stata anche per i numerosi supporters del Benevento che hanno approfittato del luogo dell’incontro per trascorrere del tempo sulla spiaggia adriatica prima di recarsi allo stadio.  E si sa che Vasto è sempre stata una delle mete preferite dai beneventani per le ferie estive.
Il primo tempo è stato a senso unico con il Benevento in attacco e la Vastese a chiudere i varchi tentando di creare qualche pericolo in contropiede.
Dopo alcune occasioni mancate, una clamorosa con Ciciretti, al 25′ il Benevento è passato in vantaggio.
Il terzino Venuti ha raccolto sulla fascia sinistra un pallone lanciatogli dal centrocampo ed ha crossato in area dove Coda, di piatto destro, ha infilato il pallone nell’angolo alla sinistra del portiere.
Sul finale del primo tempo, inaspettatamente, la Vastese ha riequilibrato il risultato con la complicità di Brignoli e Gravillon: il portiere del Benevento si è fatto soffiare il pallone da    Bitaye  che ha servito Fiore il cui tiro da fuori area ed a porta vuota ha sorpreso il difensore Gravillon che, ben appostato sulla linea di porta, ha sfiorato di testa il pallone accompagnandolo nella propria porta.
Nel secondo tempo, il Benevento è partito subito all’ attacco segnando il 2-1 proprio con Gravillon che si è fatto perdonare così lo sfortunato autogol. Gran parte del merito, però, è da attribuire a D’Alessandro prima, subentrato al posto di   Chibsah, ancora a corto di preparazione,  che ha pennellato un passaggio per Ciciretti, ed a quest’ultimo poi che di tacco ha liberato in area Gravillon pronto a correggere alle spalle dell’estremo difensore della Vastese.

Vastese-Benevento 1-3. Le due formazioni schierate in campo prima della gara. (Foto “sanniosport.it”)


L’ultima rete è stata realizzata da Puscas con un bellissimo tiro da fuori area.
La gara contro la Vastese è servita a mister Baroni da test importante in attesa della prima gara ufficiale prima dell’inizio del campionato in programma il 20 agosto dove i sanniti giocheranno al “Marassi” di Genova contro la Sampdoria.  Adesso i riflettori sono tutti puntati sulla Coppa Italia: il Benevento affronterà il 12 agosto la vincente tra Gubbio e Perugia in una gara unica che probabilmente sarà disputata in trasferta per l’indisponibilità dello stadio “Vigorito” sul quale stanno procedendo a ritmo vertiginoso (anche di notte!) i lavori di adeguamento alle norme dettate dalla Lega.
Ottima, finora, la risposta della tifoseria che, pur fra mugugni e disagi, ha acquistato quasi 7.000 abbonamenti.
Insomma, questo primo storico campionato di serie A si preannuncia davvero memorabile ed avvincente.
Il Tabellino
Vastese – Benevento 1-3
FORMAZIONI: Vastese – Camerlengo (dal 46′ Coppola), Iodice (dal 67′ Alberico), Amelio (dal 56′ Iarocci), Menna (dal 56′ Viscardi), De Chiara, Stivaletta (dal 63′ Tafili), De Feo (dal 46′ Di Pietro), Pizzutelli (dal 46′ Lucciarini), Fiore (dal 63′ Napolitano), Cristaldi (dal 46′ Padovani), Bitaye (dal 63′ Colitto).  All. Colavitto.
Benevento – Brignoli, Gyamfi (dal 59′ Di Chiara), Gravillon (dal 66′ Camporese), Djimsiti, Venuti, Ciciretti, Chibsah (dal 46′ D’Alessandro), Viola (dall’88’ Del Pinto), Eramo, Coda, Puscas (dal 75′ Vignola).  All. Baroni.
Arbitro: Luigi Carelli di Bari – Assistenti: Laudato di Taranto e Dell’Olio di Molfetta
Reti: Coda (25′), Gravillon (autorete 41′), Gravillon (46′), Puscas (55′)

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PRESIDENTE VIGORITO, FACCIA QUALCOSA…

Ciò che sta accadendo da oltre un mese a Benevento in ordine alla “querelle” abbonamenti,  ha qualcosa di assurdo e non può più essere sottaciuto.
A prescindere dalla questione circa l’esorbitanza dei prezzi anche rispetto alle altre società impegnate in serie A oltre che della mancata contemplazione delle agevolazioni per bambini, donne, over 65, disabili, sconti-famiglia eccetera, eccetera sulle quali finora, specie nei social si è già scritto tantissimo ed anche per questo discorso è naturale fare il dovuto riferimento alle altre società impegnate quest’anno in serie A come il Benevento, da più parti si va diffondendo una voce preoccupante che val la pena di sottolineare se non altro per il bene che si vuole al Presidente Vigorito e per la passione che ha sempre animato l’autentico tifoso giallorosso.
Stendiamo, innanzi tutto, un velo pietoso sulla pessima organizzazione che la società di via Santa Colomba ha manifestato fin dalla richiesta della “Supporter Card” propedeutica al rilascio dell’abbonamento: gli episodi nefasti, incredibili ed irriguardosi nei confronti dei richiedenti sono innumerevoli ed esprimono un quadro inquietante dell’immagine deleteria che si sta dando della Città che avrà sicuramente ripercussioni negative in ambito turistico oltre che sportivo.
Qualcuno si va chiedendo: “Ma, forse, Vigorito queste cose non le sa. Forse ha dato troppo spazio a collaboratori inefficienti o, forse, non ha tempo per intervenire su questi problemi”.
Può darsi che sia così ma, a mio modesto avviso, il ragionamento è abbastanza riduttivo.
Se nei primi giorni di campagna “supporter card” ed “abbonamenti”  si poteva ravvisare una presumibile difficoltà nella gestione per la circostanza della “prima volta” che poteva venire addotta a giustificazione del comportamento oltre che della organizzazione della dirigenza societaria, oggi quella motivazione non può trovare accoglimento: lo impedisce la maturata esperienza, l’intelligenza ( la cui richiesta, tra l’altro, non sembra così elevata), nella ricerca di tante soluzioni che si sarebbero dovute e potute trovare anche e soprattutto sul piano telematico e tecnologico, il rispetto della dignità della persona che nessuna logica imprenditoriale dovrà mai scalfire.  A tale ultimo proposito, qualcuno ha anche avuto l’ardire di affermare che, in fondo, Vigorito è un imprenditore, deve difendere la propria azienda e, quindi, il “consumatore” è libero di accettare o meno il prodotto offerto.  Una riflessione che offende lo spirito di abnegazione del tifoso che ha dimostrato, specie nelle ultime due stagioni agonistiche, di essere attaccato ai colori sociali seguendo la squadra dappertutto anche nei momenti più critici.
Tra l’altro, mi chiedo:” Se il calcio è una forma di spettacolo, come il teatro, il cinema, la televisione, ecc., se non ci fossero stati gli spettatori quale notorietà, successo, benessere avrebbero avuto i vari Eduardo De Filippo, Vittorio De Sica, Gianni Morandi, solo per citare alcuni “mostri sacri” delle varie forme di spettacolo che hanno deliziato e continuano a deliziare la nostra esistenza terrena ? “.
Proviamo per un attimo ad immaginare uno spettacolo senza spettatori, cosa ricaverebbe l’imprenditore ? Nulla, certamente! Ed allora, perchè trascurare l’importanza del tifoso e trattarlo come una bestia immonda ?
Perchè è questo che purtroppo si sta verificando a Benevento: non avere alcuna gratitudine dell’affetto nutrito dal tifoso nei riguardi della società calcistica nè considerazione dei disagi che lo stesso sta avendo in queste ultime settimane in ragione di un superiore bene che è quello del profitto, del ricavo a tutti i costi, è un aspetto pericoloso di uno stato di degrado culturale e sociale verso un’intera comunità.  Ci stanno trattando come spesso trattiamo i migranti e non ci accorgiamo del male che ci fanno e che facciamo a questi ultimi.
Ma, tornando alla “voce preoccupante” di cui parlavo all’inizio di quest’articolo, partendo dal presupposto che queste riflessioni sicuramente sono in grado di farle anche gli “addetti ai lavori” che fanno capo al Presidente Vigorito e dando per scontato che i disagi che si stanno creando sono senz’altro a conoscenza della dirigenza societaria, mi pongo un ulteriore interrogativo:” Se non è questione di organizzazione, qual’è il senso di questa situazione? E’ tutto pilotato ? Si vuole scoraggiare l’acquisto degli abbonamenti per privilegiare la vendita dei biglietti singoli, partita per partita, che frutterebbero maggiori introiti nelle casse societarie? “. Mi rifiuto di pensare ad una simile, ultima, evenienza: Vigorito ha dimostrato di non badare a spese e non credo che avrebbe cambiato idea a partire da quest’anno.  Ed allora, qual’è l’interesse recondito di questa gestione apparentemente approssimativa ? Avanzo una mia ipotesi personale, sperando ovviamente di sbagliarmi. Evidentemente, oltre a garantire il rispetto delle norme regolamentari della Lega calcio che impongono limiti alla compravendita degli abbonamenti per motivi legati alla capienza dello stadio ed alla messa a disposzione dei biglietti alle squadre ospiti, c’è un disegno studiato da qualche tempo a tavolino per favorire un congruo numero di “amici e compari” riservando loro abbonamenti, magari nei posti migliori, senza rischi di mancato possesso.
Se così fosse, si spiegherebbe la lentezza, quasi esasperata, nel rilascio della “carta del tifoso” prima e dell’abbonamento dopo, il disinteresse dimostrato finora verso i notevoli disagi procurati dalla disorganizzazione, la limitatezza del “plafond” riservato alle ricevitorie.  Tutto studiato, insomma, per favorire gli “amici e compari” a cui si faceva riferimento poc’anzi.
Stando così le cose ( mi auguro di no!), caro Presidente faccia qualcosa per allontanare questo increscioso sospetto, intervenga al più presto e dimostri che il legame da sempre intessuto nei confronti dei tifosi non è stato assolutamente intaccato dal raggiungimento di questo storico traguardo.
Aspettiamo fiduciosi…