Categories
Pagine di Sport

SERIE A: IL PUNTO DOPO LA VENTESIMA GIORNATA – Milan ancora capolista, l’Inter segue a due lunghezze – Tra le inseguitrici, gran balzo in avanti della Lazio (5 vittorie di fila) – Tra le matricole il Benevento è sempre la migliore posizionata in classifica – Cristiano Ronaldo guida la speciale classifica- cannonieri – In zona-salvezza ben 10 squadre racchiuse in 10 punti –

Dopo la prima giornata di ritorno formalmente sembra non essere cambiato nulla rispetto al precedente punto analizzato dopo la 15^ partita.
In realtà, nella sostanza, nel periodo considerato è cambiato molto sia in zona-scudetto che in zona-retrocessione.
Il Milan continua a guidare la classifica distanziando di 2 punti l’Inter ma, in virtù di risultati altalenanti delle due milanesi, altre formazioni hanno pian piano risalito la china rendendo più incerto ed avvincente il campionato: la Roma è terza dopo essere uscita malconcia nel derby (0-3) con la Lazio che nelle ultime cinque gare ha collezionato cinque vittorie portandosi prepotentemente in zona-Uefa scavalcando l’Atalanta.
Buona anche la ripresa della Juventus che, con una gara in meno da recuperare contro il Napoli, pur perdendo lo scontro diretto con l’Inter, occupa il quarto posto e continua a far bene anche in Coppa Italia ed all’estero.
Per quanto riguarda la zona-salvezza, la classifica è diventata abbastanza corta; ben dieci squadre, infatti, sono racchiuse in dieci punti.  Tra queste, continua a sorprendere il Benevento, la migliore tra le neo promosse anche se il suo temporaneo appannamento di forma e di risultati (3 sconfitte, 1 pareggio ed 1 vittoria nelle ultime 5 partite, con 15 gol subiti e 6 realizzati) ha permesso un sostanziale avvicinamento di altre formazioni il cui posto in classifica è insolito rispetto al blasone (vedi Fiorentina, Udinese, Bologna, Genoa, Torino).
Nella speciale classifica-cannonieri al primo posto c’è Cristiano Ronaldo con 15 reti ma la lotta è ancora incerta: seguono, nell’ordine, Lukaku (14), Immobile (13), Ibrahimovic (12).                                     Cristiano Ronaldo (Juventus)

Categories
Cronaca

L’ALLUVIONE DI BENEVENTO – Cinque anni fa la provincia campana sommersa dall’acqua –

Il 15 ottobre 2015 a causa delle abbondanti piogge cadute in terra sannita, l’alluvione colpì la provincia di Benevento.
Le forti piogge interessarono il bacino dei principali fiumi, il Calore, il Sabato ed il Tammaro; il terreno arrivò a saturazione data l’incapacità di assorbimento dell’acqua.
Grande fu la mobilitazione popolare in aiuto dei quartieri più colpiti così come le polemiche che seguirono l’evento in ordine alla presunta apertura della diga di Campolattaro.
Oltre al capoluogo di provincia, l’esondazione mise in ginocchio i comuni di San Giorgio la Molara, Solopaca, Paupisi, Montesarchio e Pietrelcina.
Il disastro causò molteplici danni al settore agricolo, agli allevamenti ed al settore industriale.
Due furono le vittime: una settantenne di Pago Veiano, travolta dalle acque del fiume Tammaro, ed un uomo di Varoni di Montesarchio intento a liberare dal fango lo scantinato della sua abitazione.

Categories
Il Cammino del Benevento

BENEVENTO, SI RICOMINCIA! – Dopo tre mesi, riparte il campionato degli “stregoni” – I convocati per Cremona –

Dopo oltre tre mesi di stop dovuto al coronavirus, ritorna di scena il Benevento.
L’ultima partita giocata dai ragazzi di mister Inzaghi risale all’ 8 marzo scorso: l’incontro, disputato al “Vigorito”, finì 4 a 0 per il Benevento contro il Pescara.
Con questa vittoria, la ventunesima su ventotto gare, i giallorossi riscattarono col medesimo risultato dell’andata, all’inverso, l’unica ed umiliante sconfitta patita  continuando la loro incredibile ed inarrestabile scalata verso la serie A.
Domani alle 18,00 il Benevento scenderà finalmente in campo per la gioia dei tifosi che saranno costretti, però, a seguire la partita sugli schermi di Dazn stante la disputa della gara a porte chiuse per i noti motivi di sicurezza disposti dal governo.
Non ci sarà, dunque, l’apporto del tradizionale pubblico che finora ha accompagnato dovunque la formazione beneventana con grande calore ed entusiasmo.
La squadra del presidente Vigorito, al quale verrà conferita la cittadinanza onoraria di Benevento per riconosciuti meriti sportivi, così come riferito dalla stampa locale, è consapevole della sua forza (e l’ha dimostrata ampiamente!) e viaggia spedita verso la massima serie.
Forte dei suoi venti punti di vantaggio sulla seconda, per la certezza matematica della promozione basterebbero solo otto punti nelle ultime dieci gare rimaste ma Inzaghi invita alla calma ed alla massima concentrazione.
L’appuntamento di domani allo “Zini” di Cremona non è tra i più facili: la Cremonese, considerata alla vigilia tra le pretendenti più accreditate alla promozione in serie A, naviga in cattive acque ad un solo punto dalla zona play-out ( anche se parecchie squadre sono racchiuse nello spazio di pochi punti) ma tre giorni fa, alla ripresa del campionato, ha vinto in trasferta ad Ascoli e farà di tutto per far valere contro il Benevento la sua vera forza che finora non è riuscita ad esprimere nel corso del torneo cadetto.
Il Benevento sarà privo di due elementi fondamentali, quali Viola e Letizia, oltre agli infortunati Antei e Vokic: le loro assenze sicuramente si faranno sentire anche se la “rosa” della squadra è ampia e valida.
Ecco, comunque, la lista dei convocati:
Portieri: Montipò, Manfredini, Gori;
Difensori: Gyamfi, Rillo, Tuia, Volta, Barba, Caldiroli, Maggio, Pastina;
Centrocampisti: Del Pinto, Hetemaj, Schiattarella, Basit, Kragl, Tello, Insigne, Improta;
Attaccanti: Coda, Sau, Moncini, Di Serio.                                                  L’allenatore del Benevento, Pippo Inzaghi

 

Categories
Politica

E’ PASSATO IL SESSANTOTTO ?

Per decenni i poteri dominanti ed i loro mezzi di comunicazione hanno tentato, invano, di screditare, con i loro giudizi faziosi e bugiardi ciò che veramente ha rappresentato il ’68 circa la volontà di una
generazione, coraggiosa e idealmente motivata, di costruire il cambiamento.
Violenti, intolleranti, frustrati sono solo alcuni degli epiteti che la classe borghese rivolgeva ai protagonisti del Movimento (studenti, giovani, donne, operai, lavoratori) che avevano solo il torto di protestare contro un sistema che non garantiva il diritto allo studio, ad un ambiente di lavoro adeguato, ad una occupazione dignitosa e, più in generale, ad una nuova qualità della vita.
A distanza di cinquant’anni, molte cose sono cambiate, ed in peggio !
Allora, l’interesse per la cultura (libri, arte, teatro, scuola, ecc.) era enorme, il confronto politico, all’interno dei partiti, era serrato, i giovani erano speranzosi di un mondo migliore che pensavano di realizzare con le loro idee di rinnovamento e con le loro lotte sociali. E poi c’erano grandi leaders politici che, al di là delle diverse tendenze ideologiche, costituivano un costante punto di riferimento per il popolo.
Oggi, la cultura è svilita dal ridimensionamento progressivo dei governanti di turno, molti dei quali hanno tradito la loro spinta propulsiva originaria, i partiti sono diventati oligarchie di notabili contro i quali sono rivolti, spesso a ragione, strali ingiuriosi e volgari a testimonianza della sfiducia e della diffidenza nei confronti non solo di uomini politici ma anche delle istituzioni, i giovani vedono molte ombre nel loro futuro e scappano fuori dall’Italia o, in altre ipotesi, si rifugiano nella famiglia allungando, con loro grande disperazione, un’adolescenza inquieta.  Al posto dei vari Berlinguer, Moro, ecc. ci sono Berlusconi, Salvini, Renzi.
Quando mi trovo a parlare con mio figlio di quei “formidabili anni”, entro in crisi e faccio fatica a rispondere alla sua domanda, legittima per la verità, “Papà, ma come si è arrivati alla situazione odierna, che eredità ci avete lasciato a noi giovani” ?
E mi accorgo che non è giusto scaricare le colpe sui giovani di oggi, accusandoli di essere troppo passivi e disorientati anche se mi sembrano così lontani i tempi di Martin Luther King, Bob Kennedy, lo Statuto dei lavoratori, la legge sull’aborto e sul divorzio, l’autunno caldo, le grandi manifestazioni di massa, Lama ed i sindacati.
Da noi, a Benevento, il ’68 con i suoi riflessi ed i suoi sentimenti è arrivato, forse, all’inizio degli anni settanta ed io, pur avendo ancora un’età giovanissima, avvertivo sensibilmente nell’aria quel clima meraviglioso, coinvolgente che ti entrava dentro quasi a voler esorcizzare quella condizione di impotenza, che giudicavi ingiusta, verso i tuoi nemici di classe che mai come allora ti sembravano più deboli e non solo grazie alla classica esuberanza dettata dall’età giovanile che ti fà apparire tutto più facile ed alla tua portata bensì grazie alla protezione, sia pure indiretta, che ti ispirava la comunanza di idee, di passioni, di ideali di un’enorme massa di giovani che la pensava come te e ti stimolava ad esprimere liberamente il tuo pensiero senza alcun timore reverenziale nei confronti di chicchessia.
Ho ancora vivo nella mente il ricordo della mia prima partecipazione all’occupazione del Liceo Classico, le notti insonni passate a discutere sulla situazione politica, la vigilanza nel respingere i tentativi dei fascisti di liberare l’istituto, l’arrivo di prima mattina delle compagne di scuola con il caffè, il cappuccino e quant’altro. Momenti indimenticabili!
Se penso che il Movimento Studentesco, poi sfociato nel ’68 con tutte le sue implicazioni (trascurate, forse, nella loro importanza dal PCI e da molti intellettuali che all’epoca ruotavano attorno al più grande partito della Sinistra italiana) è iniziato l’anno precedente con la protesta degli studenti dell’Università Cattolica di Milano per la decisione impopolare di aumentare la tassa di iscrizione per tutte le Facoltà portandola da 18 a 43 mila lire (è bene ricordare che a quei tempi il salario medio di un lavoratore era di circa 70 mila lire mensili), mi chiedo come possa restare indifferente oggi la popolazione italiana di fronte alla circostanza che gran parte di essa non riesce a mettere il piatto a tavola a fine mese.
Un altro interrogativo mi pongo:” Se il Sessantotto fosse capitato nei tempi attuali, come avrebbe reagito il “Movimento” ? “.
Allora le domande diventano due: a)- come si è arrivati a tanto, nonostante le lotte e le conquiste di quegli anni e b)- cosa succederebbe se in un’ immaginaria trasposizione dei tempi la contestazione avvenisse oggi, in questa particolare e fallimentare degenerazione della società ?

 

Categories
Il Cammino del Benevento

K.O. A CROTONE, ORA E’ DAVVERO BUIO PESTO PER IL BENEVENTO

Crotone rappresentava …l’ultima spiaggia per un Benevento alla disperata ricerca di punti e di morale ma alla fine ha costituito la fatale testimonianza di inferiorità (è triste ammetterlo!) in un campionato non alla sua portata.
Le problematiche condizioni psicologiche legate alla posizione in classifica, l’assenza di numerosi titolari, le polemiche in settimana per le sonore batoste con Napoli e Roma e, per finire, il “caso Lucioni” fermato dall’antidoping hanno certamente influito sull’ennesima sconfitta rimediata oggi.
C’è da dire, però, che i padroni di casa hanno evidenziato una maggiore volontà di vittoria rispetto ai sanniti che solo dopo il raddoppio del Crotone hanno avuto una reazione degna di tal nome pur senza far soffrire molto la difesa avversaria che ha rischiato di capitolare solo a 7′ dalla fine quando l’arbitro, dopo aver consultato la VAR, ha concesso al Benevento un calcio di rigore: gli stregoni avrebbero potuto rimettere in discussione il risultato ma Viola ha calciato il pallone sul palo spegnendo le ultime speranze di una difficile rimonta.
Ora è davvero buio pesto per il futuro del Benevento dopo una partita nella quale gli unici a brillare sono stati i circa 400 tifosi che, nonostante tutto, hanno continuato ad incitare la squadra fino all’ultimo all’interno dello stadio calabrese.
A questo punto, una svolta è inevitabile.  Non si vuole colpevolizzare nessuno perchè quando si perde e si è finalino di coda con zero punti dopo sei partite, con 16 gol subìti ed 1 realizzato (record negativo fra tutti i cinque maggiori campionati europei) la colpa è di tutti: giocatori, allenatore, dirigenti.  Ma anche oggi, a nostro modesto avviso, pur con tutte le attenuanti cui si accennava all’inizio di questo articolo, gli errori sono stati commessi a partire dall’undici sceso in campo ed a finire con le sostituzioni effettuate.
Prima che la situazione degeneri e la salvezza diventi una “mission impossible” bisogna correre ai ripari con scelte drastiche anche se non indolori.  A buon intenditore…
Il Tabellino
Crotone – Benevento 2-0
FORMAZIONI: Crotone – Cordaz, Sampirisi, Ajeti, Ceccherini, Martella (dal 70′ Faraoni), Rohden, Barberis, Mandragora, Stoian (dal 70′ Nalini), Trotta, Tumminello (dal 4′ Simy).  All. Nicola.
Benevento – Belec, Venuti, Costa, Gravillon (dal 64′ Letizia), Di Chiara, Lombardi, Cataldi, Memushaj, Lazaar (dal 53′ Perugini), Puscas, Coda (dal 58′ Viola).  All. Baroni.
Arbitro: Orsato
Reti: Mandragora (43′), Rohden (58′)

Crotone-Benevento 2-0
La gioia di Mandragora dolo il gol

 

Categories
Il Cammino del Benevento

BENEVENTO SCATENATO, I NUOVI ARRIVI ‘IMMINENTI’ POTREBBERO ESSERE TRE!

Dal sito “calcioweb.eu” leggiamo e pubblichiamo:
Benevento alle prese con una super campagna di rafforzamento.
Nella giornata di ieri infatti,  vi abbiamo parlato dell’ipotesi sempre più insistente che porta al centrocampista del Genoa, Hiljemark.   Il calciatore potrebbe lasciare la Liguria per approdare al Benevento, ma non sarà l’unico colpo del patron Vigorito nelle prossime ore.
Si tratta infatti per l’arrivo di Konè, sempre più vicino, ma l’innesto più importante potrebbe arrivare in attacco.
Secondo quanto riportato da gianlucadimarzio.com infatti, il club campano sarebbe in pressing su Iemmello del Sassuolo.
Dunque continuano le operazioni in entrata per il Benevento”.

Categories
Esoterismo

NASCE A BENEVENTO IL MUSEO DELLE STREGHE

Da “ilquaderno.it” leggiamo e pubblichiamo:
Nella prestigiosa location di Palazzo Paolo V, all’interno del progetto “per terre, per bellezza, per santità” cofinanziato da Fondazione  con il Sud, nasce Janua, il Museo delle streghe di Benevento ideato dall’Ar.eCa.S.C. a r.l., – Onlus e dalla Cooperativa I.D.E.A.S.
Janua, da ‘janara’ talvolta è messa in relazione con Diana, antichissima divinità italica, dea della caccia, della luna e degli incantesimi notturni.  Le Dianare, seguaci di Diana, il cui culto nel mondo romano venne spesso sovrapposto a quelli di Ecate, di Diana e di Iside, celebravano i riti legati alla fertlità ed alla madre terra.  Le ‘janare’, depositarie segrete di culti religiosi messi al bando, ai quali si associavano convinzioni magiche di matrice antichissima ed un repertorio ricco di conoscenze erboristiche, Janua è anche porta, passaggio, passaggio da Benevento, fra Roma e Brindisi, tra Occidente ed Oriente.   Benevento nata dall’acqua del Sabato e Calore abitata sin dai tempi più antichi.
A Benevento esistono le Streghe ?  Per saperlo bisogna innanzitutto raggiungere questa città, farsi catturare dalla sua malìa perdendosi tra i vicoli della sua millenaria storia.  Questo luogo, dove c’è ancora chi chiude porte e finestre lasciandoci dietro una scopa, è popolato dalle Janare.
La prima sezione del Museo delle Streghe aperta al pubblico dal 23 giugno 2017 è quella multimediale, con un’installazione immersiva permanente prodotta e realizzata dalla Cooperativa Ar.eCa. dal titolo “Janare, le Streghe di Benevento”.  Un mondo, quello delle Janare, da scoprire grazie ad un allestimento scenografico, all’eccezionale impatto visivo delle immagini riprodotte in grandi dimensioni, alla straordinaria forza evocativa della sala olografica, alla coinvolgente colonna sonora e alla voce del noto doppiatore sannita Roberto Pedicini.
Una mostra che propone al visitatore un’immersione totale, senza soluzione di continuità, in un mondo simbolico, enigmatico e passionale, dove si concretizza una vita altra, un’esperienza unica sospesa tra terra e luna.   Se volete farvi catturare dal vortice del Sabba, vi aspettiamo a Janua dal martedì alla domenica dalle 10,00 – 13,00 e dalle 17,00 – 20,00 “.

Categories
Il Cammino del Benevento

ZAMPATA DI CERAVOLO, BENEVENTO AI PLAY OFF

Benevento e Frosinone hanno giocato un tempo per parte ma alla fine ha prevalso la squadra di casa, ripagata della stessa moneta per l’ingiustizia subìta all’andata quando i ciociari si aggiudicarono una immeritata vittoria grazie ad una errata decisione arbitrale.
Entrambe le formazioni sono scese in campo per i tre punti, consapevoli che anche un pareggio avrebbe potuto far fallire le loro aspirazioni: una vittoria del Frosinone significava la promozione diretta in serie A senza l’appendice dei play off in virtù del distacco di oltre nove punti tra la terza e la quarta classificata; una vittoria del Benevento comportava la riduzione di quel distacco e la disputa degli agognati spareggi.
Davanti ad una stupenda cornice di folla lo spettacolo non è certo mancato, sia in campo che sugli spalti.
Sia pur privi di parecchi titolari, per infortuni o squalifiche, gli stregoni nel primo tempo hanno gestito bene il gioco, orchestrato da un ottimo Viola che distribuiva numerosi palloni per gli avanti dove anche Puscas, finalmente, riusciva a destreggiarsi bene tra le maglie della difesa avversaria.  Ed era proprio quest’ultimo che sbloccava il risultato nel finale con una rete di testa in mischia.
Nella ripresa, dopo un’azione pericolosa in apertura del Frosinone, il Benevento colpiva ben due traverse, con Viola su punizione e con Puscas dando l’impressione di poter condurre in porto il risultato senza problemi.
Ma era appunto solo un’impressione perchè dopo il doppio pericolo corso, la squadra di Marino iniziava la sua pressione costante verso la porta di Cragno che aveva il suo daffare per sventare le ripetute minacce alla sua rete.
I beneventani, colpa forse anche del caldo e degli sforzi profusi nella prima parte della gara, stentavano a ritrovare il bandolo della matassa e capitolavano al 13′ con Daniele Ciofani pronto a mandare in rete una ghiotta occasione a pochi passi dal portiere.
Il pareggio spronava ancora di più i frusinati che si rendevano conto del calo fisico dei giallorossi e tentavano di aggiudicarsi l’intera posta in palio.
Il Benevento sembrava tirare i remi in barca ed accontentarsi della divisione della posta limitandosi ad agire in contropiede.
Ma quando la partita sembrava ormai avviarsi verso il salomonico pareggio, “la belva” Ceravolo, dopo un continuo batti e ribatti in area frusinate, seguito ad un tiro di Viola respinto dal palo, trovava la zampata vincente e faceva volare il Benevento ai play off.   La gioia tra i giocatori era incontenibile, Ceravolo veniva letteralmente sommerso dai compagni in un abbraccio infinito mentre il pubblico esplodeva in un boato che anticipava di pochi secondi il triplice fischio dell’arbitro La Penna.
La compagine sannita raggiunge un altro traguardo storico con la disputa dei play off per la serie A e grazie a lei sorridono anche le immediate inseguitrici del Frosinone.

Benevento-Frosinone 2-1. La gioia dei beneventani a fine partita (Foto da"corrieredellosport.it")
Benevento-Frosinone 2-1.
La gioia dei beneventani a fine partita (Foto da”corrieredellosport.it”)

Il Tabellino
Benevento – Frosinone 2-1
FORMAZIONI: Benevento – Cragno, Gyamfi, Padella (dal 74′ Pezzi), Lucioni, Venuti, Melara (dall’87’ De Falco), Del Pinto, Viola, Eramo, Puscas (dal 78′ Pajac), Ceravolo.  All. Baroni.
Frosinone – Bardi, Terranova, Ariaudo (dall’84’ Mokulu), Krajnc, Fiamozzi, Maiello, Gori (dal 75′ Soddimo), Sammarco, Mazzotta (dal 45′ Crivello), Dionisi, D. Ciofani.  All. Marino.
Arbitro: La Penna, di Roma 1
Reti. Puscas (43′), Ciofani D. (56′), Ceravolo (93′)
Note:
Ammoniti Fiamozzi, Del Pinto, Gori, Venuti, Cragno, Pajac.