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Religione

Pollice su per… LA VISITA DEL PAPA IN IRAQ – Grande atto di coraggio e di fede di Francesco –

Nessun papa era mai arrivato in Iraq, un Paese travagliato da guerra e fanatismo religioso, bersaglio di mire imperialistiche e terra pericolosa per chiunque, soprattutto per chi professa la fede cristiana.
Ma il Santo Pontefice, nonostante il quadro non idilliaco, aggravato, tra l’altro, dai recenti bombardamenti di Biden in Siria, accusata, senza uno straccio di prova, di aver attaccato le basi americane in Iraq, c’è voluto andare lo stesso in questo Paese blindato per la paura degli attentati per portare una grande testimonianza di fede, pace e speranza.
E’ il primo viaggio internazionale del papa dopo quindici mesi di pandemia.
A Bagdad, nella cattedrale colpita dieci anni fa da un attentato, il pontefice usa parole forti e significative: “Il nome di Dio non può essere usato per giustificare atti di omicidio, di esilio, di terrorismo e di oppressione”.
Un viaggio storico, rischioso, in una terra martoriata da anni per i laceranti conflitti, le violenze, gli estremismi ed un fondamentalismo che non accetta la coesistenza di gruppi etnici e religiosi diversi dall’Islam.
Tacciano le armi! Se ne limiti la diffusione, qui e ovunque”  – ha gridato ai rappresentanti del governo iracheno.

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Pagine di Sport

Serie A: IL PUNTO DOPO LA 25^ GIORNATA (6^ di ritorno) – L’Inter scavalca il Milan in testa alla classifica – Gran balzo in avanti dell’Atalanta – Tra le matricole, cala il Benevento – In ripresa Cagliari, Torino, Bologna e Udinese mentre non risalgono la china Parma e Crotone – Ronaldo guida la classifica-marcatori –

Eccezionale “escalation” dell’Inter che rosicchia 8 punti al Milan scavalcandolo in testa alla classifica.
La squadra di Antonio Conte infila 5 vittorie di fila ed è prima con 59 punti distanziando di ben 6 punti l’altra milanese.
Ma l’Atalanta di Gasperini non è da meno visto l’andamento nelle ultime 5 gare (4 vittorie ed 1 pareggio) con ben 60 reti all’attivo finora, solo 2 in meno dell’Inter.
Perdono colpi, invece, le 2 squadre romane mentre recupera la Juventus, distaccata però di ben 10 punti dalla capolista. Continua a sorprendere l’altalenante Napoli con prestazioni lontane da quelle della scorsa stagione.
Tra le neo promosse, preoccupante discesa del Benevento che colleziona solo 3 punti nelle ultime 5 partite e si fà raggiungere dall’altra neo promossa, lo Spezia, che riesce addirittura a battere il Milan.
Escono fuori dalla “zona calda” della retrocessione, per il momento, Udinese, Bologna, Genoa e Cagliari mentre tra le “grandi” rimane il Torino che, però, deve recuperare due partite.
In piena crisi ancora Parma e Crotone, rispettivamente penultima ed ultima.
La speciale classifica dei marcatori è guidata dallo juventino Cristiano Ronaldo con 20 reti, seguito da Lukaku dell’Inter con 18 e dal sorprendente Muriel dell’Atalanta con 15.                                               L’allenatore dell’Inter, Antonio Conte

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Il Cammino del Benevento

ITALIANO:” E’ UNA PARTITA IMPORTANTE MA NON E’ L’ULTIMA DI QUESTO CAMPIONATO” – L’allenatore dello Spezia frena sull’ipotesi di “scontro-salvezza” con il Benevento –

L’allenatore dello Spezia, Vincenzo Italiano (Getty Images)

Domani il Benevento affronterà in trasferta lo Spezia.
Entrambe le squadre hanno 25 punti in classifica ma per Vincenzo Italiano non è uno “scontro-salvezza” quello che vedrà di fronte due matricole che finora, anche se con alterne fortune, hanno ben figurato nella serie maggiore.
L’allenatore dello Spezia, nella consueta conferenza stampa della vigilia, ha dichiarato che “…Da qui alla fine mancano ancora tredici gare, che sono un’eternità, i punti a disposizione sono ancora tanti e chi perderà non sarà spacciato…”.
Un ragionamento, il suo, valido più per lo Spezia che nelle ultime cinque giornate ha collezionato 7 punti, quattro in più del Benevento che non vince dal 6 gennaio ed è in fase calante rispetto al lusinghiero girone di andata.
Per la squadra di Inzaghi, infatti, la gara di domani rappresenta un ottimo banco di prova per capire se gli ultimi deludenti risultati sono frutto di un temporaneo calo di tensione o se, invece, c’è qualcosa di più serio.
Il tecnico del Benevento non fà drammi, sicuro che i suoi ragazzi si risolleveranno subito (un ritornello ripetuto sovente, sostengono i suoi denigratori).
Tra gli “stregoni” saranno assenti Iago Falque e Letizia, infortunati, mentre rientrerà Barba dopo la squalifica.

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Politica

Pollice su per…LE DIMISSIONI DI ZINGARETTI – Il segretario nazionale del PD spiazza tutti con il suo gesto –

E’ un fulmine a ciel sereno quello che lampeggia all’interno del Partito Democratico: Nicola Zingaretti si dimette da segretario nazionale.
Ma forse tanto sereno il cielo non è !
Dietro quell’unanimismo di facciata si nasconde, infatti, un caos indescrivibile con una lotta fratricida tra i vertici del partito diretta all’occupazione delle poltrone.
Lo fa intendere chiaramente Zingaretti attraverso il messaggio sui social con l’uso di frasi eloquenti,
tipo “lo stillicidio non finisce”, “rilancio di attacchi”, “guerriglia quotidiana”, e via discorrendo.
Nelle parole dell’ex segretario si intravede tutta l’amarezza dell’uomo politico per una battaglia finora tenuta viva nell’interesse del Partito e del Paese ma oscurata da un comportamento meschino del gruppo dirigente che pensa unicamente ad occupare posti di potere ed a tramare alle sue spalle.
Il suo gesto è nobile (anche se metodologicamente scorretto) ma è pure il frutto di una linea politica sbagliata, per i suoi tentennamenti (contro e pro M5S), neo liberista, un elefante che ha partorito il “topolino” Renzi e, infine, la partecipazione ad un governo di emergenza nazionale che, specie, con il malessere all’interno dei pentastellati, ha permesso la rinascita di “cadaveri eccellenti” quali Berlusconi, Salvini, Meloni e, in generale, della destra.                                                Nicola Zingaretti

“Tempi duri per i troppo buoni“, affermava uno spot pubblicitario di svariati anni fa, ma saranno tempi duri ancora per il popolo italiano, alle prese con la pandemia ed i ringalluzziti cadaveri eccellenti che andranno ancora di più a nozze con Draghi.

 

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Musica

Pollice su per… L’OMAGGIO A LUCIO DALLA – Oggi il cantautore avrebbe compiuto 78 anni –

A nove anni dalla scomparsa di Lucio Dalla (1° marzo 2012), che oggi avrebbe compiuto 78 anni,  il regista Pietro Marcello nel suo film “Per Lucio” rende omaggio alla figura di uno dei più grandi poeti ed interpreti della musica leggera italiana.
Ci sono elementi biografici, quali la morte del padre quando Lucio aveva sei anni, le insistenze della madre per lo studio ed il lavoro, l’incontro con il poeta Roberto Roversi, ma c’è anche l’Italia nel film-documentario, un Paese accostato alle immagini ed ai suoni delle canzoni di Lucio Dalla.
Attraverso di esse, bombardamenti, industrializzazione, manifestazioni e bandiere rosse, momenti storici e sociali vengono rivisitati sotto una luce poetica con il primario intento, però, di offrire un piacevolissimo ascolto prima ancora di soffermarsi su temi importanti e delicati.
Il tutto descritto da interviste con gli amici storici del cantautore, Umberto Righi e Stefano Bonaga.
Un tributo doveroso ad un personaggio che per decenni ha deliziato con i suoi testi e la sua musica indimenticabile.

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Il Cammino del Benevento

PER IL BENEVENTO E’ NOTTE FONDA, IL VERONA VINCE FACILE (0-3) – Bruttissima prestazione dei padroni di casa – Infortunio a Letizia dopo 10′ di gioco – Il Benevento continua a perdere terreno –

Una sconfitta secca, senza attenuanti, frutto di una partita disastrosa sotto ogni aspetto.
Dopo le ultime deludenti prestazioni ci si aspettava una gara diversa, con gli stimoli giusti e la voglia di ottenere, contro una squadra alla sua portata, quella vittoria che mancava da due mesi e che avrebbe ridato morale ad Inzaghi ed a tutto l’ambiente giallorosso.
Non è stato così!
Continua la serie nera per il Benevento che sta seriamente compromettendo l’obiettivo salvezza che sembrava già quasi raggiunto dopo l’ottimo girone di andata.
Cosa sta succedendo? Dov’è finita quella squadra-rivelazione che fino a due mesi fa faceva strabuzzare gli occhi ed incantava soprattutto per il carattere e la grinta che dimostrava ad ogni partita?
Ci si era illusi sulla sua reale forza o qualcosa si è improvvisamente rotto a partire dal girone di ritorno?
Sono interrogativi, questi, ai quali sarà possibile rispondere solo nel prosieguo del campionato.
Sta di fatto, però, che attualmente il Benevento sta esprimendo il peggior gioco del torneo ed è indispensabile correre subito ai ripari facendo leva sul materiale esistente, visto ormai chiuso il mercato invernale.
La gara di stasera ha visto un Benevento irriconoscibile, incapace di fare due passaggi consecutivi, vuoi per l’imprecisione dei giocatori vuoi per gli interventi di anticipo degli avversari, apparsi sicuramente più tonici e volitivi degli “stregoni”.
Già nel primo tempo si registra la superiorità del Verona, Zaccagni e Faraoni sulle fasce sono incontenibili ed il Benevento non riesce ad impostare un’azione offensiva degna di questo nome.
L’unico tiro nello specchio della porta di Silvestri è di Insigne nel primo minuto di recupero, davvero troppo poco per una formazione chiamata, per ragioni di classifica e di riscatto, ad una gara votata all’attacco.
Dopo soli dieci minuti di gioco il Benevento perde Letizia, costretto a lasciare tra le lacrime per l’ennesimo infortunio.
Lo sostituisce Foulon che ha il solo pregio di anticipare Lasagna al 21′ lanciato a rete sul solito cross di Zaccagni che imperversa sulla sinistra a discapito di uno spento Depaoli.
Per il resto, per il giovane difensore belga del Benevento è buio assoluto.
Al 25′ non riesce a raggiungere il pallone di testa su cross di Zaccagni permettendo a Faraoni, bene appostato, di segnare l’1 a 0 e nove minuti dopo colpisce bene stavolta di testa ma, sfortunatamente, nella propria rete segnando il più classico degli autogol.
Il doppio vantaggio è tutto meritato per gli scaligeri che potrebbero addirittura arrotondare il risultato con alcune occasioni sventate dalla difesa.
In avanti Sau e Lapadula non rientrano mai in partita anche perchè palloni lì non se ne vedono.
Al 43′, invece, è Montipò a salvare su Lasagna, tra i più pericolosi.
Nella ripresa Inzaghi sostituisce subito i terzini di fascia Depaoli e Foulon con Tuia ed Improta.
Già al 5′, però, il Verona segna il terzo gol che spezza letteralmente le gambe al tentativo di rimonta dei padroni di casa: Glik si fà saltare come un pollo da Lasagna che si invola velocissimo verso la porta di Montipò e lo infila in uscita.
Il Benevento è frastornato e rischia la goleada: al 9′ Montipò salva su un’incursione di Barak, al 13′ Lasagna in contropiede si vede deviare in angolo un potente tiro dal limite, sul seguente corner ancora Montipò si oppone ad un colpo di testa da distanza ravvicinata di un attaccante veronese.
Solo negli ultimi quindici minuti dell’incontro il Benevento prova ad avvicinarsi alla porta di Silvestri ma l’unica occasione da rete la spreca al 32′ Hetemaj che, pescato da Improta in area, calcia malamente a pochi passi dalla porta.
Il Tabellino
BENEVENTO – VERONA  0-3  (0-2)
FORMAZIONI:
Benevento –
Montipò, Depaoli (dal 46′ Improta), Letizia (dall’11’ Foulon, dal 46′ Tuia), Glik, Caldirola, Hetemaj, Insigne (dal 55′ Viola), Ionita, Lapadula (dal 75′ Gaich), Schiattarella, Sau.   All. Inzaghi.
Hellas Verona – Silvestri, Ceccherini (dal 78′ Lovato), Gunter, Magnani (dall’83’ Dawidowicz), Faraoni, Tameze (dal 65′ Sturaro), Veloso, Lazovic, Barak, Zaccagni (dal 78′ Bessa), Lasagna (dall’83’ Favilli).  All. Juric.
Arbitro: Giovanni Ayroldi di Molfetta
Reti: Faraoni (25′), Foulon (autorete 34′), Lasagna (50′)
Note: Ammonito Sturaro

Nella foto: L’esultanza di Faraoni dopo il gol

 

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Cronaca

Pollice su per…L’APPELLO DI AMADEUS PER LA LIBERAZIONE DI PATRICK ZAKI – Al Festival di Sanremo il popolare conduttore lancia l’appello per l’attivista egiziano –

Nel corso della prima serata del Festival di Sanremo, giunto quest’anno alla 71^ edizione, il popolare conduttore Amadeus lancia un appello per la liberazione di Patrick Zaki.
L’attivista e studente egiziano dell’Università di Bologna, arrestato all’aeroporto del Cairo il 7 febbraio 2020, è accusato di minaccia alla sicurezza nazionale e propaganda sovversiva per alcuni post su Facebook dei quali il giovane ha sempre negato la paternità.
A Patrick Zaki, verso il quale social ed istituzioni italiane continuano a manifestare solidarietà per la vicenda nella quale è ingiustamente coinvolto, le autorità egiziane hanno intanto inflitto altri 45 giorni di custodia cautelare in carcere.

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Il Cammino del Benevento

JURIC:” SE FACCIAMO BENE, POSSIAMO FARE MALE AL BENEVENTO” – L’allenatore dell’Hellas Verona parla della sfida al “Vigorito” – Le dichiarazioni di Inzaghi ed i convocati –

L’allenatore dell’Hellas Verona, Ivan Juric, ha piena fiducia nei suoi ragazzi e non può essere altrimenti visto il buon campionato finora disputato dagli scaligeri che nella scorsa partita hanno costretto al pari la Juventus.
In vista dell’incontro di domani allo stadio “Vigorito”, il tecnico croato in conferenza stampa ha, tra l’altro, affermato:”Andremo ad affrontare una squadra molto esperta, sta facendo un ottimo campionato. Noi possiamo avere difficoltà, ma se facciamo bene possiamo fargli male…”.
Per il Benevento la gara di domani è molto sentita. Non è lecito sbagliare perchè nel girone di ritorno gli “stregoni” stanno denotando un preoccupante calo di tensione, di gioco e di risultato e non dormono sonni tranquilli anche perchè le concorrenti in lotta per la salvezza stanno pian piano risalendo la china. La classifica si è accorciata e la formazione di Inzaghi non vince da due mesi.
“Superpippo” è consapevole di tutto ciò ed invita alla calma.
Quando si perde una partita, la cosa più bella è tornare subito in campo. La squadra sta bene – ha dichiarato in conferenza stampa – quella di domani è una gara importante e alla nostra portata”.
Nel Benevento mancheranno Iago Falque e Improta, infortunati, e lo squalificato Barba mentre rientra Glik dalla squalifica.
Probabilmente partiranno titolari Gaich e Letizia.
Nel Verona non saranno della partita gli infortunati Kalinic e Colley.
Ecco i convocati del Benevento:
Portieri: Montipò, Manfredini, Gori, Lucatelli
Difensori: Depaoli, Tuia, Glik, Letizia, Caldirola, Foulon, Pastina
Centrocampisti: Hetemaj, Ionita, Viola, Insigne, Tello, Dabo, Diambo, Schiattarella, Improta
Attaccanti: Sau, Gaich, Caprari, Moncini, Lapadula, Di Serio.
La partita si svolgerà allo stadio “Vigorito” di Benevento alle ore 20,45.
L’arbitro designato per l’incontro è Giovanni Ayroldi della sezione di Molfetta.

Nella foto: Ivan Juric, allenatore dell’Hellas Verona

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Cronaca

Pollice su per… LA LIBERAZIONE DELLE STUDENTESSE NIGERIANE – Erano state rapite da un gruppo armato venerdì –

Venerdì mattina un gruppo armato aveva fatto irruzione in una scuola di Jangebe, nello Stato dello Zamfara, nel nord-ovest della Nigeria, e dopo aver ucciso la guardia aveva rapito 317 studentesse, caricandole su camioncini, al fine di ottenere un riscatto.
Era l’ultimo di una lunga serie di rapimenti di studenti avvenuti nel Paese africano per mano di gang armate.
Ma è di pochi minuti fa la notizia della loro liberazione riferita all’agenzia AFT dal governatore dello Stato, Bello Matawalle. Esse si trovano al sicuro nei locali del governo di Zamfara e sono in buone condizioni di salute.
“Sono felice di annunciare che le ragazze sono state rilasciate, Sono appena arrivate al palazzo del governo”.

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Cronaca

Pollice verso per…L’ABBANDONO DEL MEDITERRANEO DA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA – I Paesi membri indifferenti di fronte al dramma dei migranti –

L’SOS lanciato nella notte tra sabato e domenica scorsa da “Alarm Phone“, la linea telefonica organizzata nel 2014 da attori ed attivisti per aiutare i migranti nel Mediterraneo, per molte ore è rimasto inascoltato. Delle 7 imbarcazioni partite dalla Libia col loro carico di speranze, una si è ribaltata a circa 5 chilometri dalla costa libica e la guardia costiera del Paese nordafricano non ha potuto evitare l’ennesima strage dovuta al ritardo imperdonabile dei soccorsi: le persone morte sono una quindicina, a quanto si apprende, e sono tutte sulla coscienza dell‘Unione Europea i cui Paesi membri sembrano indifferenti e si ostinano a non assumersi le proprie responsabilità.
L’equipaggio della Sea-Watch 3, la nave umanitaria venuta in soccorso, sta lottando per salvare vite umane in un mare abbandonato dalle istituzioni, fornendo assistenza, cibo, coperte calde a centinaia di donne, bambini, famiglie e minori non accompagnati, scappati dalla guerra ed in cerca di aiuti che non arrivano.
E l’Europa dov’è ?