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Pollice verso per … LA MORTE DI PAOLO PIETRANGELI – Il cantautore “militante” aveva 76 anni –

E’ pressocchè sconosciuto ai giovanissimi ma Paolo Pietrangeli l’hanno cantato tre generazioni: ribelle, marxista, icona della contestazione giovanile sessantottina.
Le sue canzoni, mai banali, hanno accompagnato le speranze e gli ideali, soprattutto del popolo di sinistra, nelle battaglie contro il “sistema”, nella coscienza di classe contro le ingiustizie, i soprusi, le ruberìe.
…Nessuno più al mondo dev’essere sfruttato…”, una frase citata nella sua celebre “Contessa”, sempre attuale e prorompente nonostante il degenerare della politica di oggi.
Cantautore, regista, documentarista, sceneggiatore, scrittore, è’ scomparso l’altro ieri,a Roma, all’età di 76 anni.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
24-05-2019 Roma
Politica
Chiusura della campagna elettorale de La Sinistra
Nella foto Paolo Pietrangeli
Photo Roberto Monaldo / LaPresse
24-05-2019 Rome (Italy)
Closing of the election campaign of La Sinistra
In the pic Paolo Pietrangeli
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Pollice su per … IL TRIONFO DEI MANESKIN – Il gruppo rock italiano vince l’Eurovision 2021 –

Il gruppo rock italiano “Maneskin” vince a Rotterdam l’edizione 2021 dell‘Eurovision Song Contest.
La canzone “Zitti e buoni” domina il voto popolare e sul palco viene ripetuta senza la censura delle parolacce che erano state tolte come da regolamento.
Sono i terzi artisti italiani a vincere la competizione europea dopo Gigliola Cinquetti nel 1964 e Toto Cutugno nel 1990.
Una grande soddisfazione per l’Italia e per i ventenni vincitori, “dalla strada in via del Corso ai prestigiosi palchi di Sanremo e Rotterdam”.

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Pollice su per… L’OMAGGIO A LUCIO DALLA – Oggi il cantautore avrebbe compiuto 78 anni –

A nove anni dalla scomparsa di Lucio Dalla (1° marzo 2012), che oggi avrebbe compiuto 78 anni,  il regista Pietro Marcello nel suo film “Per Lucio” rende omaggio alla figura di uno dei più grandi poeti ed interpreti della musica leggera italiana.
Ci sono elementi biografici, quali la morte del padre quando Lucio aveva sei anni, le insistenze della madre per lo studio ed il lavoro, l’incontro con il poeta Roberto Roversi, ma c’è anche l’Italia nel film-documentario, un Paese accostato alle immagini ed ai suoni delle canzoni di Lucio Dalla.
Attraverso di esse, bombardamenti, industrializzazione, manifestazioni e bandiere rosse, momenti storici e sociali vengono rivisitati sotto una luce poetica con il primario intento, però, di offrire un piacevolissimo ascolto prima ancora di soffermarsi su temi importanti e delicati.
Il tutto descritto da interviste con gli amici storici del cantautore, Umberto Righi e Stefano Bonaga.
Un tributo doveroso ad un personaggio che per decenni ha deliziato con i suoi testi e la sua musica indimenticabile.

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Pollice su per…DORI GHEZZI – La cantante, moglie di Fabrizio De Andrè, ammonisce sul tabagismo –

L’11 gennaio 1999 moriva a Milano il cantautore Fabrizio de Andrè.
La causa della morte fu un carcinoma polmonare scoperto dall’artista l’estate precedente.
De Andrè fumava molto, circa 4 pacchetti di sigarette al giorno, e tale circostanza influì in maniera determinante sul decorso della malattia.
“Era riuscito a smettere di bere, ma uscire dal tunnel del fumo, quello no”, dichiarò la moglie Dori Ghezzi in un discorso pronunciato il 31 maggio 2007 ai giovani studenti riuniti presso l’Istituto dei Tumori di Milano per la Giornata Mondiale senza tabacco”.
Da allora la vedova del compianto ed amato “Faber” ha sempre lanciato messaggi contro il tabagismo: “Non fate come Fabrizio“, suggerisce.

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Pollice su per…GHALI – Il cantante rapper racconta un episodio inedito della sua vita privata –

In una puntata dell’Assedio di diverso tempo fa, condotta da Daria Bignardi, il cantante rapper Ghali ha raccontato un episodio della sua infanzia con coraggio e sincerità.
Da bambino andava spesso a trovare il padre in carcere (si ignora, allo stato, il motivo della detenzione) ed aveva modo di intrecciare rapporti con i coetanei con la convinzione che tutti i compagni della sua scuola avessero il padre in carcere.
Nonostante tale circostanza, però, il padre non è mai mancato nella sua vita anche se la figura della madre è stata sempre la più presente e con lei ha avuto un legame particolare.
Ghali, nato a Milano da genitori tunisini il 21 maggio 1993, è stato ospite ieri sera del programma televisivo “Danza con me” in prima serata su Rai1.

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Pollice su per…LEROY GOMEZ – Il cantante americano si è esibito in tv a “L’anno che verrà” – L’omaggio a Nina Simone –

Nel tradizionale appuntamento televisivo di fine anno con il varietà “L’anno che verrà”, condotto da Amadeus e Gianni Morandi, tra i tanti ospiti intervenuti tributiamo il “Pollice su” per Leroy Gomez, cantante americano (Wareham, 8 luglio 1950) divenuto famoso negli anni settanta per l’interpretazione della canzone “Don’t let me be misunderstood” con il gruppo “Santa Esmeralda”.
Il brano, che arrivò in cima alle classifiche internazionali, fu scritto in memoria di Nina Simone, pseudonimo di Eunice Kathleen Waymon (Tryon (America), 21 febbraio 1933 – Carry-le-Rouet (Francia), 21 aprile 2003), cantante e pianista di musica jazz ma soprattutto attivista statunitense per i diritti civili.
Fortemente osteggiata per i pregiudizi razziali in voga in America negli anni quaranta, Nina Simone testimoniò in molte sue canzoni il suo impegno in favore del femminismo avvicinandosi polticamente alle posizioni di Malcom X. Morì per le complicazioni dovute ad un tumore al seno.
Leroy Gomez, afro-americano di sangue portoghese,  iniziò la sua carriera artistica come sassofonista dei Tavares, il maggior gruppo rivale dei Commodores di Lionel Ritchie, poi collaborò con Elton John prima di divenire il cantante solista dei Santa Esmeralda.
Magistrale la sua performance di ieri sera del brano sopra citato, lanciato a suo tempo dagli Animals.

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JOE COCKER, IMMORTALE VOCE GRAFFIANTE – Nel 2014 moriva il grande bluesman britannico –

Il 22 dicembre 2014 moriva Joe Cocker (Sheffield, 20 maggio 1944 – Crawford, 22 dicembre 2014).
Arrivò al grande successo interpretando canzoni dei Beatles, a cominciare da “With a Little Help From My Friends” alla fine degli anni sessanta.
Nel 1969 cantò a Woodstock  il brano di Leon Russell “Delta Lady” incrementando ulteriormente la sua popolarità.
Negli anni settanta l’eccessivo uso di alcool e droga scemò la sua carica artistica che però riprese alla grande negli anni ottanta e continuò fino a poco prima della sua morte avvenuta per un cancro ai polmoni.
Il grande bluesman britannico era dotato di una voce graffiante originale e di una gestualità dinamica ed irruenta capace di coinvolgere il pubblico grazie anche alla sua vulcanica personalità.
Pubblicò 50 album. La rivista statunitense “Rolling Stone” nel 2008 lo collocò al 97° posto nella speciale classifica dei migliori cento cantanti di tutti i tempi.

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JOHN LENNON, ICONA DEI BEATLES – Quarant’anni fa l’assassinio del cantautore –

L’8 dicembre 1980 veniva ucciso John Lennon (Liverpool, 9 ottobre 1940 – New York, 8 dicembre 1980).
Il suo assassino, Mark David Chapman, lo freddò a colpi di pistola davanti all’abitazione del cantante.
Qualche ora prima si era fatto rilasciare un autografo sulla copertina dell’ultimo album di Lennon, “Double Fantasy“, poi l’aveva aspettato e sparato senza muoversi dal luogo del delitto. Quando arrivarono i poliziotti, lo trovarono impassibile con in mano il libro “Il giovane Holden” di J.D. Salinger, del quale stava leggendo  alcune frasi.
L’omicida fu qualificato come un fan squilibrato di Lennon del quale aveva perso la stima maturando in lui la decisione di ucciderlo. Fu condannato alla reclusione da un minimo di 20 anni al massimo dell’ergastolo.
Sulla morte di Lennon, però, ancora oggi si fa cenno a diverse teorie di complotti.
C’è chi sostenne che in realtà Chapman era stato drogato dalla CIA con un progressivo lavaggio del cervello per fissargli nella mente l’ossessione dell’omicidio. La ragione ? Perchè Lennon era un personaggio scomodo per il suo attivismo contro la guerra nel Vietnam, per il disarmo nucleare ed il sostegno a favore degli scioperi degli operai nei cantieri navali.
Un’altra teoria affermò che Lennon era stato rapito dagli alieni che lo ossessionarono a tal punto da convincerlo ad abbandonare il mondo della musica.
Altri ancora arrivarono a sostenere che fu lo scrittore Stephen King a volere la sua morte.
Al di là, comunque, dell’attendibilità o meno di tali teorie sta di fatto che l’8 dicembre 1980 morì un genio della musica, che la celebre rivista “Rolling Stone” classificò al 5° posto nella lista dei 100 migliori cantanti ed al 55° posto in quella dei 100 migliori chiatarristi di tutti tempi.
Per dieci anni fu compositore e cantante dei Beatles nonchè cantautore di maggiore successo nella storia delle classifiche inglesi seguito da Paul McCartney col quale compose la maggior parte delle canzoni del celebre gruppo musicale.

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GIACOMO PUCCINI, GRANDE COMPOSITORE – Nel 1924 la morte del grande artista musicale –

Il 29 novembre 1924 moriva a Bruxelles Giacomo Puccini (Lucca, 22 dicembre 1958 – Bruxelles, 29 novembre 1924).
Ultimo di una dinastia di compositori che da oltre un secolo deteneva il monopolio della vita musicale di Lucca, Puccini subito dopo l’esame di Conservatorio a Milano compose “Le Villi”, un’opera rappresentata nel 1884 che fu notata da Giulio Ricordi, il più importante editore musicale italiano il quale ebbe fiducia in lui.
Nel 1886 conobbe Elvira Bonturi, una donna sposata che lasciò il marito per lui. Dalla relazione nacque il figlio Antonio che Puccini potè legittimare solo dopo la morte del marito di Elvira, nel 1904 (il figlio aveva 17 anni).
I primi tempi furono difficili per i due innamorati a seguito delle precarie condizioni economiche.
Nel 1893, con l’opera “Manon Lescaut”, Puccini conseguì un successo straordinario, seguita nel 1896 da “La bohème” che gli valse la consacrazione internazionale.
I suoi guadagni divennero sempre più lauti grazie alla composizione di altre opere eccezionali, quali “Tosca” nel 1900 e “Madame Butterfly” nel 1904.  Divenne il compositore vivente più ricco e famoso.
Con le sue floride sostanze economiche diede libero sfogo alle sue eterne passioni comprando automobili, oltre una dozzina, e case.
Vennero anche anni difficili per il musicista la cui vicenda personale influenzò negativamente il suo lavoro.
Nel 1909, infatti, la cameriera Doria Manfredi, di 21 anni, che destava continuamente le antipatie della moglie per le attenzioni che Puccini le riservava e che causavano forti litigi in casa,  si suicidò.
Il musicista riuscì a convincere i genitori di Doria a ritirare la denuncia, per la quale in primo grado Elvira era stata condannata ad una pena detentiva, solo un anno dopo.
Con l’avvento della crisi internazionale, sfociata nella prima guerra mondiale l’impegno di Puccini scemò e la sua opera “La rondine” fu completata con difficoltà e ritardi solo nel 1917.
Il compositore non portò a termine l’ultimo suo capolavoro “Turandot”, del quale aveva cominciato ad occuparsi nel 1920, per il protrarsi della malattia, un carcinoma laringeo, che lo portò alla morte.

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FREDDIE MERCURY, MIGLIOR FRONTMAN DI TUTTI I TEMPI – Nel 1991 la morte del leader dei Queen –

Il 24 novembre 1991 moriva a Londra il cantante Freddie Mercury (Zanzibar, 5 settembre 1946 – Londra, 24 novembre 1991).
Freddie Mercury fondò nel 1970 il gruppo rock “Queen”  del quale fu il leader indiscusso grazie al suo enorme talento vocale ed alla sua spiccata personalità.
Considerato il miglior frontman di tutti i tempi per la sua spettacolare ed istrionica presenza nei concerti, vendette con la sua band circa 300 milioni di dischi e pubblicò 40 album.
Condusse una vita dissoluta e piena di vizi fino a quando non si accorse, presumibilmente nel 1989, di aver contratto l’Aids e da allora le sue apparizioni dal vivo divennero sempre più rare.
Non nascose mai la sua condizione di omosessuale e continuò la sua attività artistica fino a quando le forze glielo permisero.
Solo due giorni prima della morte fece diffondere un comunicato stampa nel quale rivelò pubblicamente le sue gravi condizioni di salute dovute alla malattia della broncopolmonite, aggravata dall’Aids.
Per sua espressa volontà, le sue ceneri furono affidate alla sua più cara amica, Mary Austin, che lui considerava come una moglie e che gli fu sempre vicino.
Ancora oggi, Freddie Mercury è ritenuto un mito intramontabile della musica rock ed i suoi numerosi brani di successo continuano ad essere cantati e suonati senza interruzione.
Nel 2008 la rivista statunitense “Rolling Stone” lo classificò al 18° posto nella classifica dei migliori cento cantanti di tutti tempi.