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GIACOMO PUCCINI, GRANDE COMPOSITORE – Nel 1924 la morte del grande artista musicale –

Il 29 novembre 1924 moriva a Bruxelles Giacomo Puccini (Lucca, 22 dicembre 1958 – Bruxelles, 29 novembre 1924).
Ultimo di una dinastia di compositori che da oltre un secolo deteneva il monopolio della vita musicale di Lucca, Puccini subito dopo l’esame di Conservatorio a Milano compose “Le Villi”, un’opera rappresentata nel 1884 che fu notata da Giulio Ricordi, il più importante editore musicale italiano il quale ebbe fiducia in lui.
Nel 1886 conobbe Elvira Bonturi, una donna sposata che lasciò il marito per lui. Dalla relazione nacque il figlio Antonio che Puccini potè legittimare solo dopo la morte del marito di Elvira, nel 1904 (il figlio aveva 17 anni).
I primi tempi furono difficili per i due innamorati a seguito delle precarie condizioni economiche.
Nel 1893, con l’opera “Manon Lescaut”, Puccini conseguì un successo straordinario, seguita nel 1896 da “La bohème” che gli valse la consacrazione internazionale.
I suoi guadagni divennero sempre più lauti grazie alla composizione di altre opere eccezionali, quali “Tosca” nel 1900 e “Madame Butterfly” nel 1904.  Divenne il compositore vivente più ricco e famoso.
Con le sue floride sostanze economiche diede libero sfogo alle sue eterne passioni comprando automobili, oltre una dozzina, e case.
Vennero anche anni difficili per il musicista la cui vicenda personale influenzò negativamente il suo lavoro.
Nel 1909, infatti, la cameriera Doria Manfredi, di 21 anni, che destava continuamente le antipatie della moglie per le attenzioni che Puccini le riservava e che causavano forti litigi in casa,  si suicidò.
Il musicista riuscì a convincere i genitori di Doria a ritirare la denuncia, per la quale in primo grado Elvira era stata condannata ad una pena detentiva, solo un anno dopo.
Con l’avvento della crisi internazionale, sfociata nella prima guerra mondiale l’impegno di Puccini scemò e la sua opera “La rondine” fu completata con difficoltà e ritardi solo nel 1917.
Il compositore non portò a termine l’ultimo suo capolavoro “Turandot”, del quale aveva cominciato ad occuparsi nel 1920, per il protrarsi della malattia, un carcinoma laringeo, che lo portò alla morte.