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Letteratura Universale

PAOLO VOLPONI, SCRITTORE UMANISTA E MODERNO – Nel 1994 la morte del letterato di Urbino –

Il 23 agosto moriva ad Ancona, all’età di 70 anni, lo scrittore e poeta Paolo Volponi.
Dopo una breve esperienza partigiana sugli Appennini, Paolo Volponi intraprese l’attività letteraria nel 1948 con la pubblicazione della raccolta di poesie “Il ramarro“.
A seguito dell’incontro con Adriano Olivetti, nel 1956 divenne direttore dei servizi sociali della Olivetti di Ivrea curando successivamente, dal 1966 al 1971, l’intero settore delle relazioni aziendali.
Nel 1960 vinse il Premio Viareggio per la poesia con l’opera “Le porte dell’appennino“.
Nel 1962 diede alla stampa il volume “Il Memoriale” con il quale iniziò la sua produzione narrativa, seguito dal romanzo “La macchina mondiale” col quale si aggiudicò nel 1965 il Premio Strega.
Per la sua adesione al Partito Comunista Italiano, non gradita ai vertici della Fiat, fu costretto a dimettersi dalla presidenza della Fondazione Agnelli (1975).
Nel 1983 fu eletto senatore della Repubblica come indipendente nelle liste del PCI dal quale si dissociò entrando nel 1991 nel partito di Rifondazione Comunista, con il quale fu eletto deputato nel 1992,  per la sua contrarietà alla dissoluzione del Partito Comunista ed alla nascita del Partito Democratico della Sinistra.
Oltre a quelli già indicati sopra, Volponi ebbe altri Premi letterari importanti: il Premio Viareggio per la narrativa (1975), il Premio Mondello (autore italiano) nel 1986 ed il Premio Strega nel 1991 per la seconda volta.
Nelle sue opere Volponi si caratterizzò sia per la scelta umanistica che per la particolare attenzione alle forme della modernità: sotto quest’ultimo aspetto, convinto della possibilità dell’evoluzione della società industriale in modo democratico,  entrò spesso in polemica con Pasolini per il giudizio positivo espresso nei confronti del “boom economico” degli anni cinquanta e sessanta in Italia contro il parere opposto del poeta friulano.
Nel marzo 1994 gli fu assegnata la Medaglia d’Oro come benemerito della cultura e dell’arte.