Il 28 dicembre 1943 i sette fratelli Cervi furono fucilati dai fascisti nel poligono di tiro di Reggio Emilia.
Partigiani e convinti antifascisti, i sette fratelli Cervi appartenevano ad una famiglia di contadini molto attiva durante la Resistenza.
Il loro cascinale di famiglia diventò porto sicuro per tutti gli antifascisti e partigiani feriti nonchè per i prigionieri di guerra stranieri sfuggiti ai nazifascisti.
Catturati nella notte tra il 24 e il 25 novembre 1943 durante un rastrellamento, furono fucilati per rappresaglia a seguito dell’uccisione, da parte dei partigiani, del segretario comunale fascista di Bagnolo in Piano (RE), Davide Onfiani.