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Il Cammino del Benevento

GATTUSO:”E’ STATA UNA MAZZATA, ORA TESTA AL BENEVENTO” – Le dichiarazioni del tecnico del Napoli alla vigilia del derby con il Benevento – Le parole di Inzaghi in conferenza stampa – I convocati del Benevento –

Domani alle ore 15,00 il Benevento affronterà il Napoli allo stadio “Vigorito”.
La partita, valevole per la quinta giornata del campionato di serie A, è particolarmente sentita dai tifosi giallorossi per una serie di ragioni: innanzitutto, per l’affetto che tantissimi beneventani nutrono per la formazione partenopea nonostante la permanenza della squadra della loro Città in massima serie (sic!), quindi per la curiosità, si fà per dire, di rivedere all’opera i propri beniamini dopo la brutta sconfitta patita con la Roma che ha scatenato non poche polemiche per gli errori commessi, a loro dire, dalla strategìa di Inzaghi sul 2 a 2 a 20′ dalla fine.
Il Napoli giunge a Benevento reduce dalla sconfitta con la squadra olandese Az Alkmar all’esordio in Europa League, una sconfitta che ha amareggiato non poco il tecnico Gattuso che vuole, ovviamente, rifarsi ai danni degli “stregoni”.
L’allenatore del Napoli l’ha fatto intendere tra le righe in conferenza stampa quando ha affermato, senza perdersi in grandi chiacchiere, “E’ stata una mazzata” – riferendosi alla sconfitta in coppa – “ma ora testa al Benevento”.
Mancheranno alla gara i centrocampisti Elmas e Zielinski ma rientrerà Lorenzo Insigne e ci sarà anche Llorente sul quale il Benevento ha insistito molto in campagna acquisti ma invano.
Dal canto suo Inzaghi, senza fare drammi per la sconfitta a Roma, ha dichiarato che “…la squadra ha coraggio e con compattezza e intelligenza nessuna gara ci è impossibile… (…) Nel calcio i pronostici possono anche essere sovvertiti…”.
Saranno assenti per infortunio Barba,  Moncini e Iago Falque ma tra i convocati c’è anche Viola che “…è un giocatore importantissimo…”. Il suo rientro, atteso da tempo dopo un lungo infortunio, è accolto con grande entusiasmo anche se probabilmente partirà dalla panchina.
L’allenatore del Benevento non si è espresso chiaramente circa l’undici che scenderà in campo domani dal primo minuto: gli ex Maggio e Insigne scalpitano mentre Sau potrebbe prendere il posto di Lapadula.
Ecco, comunque, la lista completa dei convocati di mister Inzaghi:
Portieri: Gori, Lucatelli, Manfredini, Montipò;
difensori: Caldirola, Foulon, Glik, Letizia, Maggio, Pastina, Tuia;
centrocampisti: Basit, Dabo, Hetemaj, Improta,  Roberto Insigne, Ionita, Schiattarella, Tello, Viola;
attaccanti: Caprari, Di Serio, Lapadula, Sau.
Dirigerà l’incontro l’arbitro internazionale Daniele Doveri di Roma 1.

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Musica

BRUNO LAUZI, FONDATORE DELLA “SCUOLA GENOVESE” – Nel 2006 la morte del cantautore –

Il 24 ottobre 2006 moriva a Milano, all’età di 69 anni, il cantautore Bruno Lauzi.
Nato ad Asmara, in Eritrea, ma cresciuto a Genova, Lauzi è considerato tra i fondatori, assieme a  Tenco, De Andrè, Paoli, Endrigo e Bindi, della cosiddetta “scuola genovese” dei cantautori.
Negli anni cinquanta, trasferitosi a Varese, collabora con lo scrittore Piero Chiara alla nascita del quindicinale politico liberale “L’Altolombardo” prima di interessarsi alla musica, in particolare quella francese di Brassens ed Aznavour.
Raggiunge il successo con alcuni brani composti e cantati negli anni sessanta, tra i quali:”Il poeta”, “Ritornerai”, “Viva la libertà”.
Alla fine degli anni sessanta conosce Lucio Battisti, entra nella sua casa discografica “La Numero Uno” ed interpreta canzoni “storiche”, quali “E penso a te”, “L’aquila”, “Amore caro, amore bello”.
Come autore vince alcuni premi della critica discografica con brani cantati da lui o scritti per altri:”Lo straniero” per George Moustaki, “Quanto t’amo” per Johnny Halliday, “L’appuntamento” per Ornella Vanoni, “Piccolo uomo” per Mia Martini.
Nel 2000,  colpito dal morbo di Parkinson, si attiva organizzando manifestazioni di solidarietà e di sensibilizzazione sulla malattia.
Nel 2006 vince il “Premio Tenco” alla carriera.

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Pagine di Sport

MARCO SIMONCELLI, PILOTA SFORTUNATO – Nel 2011 la morte del campione di motociclismo –

Il 23 ottobre 2011 moriva, all’età di 24 anni,  durante il Gran Premio della Malesia, sul circuito di Sepang, il motociclista Marco Simoncelli.
Dopo il titolo di campione italiano di minimoto nel 1999 e nel 2000, conquistava il 2° posto al campionato europeo.
Nel 2002 si laureava Campione d’Europa nella classe 125.
Nel 2006 passava in classe 250 alla guida della Gilera RSV, classe nella quale conquistava il titolo di Campione del Mondo nel 2008.
Nel 2010 passava in classe Moto GP con la Honda RC212V gareggiando insieme al compagno di squadra Marco Melandri.
L’incidente mortale avveniva nel corso del 2° giro durante il G.P. della Malesia: il pilota perdeva il controllo della sua Honda in una curva e veniva investito da Colin Edwards e Valentino Rossi che lo seguivano.
Nel 2014 veniva inserito nella Hall of Fame del motociclismo.

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Cronaca

LA TRISTE VICENDA DI STEFANO CUCCHI – Nel 2009 la morte del giovane che suscitò lo sdegno dell’opinione pubblica –

Il 22 ottobre 2009 muore in un ospedale di Roma, all’età di 31 anni, Stefano Cucchi.
La storia del giovane suscita l’indignazione e lo sdegno dell’opinione pubblica già nei giorni immediatamente successivi alla sua morte e, progressivamente, negli anni a seguire, fino a quando nel 2019, dopo circa dieci anni di processi, depistaggi e di indagini, viene accertata la grave responsabilità di militari dell’Arma dei Carabinieri oltre che di medici con la loro condanna per la morte di Stefano Cucchi.
La triste vicenda inizia nella serata del 15 ottobre 2009: Stefano Cucchi viene arrestato dai Carabinieri perchè trovato in possesso di sostanze stupefacenti.
Passa la notte in caserma, quindi il giorno successivo viene condotto dal Giudice per la conferma del fermo. Il suo stato di salute è pessimo, fa fatica a parlare, ha gli occhi pesti ed afferma di non sentirsi bene. Cosa gli è successo durante la notte?
Viene ricoverato in ospedale a seguito del peggioramento delle sue condizioni di salute. Ai familiari viene impedita qualsiasi visita e solo sette giorni dopo l’arresto cessa di esistere.
Alla vista del cadavere i familiari impallidiscono: il corpo nudo di Stefano presenta lesioni e  lividi dappertutto, ha la mascella fratturata, i denti rovinati, pesa 37 chili.
Ilaria Cucchi,la sorella di Stefano, decide di pubblicare le foto scatenando l’indignazione pubblica.
Esplode il caso. I vertici dell’Arma dei Carabinieri si riuniscono segretamente per insabbiare la morte del giovane al fine di evitare il discredito di immagine: manipolazioni, depistaggi e tutto quant’altro viene adoperato e studiato per non far trapelare la verità.
Quest’ultima, però, viene a galla a distanza di dieci anni, grazie alla tenacia di Ilaria Cucchi e dei familiari ed alla confessione di personaggi, militari e non, coinvolti nella vicenda.
Stefano Cucchi fu selvaggiamente picchiato e non gli furono prestate le cure necessarie a guarirlo.

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Letteratura Universale

JACK KEROUAC, IL PADRE DELLA “BEAT GENERATION” – Nel 1969 la scomparsa dello scrittore americano –

Il 21 ottobre 1969 moriva a S.Petersburg, in Florida (USA), all’età di 47 anni, lo scrittore e poeta  americano Jack Kerouac.
Nato da una famiglia franco-canadese a Lowell, nel Massachusetts, nel 1922, trascorse i primi anni della maturità nell’Est dove frequentò il Columbia College di New York.
Nei panni di marinaio visitò vari porti atlantici e mediterranei vagabondando per gran parte degli Stati Uniti.
Nel 1950 pubblicò il suo primo libro, “The Town and the City” dopodichè fece molti mestieri diversi prima di pubblicare nel 1957 il volume “On the Road” che gli procurò fama e successo.
Negli ultimi anni viaggiò in Francia ed in Italia conducendo una vita disordinata per il suo stato di alcoolizzato che lo portò alla morte per cirrosi epatica.
Kerouac è considerato il padre del “Movimento beat” per le idee di liberazione e di approfondimento della propria coscienza contenute nei suoi scritti.

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Letteratura Universale

” L’INQUIETANTE ” ARTHUR RIMBAUD – Nel 1854 la nascita del poeta francese –

Il 20 ottobre 1854 nasce a Charleville, in Francia, il poeta Arthur Rimbaud, uno dei più inquietanti autori dell’Ottocento francese.
Dopo la separazione dei genitori (1860), entra nel Collegio di Charleville (1864) dove, oltre ai successi scolastici, manifesta le sue tendenze all’isolamento, frutto, probabilmente dei contrasti con la madre. Qui conosce il professore di retorica Georges Izambard, di soli 5 anni più grande di lui,acceso repubblicano, il quale diventa  il suo confidente spronandolo a letture decisive per la formazione del poeta.
Nel 1870 nasce la sua passione per la poesia che lo spinge ad inviare tre suoi componimenti alla redazione di un giornale che, però, non le pubblica.
L’anno successivo stringe amicizia con Paul Verlaine col quale intesse una relazione omosessuale che induce la moglie di Verlaine a lasciare il marito.
In questo periodo Rimbaud scrive una famosa lettera ad Izambard nella quale esprime il suo pensiero sulla poesia affermando che il poeta deve farsi veggente attraverso una lunga sregolatezza di tutti i sensi.
La relazione con Verlaine è travagliata, tanto da culminare nel 1873 in un litigio furibondo: Verlaine spara due colpi di rivoltella a Rimbaud ferendolo al polso.
Intanto, inizia la stesura del libro “Saison en infer” che sarà pubblicato grazie all’aiuto economico della madre.
Viaggia molto nel mentre si mantiene con lavori saltuari fino a quando in Africa riesce a fare affari prosperi in concomitanza con la crescita in Francia della sua fama di poeta.
Nel 1891 gli viene amputata una gamba per una gangrena al ginocchio che lo porta alla morte il 10 novembre, all’età di 37 anni.

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Letteratura Universale

JONATHAN SWIFT, UNO SPIRITO LIBERO – Nel 1745 la morte dello scrittore irlandese –

Il 19 ottobre 1745 moriva a Dublino, all’età di 78 anni, lo scrittore irlandese Jonathan Swift.
Considerato tra i maestri della prosa satirica in lingua inglese, Swift fu uno spirito libero .
Nato in una famiglia anglicana, nei suoi scritti si occupò di religione e di politica mettendo in evidenza la sua vena satirica e pungente.
La sua prima pubblicazione importante avvenne nel 1697 con “La Battaglia dei libri”, un poema eroico e satirico nel quale denunciò la finta erudizione dei suoi giorni esaltando la superiorità dei tempi antichi rispetto a quelli moderni.
Tre anni dopo pubblicò “La favola della botte”, un’opera satirica nella quale mise in ridicolo le chiese anglicane, cattoliche e calviniste, circostanza che gli precluse probabilmente la possibilità di una brillante carriera.
Nel 1710 con l’ascesa al potere dei tories, a Swift fu affidata la redazione del periodico del partito al quale si era legato.
Tornato in Irlanda dopo la caduta in disgrazia del leader del partito, vi restò 12 anni.
In questo periodo scrisse il suo capolavoro “I viaggi di Gulliver” un’opera in cui, attraverso la fiaba, manifestò la sua misantropia e la sua rabbia nei confronti del genere umano e del mondo a lui contemporaneo.
Da pastore anglicano qual’era, pronunciò molti sermoni nei quali, tra l’altro, invitava a prediche brevi per evitare la noia ai fedeli.
Trascorse gli ultimi anni estraniandosi completamente dal mondo tenendo un comportamento bizzarro e polemico con tutti. L’amico Alexander Pope fu una delle poche persone con le quali preferì relazionarsi.

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Il Cammino del Benevento

FATALI AL BENEVENTO I 20′ FINALI, LA ROMA NON PERDONA (5-2)- Un rigore dubbio spiana la strada ai capitolini che approfittano degli errori avversari –

Inzaghi l’aveva detto in conferenza stampa che non sono queste le partite sulle quali puntare per la salvezza anche se il forte passivo subìto, così come quello contro l’Inter, è frutto di una lezione che il Benevento deve imparare a capire: in serie A non puoi permetterti il lusso di fare errori in continuazione perchè vieni punito inevitabilmente.
E di errori, purtroppo, il Benevento ne ha commessi troppi stasera, specie negli ultimi 20′ della gara quando, dopo aver raggiunto il sospirato pareggio con grande spirito di sacrificio, si è lasciato andare scoprendosi in maniera illogica ed immotivata permettendo le incursioni degli attaccanti romanisti che non hanno perdonato.
C’è da dire che il rigore concesso dall’arbitro, realizzato da Veretout e che ha spianato la strada alla goleada della Roma, a parere di chi scrive era molto dubbio; fino ad allora il Benevento aveva dato l’impressione di giocare un’altra partita nel secondo tempo pervenendo meritatamente al pareggio con Lapadula che sei minuti più tardi avrebbe potuto addirittura portare in vantaggio la sua squadra se non avesse sbagliato un gol a tu per tu con Mirante su servizio di Insigne.
Il rigore di Veretout e la sostituzione di Dabo con Improta sono stati, forse, gli elementi decisivi per la vittoria della Roma: il centrocampo del Benevento ha ceduto il passo agli avversari con la conseguenza che la difesa si è trovata sotto pressione perdendo la testa e subendo la spinta offensiva di Dzeko e compagni.
Da allora in poi, salvo un clamoroso errore sotto porta di Ionita che ha sfiorato il pareggio, la Roma ha avuto partita facile grazie ad una difesa frastornata che le ha permesso di tutto e di più.
Dzeko al 32′  segnava il gol del 4 a 2 concludendo da due passi una manovra corale della squadra mentre al 44′ Perez siglava il 5 a 2 finale dopo un’azione personale iniziata da centrocampo con una corsa inarrestabile e terminata dopo aver seminato un nugolo di difensori beneventani.
Nel primo tempo la Roma aveva tenuto a lungo il possesso della palla ma era stato il Benevento a passare per primo al 5′ con Caprari che, liberatosi di Santon, aveva battuto Mirante tradito da una leggera deviazione di un suo compagno.
Dopo lo svantaggio la Roma ha iniziato a macinare gioco soprattutto sulla fascia sinistra con Spinazzola e Mkhitaryan che scorrazzavano alla grande creando continui pericoli.
Il Benevento reggeva bene ma in 5′, tra il 30′ ed il 35′ subìva due gol, dapprima da Pedro e poi da Dzeko non senza qualche responsabilità della retroguardia sannita.
Nel secondo minuto di recupero la Roma andava ancora in gol, stavolta con l’ottimo Mkhitaryan, ma la rete veniva annullata per fuori gioco dopo la consultazione del Var.
Nella ripresa l’ingresso di Insigne al posto di uno spento Iago Falque dava maggior vigore al Benevento che perveniva al pareggio con Lapadula al 10′: Ionita subiva fallo in area ad opera di Veretout e l’arbitro decretava la massima punizione. Lapadula dal dischetto tirava sulla destra di Mirante che respingeva proprio sui piedi dello stesso attaccante del Benevento che spingeva la palla in rete.
Poi accadeva quel che abbiamo descritto in apertura. Caprari festeggiato dai compagni dopo la rete

Il Tabellino
Roma – Benevento  5-2  (2-1)
FORMAZIONI:
Roma –
Mirante, Mancini, Ibanez (dal 78′ Kumbulla),  Cristante, Santon (dal 73′ Bruno Peres), Veretout (dal 78′ Villar), Spinazzola, Pellegrini, Pedro (dal 78′ Perez), Mkhitaryan, Dzeko (dall’84’ Mayoral).  All. Fonseca.
Benevento – Montipò, Letizia, Foulon (dall’86’ Maggio), Caldirola, Glik, Ionita, Schiattarella (dall’82’ Hetemaj), Dabo (dal 76′ Improta), Iago Falque (dal 46′ Insigne), Caprari, Lapadula (dall’82’ Sau).  All. Inzaghi.
Arbitro: Giovanni Ayroldi di Molfetta
Reti: Caprari (5′), Pedro (30′), Dzeko (35′), Lapadula (55′), Veretout (rigore 69′), Dzeko (77′), Perez (89′)
Note: Ammoniti Ibanez, Veretout, Santon, Schiattarella, Foulon. Al 47′ del p.t. annullato dal Var per fuori gioco una rete di Mkhitaryan.

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Letteratura Universale

ANDREA ZANZOTTO, UN PERCORSO ESPRESSIVO MULTIFORME – Nel 2011 la morte del poeta veneto –

Il 18 ottobre 2011 moriva a Conegliano (TV), all’età di 90 anni, Andrea Zanzotto.
Sofferente, fin da piccolo, di una fastidiosa forma di asma allergico, aderì alla Resistenza veneta nelle Brigate Giustizia e Libertà occupandosi della stampa e propaganda del movimento.
La svolta artistica avvenne nel 1950 quando vinse il Premio “San Babila” per un gruppo di poesie composte tra il 1940 ed il 1948, poi raccolte e pubblicate nel 1951 con il titolo “Dietro il paesaggio”; in quell’occasione, la giuria era composta da personaggi del calibro di Ungaretti, Quasimodo, Sinisgalli, Sereni, Montale.
Da allora fu un susseguirsi di componimenti poetici di successo, caratterizzati da elementi non facilmente identificabili in correnti letterarie particolari perchè influenzati da un lungo percorso esistenziale e da approfondimenti di Autori di diverse espressioni artistiche (Sereni, Holderlin, Goethe, Pascoli, ecc.).
Zanzotto è stato tra i più significativi poeti italiani della seconda metà del Novecento.
Tra le opere più famose: “Dietro il Paesaggio”, “Elegia e altri versi”, “Vocativo”.
Vinse prestigiosi premi, quali ” Viareggio” e “Feltrinelli” oltre al già ricordato “San Babila”.
Nel 2001 gli fu conferita la “Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte”.

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FONSECA:” NON HO DUBBI, DOMANI SARA’ UNA PARTITA DIFFICILE” – Il tecnico della Roma, alla vigilia della sfida col Benevento, elogia gli “stregoni” in conferenza stampa – Le dichiarazioni di Inzaghi e la lista dei convocati di domani –

Domani, alle ore 20,45, all’Olimpico, la Roma affronterà il Benevento in una gara valevole per la quarta giornata del campionato di serie A.
In conferenza stampa l’allenatore Paulo Fonseca, alla domanda se il Benevento rappresenti o meno una difficoltà per la sua squadra, ha risposto:” Il Benevento è una bellissima squadra, lo abbiamo visto in queste tre partite. Sono una squadra coraggiosa, hanno fiducia, il loro tecnico è molto bravo.  Arrivano qui con fiducia, due vittorie e una sconfitta con l’Inter.  Hanno giocatori di esperienza, forti e domani sarà una partita difficile, non ho dubbi”.
Dal canto suo, il tecnico del Benevento Filippo Inzaghi, dopo aver premesso che “...per ridurre il gap tecnico bisogna correre di più…” ha dichiarato:” Le nostre partite sono altre, qui dobbiamo crescere e imparare e fare pochi errori. In ogni disattenzione vieni punito..”.
Nel Benevento mancherà Moncini, infortunato, nella Roma sarà assente Smalling per un problema al ginocchio sinistro.
Di seguito, la lista dei convocati del Benevento:
Portieri: Gori, Lucatelli, Manfredini, Montipò;
Difensori: Caldirola, Foulon, Glik, Letizia, Maggio, Pastina, Tuia;
Centrocampisti: Basit, Dabo, Hetemaj, Improta, Insigne, Ionita, Schiattarella, Tello;
Attaccanti: Caprari, Di Serio, I.Falque, Lapadula, Sau.