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Letteratura Universale

CONCORSO LETTERARIO DI POESIA “MEMORIAL GIOVANNI DE TOMA”

L’Associazione Culturale “Giovanni De Toma”, in collaborazione con l’Associazione Giovanile “Thesaurus”, organizza la prima edizione del “Concorso Letterario Provinciale di Poesia – Memorial “Giovanni De Toma”, in memoria del giornalista sannita, prematuramente scomparso 14 anni fa.
Un’iniziativa fortemente voluta dai fratelli Giuseppe, renato, Salvatore ed Alessio.
REGOLAMENTO.
1. OPERE AMMESSE AL CONCORSO.   Sono ammesse al concorso poesie inedite in lingua italiana sul seguente tema:”SPORT, STILE DI VITA”.   I partecipanti dovranno essere residenti in Benevento e Provincia.
Si concorre con un massimo di tre poesie di lunghezza non superiore ai 30 versi.  Le poesie non devono contenere disegni, grafici o illustrazioni di qualunque tipo.   La partecipazione al Concorso è completamente Gratuita.
2. MODALITA’. 
Il Concorso prevede un’unica sezione con relativi premi, pari a tre, in ordine di classificazione.
3. PRESENTAZIONE.   I testi, corredati dei dati identificativi dell’Autore (nome, cognome, età, professione, indirizzo, numero telefonico, mail), dovranno pervenire ESCLUSIVAMENTE via e-mail, entro e non oltre il 20 ottobre 2017, al seguente indirizzo: [email protected] citando in oggetto il titolo “MEMORIAL GIOVANNI DE TOMA”.   Le poesie vanno trasmesse in file formato testo (Word o PDF) in allegato all’ e-mail.  Se il partecipante ha meno di 18 anni è obbligatorio dichiarare anche il consenso di chi esercita  la potestà parentale.   Non saranno prese in considerazione le poesie che eccedano la lunghezza stabilita e che, per gli argomenti trattati, possano costituire oltraggio al pubblico pudore e/o esporre l’Associazione organizzatrice a contenziosi di tipo legale.   Non saranno, inoltre, considerate le poesie pervenute fuori tempo massimo o che violino le condizioni poste ai punti 1 e 2.
4. GIURIA.   Le poesie presentate saranno valutate a insindacabile giudizio da una Giuria formata da diversi esperti, presieduta dalla docente e giornalista Teresa Simeone.   Le attività della Giuria sono rigorosamente riservate.  Non sarà accolta alcuna domanda dei concorrenti volta a conoscere e/o contestare le opinioni espresse dai giurati.
5. PREMIAZIONI.   Sono previsti premi ai primi tre classificati, così suddivisi: primo premio Euro 300,00,
secondo premio Euro 150,00, terzo premio Euro 50,00 e targa ricordo.
La premiazione avrà luogo pubblicamente nel mese di Ottobre 2017 a Benevento.
6. DIRITTI D’AUTORE.  Gli Autori rimangono pienamente in possesso dei diritti relativi ai testi con cui intendono partecipare al Concorso.   Accettano, altresì, di concedere a titolo gratuito e senza nulla pretendere i diritti di esecuzione, riproduzione e pubblica diffusione delle opere presentate in relazione a qualsiasi iniziativa presa dalla direzione del Concorso per pubblicizzare e documentare quest’ultimo.   Inoltre, gli Autori accettano di concedere a titolo gratuito e senza nulla pretendere i diritti di pubblicazione e distribuzione delle opere presentate.
7. TRATTAMENTO DATI PERSONALI.   La partecipazione al Concorso comporta la piena accettazione del presente Regolamento e l’utilizzo dei dati personali trasmessi, in conformità alla Legge n. 196/2003, esclusivamente per le finalità connesse al Concorso in oggetto e conservati per il tempo strettamente necessario all’espletamento del suddetto concorso.   Ai sensi del D.P.R. n. 430 del 26.10.2001, art. 6, il presente Concorso non è soggetto ad Autorizzazione Ministeriale.
8. INFORMAZIONI.   Questo regolamento è visibile sull’Evento Facebook “Concorso Letterario di Poesia – Memorial Giovanni De Toma”.   Per tutte le informazioni è possibile contattare i seguenti recapiti:
[email protected] / Cell. 345-7848029.

 

 

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Politica

Riflessione sul reddito di cittadinanza: luci ed ombre

Da qualche tempo, specie da parte del Movimento 5 Stelle, viene sbandierata ai quattro venti l’importanza di assicurare a tutti i disoccupati un “reddito di cittadinanza” ovvero un sussidio mensile da parte dello Stato che serva soprattutto a garantire a determinate categorie di giovani l’accesso a cure mediche, servizi, formazione,ecc.
L’idea, di primo acchito, sembra buona e tale da configurare un mezzo idoneo per combattere la povertà, creare un minimo di autonomia finanziaria ed aiutare le famiglie indigenti.
La stessa, tuttavia, dev’essere rettamente intesa perchè se venisse realizzata così come concepita dai seguaci di Beppe Grillo in realtà  si configurerebbe come una misura di anti-welfare liberalizzato.
I “grillini”, infatti, sulla scia di una corrente liberista di destra, parlano di un reddito di cittadinanza “universale ed incondizionato”, del tutto svincolato dal lavoro, dalle condizioni patrimoniali e di reddito confondendo il concetto di “uguale distribuzione” con “equa distribuzione” .
In questa visione sembrano cascarci anche intellettuali di sinistra nella convinzione errata che la “post-modernità” si possa realizzare in un superamento automatico ed indolore del capitalismo in ciò sovvertendo completamente la teoria marxista del “crollo del capitalismo”.
In realtà, il reddito di cittadinanza “universale ed incondizionato” aiuterebbe ulteriormente il modo di produzione capitalistica perchè finirebbe con l’aumentare la domanda per sopperire alla crisi strutturale di sovrapproduzione che da decenni il capitale cerca di smorzare con l’obiettivo di massimizzare i profitti.
Oggigiorno, fenomeni come disoccupazione, contrazione dei salari, riduzione del potere contrattuale dei lavoratori sono generati dal modo di produzione capitalistica, caratterizzato da un aumento dell’investimento in capitale costante, e cioè i macchinari, a discapito di quello in capitale variabile, e cioè la forza-lavoro, non rendendosi conto che i lavoratori non potranno mai consumare l’enorme quantità di merci prodotte per l’insufficienza del salario percepito.  E questo sistema conduce necessariamente ad una caduta tendenziale del saggio di profitto che tanto preoccupa i capitalisti, impegnati a fronteggiare i notevoli costi di produzione.
Di conseguenza, proporre un reddito di cittadinanza “universale ed incondizionato”  senza porsi il problema di de-legittimare lo status quo, combattere la povertà e la marginalità sociale, migliorare le condizioni lavorative e, soprattutto, assicurare un lavoro a tutti, significherebbe snaturare la reale forza di uno strumento che potrebbe rivoluzionare il sistema capitalistico se usato con discernimento e con equità sociale.
Ben venga, allora, il reddito di cittadinanza ma con finalità precise e sulla base di criteri che non condannino un’intera generazione ad un futuro di precarietà, disoccupazione ed assenza di diritti.

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Esoterismo

PIRAMIDI: FONTI DI ENERGIA ?

Secondo lo studioso Fabio Garuti le piramidi di Teotihuacan (Messico), Giza (Egitto) e Xian (Cina) costituivano nell’antichità delle vere e proprie fonti di energia.
Edificati secondo lo schema e le proporzioni delle tre stelle della cosiddetta Cintura di Orione e realizzati su un’unica Linea Planetaria, i tre siti piramidali sarebbero frutto dell’intelligenza di un’antichissima civiltà, ancora più antica di Egizi e Maya, che si sarebbe estinta, scappata dal pianeta Terra o autodistruttasi senza lasciare traccia al di fuori dei citati colossi energetici.
Partendo da una critica dell’archeologia tradizionale, accusata di rifiutarsi di guardare oltre e di accettare determinate verità ormai dimostrate, l’Autore (“La preistoria atomica lungo la linea di Orione” – Anguana Edizioni -) espone delle prove a sostegno della sua teoria basate soprattutto su documentazioni reperite, reperti, confronti ed analisi comparative con tecnologie attualmente disponibili.
Molto probabilmente, sostiene Garuti, alla luce delle nostre scoperte tecnologiche dell’ultimo secolo, siamo noi ad aver imitato la tecnologia avanzata di quest’antica civiltà e non viceversa.  Ecco gli esempi:
Lampadine a filamento interno lungo e corto.  Siamo a conoscenza di immagini di lampadine a filamento lungo provenienti da un bassorilievo ritrovato a Dendera (Egitto) e di lampadine a filamento corto tratte da un antico Codice Azteco e Maya del 1500 a.C. molto simili a quelle inventate ( o re-inventate) nel 1869.
Centrali atomiche di tipo CANDU.   Materiali isolanti, quali mica e feldspati, reperiti a Teotihuacan, utilizzati ancora oggi come moderatori nelle reazioni nucleari, schemi interni delle piramidi di Giza, ricostruzione del famoso ZED che sembra proprio la colonna di sostegno ai vari settori al cui interno  venivano inserite le barre di uranio naturale non arricchito, dimostrano che la costruzione delle centrali CANDU (in Canada ed in Italia sopratttto) sono state edificate negli anni ’50 ad imitazione delle grandi piramidi.
La pianta del mais.   La pianta del mais non può riprodursi naturalmente perchè i suoi semi restano attaccati al tutolo della pannocchia e perchè sono racchiusi in foglie che li mantengono ancor più saldamente attaccati ad essa. Il mais, quindi, è una pianta artificiale  che per riprodursi ha bisogno dell’intervento umano: se i semi non venissero staccati per mano dell’uomo marcirebbero. Evidentemente, mutazioni bio-genetiche ottenute mediante esposizione controllata a radiazioni nucleari  in virtù di una elevatissima tecnologia preistorica  ha fatto sì che il mais non si estinguesse nel corso dei millenni.
Raffigurazioni di elicotteri e altre macchine.   Nel tempio di Seti I ad Abydos, in Egitto, è venuto alla luce, nascosto da un intonaco di età successiva, un ulteriore vecchissimo intonaco raffigurante, tra altri complessi macchinari, un bellissimo esemplare di elicottero, simile agli elicotteri a portellone centrale usati oggi dall’esercito.
Fabio Garuti conclude la propria pubblicazione citando un proverbio arabo:
“Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero”.

 

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Il Cammino del Benevento

BENEVENTO IN FESTA, E’ SERIE A

Il popolo beneventano è un popolo scaramantico che fino all’ultimo non ha voluto pronunciare quella lettera magica che racchiudeva un sogno di tante generazioni.  Memore di amare esperienze consumate all’ombra della “Dormiente”, di beffe ed ingiustizie che hanno vanificato in un recente passato  ambizioni e traguardi che sembravano vicinissimi, il popolo beneventano ha voluto riservare alla fine i festeggiamenti per la meritata promozione in A pur sapendo in cuor suo che i piccoli, gagliardi e generosi eroi di mister Baroni non avrebbero negato loro l’incredibile gioia della conquista della massima serie.
Solo al triplice fischio finale dell’arbitro Pasqua il gremitissimo ed appassionato pubblico sannita presente sugli spalti del “Ciro Vigorito” ha potuto liberarsi finalmente della tensione che l’ha accompagnato in questi ultimi giorni.
Una tensione che si avvertiva anche in campo con i 22 giocatori attenti soprattutto a non scoprirsi: il Benevento si mostrava più pericoloso ma qualche brivido lo creava anche il Carpi, specialmente con Mbakogu.
Al 32′ Puscas sbloccava il risultato facendo esplodere il “Vigorito”.
Nella ripresa i padroni di casa andavano vicino al raddoppio con Viola che dalla distanza lasciava partire un bolide che veniva respinto in pieno dal palo.  I giallorossi erano più tranquilli e gestivano bene il risultato mentre nel finale gli avversari accusavano di più la stanchezza. Tra i sostenitori del Carpi, poco meno di 200, un uomo veniva colto da malore tenendo in apprensione anche lo sportivo pubblico beneventano che dopo l’intervento del soccorso sanitario applaudiva per l’intervenuta rianimazione suscitando l’apprezzamento della tifoseria carpigiana.
Dopo 4′ di recupero l’arbitro apriva…le porte del Paradiso della serie A al Benevento.  Sugli spalti ed in campo la gioia era incontenibile, poi la spettacolare cerimonia di premiazione sul campo e l’interminabile sfilata tra le strade cittadine.
Se si volesse usare un aggettivo in grado di esprimere in pieno il sentimento dell’intera società sportiva in questo momento, senza alcun dubbio sarebbe “incredulità”.  Ancora oggi, a distanza di qualche ora ormai dall’ingresso ufficiale del Benevento  nella storia calcistica italiana, si fà fatica a credere in questo risultato meraviglioso che rimarrà sicuramente nei ricordi di un’intera provincia.  Dopo il pareggio di Carpi, in fondo, al Benevento sarebbe bastato non perdere.  E la sconfitta, per una squadra che tra le mura amiche ha dato filo da torcere a tutti, persino a Spal e Verona che sono passate direttamente in serie superiore e che ha dimostrato di essere altamente competitiva fin dall’avvio del campionato, non poteva arrivare.  Eppure, il timore c’era perchè gli avversari emiliani venivano da due vittorie esterne. Ma il timore più forte, forse, era di natura psicologica perchè passare in due sole stagioni calcistiche dalla Lega Pro alla Serie A, dopo 87 anni di storia vissuti nell’inferno delle categorie inferiori, significava effettuare un salto triplo da campione olimpico, passare dal sogno alla realtà e, perchè no, ricevere un vero e proprio atto di giustizia verso una provincia per la quale il calcio era stato finora crudele.
Sono tutti da elogiare questi ragazzi che ci hanno creduto nonostante un periodo burrascoso che ha fatto temere il peggio ma che però hanno superato nel migliore dei modi, con la  compostezza tipica della  grande squadra, l’amalgama dello spogliatoio, la dovuta concentrazione, fino a disputare l’appendice dei play-off con lo smalto dei tempi migliori.  E soprattutto,  in questa …lotteria degli spareggi ha avuto ragione il tecnico confermando la fiducia a giocatori  le cui prestazioni non apparivano all’altezza della situazione, primo fra tutti il centrocampista Viola, anche stasera tra i migliori in campo, Puscas, ma anche Eramo.  Con le sue scelte Marco Baroni ha gestito una rosa non facile perchè carente per gli infortuni e le squalifiche che hanno imperversato durante tutto l’arco del campionato.
E’ stato il trionfo della coralità della squadra, del collettivo, della strategia degli schemi di gioco ma anche di individualità che, partiti da “nani”, sono diventati  “giganti” della serie cadetta: Cragno, Lucioni, Camporese, Lopez, Ciciretti, Falco, Chibsah su tutti oltre ad un campione già affermato, forse l’unico arrivato a Benevento già con quella fama, quel Ceravolo che ha vissuto a Benevento la migliore stagione della sua splendida carriera, con l’invidiabile ed inaspettato “score” di 21 reti molte delle quali decisive.
Oltre ad allenatore e giocatori un posto di primo piano nella gerarchia degli artefici di questo straordinario successo spetta, però, sicuramente al presidente Oreste Vigorito, amatissimo dai tifosi, che ha regalato alla provincia di Benevento un entusiasmo incredibile, un ciclo di successi e di soddisfazioni per i quali l’ambiente sportivo sannita dovrà essere grato in eterno; la sua tenacia nel non mollare mai, neanche nei momenti più difficili e tristi, è stata premiata. Vituperato, maltrattato, a volte deriso, ha dimostrato di essere attaccato ai colori sociali facendo sempre prevalere la saggezza alle intemperanze e facendo più volte da timoniere ad una barca che sembrava affondare col rischio di scomparire nei flutti più pericolosi.
Un ultimo, ma non in ordine di importanza, plauso va alla favolosa tifoseria che ha seguito dovunque la propria squadra dimostrando una maturità ed un calore impareggiabile oltre ad una creatività nell’allestimento delle coreografie degna delle migliori piazze.
Un solo rammarico, forse, va segnalato in questo effluvio di complimenti: l’inadeguatezza della città capoluogo, che ha bisogno di una decisiva e radicale spolverata di immagine di fronte a nuovi scenari che inevitabilmente si apriranno  con l’avvio di una importante stagione calcistica, in chiave culturale, turistica, gastronomica, di accoglienza, economica in generale.
Attualmente, diciamolo francamente, la città non è da serie A: le istituzioni sono chiamate ad attrezzarsi al più presto per una idonea valorizzazione della storia di Benevento, dei suoi monumenti, delle sue bellezze, della sua viabilità.  Ci sarà certamente un flusso maggiore di visitatori che cercheranno alberghi, ristoranti, parcheggi e la città dovrà essere pronta ad accoglierli nel migliore dei modi, offendo servizi, pulizia, interessi all’altezza della situazione. Ciò che finora è decisamente mancato nonostante il prestigioso traguardo della serie B.
Il Benevento, stasera, battendo il Carpi (1-0) nella gara di ritorno della finale play off per la serie A ha scritto una pagina importante nella storia non solo calcistica, la prima, ci auguriamo, di una lunga serie.  Una pagina scritta con il lavoro tenace, della fredda e rigorosa programmazione, dell’intuito imprenditoriale. Impegniamoci tutti, in primis Comune e Provincia, per fare di questo successo un’occasione irripetibile per lo sviluppo generale di un intero territorio. Ora e sempre, forza Strega!
Il Tabellino
Benevento-Carpi 1-0
FORMAZIONI: Benevento – Cragno, Venuti, Camporese, Lucioni, Pezzi (dal 90′ Padella), Lopez (dal 79′ Del Pinto),  Chibsah, Eramo, Viola, Puscas (dal 71′ Cissè), Ceravolo.   All. Baroni
Carpi – Belec, Struna (dal 19′ Sabbione), Romagnoli, Poli (dal 51′ Lasagna), Letizia, Jelenic, Mbaye, Bianco, Di Gaudio, Lollo (dal 73′ Fedato), Mbakogu.  All. Castori.
Arbitro: Pasqua, di Tivoli
Rete: Puscas (32′)
Note:
Ammoniti  Eramo, Bianco, Lollo, Mbaye.

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Politica

ATTENTI AL 1° LUGLIO !!!!

Dal prossimo 1° luglio EQUITALIA passerà le consegne All’AGENZIA DELLE ENTRATE.
Un’altra tra le bugìe dette da Renzi sarà sotto gli occhi di tutti: quella della soppressione dell’Equitalia che confluirà, invece, nell’Agenzia delle Entrate.
La novità non è di poco conto ed a farne le spese, come al solito, saranno i contribuenti.
L’Agenzia delle Entrate, infatti, diventerà anche Ente di Riscossione ed avrà libero accesso alle banche dati in possesso del Fisco nonchè a tutte le informazioni riguardanti la disponibilità economica e finanziaria dei contribuenti.
In tal modo, senza aver più bisogno dell’autorizzazione giudiziaria, l’ente di riscossione potrà pignorare il conto corrente: cartelle esattoriali, debiti fiscali, multe, ecc. cadranno sotto la “spada di Damocle” della predetta Agenzia.  Pertanto, se il cittadino non adempie al pagamento dovuto entro il termine di 60 giorni dalla notifica, l’Equitalia trasmetterà gli atti di pignoramento in prima istanza alla banca e, successivamente, decorso il suddetto termine, al contribuente.
Forse saremo costretti a depositare i nostri piccoli e sudati risparmi …sotto la mattonella, come una volta!

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Il Cammino del Benevento

IPOTECATA LA SERIE A

Pareggio a reti inviolate tra Carpi e Benevento nella finale di andata dei play off ma per i sanniti è un risultato che può significare la promozione in Serie A: nella partita di ritorno al “Vigorito”, infatti, solo la sconfitta può negare al Benevento l’accesso nella massima serie.
La gara non è stata tra le più esaltanti e chi si aspettava un Carpi all’arrembaggio della porta di Cragno è rimasto deluso. Meglio per i giallorossi, ovviamente, che non hanno sofferto più di tanto per portare a casa un risultato positivo in vista della partita di ritorno.
Poche sono state le emozioni, sia nel primo che nel secondo tempo, e l’esito dell’incontro ha rispecchiato in pieno l’andamento della partita.
Nella gara di ritorno il Benevento dovrà fare a meno di una pedina importante come Falco che si è fatto ingenuamente ammonire e dovrà saltare l’importante sfida perchè già diffidato.  Peccato.  Ma pure il Carpi avrà i suoi problemi di squalifiche ed infortuni e ciò rende il quadro ancora più avvincente.
La storia del Benevento, specie quella degli ultimi dieci anni, ci ha insegnato a non mettere subito..il carro davanti ai buoi.  Non solo per ragioni scaramantiche, non è il caso di festeggiare anzitempo l’ingresso nel calcio che conta perchè il Carpi non è squadra da sottovalutare, visto e considerato che nelle ultime due trasferte ha fatto piangere Cittadella e Frosinone. Roba non da poco.   Però, a questo punto, possiamo affermare che il Benevento è davvero ad un passo dalla serie A e questo i tifosi lo sanno bene anche se regna ancora l’incredulità per un evento prossimo sul quale pochi o, forse, nessuno avrebbe scommesso un centesimo al’inizio del campionato.
Comunque, ci siamo! Avanti tutta, Strega. Te la meriti questa soddisfazione!
Il Tabellino
Carpi – Benevento 0-0
FORMAZIONI: Carpi – Belec, Sabbione, Romagnoli, Poli, Letizia, Concas (dal 68′ Pasciuti), Mbaye, Bianco, Di Gaudio (dall’81’ Fedato), Lasagna (dall’87’ Beretta), Mbakogu.  All. Bortolas (in sostituzione di Castori, squalificato). Benevento – Cragno, Venuti, Camporese, Lucioni, Lopez, Melara (dal 63′ Matera), Chibsah, Viola, Eramo, Falco, Cissè (dall’88’ Ceravolo).  All. Baroni.
Arbitro: Manganiello, di Pinerolo
Note: Ammoniti Concas, Viola, Melara, Matera, Falco.

Carpi-Benevento 0-0
Concas controllato da Lopez. (Foto LaPresse)