Categories
Il Cammino del Benevento

BENEVENTO IN FESTA, E’ SERIE A

Il popolo beneventano è un popolo scaramantico che fino all’ultimo non ha voluto pronunciare quella lettera magica che racchiudeva un sogno di tante generazioni.  Memore di amare esperienze consumate all’ombra della “Dormiente”, di beffe ed ingiustizie che hanno vanificato in un recente passato  ambizioni e traguardi che sembravano vicinissimi, il popolo beneventano ha voluto riservare alla fine i festeggiamenti per la meritata promozione in A pur sapendo in cuor suo che i piccoli, gagliardi e generosi eroi di mister Baroni non avrebbero negato loro l’incredibile gioia della conquista della massima serie.
Solo al triplice fischio finale dell’arbitro Pasqua il gremitissimo ed appassionato pubblico sannita presente sugli spalti del “Ciro Vigorito” ha potuto liberarsi finalmente della tensione che l’ha accompagnato in questi ultimi giorni.
Una tensione che si avvertiva anche in campo con i 22 giocatori attenti soprattutto a non scoprirsi: il Benevento si mostrava più pericoloso ma qualche brivido lo creava anche il Carpi, specialmente con Mbakogu.
Al 32′ Puscas sbloccava il risultato facendo esplodere il “Vigorito”.
Nella ripresa i padroni di casa andavano vicino al raddoppio con Viola che dalla distanza lasciava partire un bolide che veniva respinto in pieno dal palo.  I giallorossi erano più tranquilli e gestivano bene il risultato mentre nel finale gli avversari accusavano di più la stanchezza. Tra i sostenitori del Carpi, poco meno di 200, un uomo veniva colto da malore tenendo in apprensione anche lo sportivo pubblico beneventano che dopo l’intervento del soccorso sanitario applaudiva per l’intervenuta rianimazione suscitando l’apprezzamento della tifoseria carpigiana.
Dopo 4′ di recupero l’arbitro apriva…le porte del Paradiso della serie A al Benevento.  Sugli spalti ed in campo la gioia era incontenibile, poi la spettacolare cerimonia di premiazione sul campo e l’interminabile sfilata tra le strade cittadine.
Se si volesse usare un aggettivo in grado di esprimere in pieno il sentimento dell’intera società sportiva in questo momento, senza alcun dubbio sarebbe “incredulità”.  Ancora oggi, a distanza di qualche ora ormai dall’ingresso ufficiale del Benevento  nella storia calcistica italiana, si fà fatica a credere in questo risultato meraviglioso che rimarrà sicuramente nei ricordi di un’intera provincia.  Dopo il pareggio di Carpi, in fondo, al Benevento sarebbe bastato non perdere.  E la sconfitta, per una squadra che tra le mura amiche ha dato filo da torcere a tutti, persino a Spal e Verona che sono passate direttamente in serie superiore e che ha dimostrato di essere altamente competitiva fin dall’avvio del campionato, non poteva arrivare.  Eppure, il timore c’era perchè gli avversari emiliani venivano da due vittorie esterne. Ma il timore più forte, forse, era di natura psicologica perchè passare in due sole stagioni calcistiche dalla Lega Pro alla Serie A, dopo 87 anni di storia vissuti nell’inferno delle categorie inferiori, significava effettuare un salto triplo da campione olimpico, passare dal sogno alla realtà e, perchè no, ricevere un vero e proprio atto di giustizia verso una provincia per la quale il calcio era stato finora crudele.
Sono tutti da elogiare questi ragazzi che ci hanno creduto nonostante un periodo burrascoso che ha fatto temere il peggio ma che però hanno superato nel migliore dei modi, con la  compostezza tipica della  grande squadra, l’amalgama dello spogliatoio, la dovuta concentrazione, fino a disputare l’appendice dei play-off con lo smalto dei tempi migliori.  E soprattutto,  in questa …lotteria degli spareggi ha avuto ragione il tecnico confermando la fiducia a giocatori  le cui prestazioni non apparivano all’altezza della situazione, primo fra tutti il centrocampista Viola, anche stasera tra i migliori in campo, Puscas, ma anche Eramo.  Con le sue scelte Marco Baroni ha gestito una rosa non facile perchè carente per gli infortuni e le squalifiche che hanno imperversato durante tutto l’arco del campionato.
E’ stato il trionfo della coralità della squadra, del collettivo, della strategia degli schemi di gioco ma anche di individualità che, partiti da “nani”, sono diventati  “giganti” della serie cadetta: Cragno, Lucioni, Camporese, Lopez, Ciciretti, Falco, Chibsah su tutti oltre ad un campione già affermato, forse l’unico arrivato a Benevento già con quella fama, quel Ceravolo che ha vissuto a Benevento la migliore stagione della sua splendida carriera, con l’invidiabile ed inaspettato “score” di 21 reti molte delle quali decisive.
Oltre ad allenatore e giocatori un posto di primo piano nella gerarchia degli artefici di questo straordinario successo spetta, però, sicuramente al presidente Oreste Vigorito, amatissimo dai tifosi, che ha regalato alla provincia di Benevento un entusiasmo incredibile, un ciclo di successi e di soddisfazioni per i quali l’ambiente sportivo sannita dovrà essere grato in eterno; la sua tenacia nel non mollare mai, neanche nei momenti più difficili e tristi, è stata premiata. Vituperato, maltrattato, a volte deriso, ha dimostrato di essere attaccato ai colori sociali facendo sempre prevalere la saggezza alle intemperanze e facendo più volte da timoniere ad una barca che sembrava affondare col rischio di scomparire nei flutti più pericolosi.
Un ultimo, ma non in ordine di importanza, plauso va alla favolosa tifoseria che ha seguito dovunque la propria squadra dimostrando una maturità ed un calore impareggiabile oltre ad una creatività nell’allestimento delle coreografie degna delle migliori piazze.
Un solo rammarico, forse, va segnalato in questo effluvio di complimenti: l’inadeguatezza della città capoluogo, che ha bisogno di una decisiva e radicale spolverata di immagine di fronte a nuovi scenari che inevitabilmente si apriranno  con l’avvio di una importante stagione calcistica, in chiave culturale, turistica, gastronomica, di accoglienza, economica in generale.
Attualmente, diciamolo francamente, la città non è da serie A: le istituzioni sono chiamate ad attrezzarsi al più presto per una idonea valorizzazione della storia di Benevento, dei suoi monumenti, delle sue bellezze, della sua viabilità.  Ci sarà certamente un flusso maggiore di visitatori che cercheranno alberghi, ristoranti, parcheggi e la città dovrà essere pronta ad accoglierli nel migliore dei modi, offendo servizi, pulizia, interessi all’altezza della situazione. Ciò che finora è decisamente mancato nonostante il prestigioso traguardo della serie B.
Il Benevento, stasera, battendo il Carpi (1-0) nella gara di ritorno della finale play off per la serie A ha scritto una pagina importante nella storia non solo calcistica, la prima, ci auguriamo, di una lunga serie.  Una pagina scritta con il lavoro tenace, della fredda e rigorosa programmazione, dell’intuito imprenditoriale. Impegniamoci tutti, in primis Comune e Provincia, per fare di questo successo un’occasione irripetibile per lo sviluppo generale di un intero territorio. Ora e sempre, forza Strega!
Il Tabellino
Benevento-Carpi 1-0
FORMAZIONI: Benevento – Cragno, Venuti, Camporese, Lucioni, Pezzi (dal 90′ Padella), Lopez (dal 79′ Del Pinto),  Chibsah, Eramo, Viola, Puscas (dal 71′ Cissè), Ceravolo.   All. Baroni
Carpi – Belec, Struna (dal 19′ Sabbione), Romagnoli, Poli (dal 51′ Lasagna), Letizia, Jelenic, Mbaye, Bianco, Di Gaudio, Lollo (dal 73′ Fedato), Mbakogu.  All. Castori.
Arbitro: Pasqua, di Tivoli
Rete: Puscas (32′)
Note:
Ammoniti  Eramo, Bianco, Lollo, Mbaye.

Categories
Il Cammino del Benevento

IPOTECATA LA SERIE A

Pareggio a reti inviolate tra Carpi e Benevento nella finale di andata dei play off ma per i sanniti è un risultato che può significare la promozione in Serie A: nella partita di ritorno al “Vigorito”, infatti, solo la sconfitta può negare al Benevento l’accesso nella massima serie.
La gara non è stata tra le più esaltanti e chi si aspettava un Carpi all’arrembaggio della porta di Cragno è rimasto deluso. Meglio per i giallorossi, ovviamente, che non hanno sofferto più di tanto per portare a casa un risultato positivo in vista della partita di ritorno.
Poche sono state le emozioni, sia nel primo che nel secondo tempo, e l’esito dell’incontro ha rispecchiato in pieno l’andamento della partita.
Nella gara di ritorno il Benevento dovrà fare a meno di una pedina importante come Falco che si è fatto ingenuamente ammonire e dovrà saltare l’importante sfida perchè già diffidato.  Peccato.  Ma pure il Carpi avrà i suoi problemi di squalifiche ed infortuni e ciò rende il quadro ancora più avvincente.
La storia del Benevento, specie quella degli ultimi dieci anni, ci ha insegnato a non mettere subito..il carro davanti ai buoi.  Non solo per ragioni scaramantiche, non è il caso di festeggiare anzitempo l’ingresso nel calcio che conta perchè il Carpi non è squadra da sottovalutare, visto e considerato che nelle ultime due trasferte ha fatto piangere Cittadella e Frosinone. Roba non da poco.   Però, a questo punto, possiamo affermare che il Benevento è davvero ad un passo dalla serie A e questo i tifosi lo sanno bene anche se regna ancora l’incredulità per un evento prossimo sul quale pochi o, forse, nessuno avrebbe scommesso un centesimo al’inizio del campionato.
Comunque, ci siamo! Avanti tutta, Strega. Te la meriti questa soddisfazione!
Il Tabellino
Carpi – Benevento 0-0
FORMAZIONI: Carpi – Belec, Sabbione, Romagnoli, Poli, Letizia, Concas (dal 68′ Pasciuti), Mbaye, Bianco, Di Gaudio (dall’81’ Fedato), Lasagna (dall’87’ Beretta), Mbakogu.  All. Bortolas (in sostituzione di Castori, squalificato). Benevento – Cragno, Venuti, Camporese, Lucioni, Lopez, Melara (dal 63′ Matera), Chibsah, Viola, Eramo, Falco, Cissè (dall’88’ Ceravolo).  All. Baroni.
Arbitro: Manganiello, di Pinerolo
Note: Ammoniti Concas, Viola, Melara, Matera, Falco.

Carpi-Benevento 0-0
Concas controllato da Lopez. (Foto LaPresse)

 

Categories
Il Cammino del Benevento

ASCOLI-BENEVENTO 1-1: HANNO SCRITTO DI NOI

UN AUTOGOL SALVA IL PICCHIO.  Un punto. Mai come questa volta, però, capire se si tratta di una mezza sconfitta o di un passo in avanti è dura.   Perchè a centottanta minuti dalla fine del campionato l’Ascoli sembra avere ancora problemi a capire quando premere il piede sull’acceleratore e quando vincere perchè serve vincere.  Onore al Benevento che al Del Duca gioca un tempo di grande calcio, tatticamente e tecnicamente parlando, capitolando solo nel finale col più classico degli autogol.
(…) Baroni parte abbottonato ma non fa in tempo a far prendere le misure ai suoi che deve ridisegnare tutto.
Lopez allaccia Orsolini a due passi dall’ingresso in area, prende la palla ma travolge l’avversario. Per Piccinini è punizione e rosso diretto.  Severo, forse troppo. (da “ilrestodelcarlino.it”).

Ascoli-Benevento 1-1.  Il momento dell'espulsione di Lopez. (Foto da"ilrestodelcarlino.it")
Ascoli-Benevento 1-1.
Il momento dell’espulsione di Lopez. (Foto da”ilrestodelcarlino.it”)

I GIALLOROSSI FRENANO AL DEL DUCA, L’ARBITRO PROTAGONISTA.   Il Benevento si ferma allo stadio Cino e Lillo Del Duca.  Il primo tempo diventa subito incandescente, poichè al quarto minuto di gioco per il Benevento viene espulso Walter Lopez per un presunto fallo su Orsolini.  Una vera e propria svista dell’arbitro Piccinini, visto che il terzino uruguaiano ha preso nettamente il pallone.  Come se non bastasse, in una mini rissa provocata proprio a causa dell’espulsione di Lopez, vengono ammoniti Camporese per i giallorossi e Favilli per l’Ascoli, il primo di questi essendo diffidato salterà il prossimo match con il Frosinone.
(da “sportcampania.it”).

BENEVENTO BEFFATO DALL’ASCOLI: 1-1. ARBITRAGGIO SCANDALOSO. ESPULSI LOPEZ E CHIBSAH.  Rocambolesco e sfortunato pareggio del Benevento al del Duca di Ascoli.   Nella gara valida per la 40esima giornata del Campionato di Serie B, i giallorossi dopo essere stati in vantaggio per gran parte del match, grazie alla rete del solito bomber Ceravolo (18° sigillo stagionale), sono stati beffati da un’autorete di Eramo nel finale di gara.  La partita di sabato pomeriggio è stata senza ombra di dubbio condizionata da una infelice e scandalosa direzione arbitrale di Piccinini di Forlì.  Ben due le espulsioni nelle fila del Benevento, la prima inesistente ad inizio della partita del difensore Lopez, la seconda a pochi minuti dal triplice fischio di Chibsah. (da “tvsette.net”).

Ascoli-Benevento 1-1. La rete del momentaneo vantaggio di Ceravolo (Foto Taddeo)
Ascoli-Benevento 1-1.
La rete del momentaneo vantaggio di Ceravolo (Foto Taddeo)