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Il Cammino del Benevento

IN DIECI IL BENEVENTO SOFFRE MA STRAPPA IL PAREGGIO (0-0) – L’espulsione di Improta al 37′ condiziona la gara degli “stregoni” – Vano ‘serrate’ dell’Ascoli nella ripresa – Traversa di Simic a pochi secondi dalla fine –

Il Benevento coglie ad Ascoli un punto prezioso dopo una gara condizionata dall’espulsione di Improta al 37′ del primo tempo per doppia ammonizione.
Fino a quel momento la partita e’ equilibrata e sono poche le emozioni.
La squadra marchigiana sfiora il gol gia’ al 4′: Collocolo sulla destra semina in velocita’ Tosca e crossa bene al centro dove Mendes di testa calcia di poco alto.
Rispondono gli ospiti al 9′ con un lancio di Tosca in profondita’ per La Gumina che controlla e tira, un difensore ribatte in angolo.
Al 12′ viene ammonito Improta, il fallo c’e’ ma la misura appare eccessiva.
Cinque minuti dopo un difettoso controllo di El Kaoukibi favorisce l’intervento di Caligara che tira prontamente, il pallone, indirizzato verso la porta, e’ deviato in angolo da Leverbe.
Dopo un tiro alto sulla traversa dell’ex Ciciretti al 23′, il Benevento ha un’ottima occasione al 31′: Acampora dal limite raccoglie una corta respinta della difesa e sferra un bolide dalla distanza, Leali si distende in tuffo e devia in calcio d’angolo.
Al 34′ arriva l’espulsione di capitan Improta: in un contrasto aereo, il trequartista giallorosso stende a terra un avversario con una gomitata, il fallo e’ chiaramente involontario ma l’arbitro non concorda e tira fuori dapprima il cartellino giallo e poi quello rosso.
Si va’ al riposo sullo 0 a 0.
Il secondo tempo e’ di chiara marca ascolana: il Benevento, gia’ sceso in campo in formazione rimaneggiata per le tante assenze per infortuni, e’ costretto a difendersi ad oltranza a causa dell’inferiorita’ numerica.
Gli allenatori, in base alle diverse mire, effettuano numerosi cambi: Stellone rinfoltisce difesa e centrocampo per difendere il risultato, Breda irrobustisce il reparto offensivo per puntare alla vittoria.
Gli attacchi dei padroni di casa, anche se con un po’ di affanno, vengono rintuzzati dalla strenua difesa beneventana che rischia la capitolazione al 24′ quando sugli sviluppi di un corner Tello
salva quasi sulla linea un tiro destinato a finire in rete.
Ma l’occasione piu’ grossa per l’Ascoli giunge all’ultimo dei sette minuti di recupero concessi dal direttore di gara: il neo entrato Simic salta piu’ in alto di tutti ed indirizza di testa verso la porta, Paleari e’ battuto ma la palla colpisce la traversa e ritorna in campo, poi la difesa allontana.
Un po’ di fortuna, dopo la sorte avversa durante tutto l’arco del campionato, aiuta la formazione sannita che conquista un punto importante ai fini della salvezza.
IL TABELLINO
ASCOLI – BENEVENTO 0-0
FORMAZIONI: Ascoli –
Leali, Caligara (dal 67′ Proia, dall’81’ Lungoyi), Botteghin, Falasco, Bellusci, Ciciretti (dal 67′ Dionisi), Adjapong (dal 56′ Donati), Mendes (dall’81’ Simic), Falzerano, Collocolo, Buchel. All. Roberto Breda.
Benevento – Paleari, El Kouakibi (dal 62′ Letizia), Tosca, Acampora (dal 62′ Pastina), Leverbe, Foulon (dal 70′ Jureskin), Karic, Tello, La Gumina (dal 70′ Simy), Viviani, Improta.  All. Roberto Stellone.
Arbitro: Francesco Cosso di Reggio Calabria
Note: Ammoniti Improta (12′), Leverbe (38′), Proia (73′), Lungoyi (84′). Espulso Improta (37′) per doppia ammonizione. Temperatura fredda. Pioggia incessante per tutta la durata della partita.
2′ di recupero nel primo tempo, 7′ di recupero nella ripresa.
                   Riccardino Improta, espulso al 37′ del primo tempo

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Il Cammino del Benevento

IL BENEVENTO TORNA ALLA VITTORIA (1-0) – Tello decide il primo “spareggio-salvezza” col Brescia – Palo di Ndoj nella ripresa – Le “rondinelle” incappano nella sesta sconfitta consecutiva –

Per il Benevento era importante vincere ed alla fine l’obiettivo e’ stato raggiunto.
Tre punti preziosi per la classifica ed il morale, conseguiti alla fine di una partita nella quale si e’ badato piu’ all’agonismo che non alla tecnica.
Priva di elementi importanti, tra infortuni e squalifiche, la formazione giallorossa si e’ trovata anche senza l’apporto di Pettinari, infortunatosi in allenamento; per la qual cosa mister Stellone e’ stato costretto a ricorrere ad un 4-4-1-1 con La Gumina, unica punta chiamata a risolvere i problemi del reparto offensivo.
Ma l’attaccante non ha fatto molto per accontentare allenatore e tifosi: questi ultimi, anzi, lo hanno beccato spesso anche se le responsabilita’ non sono da ascrivere tutte a lui.
La Gumina si impegna, si muove molto ma pecca di concretezza: sotto porta non ha la freddezza e la lucidita’ dei classici goleador. Anche oggi, purtroppo, ha mostrato imprecisione e supeficialita’ nelle
occasioni, poche per la verita’, capitategli sotto tiro. A parziale giustificazione c’e’ da dire che e’ troppo solo in avanti e che i centrocampisti non brillano certamente per passaggi e servizi “illuminanti”.
Per fortuna oggi ci ha pensato la mezzala Tello a togliere le castagne dal fuoco ed a permettere agli “stregoni” di fare un passo avanti nella lotta per la permanenza in serie B.
Venendo alla cronaca, diciamo subito che il primo tempo non ha offerto grosse emozioni.
Considerata la posta in palio, il nervosismo e la paura di perdere sono trapelati  in tutta evidenza nelle due contendenti gia’ nel primo tempo, povero di episodi importanti: Benevento e Brescia navigano in brutte acque e l’incontro era quasi unanimemente indicato come un vero e proprio “primo spareggio-salvezza”.
Il primo brivido lo corrono i padroni di casa al 3′: Viviani scivola sul pallone sulla tre quarti regalando un pericoloso pallone agli avversari che entrano fulmineamente in area, lo stesso Viviani, pero’, rimedia all’errore e sventa la minaccia. Sul rovesciamento di fronte un bel cross di Tello in area risulta troppo alto per la testa di La Gumina.
Il Brescia appare molto piu’ organizzato tra i reparti che non il Benevento ed all’11’ costruisce l’occasione migliore di tutto il primo tempo: Van de Looi si destreggia bene e dal limite lascia partire un tiro forte ed angolato, il pallone accarezza il palo alla sinistra di Paleari e termina sul fondo.
E’ il momento migliore dei bresciani che dieci minuti piu’ tardi, approfittando di un errato disimpegno dei sanniti, sfiorano la rete con un colpo di testa di Aye’ da buona posizione, servito da Ndoj.
La reazione del Benevento non e’ immediata. Si deve attendere il 30′ per vedere un’azione degna di questo nome: un traversone in area di Karic e’ preda di Andrenacci che anticipa La Gumina, sulla respinta Foulon rimette pericolosamente la palla in area, la difesa si salva in angolo.
Un minuto dopo e’ Improta, tra i migliori in campo oggi, ad impegnare Andrenacci con un fiondente dal limite che il portiere respinge in tuffo.
Negli ultimi minuti il Brescia si rende ancora pericoloso: al 38′ Karicic si libera bene e calcia dal limite, Paleari blocca a terra. Al 45′ Ndoj, grazie ad un altro errore di Viviani in disimpegno, si impossessa della palla e calcia da posizione ravvicinata, il tiro e’ deviato in angolo da un difensore.
Nel secondo tempo, al rientro dagli spogliatoi, i giallorossi di Stellone presentano in campo Manfredini al posto di Paleari: il portiere titolare evidentemente e’ vittima di un risentimento muscolare.
La squadra beneventana sembra, comunque, trasformata e gia’ al 1′ costruisce una palla-gol con Acampora che serve in area La Gumina, l’attaccante da ottima posizione “cincischia” sul pallone, non riesce a girarsi per il tiro e l’azione sfuma.
Il gol, comunque, e’ nell’aria ed arriva al 3′ grazie ad Improta che, dopo una bella fuga sulla sinistra, calibra un cross in area per Tello che controlla ed infila il portiere.
Sette minuti piu’ tardi un’altra bella azione del Benevento che e’ quasi la fotocopia di quella precedente, stavolta Tello con un azzeccato colpo di testa manda di pochissimo alto sulla traversa sfiorando il raddoppio.
Al 18′ un’altra buona occasione per i giallorossi: Tello lancia in profondita’ un ottimo pallone per La Gumina che a tu per tu col portiere calcia a lato.
Un minuto dopo e’ il Brescia a sfiorare il gol: dopo una bella azione personale Ndoj colpisce il palo interno, Manfredini e’ battuto ma si ritrova provvidenzialmente il pallone fra le mani respinto dal legno.
L’ultima mezzora, compresi i 5′ di recupero concessi dall’arbitro, non offre molti spunti rilevanti.
Al 28′, su servizio smarcante del neo entrato Simy, apparso oggi in lenta ripresa dopo le brutte prestazioni precedenti, Improta e’ anticipato dal portiere in uscita.
Al 35′ un tiro dalla distanza di Karic finisce …alle stelle. Due minuti dopo, un tiro debole e centrale di Aye’ dal limite e’ neutralizzato dal portiere.
Al 43′ bella triangolazione Tello-Improta con passaggio finale in area per Simy che non riesce, pero’, a raggiungere il pallone per la decisiva deviazione.
Ad una manciata di secondi dalla fine, il Brescia ha l’occasione piu’ ghiotta per pareggiare: Olzer sotto rete si vede bloccare un colpo di testa dall’ottimo Manfredini che salva il risultato con un prodigioso intervento.
Al triplice fischio finale, giocatori e pubblico tirano un sospiro di sollievo ed applaudono i loro beniamini per la prova di carattere e la grinta dimostrata: dopo questa vittoria, sofferta ma meritata, si riaccendono le speranze per un futuro migliore…
IL TABELLINO
BENEVENTO – BRESCIA 1-0 (0-0)
FORMAZIONI: Benevento –
Paleari (dal 46′ Manfredini), El Kaouakibi, Foulon (dal 63′ Letizia), Veselj, Tosca, Acampora (dal 69′ Koutsoupias), Karic, Tello, La Gumina (dal 69′ Simy), Viviani (dal 75′ Kubica), Improta.  All. Stellone.
Brescia – Andrenacci, Karicic (dall’82’ Jallow), Papetti, Adorni, Huard, Bjorkengren (dal 58′ Bianchi), Van de Looi (dall’83’ Labojko), Bisoli, Galazzi (dal 74′ Olzer), Ndoj, Aye’.  All. Possanzini.
Arbitro: Manganiello di Pinerolo
Rete: Tello (48′)
Note:
Ammoniti El Kaoukibi (71′), Kubica (90′), Koutsoupias (94′)

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L’EX LAPADULA BEFFA IL BENEVENTO (1-0) – Il Cagliari, in dieci per l’espulsione di Altare, condanna gli “stregoni” ad una sconfitta immeritata – Esordio sfortunato di Stellone sulla panchina dei giallorossi – Benevento ancora con il mal d’attacco –

Non c’e’ niente da fare! Quest’anno la “dea bendata” non vuol proprio saperne di passare dalle parti di Benevento.
Ancora una sconfitta di misura ed immeritata per gli uomini di mister Stellone, neo tecnico sannita dopo le dimissioni di Cannavaro: cosi’ come con Genoa, Frosinone e Venezia, per citare solo le ultime disputate, il Benevento perde anche a Cagliari in maniera rocambolesca ed inaspettata.
Ad alimentare oltremodo la rabbia e la delusione concorre, vieppiu’, la circostanza che a decretare il successo delle avversarie siano addirittura degli ex, quali Coda, Puscas, Lapadula. Come a dire che la campagna acquisti-cessioni condotta dalla dirigenza beneventana, ed in particolare dal d.s. Pasquale Foggia, esonerato insieme a Cannavaro, e’ stata davvero fallimentare se si considera, oltretutto, che i loro sostituti corrispondano ai nomi di Simy, La Gumina, Ciano che si stanno rivelando certamente non all’altezza della situazione (e stiamo usando un eufemismo…).
Anche oggi a Cagliari il Benevento ha mostrato segni evidenti di carenze offensive; poche occasioni da gol, per la verita’, ma tutte non sfruttate a dovere. La differenza, non da poco, con i sardi e’ che i padroni di casa hanno capitalizzato al massimo l’unica vera opportunita’ con l’incornata di Lapadula giunta proprio nel momento migliore degli “stregoni”.
Nel primo tempo il Benevento subisce a lungo la pressione degli avversari ma, senza troppi affanni, riesce a chiudere bene tutti i varchi agli avanti cagliaritani che mettono i brividi alla difesa giallorossa solo al 27′ con Prelec che, lanciato in contropiede dalle retrovie, supera in velocita’ la difesa e si presenta tutto solo davanti a Paleari che esce alla disperata e salva il risultato.
Per il resto, il portiere beneventano e’ poco impegnato. Il Benevento, dal suo canto, si affaccia alla porta sarda solo con traversoni pericolosi non sfruttati, in particolare, da La Gumina; l’altro attaccante, Simy, sembra “l’ombra che cammina” ed e’ avulso dal gioco, come sempre…
Nella ripresa il Benevento e’ piu’ intraprendente e si fa’ piu’ volte minaccioso con Foulon, Improta e Tello; un bel cross di quest’ultimo al 24′ per poco non viene deviato in rete dai compagni.
Il Cagliari e’ costretto a difendersi con interventi ai limiti della regolarita’: al 28′ il difensore Altare, gia’ ammonito in precedenza, viene espulso per un fallaccio al limite della sua area.
Il momento sembra favorevole al Benevento che, in superiorita’ numerica, sembra li’ li’ per tentare il colpaccio. Quattro minuti dopo, invece, e’ la squadra di casa a passare inaspettatamente: sugli sviluppi di un angolo l’ex Lapadula, lasciato parzialmente …incustodito al centro dell’area, di testa infila l’incolpevole Paleari.
Un errore imperdonabile, l’unico commesso dalla difesa, quello di distrarsi su una ‘faina’ purosangue come Lapadula che ringrazia per l’ennesimo trattamento riservatogli, non mancando di fare salti di gioia…alla faccia di chi gli vuole male (sara’ stato questo il suo pensiero ?).
La generosa reazione di Acampora e compagni nel finale non approda ad alcun risultato.
Finisce 1 a 0 per il Cagliari che sale sempre piu’ su in classifica facendo sprofondare ulteriormente nel baratro il Benevento.
IL TABELLINO
CAGLIARI – BENEVENTO 1-0 (0-0)
FORMAZIONI: Cagliari –
Radunovic, Altare, Obert (dall’82’ Goldaniga), Dossena, Zappa, Dentello, Kourfalidis (dal 19′ Lella), Makoumbo, Mancosu (dal 46′ Luvumbo), Lapadula, Prelec (dal 64′ Millico). All. Claudio Ranieri.
Benevento – Paleari, Veselj (dal 68′ Letizia), Tosca, Acampora, Leverbe (dal 90′ Kubica), Foulon (dal 65′ Jureskin), Improta, Tello, Simy (dal 65′ Pettinari), Karic (dal 79′ Koutsoupias), La Gumina.
All. Roberto Stellone.
Arbitro: Simone Sozza di Milano
Rete: Lapadula (77′)
Note: Ammoniti Veselj (13′), Altare (49′), La Gumina (72′), Millico (88′), Dossena (93′). Espulso Altare (73′) per doppia ammonizione. Annullato all’86’ un gol di Pettinari per fallo di mano commesso dallo stesso autore.

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BENEVENTO, LA MISURA E’ COLMA. ANCHE IL VENEZIA ESPUGNA IL “VIGORITO” (1-2) – Squadra sannita inguardabile – Anche Paleari non e’ piu’ lo stesso, c’e’ il suo “zampino” nei gol incassati – Tifosi incazzatissimi, occore una svolta, ed al piu’ presto – Al 43′ Pettinari ha colpito un palo – Espulso Viviani all’89’ –

Al grido di “Via tutti da Benevento” e “Pasquale Foggia, pezzo di m….”, i giocatori del Benevento sono rientrati a capo chino negli spogliatoi a fine partita, consapevoli dell’ennesima delusione procurata ai tifosi, vittime e non carnefici, come sostiene il presidente, del pessimo andamento della loro squadra in questo campionato.
La misura e’ colma! E’ dall’inizio del torneo che si assiste a prestazioni indecorose. Anzi, a dire il vero, il problema ha radici lontane perche’ e’ dalla fine della precedente stagione che si ravvisa uno strano rapporto tra giocatori, spogliatoio, dirigenza che ha portato a cattivi risultati sul campo e, di conseguenza, ad esternazioni rabbiose della tifoseria.
Quest’ultima continua, nonostante tutto, a sostenere la squadra non facendo mancare la sua presenza anche nelle trasferte piu’ lunghe e dispendiose. Ma, ci si chiede, a che pro ?
E’ lecito sacrificare affetti, soldi, tempo libero per avere in contropartita amarezze e, soprattutto, nessuna liberta’ di parola ? Essere inascoltati ? Criticati ?
Sentire allo stadio imprecazioni “colorite”, insulti, ironici applausi non fa’ piacere a nessuno e, spesso, cio’ si rivela eccessivo e controproducente. Ma questo discorso rientra nella logica quando si perde dopo aver lottato fino all’ultimo per evitare la sconfitta e non quando, come nel caso della gara odierna, quando si vedono in campo giocatori privi di mordente, oltre che di idee e di gioco, non  consapevoli dell’importanza della posta in palio: contro una compagine non “irresistibile” come il Venezia, relegata anch’essa nei bassifondi della classifica, il Benevento avrebbe dovuto “buttare il sangue”, darci dentro con forza, dimostrare la volonta’ di non mollare, di non rassegnarsi al baratro della retrocessione che si intravede, ormai, all’orizzonte.
Non e’ stato cosi’! Si e’ vista, invece, una squadra timorosa, senza uno schema di gioco, incapace di
creare occasioni da rete, intenta solo a sterili fraseggi, con passaggi esasperati all’indietro senza provare a verticalizzare le manovre.
Oggi persino il portiere Paleari, che ha spesso salvato la squadra da risultati negativi, e’ apparso alquanto incerto in diversi interventi, rendendosi complice perlomeno della prima segnatura del Venezia.
Un segnale preoccupante, questo, dello stato di tensione, di non tranquillita’ dei giocatori giallorossi che scendono in campo ad ogni partita con la paura di sbagliare: questa sensazione si avverte in modo palpabile, non si puo’ negarlo.
Ed allora ? Quali sono i possibili rimedi ? Visto e considerato che non e’ piu’ possibile, purtroppo, cambiare rotta ad una campagna acquisti-cessioni fallimentare, condotta dal d.s. Pasquale Foggia con l’avallo di allenatore e dirigenza, a questo punto non rimane altro che …salvare il salvabile.
Occorre una svolta, ma occorre subito, prima che sia troppo tardi, prima che lo spettro della retrocessione diventi una realta’ sacrosanta.
Chi scrive e’ convinto che gli elementi a disposizione della societa’ non sono tutti “bidoni”  come puo’ sembrare dalla posizione in classifica. Lo diciamo senza mezzi termini: Fabio Cannavaro deve rassegnare le dimissioni! E’ vero che si cerca sempre un capro espiatorio nelle situazioni piu’ difficili e, nel calcio, a subirne le conseguenze e’ sempre, a torto o a ragione, l’allenatore. Questa soluzione potrebbe anche non cambiare le cose ma, allo stato attuale, e’ inevitabile. Puo’ darsi che il nuovo trainer abbia maggiore autorita’, esperienza, capacita’ di rapportarsi con i giocatori, doti che finora Cannavaro non ha dimostrato di possedere.
Detto questo, nella cronaca ci limitiamo a descrivere la dinamica dei gol.
Il Venezia passa in vantaggio gia’ al 3′: un inutile fallo di Improta al limite dell’area induce l’arbitro a fischiare la punizione. Batte Pierini, il pallone filtra in area tra una selva di gambe,  passa tra le mani di Paleari e finisce in rete.
Il Benevento pareggia al 4′ di recupero: su azione da calcio d’angolo Veselj tira in mischia, la sfera
viene accompagnata in rete da Tello sotto porta.
La rete dell’1 a 2 al 25′ della ripresa: contropiede veloce del Venezia con cross dalla sinistra di Candela in area per Pohjanpalo che, lasciato tutto solo, non ha difficolta’ a mettere in rete.
Benevento sempre piu’ giu’: adesso e’ penultimo in classifica…
IL TABELLINO
BENEVENTO – VENEZIA  1-2  (1-1)
FORMAZIONI: Benevento –
Paleari, Veselj, Leverbe (dal 75′ El Koaukibi), Acampora( dal 59′ Viviani), Tosca, Jureskin, Improta (dal 59′ Ciano), Tello, Pettinari (dal 59′ Simy), Schiattarella (dal 67′ Karic), La Gumina. All. Fabio Cannavaro.
Venezia – Joronen, Hristov (dal 57′ Svoboda), Ceppitelli, Carboni, Candela, Ellertsson (dal 75′ Andersen), Jajalo, Tessmann (dal 57′ Busio), Zampano (dal 57′ Beghetto), Pierini (dal 67′ Johnsen).   All. Vanoli.
Arbitro: Juan Luca Sacchi di Macerata
Reti: Pierini (3′), Tello (45′ + 4′), Pohjanpalo (70′)
Note: Giornata di sole ma un po’ fredda. Ammoniti Acampora (17′), Schiattarella (38′), Jureskin, Viviani, Johnsen. Espulso Viviani (89′) per doppia ammonizione. Al 43′ del primo tempo Pettinari ha colpito un palo.Benevento-Venezia 1-2. La rete decisiva di Pohjanpalo.