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PALLANUOTO, L’UNGHERIA E’ CAMPIONE D’EUROPA

Finale al cardiopalmo ai Campionati Europei di pallanuoto di Budapest: l’Ungheria batte la Spagna ai rigori per 14 a 13 dopo che i tempi regolamentari erano finiti 9 a 9.
Nella finale per il terzo posto il Montenegro prevale sulla Croazia per 10 a 9.Per l’Italia un dignitoso sesto posto.

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Ieri e Oggi

OGGI E’ IL GIORNO DELLA MEMORIA, NON SOLO CELEBRAZIONI MA COMPORTAMENTI FATTIVI

Il 27 gennaio di ogni anno si celebra la ricorrenza internazionale del “Giorno della Memoria” per commemorare le vittime dell’Olocausto.
Così designato da una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 1° novembre 2005, si decise di celebrare il 27 gennaio di ogni anno il Giorno della Memoria perchè in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Al di là della commemorazione, che non dev’essere mai formale, manteniamo sempre vivo nella nostra mente tutti i giorni lo spirito di combattere ogni forma di odio razziale affinchè non abbia mai più a ripetersi l’orrore del genocidio nazista.

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TORINO, CHE FIGURACCIA! L’ATALANTA GLI RIFILA SETTE PALLONI!

E’ un vero e proprio crollo, una disfatta storica per il Torino di Mazzarri che di fronte al proprio pubblico perde con un passivo pesantissimo che mortifica giocatori e, soprattutto, tifosi.
L’Atalanta di Gasperini rifila ben sette gol alla formazione granata, pessima, irriconoscibile, distrutta nel gioco e nel morale.
Il capitano Andrea Belotti si fà portavoce delle scuse :”Chiediamo scusa a tutti per la pessima prestazione – dice – Adesso tutti in ritiro”.

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Il Cammino del Benevento

CAPITAN MAGGIO RISOLVE UNA PARTITA COMPLICATA (1-2) – Preziosa vittoria in trasferta dei giallorossi col Cittadella – Apre le marcature il neo acquisto Moncini, poi il pareggio su rigore di Iori e all’86’ Maggio realizza il gol-vittoria – Il Cittadella in 10 uomini dal 46′ per l’espulsione di Adorni –

Non è stata certamente la migliore partita del Benevento ma alla fine è prevalsa la superiorità tecnica e quella numerica.
Gli “stregoni” passano anche al “Tombolato” in una gara non facile e molto combattuta fisicamente.
La gara, specie nel primo tempo, non è  ricca di emozioni e le occasioni da gol, tutto sommato, si contano sulle dita di una mano.
Il Benevento aggredisce subito i padroni di casa ma i suoi attacchi si arrestano al limite dell’area di rigore avversaria. Dal 4′ al 7′ è il Cittadella ad affacciarsi alla porta di Montipò ma i colpi di testa di Adorni e di Perticone ed, infine, un traversone di Benedetti non impensieriscono più di tanto.
La prima occasione importante è, invece, del Benevento al 9′ che Coda spreca indirizzando debolmente di testa verso Paleari da ottima distanza un pallone servitogli da Sau.
La gara è noiosa e si deve aspettare il 26′ per vedere un altro tiro in porta: Insigne serve Sau che si districa bene ma il suo tiro, debole e centrale, viene agilmente parato.
Al 31′ si fà vedere il Cittadella con Proia che calcia a volo dal limite e Montipò para a terra.
Un minuto dopo Schiattarella pesca Sau in area ma l’attaccante calcia troppo tardi ed il portiere neutralizza.
Il primo tempo si chiude senza altre emozioni.
All’inizio della ripresa avviene l’episodio che dà una svolta alla partita: Adorni, già ammonito, commette fallo e l’arbitro, forse in modo eccessivo, tira fuori il secondo cartellino giallo e poi il rosso.
Il Benevento non approfitta subito della superiorità numerica ed anzi corre un grosso pericolo al 21′ con Stanco che a tu per tu con Montipò non riesce a segnare.
Stimolata dal pericolo corso, la formazione sannita tira finalmente fuori le unghia ed un minuto dopo và vicinissima al gol con Caldirola che di testa colpisce il palo su cross di Viola, sulla respinta Insigne da pochi passi scaglia malamente il pallone sul portiere che devia in angolo.
Il Benevento insiste ed al 25′ passa in vantaggio: il traversone di Letizia, finalmente preciso, trova in area la testa di Insigne che scodella al centro dove il più lesto di tutti è Moncini che sempre di testa insacca. E’ la prima rete in giallorosso dell’ex Cittadella che, per rispetto della sua ex squadra, non esulta limitandosi a farsi abbracciare dai compagni.
I giallorossi, spinti dall’entusiasmo, continuano ad attaccare ed al 29′ è Viola a rendersi pericoloso con un forte tiro rasoterra che Paleari para.
Sembra tutto facile per il Benevento, in vantaggio di una rete ed in superiorità numerica. Ma non è così perchè al 31′ Letizia commette l’errore di farsi scavalcare in area dal pallone e

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C’E’ GRANDE ATTESA PER LA SFIDA NAPOLI-JUVENTUS

In scena domani al San Paolo il big-match Napoli-Juventus, posticipo della 21^ giornata del campionato di serie A.
Entrambe le squadre sono attese per una conferma della loro condizione fisica dopo le ultime performances in Coppa Italia.
La formazione partenopea ha mostrato grandi segni di ripresa dopo la burrascosa serie negativa che l’ha portata in classifica fuori dall’Europa. La vittoria sulla fortissima Lazio ha dato l’impressione che i guai per Insigne e compagni sono finiti e che c’è ancora tempo per risalire la china.
Gattuso ha intenzione di schierare il neo acquisto Demme dal primo minuto e ritrova Mario Ruiz dopo la squalifica.
Nella Juventus giocherà probabilmente la coppia d’attacco Ronaldo-Dybala con Ramsey a supporto. In difesa, spazio a Cuadrado in sostituzione dell’infortunato Danilo e, a centrocampo, piena fiducia a Bentancur dopo l’ottima prova fornita in Coppa contro la Roma.
Appuntamento alle 20,45.                                                          Demme, neo acquisto del Napoli

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ATLETICO MADRID CLAMOROSAMENTE ELIMINATO DALLA COPA DEL REY

L’Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone viene clamorosamente eliminato ai sedicesimi di finale della Copa del Rey dal Cultural Leonesa, una formazione appartenente alla Segunda Division B, corrispondente alla Serie C italiana.
Il Cultutal passa il turno vincendo 2 a 1 dopo i tempi supplementari.
Erano nove anni che l’Atletico non veniva eliminato da una squadra di categoria inferiore.

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ERIKSEN, PROSSIMO ALL’INTER, PORTA IL TOTTENHAM ALLA VITTORIA

Christian Eriksen, centrocampista del Tottenham e della nazionale danese, sul quale l’Inter sta facendo una grossa pressione per portarlo a Milano, è protagonista nella partita Tottenham-Norwich, valevole per la 24^ giornata della Premier League.
Il giovane danese, classe 1992, entra dalla panchina al 62′ per sostituire Lamela e spinge la sua squadra, allenata da Mourinho, alla vittoria sul Norwich.
Eriksen, che prima di approdare al Tottenham ha militato nell’Ajax vincendo 3 scudetti, 1 Coppa dei Paesi Bassi ed 1 Supercoppa, è considerato uno dei più forti calciatori della storia danese.

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EUROPEI DI PALLANUOTO, IL MONTENEGRO ELIMINA L’ITALIA (10-8)

Dopo il “Setterosa”, finisce anche l’avventura del “Settebello”: la nazionale azzurra di pallanuoto perde contro il Montenegro ed è eliminata ai quarti di finale del Campionato Europeo in corso di svolgimento a Budapest.
La squadra di mister Campana disputa una bella partita, soprattutto nella seconda parte,  ma alla fine la vittoria arride ai montenegrini in virtù della loro maggiore determinazione e condizione fisica.
Risultato finale: 8 a 10. Il Montenegro accede alle semifinali, all’Italia la consolazione di aver già conquistato il pass olimpico per Tokyo 2020.

Foto Gian Mattia D’Alberto – LaPresse
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Letteratura Universale

RITRATTO IN PIEDI – di Gianna Manzini

Pubblicato nel 1971 da Mondadori e vincitore nello stesso anno del Premio Campiello, “Ritratto in piedi” è il titolo di un romanzo autobiografico di Gianna Manzini (Pistoia, 24 marzo 1896 / Roma, 31 agosto 1974) che tratteggia la figura del padre, Giuseppe, anarchico, pronto a sacrificare anche la famiglia per un ideale.
La scrittrice rivive nel libro i suoi ricordi col padre amatissimo, costretto a vivere in esilio per le sue idee,  in ristrettezze economiche e finito a causa di un infarto dopo aver subìto l’ennesima aggressione da parte dei fascisti.
I ricordi che affiorano nella mente della Manzini sono pervasi da rimpianti e turbamenti interiori, pentita com’è dal suo atteggiamento sentimentale altalenante nei confronti del genitore.
“Rimpianto e rimprovero stuzzicano il rimorso. Tento forse di blandirlo, battendomi il petto? Non esistono nascondigli di sorta o possibili astuzie per sviarlo. E dell’atto di contrizione se ne infischia, il rimorso. C’era tempo per tutto…ma non c’era posto per te, mio vero, unico orgoglio, mia lezione vivente, mia grazia vivente…”.
Tra i libri più belli letti dal sottoscritto, che consiglio vivamente soprattutto ai sognatori ed ai lettori più sensibili, disposti a sacrificare tutto in ragione dei loro ideali.                                                              Gianna Manzini

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FOREMAN – FRAZIER, UN MATCH ENTRATO NELLA STORIA

Un match entrato nella storia del pugilato quello combattuto tra Joe Frazier e George Foreman: era il 22 gennaio 1973 e l’incontro si tenne a Kingston, in Giamaica, valevole per il titolo di campione del mondo dei pesi massimi versione WBA e WBC, detenuto dal primo.
Joe Frazier, statunitense, soprannominato “Smokin’Joe”, scomparso nel 2011 all’età di 67 anni, aveva sconfitto il grande Cassius Clay due anni prima e, imbattibile, dominava da tempo la categoria.
Il suo avversario, George Foreman, anch’egli statunitense ed imbattuto come Frazier, nonostante la sua fama di picchiatore e la sua stazza imponente (era alto 1,93 contro l’1,82 di Frazier) partiva come sfavorito. Nell’anno precedente all’incontro di Kingston, il 1972, aveva disputato cinque incontri, tutti vinti per k.o. e nei primi tre round.
Il match entrò nel vivo da subito. Frazier, nel corso del primo minuto, costrinse Foreman ad arretrare grazie ai suoi colpi ma al secondo minuto, dopo botte e risposte di entrambi, Foreman con un poderoso montante destro mandò Frazier al tappeto. E qui “Smokin’Joe” commise forse un errore che gli fu fatale perchè anzichè respirare e prendere tempo per trovare la giusta concentrazione, si rialzò subito considerando un’umiliazione troppo grossa la messa a tappeto. Foreman gli sferrò una gragnuola di colpi, Frazier finì altre due volte al tappeto prima della fine del primo round.
Nel secondo round Foreman continuò il “pestaggio” mettendo al tappeto Frazier altre 3 volte. Il sesto k.o. in virtù di un potente montante sinistro sollevò addirittura Frazier da terra spostandolo di mezzo metro. Fu a quel punto che l’arbitro decise di porre fine all’incontro decretando la vittoria di Foreman per K.O. tecnico. Inutile dire che Frazier, dopo il sesto tappeto, si rialzò subito nuovamente per continuare ma ormai non c’era più niente da fare per evitare l’imbattibilità.