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Cinema

LAURA ANTONELLI, SENSUALE E (S)MALIZIA(TA) – 5 anni fa la scomparsa dell’attrice –

Il 22 giugno 2015 muore a Ladispoli (Roma) l’attrice Laura Antonelli.
Nata a Pola (città istriana all’epoca italiana) il 28 novembre 1941, Laura Antonelli, dopo alcune esperienze televisive in spot della Coca-Cola e in fotoromanzi, esordisce nel mondo del cinema nel 1965 con piccoli ruoli in vari film.
Il successo arriva nel 1971 con il film “Il merlo maschio“, primo di una serie di film erotici che la impongono all’attenzione del grande pubblico  innalzandola a “icona sexi” italiana.
Bella e sensuale, oltre che brava sul set, nel 1973 interpreta il ruolo da protagonista nei panni di una cameriera, accanto a Turi Ferro ed al giovane attore Alessandro Momo, scomparso prematuramente in un incidente di moto, nel fortunato film “Malizia” di Samperi che registra un incasso di 6 miliardi di lire e le frutta un “Nastro d’Argento” alla migliore attrice protagonista ed il “Globo d’oro” alla migliore attrice rivelazione.
“Malizia” le apre i grandi orizzonti della notorietà e della ricchezza ed altri film di successo con la firma di importanti registi, quali Visconti, Bolognini, Scola, Risi, Comencini, Patroni Griffi seguiranno negli anni a seguire.  Negli anni settanta è tra le attrici più richieste.
Negli anni ottanta interpreta altri film erotici e comici a fianco ad attori  famosi, come  nel cast di “Grandi Magazzini” di Castellano e Pipolo o in “Viuuulentemente mia”, di Carlo Vanzina, con Diego Abatantuono.
Gli anni novanta sono caratterizzati da guai giudiziari: nel 1991 viene arrestata per il ritrovamento, nella sua villa di Cerveteri, di 36 grammi di cocaina. Successivamente,nove anni dopo,  la Corte di Appello di Roma l’assolve a seguito della mutata legge italiana che non considera più reato la detenzione della droga per uso personale.
Gli ultimi anni di vita della Antonelli sono i più infelici: l’attrice cade in preda ad una profonda crisi depressiva oltre che economica, rifiuta un sostegno economico proposto dal collega ed amico Lino Banfi, si rifugia nella fede e critica pubblicamente il mondo dello spettacolo definendolo diseducativo per i giovani.
Si spegne per un infarto nella sua abitazione di Ladispoli all’età di 73 anni.

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Il Cammino del Benevento

LAMPO DI INSIGNE, ANCHE LA CREMONESE E’ K.O. – Il trequartista giallorosso, entrato al 35′ al posto dell’infortunato Kragl, ancora una volta decisivo – Il Benevento ad un passo dalla serie A aritmetica – Generosa pressione dei padroni di casa nel finale –

Il Benevento dei records passa anche a Cremona ed inanella l’ottava vittoria consecutiva in trasferta.
Adesso ha ben 22 punti di vantaggio sulla seconda, basterebbero  tre soli punti nelle prossime nove partite rimaste per guadagnare con la matematica certezza la serie A.
C’era il timore che il lungo stop per il coronavirus potesse frenare lo splendido stato di forma degli stregoni. Non è stato così!
Sia pur privi di Viola e Letizia, tra gli elementi migliori della squadra, i giallorossi fin dal primo tempo hanno controllato la gara con la solita autorevolezza e, dopo essere passati in vantaggio all’inizio della ripresa con Insigne, hanno saggiamente amministrato le energie correndo qualche rischio solo nel finale di partita.
Nella Cremonese c’erano due vecchie conoscenze degli stregoni: Ceravolo e Parigini. Il primo sembrava  l’ombra del grande attaccante che contribuì in maniera determinante alla promozione in A del Benevento, il secondo, invece, specie nel secondo tempo, è stato una continua spina nel fianco della difesa creando diverse opportunità da gol che i suoi compagni non hanno saputo sfruttare.
Il primo tempo, abbastanza equilibrato, non è stato esaltante e sono state poche le vere occasioni da rete.
Dopo un cross in area di Barba al 4′ sul quale il portiere della Cremonese interviene con un’uscita difettosa, è Ceravolo ad impensierire la retroguardia sannita per due volte nel giro di due minuti ma entrambe le volte Montipò è bravo a respingere all’8′ ed al 9′.
Le formazioni badano a controllarsi a vicenda a centrocampo, il ritmo è lento, forse anche a causa del gran caldo.
Al 21′ Schiattarella, tra i migliori in campo, pesca bene Moncini con un lancio lungo, stop e tiro al volo dell’attaccante con palla di poco a lato.
Al 35′ si infortuna Kragl che lascia il posto ad Insigne.
Azione di Valzanìa al 38′, il suo tiro dal limite finisce fuori.
Al 40′ il Benevento invoca il rigore: Hetemaj cade a terra in area ma l’arbitro lascia continuare, poi cade anche Schiattarella che protesta per la mancata concessione della punizione e viene ammonito.
Nella ripresa dopo soli 6′ il Benevento passa in vantaggio: Insigne, servito con un tocco breve da Moncini, effettua un tiro a giro di sinistra, non forte ma angolato, che batte Ravaglia.
L’allenatore della Cremonese, Bisoli, prova a rinforzare l’attacco inserendo Ciofani e Palombi al posto di Ceravolo e Castagnetti.
Il vero pericolo, però, per la porta di Montipò viene da Parigini che sulla fascia sinistra si destreggia bene, si libera del suo avversario di turno, crossa e a volte conclude ma trova sempre la difesa del Benevento attenta ed ordinata.
L’ex giallorosso impegna più volte Montipò, sempre bravo a non farsi superare.
Una sua punizione dal limite, all’8′, viene parata con difficoltà dall’estremo difensore, un suo cross insidioso al 28′ viene deviato in angolo da Barba, un altro suo spiovente un minuto dopo, dopo essersi liberato di Maggio, pesca Ciofani che di testa impensierisce Montipò.
Il Benevento non rimane certo a guardare. Poco prima un bellissimo lancio in profondità di Schiattarella coglie Improta che in corsa supera il suo difensore e calcia sul portiere che gli chiude lo specchio della porta.
Il finale è tutto di marca cremonese che dà qualche brivido alla difesa del Benevento con Deli il cui tiro finisce alto sulla traversa e, soprattutto, al’88’ con Terranova che in mezza rovesciata in area vede deviato il suo tiro da un difensore. Sugli sviluppi del corner, Palombi non approfitta di una mischia in area.
Nei sei minuti di recupero concessi dall’arbitro non succede più nulla ed il Benevento porta a casa altri tre punti preziosi in funzione promozione.
Il Tabellino
Cremonese – Benevento  0-1  (0-0)
Formazioni: Cremonese –
Ravaglia, Bianchetti, Crescenzi, Terranova, Ravanelli, Michael (dal 46′ Deli), Castagnetti (dal 65′ Palombi), Valzanìa, Gaetano (dal 77′ Celar), Ceravolo (dal 65′ Ciofani), Parigini (dall’83’ Mogos).  All. Bisoli.
Benevento – Montipò, Maggio, Barba, Hetemaj (dal 78′ Del Pinto), Caldirola, Volta, Kragl (dal 35′ Insigne), Tello, Moncini (dal 77′ Coda), Schiattarella, Improta (dall’84’ Tuia).  All. Inzaghi.
Arbitro: Luca Massimi di Termoli
Rete: Insigne (51′)
Note:
Ammoniti Michael, Schiattarella, Volta, Bianchetti.Cremonese-Benevento 0-1. Kragl in azione. Il giocatore del Benevento verrà sostituito al 35′ da Insigne per infortunio. (Foto Taddeo).

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Cronaca

L’ELEZIONE DI PAOLO VI – Nel 1963 iniziò il Pontificato di Giovanni Maria Montini –

Il 21 giugno 1963 il cardinale Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini viene nominato Papa con il nome di Paolo VI.
Nato nel 1897 da una famiglia di estrazione borghese a Concesio (BS), viene ordinato sacerdote nel 1920 e conclude i suoi studi conseguendo il dottorato in diritto canonico a Milano.
La sua esperienza parrocchiale dura meno di quanto desideri perchè dopo l’avvio degli studi diplomatici presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica, per volere di papa Pio XI nel 1923 viene inviato a Varsavia come addetto alla nunziatura apostolica.
I cinque mesi trascorsi nella capitale polacca non sono tra i più felici per il forte nazionalismo locale con il quale è costretto a confrontarsi.
Rientrato in Italia nel 1924 consegue tre lauree: filosofia, diritto canonico e diritto civile.
L’anno successivo viene nominato assistente ecclesiastico nazionale della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) ove trova un ambiente ostile tra i Gesuiti che lo inducono a rassegnare le dimissioni dopo meno di otto anni.
Nel 1937 viene nominato sostituto della Segreteria di Stato.
Nel corso della seconda guerra mondiale il ruolo della Chiesa è sottoposto ad un severo giudizio critico per l’atteggiamento ritenuto troppo neutrale di fronte ai crimini nazisti; la critica investe di riflesso anche Giovanni Montini che collabora strettamente con il papa Pio XII, succeduto a Pio XI nel 1939.
In realtà, secondo alcuni studiosi la Chiesa, per non insospettire il regime nazifascista, non si schiera apertamente con lo scopo di poter agire indisturbata e di nascosto per aiutare oltre 4.000 ebrei romani  a rischio di deportazione.
A guerra finita, dopo la nomina di Pro-Segretario di Stato nel 1944, si impegna nella lotta alla diffusione delle idee marxiste, anche se con meno veemenza rispetto ad altri esponenti del mondo cattolico, non mancando di dare il suo appoggio ad Alcide De Gasperi alle elezioni amministrative del 1952.
Intanto, cresce progressivamente la sua carriera ecclesiastica: nel 1954 diventa arcivescovo di Milano dedicandosi molto alle condizioni dei lavoratori e predicando con forza l’amore verso coloro che non abbracciavano la fede cattolica.
Il mese successivo viene nominato vescovo della città lombarda contribuendo al rilancio della Chiesa in un periodo di forte relativismo nel quale, a suo dire, si stava perdendo il senso della religione.
Il suo operato coinvolge tutte le forze sociali e le sue omelìe in luoghi insoliti, quali fabbriche, scuole, caserme, ospedali, ecc. riscuotono sempre più simpatie.
Sotto il pontificato di Giovanni XXIII, che lo stima molto, Montini viene nominato cardinale nel 1958.
Durante tale carica, viaggia molto in Africa ed in America.
Dopo la scomparsa di papa Roncalli, al sesto ballottaggio del conclave, Montini viene eletto papa il 21 giugno 1963 dopo una votazione molto travagliata. Sceglie il nome di Paolo VI.
Il suo pontificato sarà caratterizzato da riforme innovative e da un impegno costante verso i paesi del Terzo Mondo e per il consolidamento della pace.
Continuerà il Concilio Vaticano II interrotto per la morte di Giovanni XXIII portandolo a termine nel 1965.
Morirà il 6 agosto 1978 a causa di un edema polmonare.

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Il Cammino del Benevento

BENEVENTO, SI RICOMINCIA! – Dopo tre mesi, riparte il campionato degli “stregoni” – I convocati per Cremona –

Dopo oltre tre mesi di stop dovuto al coronavirus, ritorna di scena il Benevento.
L’ultima partita giocata dai ragazzi di mister Inzaghi risale all’ 8 marzo scorso: l’incontro, disputato al “Vigorito”, finì 4 a 0 per il Benevento contro il Pescara.
Con questa vittoria, la ventunesima su ventotto gare, i giallorossi riscattarono col medesimo risultato dell’andata, all’inverso, l’unica ed umiliante sconfitta patita  continuando la loro incredibile ed inarrestabile scalata verso la serie A.
Domani alle 18,00 il Benevento scenderà finalmente in campo per la gioia dei tifosi che saranno costretti, però, a seguire la partita sugli schermi di Dazn stante la disputa della gara a porte chiuse per i noti motivi di sicurezza disposti dal governo.
Non ci sarà, dunque, l’apporto del tradizionale pubblico che finora ha accompagnato dovunque la formazione beneventana con grande calore ed entusiasmo.
La squadra del presidente Vigorito, al quale verrà conferita la cittadinanza onoraria di Benevento per riconosciuti meriti sportivi, così come riferito dalla stampa locale, è consapevole della sua forza (e l’ha dimostrata ampiamente!) e viaggia spedita verso la massima serie.
Forte dei suoi venti punti di vantaggio sulla seconda, per la certezza matematica della promozione basterebbero solo otto punti nelle ultime dieci gare rimaste ma Inzaghi invita alla calma ed alla massima concentrazione.
L’appuntamento di domani allo “Zini” di Cremona non è tra i più facili: la Cremonese, considerata alla vigilia tra le pretendenti più accreditate alla promozione in serie A, naviga in cattive acque ad un solo punto dalla zona play-out ( anche se parecchie squadre sono racchiuse nello spazio di pochi punti) ma tre giorni fa, alla ripresa del campionato, ha vinto in trasferta ad Ascoli e farà di tutto per far valere contro il Benevento la sua vera forza che finora non è riuscita ad esprimere nel corso del torneo cadetto.
Il Benevento sarà privo di due elementi fondamentali, quali Viola e Letizia, oltre agli infortunati Antei e Vokic: le loro assenze sicuramente si faranno sentire anche se la “rosa” della squadra è ampia e valida.
Ecco, comunque, la lista dei convocati:
Portieri: Montipò, Manfredini, Gori;
Difensori: Gyamfi, Rillo, Tuia, Volta, Barba, Caldiroli, Maggio, Pastina;
Centrocampisti: Del Pinto, Hetemaj, Schiattarella, Basit, Kragl, Tello, Insigne, Improta;
Attaccanti: Coda, Sau, Moncini, Di Serio.                                                  L’allenatore del Benevento, Pippo Inzaghi

 

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Politica

NILDE JOTTI, PRIMA DONNA PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI – Nel 1979 l’esponente comunista rivestì la terza carica dello Stato –

“Io stessa – non ve lo nascondo – vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione”.
Queste parole, pronunciate da Nilde Jotti nel suo discorso di insediamento alla Presidenza della Camera dei Deputati il 20 giugno 1979, sono cariche di significato politico: per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana una donna viene eletta Presidente della terza carica dello Stato.
Nata a Reggio Emilia nel 1920, Nilde Jotti aveva partecipato alla Resistenza ed era stata nominata membro dell’Assemblea Costituente con l’incarico, nella ristretta “Commissione dei 75”, di provvedere alla stesura della Costituzione.
Nelle fila del Partito Comunista aveva rivestito nel corso della sua lunga militanza diverse cariche importanti, avviando nel 1946 la famosa e chiacchierata relazione con Palmiro Togliatti, già sposato e più grande di lei di 27 anni, col quale aveva convissuto fino al 1964, anno della morte del leader del PCI.
Donna dal carattere forte ed autorevole, era diventata un’icona dell’organizzazione comunista.
Tra i banchi di Montecitorio era seduta ininterrottamente dal 1948 al 1999 e per tre volte consecutive era stata eletta  Presidente della Camera dei Deputati rimanendo in carica per ben 13 anni fino al 1992, un primato finora mai raggiunto.
Protagonista nella promulgazione della legge sul divorzio nel 1970 e nel successivo referendum abrogativo del 1974, il suo impegno politico era incentrato soprattutto sul rilancio della condizione femminile nel mondo del lavoro e delle relazioni familiari.
Il 18 novembre 1999, a causa delle sue condizioni di salute, era stata costretta a rinunciare, tra l’altro, all’incarico di Presidente della Camera: le sue dimissioni venivano accolte da un lunghissimo applauso.
Pochi giorni dopo, il 4 dicembre 1999, si spegneva per arresto cardiaco presso la Clinica Villa Luana di Poli, nelle vicinanze di Roma.

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Letteratura Universale

MARIO SOLDATI, SCRITTORE E REGISTA “INTELLETTUALE” – Nel 1999 la morte dell’artista poliedrico –

Il 19 giugno 1999 moriva a Tellaro (SP), all’età di 93 anni, lo scrittore, regista e sceneggiatore Mario Soldati.
Mario Soldati è stato un protagonista della cultura italiana del primo e del secondo novecento.
Dopo aver iniziato gli studi presso l’Istituto Sociale dei Gesuiti di Torino ov’era rimasto fino alla terza liceo classico dall’età di sei anni, nel 1927 si era laureato in Storia dell’Arte e, due anni dopo, era emigrato a New York per insegnare alla Columbia University. Qui aveva pubblicato il romanzo autobiografico “America primo amore“, considerato tra i suoi migliori lavori.
Tornato in Italia nel 1931 aveva avuto le prime esperienze nel cinema lavorando prima come ciacchista, quindi ai soggetti e come sceneggiatore.
Nel 1941 era divenuto il regista più popolare dell’anno con il film “Piccolo mondo antico”.
Nel 1957 gira per la Rai il primo reportage enogastronomico della storia della televisione italiana, “Alla ricerca dei cibi genuini – Viaggio nella valle del Po”.
Da allora il cinema, la letteratura e la televisione erano diventati i suoi frequenti campi di interesse riuscendo a conciliare con maestrìa la cultura all’arte popolare ed allo spettacolo.

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Spettacolo

GINO BRAMIERI, UN MAESTRO DELLA RISATA – Nel 1996 la scomparsa del comico milanese –

Il 18 giugno 1996 moriva a Milano, all’età di 68 anni,  presso l’I.E.O. -Istituto Europeo di Oncologia, di Umberto Veronesi, ove era ricoverato per un tumore al pancreas, l’attore, cabarettista e conduttore televisivo e radiofonico Gino Bramieri.
Dopo una fondamentale esperienza nella Compagnia Teatrale “Gilberto Govi” di Genova, si impose negli anni sessanta e settanta all’attenzione del grande pubblico dapprima con la conduzione di un fortunato programma radiofonico, “Batto quattro“, a firma di Terzoli e Vaime, suoi importanti “autori di riferimento”, e poi con la partecipazione nel  varietà televisivo “L’amico del giaguaro” condotto da Corrado con Raffaele Pisu e Marisa Del Frate.
Il successo conseguito con “L’amico del giaguaro” gli spianò la strada verso la conduzione di numerosi  varietà televisivi trasmessi dalla Rai, quali “Tigre contro tigre”, “Il signore ha suonato?”, “Hai visto mai?” ed altri ancora per i quali si avvalse della collaborazione di grandi personaggi come Loretta Goggi, Lola Falana, Sylvie Vartan.
Fu interprete di oltre trenta film accanto ad attori del calibro di Totò, Aldo Fabrizi, Franco e Ciccio Ingrassia, Peppino De Filippo, Raimond Vianello, Ave Ninchi.
Famose le barzellette, brevi ed argute, che raccontava spesso con grande abilità nei suoi programmi, una specialità per la quale fu molto apprezzato così come la sua comicità.

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Politica

LO SCANDALO WATERGATE – Nel 1972 scoppiò uno dei più grandi scandali politici della storia americana –

Nella notte del 17 giugno 1972 vengono scoperti ed arrestati cinque funzionari della Casa Bianca illecitamente intrufolati negli Uffici del Quartier Generale del Partito Democratico.
Sono uomini legati al Partito Repubblicano del Presidente Richard Nixon. Nasce lo “scandalo Watergate“, così chiamato dal nome del complesso edilizio in cui è ubicato l’Hotel Watergate dove vengono effettuate le intercettazioni.
Un’inchiesta giornalistica avviata dai reporter Bob Woodward e Carl Bernstein del “Washington Post” porterà alla luce il disegno del capo dello Stato americano di attivare un vasto piano di intercettazioni illegali e di sabotaggi per ostacolare l’attività politica degli avversari politici e facilitare la rielezione di Nixon.
Lo scandalo suscita una grande eco nel popolo americano ed a livello internazionale.
L’inchiesta dura due anni, al termine della quale Richard Nixon è costretto a dimettersi.                                                              Richard Nixon

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Cronaca

VALENTINA TERESKOVA, PRIMA DONNA NELLO SPAZIO

Il 16 giugno 1963, a bordo della Vostok 6, viene lanciata nello spazio Valentina Tereskova: è la prima donna a compiere una missione nello spazio.
La missione dura tre giorni e la cosmonauta bielorussa (nata il 6 marzo 1937), dopo aver effettuato 49 orbite terrestri, atterra nelle vicinanze di Novosibirsk dove viene accolta calorosamente da una folla entusiasta.
Dopo la missione la sua popolarità cresce a dismisura, le viene dedicato un francobollo ed ottiene un grande successo in campo politico.
Nel 1971 entra a far parte del Comitato Centrale del PCUS.
Numerosi sono i premi e le onorificenze conseguite.

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Cinema

ZEFFIRELLI, GENIO DELLA REGIA – Un anno fa la scomparsa del grande regista –

Il 15 giugno 2019 si spegneva a Roma, all’età di 96 anni, il regista Franco Zeffirelli.
Nato fuori dal matrimonio, la sua infanzia fu tra le più difficili sia per il ritardato riconoscimento del padre, avvenuto quando lui aveva 19 anni, sia per la morte prematura della madre.
Le sue prime esperienze nel cinema le ebbe nel secondo dopoguerra come aiuto regista di Luchino Visconti.
Negli anni cinquanta esordì come regista sia nel cinema che a teatro.
Numerosi furono in questo periodo i suoi lavori nei più grandi teatri in Italia (Milano, Trieste, ecc.) ed all’estero (Edinburgo, Londra).
Verso la fine degli anni sessanta si impose all’attenzione internazionale anche in campo cinematografico: due trasposizioni shakespeariane “La bisbetica domata” (1967) e “Romeo e Giulietta” (1968) conseguirono un enorme successo di pubblico.
In televisione il film “Gesù di Nazareth” (1976) incrementò la sua già vasta popolarità.
Grazie all’amicizia con Berlusconi, si impegnò in politica e fu eletto senatore dal 1994 al 2001 nelle file di Forza Italia.
Durante la sua lunga carriera come regista, scenografo e sceneggiatore ebbe numerosi riconoscimenti di prestigio, quali il David di Donatello nel 1969 (Miglior regista per “Romeo e Giulietta”), nel 1972 (Miglior regista per “Fratello sole, sorella luna”), nel 1971 (Miglior film straniero per “Amleto”), il David Europeo (1979), il David Speciale (2002), Nastro d’Argento (1969  Regista del miglior film per  “Romeo e Giulietta”).